Di Alessandro Palumbo
L’uscita di un bel libro di Stefano Bisi “le dittature serrano i cuori” è l’occasione per una riflessione su una dimenticanza che si fatica a spiegare.
L’autore del libro, Stefano Bisi, è il Gran Maestro del Grande Oriente di Italia, la più importante e più numerosa istituzione massonica in Italia, il titolo è preso dalla lapida in memoria di Giovanni Becciolini, repubblicano, antifascista e massone e ricorda quella che Pratolini chiamò la notte dell’apocalisse, quando i fascisti 100 anni fa trucidarono a Firenze oltre al Brecciolini, l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai di cui si ignora tuttora il nome.
In Italia parlare di massoneria è sempre stato difficile per quella fama negativa immeritata, eppure la massoneria del Grande Oriente dopo una iniziale attenzione fu da subito avversa al fascismo che la perseguitò e nel 1925 la sciolse costringendo il Gran Maestro di allora Domizio Torriggiani alla morte in esilio, mentre le logge furono date alle fiamme, il Palazzo sede della Istituzione confiscato.
L’esilio e il carcere colpì moltissimi altri massoni che all’estero tennero in vita l’organizzazione.
Una pagina dimenticata che questo agile e bel libro ci fa conoscere, con un taglio giornalistico che sembra chiedere espressamente agli storici di approfondire la storia dei rapporti tra fascismo e massoneria e il contributo di sangue che la stessa ha dato alla lotta antifascista.
Alle Fosse Ardeatine tra le 335 vittime 21 erano massoni, nei campi di concentramento, insieme a ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, zingari, politici furono trucidati circa 200.000 massoni.
Nel campo di concentramento di Emslandlager VII sette massoni belgi riuscirono a costituire una Loggia clandestina denominata “Amata Libertà”
Il silenzio in Italia su questa pagina è assordante, eppure i massoni furono protagonisti del nostro Risorgimento, il primo sindaco di Roma, Luigi Pianciani, fu un massone, il sindaco più amato Ernesto Nathan fu massone. Fu massone Giuseppe Garibaldi, Enrico Fermi, Meuccio Ruini il padre della Costituzione Italiana, e tanti altri illustri personaggi, lo stesso simbolo dell’Italia, la stella a cinque punte fu realizzato dal massone Paolo Paschetto.
La stessa storia del movimento socialista nei suoi primi anni è intrecciata con la storia della massoneria.
Eppure la cultura cattolica, bigotta e comunista in Italia ha prevalso, le due chiese mal sopportavano e sopportano una istituzione che fa del libero pensiero la sua base ideale.
Cosi non solo il silenzio, ma anche la maldicenza ha coperto per anni la storia massonica in Italia.
Ricordiamo la indagine del procuratore Cordova che per anni ha preso di mira la massoneria italiana, indagine finita poi nel nulla, ma che ha contribuito alla diffusione della cattiva fama.
Un evento importante e recente ha contribuito a rendere giustizia alla storia massonica , infatti la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato lo Stato Italiano per il sequestro indiscriminato e immotivato degli elenchi dei massoni ordinato dalla Commissione Antimafia diretta dall’on. Bindi.
La sentenza fa giustizia della cultura del sospetto che colpisce indiscriminatamente e del capro espiatorio.
Il termine massonico infatti in Italia è usato a sproposito ogni volta che si vuole definire una cupole mafiosa o delinquenziale, in questo la storia della P2 non ha certo aiutato, ma va detto con chiarezza che quella Loggia fu sciolta dalle Istituzioni massoniche perché non in linea con i principi massonici nel 1976, ben prima dello scandalo.
Il libro appena uscito oltre a ricordarci una delle tante pagine importanti della storia di questa Istituzione ci deve incoraggiare ad una apertura mentale e allo studio serio e sereno di chi ha tanto lavorato per il Nostro Paese.
Una ultima annotazione riguarda le vicende odierne di questa Istituzione che, da come si legge nei giornali, è in un momento delicato, invischiata in vicende interne che impropriamente sono state portate alla giustizia civile.
Una scelta non in linea con lo spirito di fratellanza, chi guarda con benevolenza a chi fa del miglioramento e del libero pensiero il proprio impegno non può che augurarsi che questo momento passi presto perché sarebbe veramente ironico che nel momento in cui si chiede alla storiografia e alle persone una attenzione più positiva nei confronti della massoneria , qualche personaggio voglia screditarla dall’interno.