La vera storia di Ipazia maga e martire Il suo assassinio fu uno scandalo che non si è mai spento. E a distanza di quindici secoli da quel marzo del 415 dopo Cristo, in cui Ipazia fu fatta a pezzi, letteralmente dilaniata dai cocci aguzzi armati dal fanatismo della prima chiesa cristiana, non ha mai smesso di far parlare di sé la sua vicenda «non finita con il suo essere accaduta»: così ha scritto Mario Luzi che, sulla sapiente filosofa alessandrina, ha messo in scena un dramma teatrale, intenso e avvolgente.
La figura di Ipazia ha continuato a proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche religiose e letterarie mosse in tempi diversi e sulla scia di diversi orientamenti. Ha diviso il mondo antico, è risorta nel Settecento illuminista e nell’Ottocento liberale come cavallo di battaglia dei laici anticlericali, martire del primo pensiero proto femminista. Il romanzo Ipazia muore di Maria Moneti Codignola racconta la “vera storia” di Ipazia e la sua importanza per riflettere sul rapporto tra donne e la filosofia.
Ricostruisce la vicenda umana, con gli affetti, la sete di conoscenza, il bisogno d’amore, scrostando le “maschere” che l’hanno accompagnata e camuffata da illuminista e romantica, decadente, parnassiana, socialista, protestante, massone, agnostica, carismatica maestra di pensiero e comportamento, vittima del papismo per i protestanti, «maga e strega» per i cattolici. O RIPRODUZIONE RISERVATA LA TARTARUGA 294 pagine le euro * ** (Lo scaffale A cura di Renato Minore IL ROMANZO)