“Libertà radicale e passione civile. L’esempio del Fratello Lando Conti ci aiuta a essere cittadini e mai servi, impegnandoci per il dialogo e la giustizia sociale”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda Lando Conti nel 27esimo anniversario della scomparsa dell’ex sindaco di Firenze, assassinato dalle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986.
“La storia di Lando Conti – aggiunge Raffi – è la dimostrazione che le idee non si fermano con il piombo. A ventisette anni dalla scomparsa di un autentico Libero Muratore, ricordiamo la sua lezione civile. Nel saluto che Lando Conti rivolse al Consiglio Comunale il 18/4/1984 che lo eleggeva sindaco di Firenze, si legge: ‘Sono dell’opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo. Non siamo portatori di interessi particolari ma di interessi generali che evidentemente valutiamo dal nostro punto di vista, ma non siamo mai disposti a barattare per un interesse particolare’. Per questa coerenza – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – Lando Conti ha pagato il prezzo più alto, per restare riferimento di pensiero e azione non solo per gli uomini del dubbio ma per tutte le persone che si impegnano per costruire una società più giusta”.
Lando Conti divenne libero muratore il 22/11/1957 nella loggia ‘G. Mazzini n. 62’ di Prato, all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia e fu Fratello massone della Loggia ‘Abramo Lincoln’, oggi ‘Lando Conti’.