Anche il Grande Oriente d’Italia renderà omaggio a Federico Fellini (20 gennaio 1920 –31 ottobre 1993) a cento anni dalla nascita. E lo farà con una inedita mostra che si terrà al Palacongressi di Rimini, città natale del celebre regista, durante i giorni della Gran Loggia in calendario dall’11 al 13 settembre prossimo.
A curarla il professore Fausto Casi, direttore scientifico del Mumec, il Museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo, che esporrà, in partnership con il Goi, macchinari cinematografici, preziose foto, gigantografie, che sveleranno i segreti di certi magistrali effetti ottenuti sul set dal maestro.
A cominciare da Amarcord, premio Oscar 1975, la sua pellicola più riminese, sceneggiata da Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna 16 marzo 1920- 21 marzo 2012), poeta e scrittore, che lavorò anche con Vittorio De Sica e Michelangelo Antonioni) e con la colonna sonora firmata da Nino Rota. Un film, sicuramente il più autobiografico di Fellini, come conferma lo stesso titolo Amarcord, univerbazione della frase romagnola “a m’arcord” (“io mi ricordo”) che è diventato un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica. E in cui il regista, attraverso il suo alter ego Bruno Zanin, nei panni di Titta Biondi, rievoca il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e i personaggi che ne facevano parte.
Tutti gli Oscar
Da Luci del varietà del 1950 a La voce della Luna del 1990, nell’arco di 40 anni Fellini ha raccontato “una piccola folla di personaggi memorabili”, protagonisti di opere ricche di satira e velate di una sottile onirica malinconia, conquistandosi con La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord 4 Oscar al miglior film straniero, cui va aggiunta la statuetta alla carriera, che si aggiudicò nel 1993. Fellini ha vinto inoltre due volte il Festival di Mosca (1963 e 1987), la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. Una vita intensa la sua, che si concluse il 31 ottobre del 1993, il giorno successivo al 50esimo anniversario del suo matrimonio con l’attrice e protagonista di alcuni suoi capolavori Giulietta Masina, che si spegnerà cinque mesi più tardi.