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Roma, 8 feb. (Adnkronos) – “Apprezzo che dopo 30 anni da
quell’inchiesta ci sia un giornalista che riprende la notizia, e
apprezzo che Palamara abbia ricordato che ci fu un grande
dispiegamento di forze dell’ordine per perquisire case, uffici e sedi
e che però quell’inchiesta finì con un decreto di archiviazione”. Cosi
all’AdnKronos il gran maestro Stefano Bisi, alla guida del Grande
Oriente d’Italia, a proposito del nuovo libro di Luca Palamara e
Alessandro Sallusti, ‘Lobby e Logge’, edito da Rizzoli e da oggi in
libreria, che contiene un capitolo intitolato “L’Italia delle tre P:
P2, P3, P4: massoni e magistrati”, nel quale viene rammentata anche la
mega inchiesta condotta all’inizio degli anni ’90 dall’allora
procuratore di Palmi, Agostino Cordova.
Nel libro Palamara ricorda: “Era il 1992. Cordova sguinzagliò forze di
polizia in tutta Italia per perquisire sedi massoniche e abitazioni
private di centinaia di affiliati o presunti tali. L’ipotesi di
Cordova era che la ‘ndrangheta si fosse infiltrata nella massoneria
per agganciare la politica su tutto il territorio. Alla fine mise
insieme ottocento faldoni di documenti e verbali. La procura di Roma
avocò l’inchiesta, e in breve, la archiviò”.
Proprio sul punto dell’avocazione, Bisi osserva: “Preciso che nel
decreto di archiviazione del 3 luglio del 2000, il Gip di Roma Augusta
Iannini dice testualmente che la trasmissione degli atti del presente
procedimento da Palmi a Roma è avvenuta su esclusiva iniziativa
dell’ufficio del pubblico ministero di Palmi e con tempi da questo
ufficio voluti, senza che vi sia stata alcuna rivendicazione di
competenza o richiesta di trasmissione da parte dell’ufficio del
pubblico ministero di Roma. Non ci fu, dunque, nessuna avocazione”. (segue)
(Lro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
08-FEB-22 12:39
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MARTEDÌ 08 FEBBRAIO 2022 12.40.28
LIBRO PALAMARA: BISI (GOI) ‘INCHIESTA CORDOVA SU MASSONERIA ARCHIVIATA? VERITA’ NON SI PRESCRIVE’ (2) =
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LIBRO PALAMARA: BISI (GOI) ‘INCHIESTA CORDOVA SU MASSONERIA ARCHIVIATA? VERITA’ NON SI PRESCRIVE’ (2) =
(Adnkronos) – Nel capitolo sulla massoneria, Palamara dice ancora: “A
Cordova sono state mosse numerose critiche per avere esagerato in
quantità, e forse peccato in qualità nell’indagine. Penso fosse
impossibile separare il grano dal loglio in quella montagna di
documenti. E poi non dimentichiamo che essere massoni in sé non è
reato”. Infine, è Sallusti a sottolineare che dell’inchiesta di
Cordova si parla ancora oggi, visto che “nel novembre del 2021 la
seconda sezione civile del Tribunale di Reggio Calabria ha condannato
Cordova a pagare le spese processuali in favore della Loggia Grande
Oriente d’Italia, che lui stesso aveva querelato”.
E Palamara chiosa: “Parlando di recente con il quotidiano ‘Il Dubbio’,
il Gran Maestro di quella Loggia, Stefano Bisi, aveva definito
l’inchiesta di Cordova ‘una caccia alle streghe finita con un buco
nell’acqua’. L’ex magistrato non l’aveva presa bene: a distanza di 30
anni è ancora convinto della bontà del suo lavoro e della sua
intuizione, e per questo aveva sporto denuncia. Ma la verità
processuale, mi spiace per lui, dice tutt’altro”.
Uno scambio di battute, quello fra Sallusti e Palamara, che fa dire a
Bisi: “Di solito, quando c’è una denuncia o l’apertura di un’indagine,
i giornalisti scrivono grandi titoli, come ho cercato di dimostrare
nel mio libro ‘Il biennio nero 1992-’93, massoneria e legalità
trent’anni dopo’. Poi, però, quando l’inchiesta finisce, se non c’è
una condanna tutto passa nel dimenticatoio, e il 3 luglio del 2000 la
conclusione dell’inchiesta di Cordova finì, appunto, nel
dimenticatoio. Oggi che è stata archiviata la querela fatta da Cordova
a me, il fatto che un giornalista in un libro che come il precedente
penso sarà un successo, si ricordi di quell’inchiesta e della sua
conclusione, vuol dire che la verità non va in prescrizione”.
(Lro/Adnkronos)
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