Loggia “Antonio Genovesi” di Salerno ha tenuto la sua prima “Giornata della Memoria” in ricordo della Shoah

Lunedì 20 gennaio u.s. la Rispettabile Loggia “Antonio Genovesi” n. 1429 all’Oriente di Salerno ha tenuto la sua prima “Giornata della Memoria” in ricordo della Shoah. Un appuntamento, per desiderio del M.V. Italo Storace, che si ripeterà ogni anno.

La Tavola sull’Olocausto, dal tema “Il giorno della memoria”, è stata tenuta dal fratello Giuseppe Abramo, Gran Maestro Onorario del GOI. Presenti alla tornata fratelli di altre officine, sia dell’Oriente di Salerno che di altri Orienti. Hanno partecipato ai lavori anche i fratelli Geppino Troise, Secondo Gran Sorvegliante del GOI, Achille Castaldi, Gran Rappresentante del GOI e Enzo Marino Cerrato, componente della Corte Centrale del GOI.

Il fratello Giuseppe Abramo ha ripercorso il dramma di un popolo, quello Ebreo, che dopo le tante persecuzioni subite nei secoli, spesso di natura ideologica e religiosa, ha vissuto nel XX la sua più grande ed inenarrabile tragedia. Quello che non hanno neanche osato ipotizzare nei secoli molti governi, che pure si sono accaniti contro gli Ebrei, è stato teorizzato e realizzato lucidamente dal regime nazista tedesco, con la complicità del regime fascista italiano, che ha iniziato il suo genocidio in Europa contro quel popolo, prima con le leggi razziali e poi nei campi di sterminio, fino a quando non è stato fermato con la sconfitta militare, avvenuta con la vittoria degli alleati nel 1945. Non è mancato il ricordo delle leggi antimassoniche tedesche ed italiane varate dai due regimi, e dei tanti massoni morti nei campi di concentramento, compresi i diciotto liberi muratori trucidati alle Fosse Ardeatine nel 1944.

Quei sei milioni di morti ebrei, trucidati nei campi di sterminio, saranno per sempre una ferita aperta nel corpo e nell’anima dell’umanità, e danno il senso, insieme agli altri milioni di morti civili, di quella catastrofe mondiale che è stato il nazifascismo e che ha scritto una delle pagine più oscure dell’umanità.

I fratelli nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza del non perdere mai la memoria di ciò che è avvenuto e del dovere di trasmetterla alle nuove generazioni. Il massone deve sempre impegnarsi per la libertà ed i diritti dei popoli, ma ancor di più oggi occorre il suo impegno per contrastare il negazionismo storico, un fenomeno abietto che sembra avanzare in maniera virulenta nei nostri giorni, il cui fine è negare l’esistenza dei campi di sterminio ed il genocidio ebraico. La serata si è conclusa con un’Agape fraterna organizzata presso la Casa Massonica di Salerno.



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