Di corporatura minuta con una voce sottile sempre gentile, Mario Rigato era un uomo che non affermava mai fisicamente la sua presenza. Era oltremodo discreto e così se n’è andato a 85 anni lasciando però un segno indelebile del suo passaggio su questa terra. Un ricordo piacevole, anche tangibile, per chi è stato al suo fianco all’Università e nel Grande Oriente d’Italia. Modenese di nascita, Rigato, laureato in Fisica, viveva a Siena e lì ha svolto la carriera universitaria fondando e dirigendo l’Istituto di Fisica Medica dell’ateneo senese poi confluito nel Dipartimento di Fisica della città. La sua appartenenza alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia ha inizio nel 1968 nella Loggia Arbia Seconda (638) di Siena di cui fu Maestro Venerabile. Nella sua cinquantennale appartenenza all’Istituzione massonica assunse varie cariche nell’ambito del Collegio Circoscrizionale della Toscana e anche nel Rito Scozzese Antico e Accettato in cui ricopriva il 33esimo grado. Nel Rito di York era Sommo Sacerdote onorario. Il suo fu un percorso iniziatico sentito e apprezzato che lo portò a raggiungere il governo dell’Ordine, nel dicembre del 1993, con l’elezione del Gran Maestro Virgilio Gaito che lo volle al suo fianco nella carica di Gran Maestro Aggiunto e come uomo di punta dell’attività culturale portata avanti dal Grande Oriente in quel periodo difficile per la Massoneria che viveva gli strascichi dell’indagine di Palmi poi archiviata. Il ruolo di Mario Rigato, in questo frangente della storia secolare dell’Istituzione, fu fondamentale. Responsabile e impegnato, questo piccolo-grande uomo, sempre mosso da entusiasmo, non fece mai mancare nelle sue azioni quella umiltà che solo i saggi, inconsapevoli, possono avere.
Il Grande Oriente d’Italia, con il Gran Maestro Stefano Bisi e la Giunta, si stringono intorno alla Signora Graziella e alla famiglia in un fraterno abbraccio.
Un caro triplice Fraterno abbraccio ed alla moglie Graziella, le più sentite condoglianze! Paolo Pisani
Condoglianze alla famiglia e un abbraccio fraterno.
Sono profondamente addolorato per la morte dell’amico Mario Rigato e porgo le più sentite condoglianze a Graziella e a tutti i suoi familiari. Lo ricordo come eccellente docente di fisica medica ed uomo gentile, vivace, integerrimo, sempre disposto al dialogo ed al confronto, specie con chi – come me – non aveva le sue stesse idee. Mi mancherà.
Con affetto
Nicola
Desidero esprimere la mia profonda tristezza per la scomparsa di un amico che sapeva andare oltre le parole e per il quale non si poteva provare altro che sincero affetto.
Persona dotata di profonda Umanità, Cultura, Umiltà.
Ho avuto il privilegio di averlo come Maestro al G.O.I. e di Fisica Medica.
Mi mancheranno la sua figura esile, i suoi occhi vivissimi, la sua composta sobrietà.
Ci rincontreremo. Gabriele