Massofobia. Incontro a Prato, il Gran Maestro intervistato da Umberto Cecchi. E’ intervenuto anche il sindaco Biffoni

Il Gran Maestro Stefano Bisi con il giornalista Umberto Cecchi

La Biblioteca Comunale Lazzeriniana di Prato ha ospitato il 20 febbraio un incontro pubblico con il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, che ha risposto alle domande del giornalista Umberto Cecchi, già direttore del quotidiano “La Nazione”.

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni

All’evento, che si è tenuto nella Sala Conferenze della Biblioteca Lazzeriniana-complesso Museale del Tessuto (Via Puccetti 3, Prato) è intervenuto anche il sindaco Matteo Biffoni. Ha portato i saluti della Massoneria toscana il presidente del Collegio Francesco Borgognoni. A ispirare il dibattito il libro “Massofobia” scritto dal Gran Maestro per denunciare l’atteggiamento antidemocratico e anticostituzionale che anima la nuova campagna persecutoria contro la Massoneria portata avanti in Italia anche da parte delle istituzioni pubbliche.

“Dove siamo in tanti è plausibile che ci possano essere anche persone sbagliate. Accade nei partiti, nelle associazioni e immagino possa accadere anche nella Massoneria. Ma generalizzare e banalizzare, prendere per oro colato leggende metropolitane, è un errore, in cui spesso purtroppo si incorre . Un errore, che scaturisce da valutazioni qualunquiste che possono applicarsi alla vita quotidiana e valere per tutti, per chi ha i capelli rossi o la tessera di partito in tasca. L’antidoto è uno solo: il confronto e il dialogo, che promuove la conoscenza reciproca”. Ha sottolineato Biffoni, che ha detto di aver letto il libro di Bisi. “E’ un libro  che racconta passaggio per passaggio una storia che per chi l’ha vissuta immagino sia stata davvero dolorosa, una storia scaturita da un  pregiudizio che in tutti i modi bisognava confortare con il lavoro della commissione, che poi  in realtà questo conforto per quanto capisco non l’ha mai trovato, essendo andate le cose come sono andate. Mi è piaciuto molto il finale – ha aggiunto – Ci sono i ragazzini della squadra di calcio del  Norcia, che scrivono ringraziando per la luce che il Grande Oriente ha riportato allo stadio, consentendo loro di riprendere a giocare”… Ecco, ha concluso il sindaco, si può certo chiedere la massima trasparenza, ma bisogna anche liberarsi dai luoghi comuni e guardare ai fatti concreti.

Ricordando il primo marzo 2017

Una battaglia certo non facile, ha sottolineato poi nel suo intervento Umberto Cecchi,  giornalista già direttore del quotidiano “La Nazione”, rievocando altri drammatici  momenti vissuti dalla Massoneria italiana e chiedendo al Gran Maestro di raccontare la sua personale esperienza di questi anni recenti a cominciare da quel primo marzo del 2017, quando al Vascello, fece irruzione, su mandato della Commissione antimafia, la Guardia di Finanza alla ricerca delle famose liste. “Fu una giornata interminabile –ha raccontato Bisi- perquisirono ogni angolo fino all’alba. Quando se ne andarono, mi recai  nella sala della Giunta, dove ci sono i ritratti dei Gran Maestri che mi hanno preceduto. Il mio sguardo si fermò su Armandino Corona. Era l’unico che sorrideva. Presi quel sorriso come un incoraggiamento. Anche lui aveva avuto un’esperienza simile a quella che stavo vivendo io. I carabinieri erano arrivati al Vascello il giorno dopo il suo insediamento alla guida del Grande Oriente. Mi fu di conforto pensare a lui. Ne trassi coraggio e la certezza che la ferita che mi avevano inferto nell’anima avrebbe trovato la forma di un sorriso. Così è stato. I fratelli non sono scappati e tanta gente ha capito e si è schierata con noi”.

Il potere delle Commissioni

“Quello che abbiamo subito dalla Commissione Antimafia –ha spiegato –  è un atto ingiusto perché mirato a colpire  un’intera associazione di persone e non chi commette reati, un atto che ha violato la nostra privacy e il diritto alla libertà di associazione”. “Non immaginavo –ha detto il Gran Maestro- che potessero esistere in uno stato democratico organismi come le commissioni che hanno gli stessi poter dell’autorità giudiziaria ma non gli stessi limiti. Se infatti il provvedimento del pm deve essere sempre convalidato dal gip e poi contro di esso si può anche fare appello al Riesame, nel  caso di un provvedimento della Commissione non si può ricorrere a nessuno. E’ per questo che si siamo rivolti alla Corte Europea, che comunque ha tempi lunghi”. 

Il caso dei magistrati di Md

Bisi ha riferito di aver letto proprio in questi giorni una notizia in silenzio, che  dava conto di un episodio grave, la pubblicazione su quotidiani on line di un  elenco  con nomi cognomi e qualifiche di  magistrati che prestano servizio presso gli uffici giudiziari italiani iscritti a Magistratura Democratica. L’esecutivo di Md ha reagito denunciando con preoccupazione la violazione della legge sulla privacy. “E’ quello che abbiamo fatto noi –ha rimarcato il Gran Maestro- la legge è uguale per tutti e deve valere anche per i massoni. Noi non siamo né riservati né segreti. Siamo come qualsiasi altra associazione. Come una squadra di calcio, che ha due momenti, quello pubblico, quando è in campo, e lo spogliatoio, dove ci sono soltanto i giocatori e il loro allenatore. Il tempio è il nostro spogliatoio, e noi rivendichiamo il diritto di andarci per conto nostro, indossando i guanti e i nostri grembiuli”.



Un commento a “Massofobia. Incontro a Prato, il Gran Maestro intervistato da Umberto Cecchi. E’ intervenuto anche il sindaco Biffoni

  1. Ho assistito all’evento che ho trovato molto interessante per ciò che concerne i contenuti espressi dal gran maestro e per la professionalità ed esperienza del giornalista che ha condotto la serata. Grazie

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