Montefegatesi, il paese del Sommo Poeta. Il borgo splende con i versi di Dante incisi dai residenti/Il Tirreno

Se lo splendido paese di Montefegatesi, la frazione con la maggiore altitudine sul territorio comunale di Bagni di Lucca, con il suoi novecento metri sul livello del mare, prendesse anche l’appellativo di “Alighieri”, o quanto meno di località “dedicata a Dante”? È la proposta che sta girando tra i centosettanta abitanti del borgo, dopo il successo della serata dedicata al sommo poeta vicino alla statua che lo raffigura, dal 1908 posta nel punto più in alto della frazione da dove si gode una vista mozzafiato.

La statua fu voluta e finanziata da un gruppo di emigranti di Montefegatesi negli Stati Uniti, massoni e liberi pensatori, per ricordare l’odissea di chi deve girare il mondo e vivere lontano da casa. Da allora, nella Val di Lima, Montefegatesi è il paese di Dante. Lo è diventato ancora di più in questi giorni grazie alla singolare iniziativa di paesani e associazioni, ma anche di villeggianti e visitatori, che hanno inciso versi della Divina Commedia su porte, tavoli, sedie, arredi e ovunque fosse possibile.

È uno spettacolo ora girare per le stradine leggendo, tra gli altri versi, “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” sulla tavola di legno affissa su una ringhiera. I turisti restano incantati, per la gioia di tante persone che nelle settimane passate hanno lavorato per incidere i versi e poi affiggere le tavole in tutto il paese. Ce la stanno mettendo proprio tutta i residenti per far sì che Montefegatesi possa diventare il paese di Dante, sulla figura del quale organizzano incontri, manifestazioni, convegni, letture dei canti della Divina Commedia. L’associazione culturale Ermete Zacconi, presieduta da Paola Bartoli, con i suoi volontari è attiva più che mai. Dopo il convegno dei giorni scorsi tenuto sotto la statua del poeta, domenica 22 agosto alle 17 Sergio Frati (il cantore locale dei versi di Dante che ha partecipato a tante giornate del “Maggio fiorentino” dedicate al sommo poeta) reciterà i versi del primo e quinto canto dell’Inferno. Lo farà in mezzo alle incisioni con i versi dell’Alighieri fatte sul legno e altri materiali. Una è posta addirittura sullo schienale di una sedia di paglia e spicca tra le altre che fanno bella mostra di sé lungo le stradine del vecchio borgo, così belle da sembrare un presepe.

Oltre alle incisioni, chi gira alla scoperta del paese legge i versi del poeta incisi anche su disegni e dediche. «I versi sono stati incisi pure su tegole, tavole, pezzi di legno, e addirittura sulle rocce spiega il fotografo David Bonaventuri che vive nel paese -. È una bella iniziativa che ha suscitato nei paesani tanto entusiasmo, la fantasia si è scatenata e in tanti si sono messi all’opera. In ogni punto di Montefegatesi è possibile leggere i versi del poeta. Le incisioni formano un viaggio itinerante dentro la “Divina Commedia. Chi arriva qui può pensare a Dante mentre fa un giro alla scoperta delle bellezze del posto. L’esposizione è permanente». Non è la prima volta che gli abitanti di Montefegatesi creano qualcosa di particolare, basti ricordare i trecento presepi incastonati nelle strade, nelle finestre, nei comodini, addirittura nelle lavatrici. Ma ora lo sforzo è nel tentativo di promuovere Montefegatesi come “paese dedicato a Dante”.

«Ha riscosso successo il convegno organizzato dall’associazione Zacconi e dall’Istituto Storico davanti alla statua per i 700 anni dalla morte del poeta dice intanto Paola Bartoli -. Il pensiero, libero, vive e continua a soffiare sulla gente del posto e sui nostri emigranti ricordati da Ilaria Del Bianco, presidentessa dei Lucchesi nel Mondo, da Bruno Micheletti, direttore dell’Istituto Storico, e dall’assessore Antonio Bianchi. Abbiamo avuto la possibilità di parlare del nostro monumento e della sua storia». La statua a Montefegatesi fu realizzata da un gruppo di paesani, per la maggior parte residenti a NewYork, aderenti alla massoneria e fondatori della Società del Libero Pensiero Giordano Bruno. Fu proprio grazie a loro che nel 1908, dopo varie peripezie, fu innalzato sulla sommità del paese il monumento a Dante Alighieri, colui che come loro aveva provato la nostalgia e il dolore che si provano quando si è lontani dalla patria. Sulla figura e l’opera di Dante hanno parlato anche gli scrittori Natalia Sereni e Fabrizio Nicoli, ricercatori e grandi appassionati di storia locale. (di MANUELA AMBROGI) RIPRODUZIONE RISERVATA



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