“Arte e matematica al bioparco. Il Numero Aureo negli animali” è la mostra visitabile fino al 31 luglio, a cura di Antonino Zichichi e Victoria Noel-Johnson, che racchiude 33opere d’arte (dipinti, sculture, lavori su carta, fotografie e installazioni) di 11 artisti italiani contemporanei, allestite al Bioparco di Roma.
Espongono le loro opere Vito Bongiorno, Bruno Ceccobelli, Valentina De Martini, Massimiliano Di Giovanni, Danilo Mainardi, Umberto Mastroianni, Elena Pinzuti, Oliviero Rainaldi, Maurizio Savini, Giovanni Tommasi Ferroni, Ortensio Zecchino.
“La mostra celebra la bellezza della natura (specificatamente quella del regno animale) e l’ordine inaspettato del loro mondo spesso indisciplinato –spiega la curatrice Victoria Noel-Johnson – . Collettivamente, ci costringono a guardare più attentamente ciò che presumiamo di conoscere; a cercare i segni matematici nascosti che giacciono all’interno della loro struttura esterna, come i modelli del loro pelo, così come nel loro movimento dinamico. Come sappiamo, il mondo naturale contiene molti tipi di modelli che a volte sono modellati matematicamente. A questo scopo, i modelli naturali includono simmetrie, alberi, spirali, onde, schiume, tessellazioni, crepe, macchie e strisce. Una funzione chiave dei modelli animali che si sono evoluti nel tempo è il mimetismo, al fine di aumentare il tasso di sopravvivenza per riprodursi, così come la segnalazione”.
Ma cosa ha a che fare la matematica con la natura e con l’arte o con la nostra percezione della bellezza? La risposta ce la fornisce “il numero aureo”, una regola geometrica che, come spiega magistralmente Antonino Zichichi, è un numero che si approssima a 1,618, un rapporto tra lunghezze, conosciuto fin dall’antica Grecia ed espresso nella successione di Fibonacci e nella spirale logaritmica. È presente ovunque in natura.
“Nella Cultura Occidentale, partendo da Fidia e dal Partenone – dichiara Antonino Zichichi – , la sezione Aurea e il Numero Aureo sono presenti, consapevolmente o inconsapevolmente, in celeberrime opere. Nel Rinascimento, dopo la riscoperta di Fibonacci, fu simbolo di perfezione estetica da utilizzare in architettura e nell’arte con, tra gli altri, Leonardo da Vinci (1542-1519) e Albrecht Dürer (1471-1528). Il Numero Aureo sta in molte figure geometriche rendendole Auree. Lo abbiamo tra l’altro nell’architettura ottagonale di Castel del Monte. Il rapporto Aureo entra nel pentagono che è Aureo in quanto il lato della stella e il lato del pentagono sono nel rapporto del 38% e 62%, come vuole il Numero Aureo”. Infatti Fibonacci “nel 1226 incontra a Pisa Federico II di Svevia” che poi fa costruire Castel del Monte, come ricorda nel catalogo Lorenzo Zichichi “e integra la nuova edizione del “Liber Abaci”, il suo capolavoro e fondamento della matematica occidentale, sulla base dei quesiti dibattuti con l’Imperatore”.
“Il rapporto Aureo, la Frazione Aurea, il Numero Aureo sono tutte e tre queste cose la stessa cosa, e cioè un numero che, espresso con due sole cifre, è 1,6. Questo rapporto Aureo (che, nel rinascimento diventerà addirittura divino) è in ciascuno di noi, Leonardo da Vinci lo affermò con decisione”, assicura Antonino Zichichi. E quindi il numero aureo è anche negli animali e nell’arte. “Il matematico britannico del XX secolo, Alan Turing – ricorda Victoria Noel-Johnson – con la sua ricerca, è stato in grado di prevedere meccanismi di morfogenesi (un sistema di reazione-diffusione che crea spontaneamente modelli maculati o striati) che danno origine a modelli di macchie e strisce come visto nella simmetria bilaterale delle strisce di una tigre. Tale simmetria bilaterale è splendidamente resa nelle opere audacemente colorate di Valentina De Martini, Tigre gialla (2022, cm 180 x 140) e Zebra verde (2022, cm 180 x 140). Il ritmo dinamico del movimento di un animale è anche evidenziato da diverse opere esposte. Il grande trittico fotografico in bianco e nero di Ortensio Zecchino, Il volo dell’aquila (2024, cm 60 x 170), in parte rende omaggio allo studio di Leonardo sul volo degli uccelli, mentre “Gnoseologia Documenta” di Elena Pinzuti (2014, cm 140 x 110) cattura l’ampiezza e la profondità della bellezza del volo nella natura con questa gamma caleidoscopica di diversi uccelli”.
“La speranza – conclude Victoria Noel-Johnson – è che le opere d’arte esposte, che raffigurano un gran numero di animali selvatici, molti dei quali possono essere trovati all’interno dei confini immediati del Bioparco di Roma, arricchiscano l’esperienza del visitatore evidenziando i ‘legami nascosti’ condivisi tra natura, bellezza e matematica (ordine, proporzione e armonia) e, una volta compresi come una sorta di triplice alleanza, rinforzano la nostra convinzione nella meravigliosa natura della vita, che è sottesa da ordine e logica”.
L’orario di apertura della mostra segue quello del Bioparco: dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.00, nel week end e festivi dalle 9.30 alle 19.00. L’ingresso è consentito fino ad un’ora prima della chiusura. Il costo del biglietto della mostra è compreso in quello del Bioparco.