Nedo Fiano, uno degli ultimi testimoni della shoah, ci ha lasciati sabato scorso a 95 anni. Fiorentino – era nato il 22 aprile del 1925 – di religione ebraica, era uno degli ultimi superstiti dell’Olocausto, sopravvissuto all’orrore del campo di concentramento di Auschwitz e poi testimone contemporaneo di quell’esperienza attraverso i suoi libri e i suoi numerosi incontri divulgativi, soprattutto nelle scuole.
Fiano era una persona colta, di grande umanità. In tutti i suoi racconti non ha mai fatto trasparire odio verso i suoi aguzzini nazisti e con la sua testimonianza ci ha trasmesso la memoria di un’agghiacciante tragedia, esortandoci a non abbassare mai la guardia per la libertà e la dignità umana.
La sua matricola di prigioniero – non dimentichiamolo mai – era A5405, che poi è diventata il titolo di un suo libro pubblicato nel 2003 “A5405. Il coraggio di vivere”.
Nedo Fiano era un uomo semplice, umile, sobrio, di grande intelligenza, che ha speso una vita per informare le nuove generazioni sull’olocausto e trasmettere i valori della tolleranza, della fratellanza, della libertà, dell’uguaglianza contro ogni violenza e crimine.
A tal proposito, emblematiche furono le sue parole pronunciate nel 2011 durante la cerimonia di conferimento della Gran Maestranza onoraria da parte del Grande Oriente d’Italia disse: “Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”.
Sempre nel 2011, la città di Firenze conferì a Nedo Fiano il Fiorino d’oro e oggi, alla memoria di questo nostro grande concittadino, spero che questo Consiglio voglia intestargli una via o piazza fiorentina, proprio perché Fiano ci ha insegnato che la memoria è fondamentale per la costruzione dell’identità, sia essa personale o collettiva.
21/12/2020 16.39
Met Comune di Firenze News dallePubbliche Amministrazioni della Città Metropolitana di Firenze