Roma 24 ottobre 2011 – ‘Le Muse Dell’Italia’, sabato 29 ottobre a Pisa il Convegno del Grande Oriente d’Italia

Roma 24 ottobre 2011 – ‘Le Muse Dell’Italia’, sabato 29 ottobre a Pisa il Convegno del Grande Oriente d’Italia

Arti, cultura e scuola per la costruzione dell’identità nazionale. Talk show condotto da Cecchi Paone nell’Antica Abbazia di San Zeno. Ai lavori prenderanno parte accademici e specialisti di fama internazionale. Conclude i lavori il Gran Maestro, Gustavo Raffi

La priorità della cultura e l’identità come elemento fondante della Nazione. Proseguono a Pisa le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia per i 150 anni dell’Unità nazionale. L’appuntamento è per il 29 ottobre con il talk show “Le Muse dell’Italia. Arti, cultura e scuola nella costruzione dell’identità nazionale”, che si terrà nell’Antica Abbazia di San Zeno (Via di San Zeno, 14) con inizio alle 16,30. Ai lavori prenderanno parte accademici e specialisti di fama internazionale.

Dopo l’introduzione di Valerio Zanone, presidente del Comitato del Grande Oriente per il 150esimo dell’unità nazionale, sono previsti gli interventi di Paolo Peluffo, vicepresidente della Società Dante Alighieri e consulente del presidente del Consiglio per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia; Antonio Panaino, orientalista e storico, direttore scientifico della rivista ‘Hiram’ del Grande Oriente d’Italia; Gian Mario Cazzaniga, filosofo e autore di saggi sulla Libera Muratoria; Giovanni Carli Ballola, musicologo e critico musicale; Emilio Pasquini, italianista tra i maggiori esperti di Dante; Massimo Vedovelli, linguista e semiologo, rettore dell’Università per Stranieri di Siena; Pierluigi Barrotta, filosofo, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra; Adalberto Scarlino, presidente del Comitato Fiorentino per il Risorgimento. Presenta e modera il dibattito il giornalista e divulgatore scientifico, Alessandro Cecchi Paone. A tracciare le conclusioni sarà il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.

“Pisa può simboleggiare efficacemente il tema del convegno – sottolinea il Gran Maestro Raffi – incentrato sul rilancio della cultura come musa ispiratrice del nostro Paese. L’Italia, infatti, fu concepita prima con le lettere che con le armi. E la ‘Normale’, che annovera tra i suoi ex allievi letterati, musicisti, pittori e Premi Nobel del calibro di Carducci, ne è indiscussa testimonianza. L’Italia – rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – nasce nella letteratura di Dante, nella musica, nella pittura e nell’unità linguistica, senza la quale non si potrebbe parlare di storia e di Nazione. Fin quando la scuola occuperà gli ultimi posti, l’Italia non avrà alcun futuro. E’ solo riappropriandoci della nostra storia profonda e dei valori che ci fanno italiani – conclude Raffi – che potremo lanciare un messaggio di speranza al Paese, costruendo, con responsabilità e coscienza, il futuro dell’Italia”.

Roma, Villa il Vascello, 24 ottobre 2011

Montecatini Terme 28-30 ottobre 2011 – IX Meeting Massonico Europeo

Montecatini Terme 28-30 ottobre 2011 – IX Meeting Massonico Europeo

Dal 28 al 30 ottobre Montecatini Terme ospiterà il IX Meeting Massonico Europeo. Realizzato per la prima volta nel 2003 su iniziativa della loggia francese “La Chain d’Union Europeene” di Longwy, è un incontro di una decina di officine europee che, nel corso degli anni, hanno stretto tra loro legami di amicizia ed è del tutto simile al meeting delle logge “Europa”, organizzato per la prima volta dalla loggia “Europa” di Riccione nel maggio 2008. L’ultima riunione si è tenuta lo scorso giugno a Larvik, in Norvegia, con logge locali e altre provenienti da Germania, Lussemburgo, Francia, Belgio, Andorra e Cipro. Il Grande Oriente d’Italia vi ha partecipato per la prima volta, intervenendo con il Grande Ufficiale Franco Di Jorgi e ricevendo l’invito ad organizzare l’incontro successivo.

Al meeting di Montecatini parteciperanno una trentina di fratelli dalla Gran Loggia di Norvegia ed esponenti di logge di Germania, Andorra, Cipro e Francia. E’ stata annunciata anche la presenza del Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale di Polonia.
Insieme ai lavori rituali, il programma dei lavori prevede la partecipazione degli ospiti esteri al convegno del Grande Oriente d’Italia per il 150esimo dell’unità nazionale che si terrà a Pisa nel tardo pomeriggio del 29 ottobre.

 

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Pisa 29 ottobre 2011 – Le Muse dell’Italia. Convegno del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia

Pisa 29 ottobre 2011 – Le Muse dell’Italia. Convegno del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia

Proseguono a Pisa le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia ‘1861-2011 Unità d’Italia, dopo 150 anni per restare insieme’. Il nuovo appuntamento della lunga rassegna culturale è in programma il 29 ottobre con il talk show “Le Muse dell’Italia. Arti, cultura e scuola nella costruzione dell’identità nazionale” che si svolgerà nell’Antica Abbazia di San Zeno (Via di San Zeno 14 – Pisa) con inizio alle ore 16:30.

Interverranno accademici e specialisti di fama internazionale. Dopo l’introduzione di Valerio Zanone, presidente del Comitato del Grande Oriente per il 150esimo dell’unità nazionale, porteranno contributi: Paolo Peluffo, vicepresidente della Società Dante Alighieri e consulente del presidente del Consiglio dei Ministri per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia; Antonio Panaino, orientalista e storico, nonché direttore scientifico della rivista “Hiram” del Grande Oriente d’Italia; Gian Mario Cazzaniga, filosofo, autore e curatore di saggi fondamentali sulla Libera Muratoria; Giovanni Carli Ballola, musicologo e critico musicale; Emilio Pasquini, italianista tra i maggiori esperti di Dante; Massimo Vedovelli, linguista e semiologo, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena; Pierluigi Barrotta, filosofo, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra; Adalberto Scarlino, presidente del Comitato Fiorentino per il Risorgimento. Presenta e modera il dibattito il giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone. Le conclusioni saranno del Gran Maestro Gustavo Raffi.

L’iniziativa è inserita nel programma ufficiale del Comitato Interministeriale per le celebrazioni, indette per l’anniversario dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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Mappa Abbazia di San Zeno
Mappa ed esterno Abbazia di San Zeno
Interno Abbazia di San Zeno
Veduta dell’interno dell’Abbazia di San Zeno

 

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Roma 13 ottobre 2011 – Gran Maestro Raffi: “La Massoneria non è un ente di collocamento. Il Grande Oriente d’Italia non ha nulla a che fare con Brother Net”

Roma 13 ottobre 2011 – Gran Maestro Raffi: “La Massoneria non è un ente di collocamento. Il Grande Oriente d’Italia non ha nulla a che fare con Brother Net”

“La Massoneria non è un ente di collocamento né una camera di compensazione per cricche, conventicole e disperati in cerca d’autore. L’iniziativa di ‘Brother Net’, indicato da alcuni media come ‘primo social network riservato esclusivamente ai massoni italiani’, si colloca al di fuori della linea di pensiero, di principi e di azione del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, che pertanto si riserva ogni iniziativa a tutela del suo buon nome. Nei confronti di chiunque”. E’ quanto afferma in una nota ufficiale, Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, riferendosi alle notizie secondo cui è in attività un network, riservato esclusivamente ai massoni italiani, che presenta offerte di lavoro tra le sue sezioni.

Roma, Villa il Vascello, 13 ottobre 2011

Roma 8 ottobre 2011 – Il Gran Maestro Raffi: “Sud alza la voce. Legalità, cultura e giovani per il riscatto delle coscienze”

Roma 8 ottobre 2011 – Il Gran Maestro Raffi: “Sud alza la voce. Legalità, cultura e giovani per il riscatto delle coscienze”

“Sud alza la voce. Non si può più sbagliare: basta con le politiche dell’assistenzialismo e degli interventi a pioggia, che puntualmente finiscono sempre nel cortile di qualcuno: c’è bisogno di un grande progetto per il riscatto del Mezzogiorno che punti su giovani, cultura, legalità e scuola. Solo così si potrà celebrare davvero l’Unità d’Italia”. E’ quanto ha affermato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, al convegno ‘Dalla Campania per l’Italia’, che si è tenuto oggi al Teatro di Corte di Palazzo Reale, a Napoli.

“Siamo dalla parte – ha aggiunto il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – di quanti in questi anni hanno conservato un pensiero libero, tenuto controvento. Hanno denunciato malaffare e interessi di parte e non di rado hanno pagato per le loro scelte di coerenza. Il riscatto del Sud è la priorità del Paese, perché significa lotta per il lavoro e per i diritti, per una cultura della libertà che fa strada al cambiamento. Si traduce in scelte concrete perché tutto deve partire da una cultura di fondo che non è quella dei mandolini e dei nuovi Pulcinella ma è il coraggio di strappare i giovani alla droga. E’ la responsabilità – ha sottolineato Raffi – di chi denuncia il racket, di chi si impegna ogni giorno facendo il proprio lavoro, dei maestri che a Scampia mettono i libri sui banchi della scuola pubblica per insegnare ai giovani che la verità non è la violenza, e che si può essere uomini liberi anche se si vive all’Inferno”.

“A Napoli – ha rimarcato Raffi – non devono bruciare i cassonetti ma la rabbia per ciò che ancora non c’è, per ciò che vogliamo costruire. L’unica spazzatura in Campania devono essere i camorristi da consegnare alla patrie galere. La criminalità non può essere ammortizzatore sociale dove il lavoro scarseggia. Al Sud non si può sempre recuperare, bisogna anticipare. Dobbiamo affiancare e sostenere chi spezza le catene della minorità. Chi combatte per la dignità del Sud è nostro Fratello – ha scandito il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – perché deve tramontare il tempo dei mezzucci e della raccomandazione, per premiare finalmente il merito”.

“Lanciamo un appello alla coesione nazionale – ha concluso Raffi – attraverso un nuovo Patto di Fratellanza tra i cittadini. A Napoli e in Campania, fallito il miraggio del nuovo Rinascimento, venga il tempo di un Nuovo Risorgimento della Ragione. La stagione delle responsabilità condivise per dare risposte vere ai problemi e costruire il futuro. In nome dell’Uomo, per la verità dell’Italia”.

Roma, Villa il Vascello, 8 ottobre 2011

Bologna 10 ottobre 2011 – A Bologna: restaurati i monumenti al Popolano, a Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II

Bologna 10 ottobre 2011 – A Bologna: restaurati i monumenti al Popolano, a Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II

Lunedì 10 ottobre alle ore 11.30 cerimonia di inaugurazione dei monumenti risorgimentali della Città. Ricordano Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e il “Popolano”.

Gli interventi di restauro sono inseriti nel programma “I Luoghi della Memoria”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I lavori sono stati promossi, finanziati e coordinati dall’Unità Tecnica di Missione in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, con le Soprintendenze preposte ed il Comune di Bologna.

Ulteriori informazioni ed immagini per la Stampa: www.studioesseci.net

Comunicato Stampa

Lunedì 10 ottobre, a Bologna, saranno inaugurati, a conclusione degli interventi di restauro, i monumenti a tre protagonisti del nostro Risorgimento. Raffigurano Re Vittorio Emanuele II e il generale Giuseppe Garibaldi, le cui effigi sono presenti in ogni città italiana. Del tutto bolognese, e quindi molto caro alla memoria della città, è il terzo dei monumenti restaurati, quello dedicato al “Popolano”, innalzato a ricordo gli avvenimenti che si svolsero a Bologna l’8 agosto 1848 quando gli austriaci vennero respinti e ricacciati fuori dalle mura cittadine attraverso l’ultima porta rimasta aperta: Porta Galliera. Il gruppo scultoreo, realizzato da Pasquale Rizzoli (1871-1953), è collocato in Piazza VIII Agosto, un luogo strategico dal punto di vista dell’assetto urbano, poiché qui si svolge il mercato cittadino all’aperto (la Piazzola).
Gli interventi di restauro dei 3 importanti monumenti bolognesi sono stati finanziati nell’ambito del progetto “I luoghi della memoria” ideato dal Consigliere Paolo Peluffo, Consulente del Presidente del Consiglio dei Ministri per il 150° dell’Unità d’Italia e realizzati dall’Unità Tecnica di Missione diretta dal Consigliere Giancarlo Bravi in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Emilia Romagna ed il Comune di Bologna.
Il Responsabile del Procedimento Arch. Beatrice Cuccioletta dell’Unità Tecnica di Missione e il Direttore dei Lavori Arch. Manola Guerra per la Direzione Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, hanno diretto gli interventi di restauro dei tre monumenti.
Con il monumento al Popolano, è stata restaurata anche la statua equestre in bronzo di Giuseppe Garibaldi realizzata da Arnaldo Zocchi (1862-1940), uno degli scultori fiorentini di maggior successo dell’inizio del ‘900, situata sulla centralissima Via dell’Indipendenza, asse fondamentale della viabilità del centro cittadino.
Il terzo dei monumenti restaurati, quello dedicato a Vittorio Emanuele II è opera di Giulio Monteverde (1837-1917) scultore assai rappresentativo del gusto dell’Italia borghese. La scultura equestre si trova all’ingresso dei Giardini Margherita, la più grande area verde del centro storico dove venne collocata nel 1944 quando fu spostata dalla precedente posizione in Piazza Maggiore.
Gli interventi di restauro hanno avuto l’obiettivo di arginare i fenomeni di degrado comuni ai tre monumenti, compreso un degrado del tutto contemporaneo, quello del “vandalismo grafico”, che coinvolge le superfici lapidee con scritte e graffiti. Gli interventi hanno riguardato sia le parti bronzee che quelle lapidee e sono stati compiuti dopo un preciso esame delle situazioni problematiche. Sulle pietre, oltre che con azioni di pulizia, i tecnici sono intervenuti con il consolidamento delle superfici decoese, la stuccatura di fessurazioni, puliture chimiche, integrazioni delle lacune, trattamenti inibitori della corrosione e applicazioni di prodotti antigraffiti. Molto delicati

Roma 3 ottobre 2011 – Sud, cultura e legalità. L’8 ottobre a Napoli il Grande Oriente celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia

Roma 3 ottobre 2011 – Sud, cultura e legalità. L’8 ottobre a Napoli il Grande Oriente celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia

Al Teatro di Corte del Palazzo Reale il talk-show condotto da Alessandro Cecchi Paone con studiosi e meridionalisti. Conclude i lavori il Gran Maestro, Gustavo Raffi

“Sud, cultura, scuola pubblica e legalità. Dobbiamo lottare per il riscatto del Mezzogiorno d’Italia, come punto di partenza per il rilancio dell’intera Nazione. Lasciamo che l’unica spazzatura in Campania siano i camorristi da consegnare alle galere”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, presenta così le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, organizzate in tutta la Penisola dalla Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, che sabato 8 ottobre vedranno a Napoli meridionalisti e studiosi confrontarsi sulle prospettive di rilancio del Paese.

Le attività avranno inizio alle 10, nella storica casa massonica di Galleria Umberto I che sarà aperta al pubblico per consentire a tutti di conoscere da vicino il suggestivo mondo della Libera Muratoria e le sue finalità di servizio all’umanità. Alle 13 un light lunch sarà servito negli stessi locali per tutti i presenti che, insieme ai responsabili, potranno poi recarsi al Teatro di Corte di Palazzo Reale, a piazza del Plebiscito, per seguire il talk show ‘Dalla Campania per l’Italia’, previsto dalle 15.

Alessandro Cecchi Paone condurrà i lavori, introdotti da Paolo Peluffo, coordinatore del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 150 anni indette dalla presidenza del Consiglio, con la partecipazione di: Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico del Grande Oriente per le celebrazioni del centocinquantenario; Piero Craveri, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Santi Fedele, Università di Messina; Renata De Lorenzo, Università Federico II di Napoli; Valentina Pattavina, scrittrice, e Italo Moscati, regista. A tracciare le conclusioni sarà il Gran Maestro, Gustavo Raffi, dopo la rappresentazione del ‘Processo a Murat’.

Roma, Villa il Vascello, 3 ottobre 2011

Roma 21 ottobre 2011 – E’ uscita l’edizione in inglese del libro curato da Paolo Gambi, Massoneria: una nuova Primavera. Il Gran Maestro Gustavo Raffi racconta

Roma 21 ottobre 2011 – E’ uscita l’edizione in inglese del libro curato da Paolo Gambi, Massoneria: una nuova Primavera. Il Gran Maestro Gustavo Raffi racconta

Una rielaborazione del pensiero del “Gran Maestro della Primavera”. Un viaggio attraverso l’esoterismo, la pedagogia del dialogo, il Grande Architetto dell’Universo, gli universi della laicità, l’eterno conflitto fra scienza e fede, il sacrosanto diritto alla ricerca della felicità, non senza profili critici e spunti propositivi per il più immediato e concreto presente.

Questo libro vuole raccontare la Massoneria attraverso la Gran Maestranza di Gustavo Raffi. Uno strumento che si propone di far comprendere anche ai non addetti ai lavori un mondo che ai più è ignoto, diviso com’è fra leggenda e disinformazione. Un tentativo di offrire ai lettori il pensiero autentico del Gran Maestro. Un percorso per far uscire la Massoneria dal museo di Madame Tussauds e renderla un corpo vivente nella società, “contemporanea alla posterità”. Un contributo affinché la Libera Muratoria sia giudicata per ciò che realmente è e non per ciò che i suoi detrattori o i suoi laudatores la dipingono.

 

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Roma 21 ottobre 2011 – Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento

Roma 21 ottobre 2011 – Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento

Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia venerdì 21 ottobre alle ore 18:30 a Villa Il Vascello (Via di San Pancrazio, 8) organizza il convegno Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento con la presentazione dei volumi Trattato delle virtù di Giorgio Gemisto Pletone a cura di Moreno Neri, Dell’ente e dell’uno di Giovanni Pico della Mirandola a cura di Raphael Ebgi e Teologia platonica di Marsilio Ficino a cura di Errico Vitale, tutti pubblicati dalla Bompiani.

I tre volumi costituiscono un elemento significativo per il nuovo viaggio che il pensiero di Platone compie in Italia nel Rinascimento. Un viaggio carico di attese e di speranze. Al convegno interverranno Giuseppe Girgenti, Moreno Neri, Raphael Ebgi ed Errico Vitale. Conclusioni del Gran Maestro Gustavo Raffi.

 

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Tirana 14 ottobre 2011 – Tirana entra nel cuore della Massoneria europea: il 14 ottobre nasce la Gran Loggia d’Albania

Tirana 14 ottobre 2011 – Tirana entra nel cuore della Massoneria europea: il 14 ottobre nasce la Gran Loggia d’Albania

Si realizza un sogno della Libera Muratoria europea: Venerdì 14 ottobre, a Tirana, nascerà ufficialmente la Gran Loggia d’Albania. L’evento, particolarmente atteso, vede il Grande Oriente d’Italia tra i fondatori della Fratellanza albanese, in veste di Gran Loggia Madre. Con il Gran Maestro Gustavo Raffi, che ha fortemente creduto nel progetto di installare la Gran Loggia, saranno presenti 12 Gran Logge e le rappresentanze delle comunioni massoniche europee.
La cerimonia di installazione verrà officiata dal Segretario Generale della Conferenza Mondiale delle Gran Logge, Thomas Jackson, dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, dal Gran Maestro di Grecia, Nicolaos Vourgidis e dal Gran Maestro di Serbia, Petar Kostic.
Dell’iniziativa e della formazione ai Fratelli assicurata dal G.O.I. erano state informate la Conferenza delle Gran Logge del Nord America, tenutasi nel febbraio scorso a Denver e la Conferenza Mondiale che si è celebrata a giugno a Cartagena. Il Gran Maestro Raffi, in occasione della Gran Loggia di Serbia, ha annunciato la costituzione della Gran Loggia d’Albania.
Si compie così un percorso iniziato nel 2008, quando in seno al Grande Oriente d’Italia furono costituite tre logge in Albania, iniziando all’Arte Muratoria solo i Fratelli ivi residenti. Una vicinanza concreta ai Fratelli albanesi, nel solco della tradizione di Palazzo Giustiniani che in questi anni, seguendo le indicazioni della Gran Maestranza, ha supportato la creazione e lo sviluppo della Libera Muratoria dei Paesi che si sono affrancati dalle dittature e dai totalitarismi di ogni colore, Superato il periodo di gestazione e vagliati i candidati con una precisa selezione volta a eliminare sul nascere il rischio di infiltrazioni da parte di faccendieri, avventurieri e personaggi riciclati del passato regime dittatoriale, la Massoneria albanese presenta il volto nuovo dei giovani e delle energie positive.
Da Tirana viene perciò un messaggio forte: la Libera Muratoria unisce lì dove nel mondo profano sussiste invece odio etnico o religioso, divisioni per credo o appartenenze. Il fatto che serbi e greci, storicamente in conflitto con gli albanesi, siano protagonisti di questo evento, è un messaggio di luce per l’uomo. E un segno di speranza per la storia europea.

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Roma 27 settembre 2011 – Grande Oriente d’Italia: Gianfranco Cavaliere mai stato membro dell’Istituzione

Roma 27 settembre 2011 – Grande Oriente d’Italia: Gianfranco Cavaliere mai stato membro dell’Istituzione

In riferimento all’articolo pubblicato in data 26.9.2011 su Il Messaggero Abruzzo, cronaca de L’Aquila, sotto il titolo “I fondi Giovanardi – le conversazioni intercettate De Matteis e la pecora nera”, nel quale l’articolista attribuisce l’appartenenza al Grande Oriente d’Italia di tale Gianfranco Cavaliere, inquisito dalla Procura della Repubblica de L’Aquila nell’ambito di un’indagine relativa ad un tentativo di truffa ai danni della Pubblica amministrazione, con l’obiettivo di distrarre parte dei dodici milioni di euro di fondi per il sociale, il Gran Segretario del Grande Oriente d’Italia, Alberto Jannuzzelli, dichiara: “Gianfranco Cavaliere non è affiliato al G.O.I., né lo è mai stato. Presentò unicamente la domanda di affiliazione, che venne presa in considerazione nel novembre 2010 e che, in seguito, ritirò, adducendo motivi strettamente personali, in data 23.12.2010, prima delle votazioni per l’ammissione, fissate per il 10 e 24 gennaio 2011. Il Cavaliere, pertanto, non è mai stato membro del Grande Oriente d’Italia”.

Roma, Villa il Vascello, 27 settembre 2011

Napoli 8 ottobre 2011 – Convegno “Dalla Campania per l’Italia”.

Napoli 8 ottobre 2011 – Convegno “Dalla Campania per l’Italia”.

Convegno partenopeo del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia

“Unità d’Italia. Dopo 150 anni per restare insieme”. L’8 ottobre le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia sono giunte a Napoli e il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili di Campania–Lucania ha riservato ai festeggiamenti un’intera giornata.

Le attività hanno avuto inizio alle ore 10, nella storica casa massonica di Galleria Umberto I (numero civico 27) che, allestita in modo particolare per l’occasione, è stata aperta al pubblico per consentire ai non massoni di entrare in contatto con il suggestivo ‘mondo’ della Massoneria. Alle 13 un light lunch è stato servito negli stessi locali per tutti i presenti che, insieme ai responsabili, si sono recati a Palazzo Reale per seguire il talk show “Dalla Campania per l’Italia” con inizio alle ore 15.

Alessandro Cecchi Paone ha condotto i lavori, introdotti da Paolo Peluffo, coordinatore del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° indette dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la partecipazione di Valerio Zanone, Piero Craveri, Santi Fedele, Renata De Lorenzo, Valentina Pattavina e Italo Moscati. Prima delle conclusioni del Gran Maestro Gustavo Raffi, la rappresentazione “Processo a Murat”.

Info: Achille Castaldi ( 340 582 4390 – 150enario.goinapoli@gmail.com )

 

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Genova 28 settembre 2011 – Inaugurazione di sei monumenti risorgimentali di Genova

Genova 28 settembre 2011 – Inaugurazione di sei monumenti risorgimentali di Genova

Saranno inaugurati mercoledì 28 settembre il sei monumenti risorgimentali di Genova., a conclusione degli interventi di restauro cui sono stati sottoposti in questi mesi. Tra essi spicca il monumento a Giuseppe Mazzini, che domina Piazza Corvetto. La statua del grande pensatore è collocata sulla sommità di una colonna dorica, in atteggiamento pensieroso e con le braccia conserte, mentre con una mano tiene alcuni fogli, forse un proclama. Le due figure allegoriche ai lati del basamento, classicamente panneggiate, raffigurano il Pensiero e l’Azione.
In contrasto rispetto al suo nome maschile, il Pensiero ha sembianze femminili, gli occhi fissi a un ideale remoto e le sopracciglia aggrottate, in atteggiamento malinconico; la figura è seduta, il braccio destro, poggiante su grossi volumi, sostiene il capo; il polso è stretto da un anello di catena spezzata, mentre con la sinistra trattiene alcuni fogli.
Anche la seconda figura allegorica, l’Azione, ha sembianze opposte alla femminilità del suo nome: è infatti una figura maschile e vigorosa: raffigurato in piedi, un giovane dall’aspetto fiero e risoluto, ha una mano sul fianco, mentre con il braccio destro addita lo stendardo con il motto “Dio e Popolo”. I contemporanei ne sottolinearono l’atteggiamento del tribuno che infiamma il popolo, richiamando a esso “il vessillo della battaglia e della redenzione”.
La cerimonia dell’inaugurazione si svolse il 22 giugno 1882, alla presenza di una folla immensa; bandiere, orifiamme e quadri celebravano i martiri dell’unità italiana; il monumento fu scoperto al suono dell’Inno nazionale e di altri inni patriottici, e consegnato al Municipio genovese da Aurelio Saffi e Federico Campanella, in rappresentanza del Comitato; un “colpo d’occhio incantevole”, scrisse un cronista de “L’Illustrazione Italiana” – il prestigioso periodico alla manifestazione dedicò infatti diversi articoli e illustrazioni, una delle quali scelta perfino come immagine d’apertura del numero del 25 giugno 1882 – , rilevando quasi con stupore come tutto si fosse svolto in perfetto ordine, senza “grida repubblicane” (furono anzi notate molte bandiere con lo stemma reale).
Oggetto dell’intervento di restauro è stato riqualificare un gruppo scultoreo con problemi di trascuratezza che il restauro ha provveduto a risolvere. Le vecchie operazioni di manutenzione da tempo richiedevano un deciso rinnovamento, le patine del tempo si erano nascoste sotto lo strato di polvere e smog, i marmi avevano perso la pellicola di sacrificio che era necessaria alla protezione dei medesimi.
Successivamente al restauro lo spettatore può ora leggere nel gruppo scultoreo i naturali segni del tempo, individuando le patine del metallo che si sono combinate con la struttura del marmo, cogliendo un insieme restaurato, ripulito, sigillato e consolidato ma, al quale nulla è stato tolto per riportare in modo forzato un aspetto che ha vissuto momenti critici.
Sempre a Genova, a Piazza Corvetto, sono stati sottoposti a restauro i busti commemorativi collocati nel parco di Villetta Di Negro e dedicati a Antonio Mosto, Antonio Burlando, Aurelio Saffi, Giuseppe Cesare Abba.
Di rilievo anche il restauro della statua di Rubattino in Piazza Caricamento, di fronte alla quale è prevista la cerimonia inaugurale del 28 settembre. L’effigie è opera di Augusto Rivalta (Alessandria 1837- Firenze 1925).
L’opera è realizzata in bronzo e il basamento in granito di Baveno. Ricorda il primo armatore italiano di vascelli a vapore – i “pironavigli” citati nell’iscrizione – Raffaele Rubattino (Genova 1810-1881) fondava nella sua città natale, l’anno 1838, l’omonima società di navigazione che a partire dal 1851 attivò un regolare collegamento con la Sardegna (mentre ad un successivo accordo di Rubattino con l’armatore siciliano Florio si deve la fon

Napoli 30 settembre 2011 – Mostra a Napoli per il 150° dell’Unità

Napoli 30 settembre 2011 – Mostra a Napoli per il 150° dell’Unità

Mostra promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nell’ambito delle celebrazioni previste per la ricorrenza, con la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia – Palazzo Reale, in collaborazione con Prefettura di Napoli, Comune di Napoli e Fondazione Valenzi.
A cura di Luigi Mascilli Migliorini e Anna Villari

Una grande esposizione invita a riflettere sui sessant’anni che hanno preceduto il Plebiscito dell’ottobre del 1860. Dalla Rivoluzione del 1799, ai moti del ’48 alla spedizione dei Mille. Quattro generazioni di meridionali che hanno vissuto e creato la Storia e l’hanno intessuta di infinite, piccole e grandi storie. Una mostra dove documenti, quadri, cimeli unici, molti mai esposti, non sono solo pezzi museali ma tornano a vivere e a trasmettere l’emozione del momento. E, insieme, un grande esperimento di multimedialità per far entrare il visitatore nel cuore vero dei fatti.

Tutto termina ed inizia sotto la pioggia. Quella che cadeva il 21 ottobre 1860, con Garibaldi vincitore e sconfitto che, un passo dietro a Vittorio Emanuele, vive le acclamazioni della folla ma che già progetta il ritiro a Caprera. Con la proclamazione dei risultati di quel Plebiscito, “Da Sud. Le radici meridionali dell’unità nazionale” chiude il suo percorso. Ad aprirlo sono invece le immagini, bellissime e solari di Napoli e del Mezzogiorno, considerato il “Giardino d’Europa”, trasmesse dai pittori del Grand Tour. In mezzo, sessanta anni di storia e cronaca, dagli ultimi bagliori dell’Illuminismo alla Rivoluzione del 1799, dal Quarantotto ai Mille, quattro generazioni di meridionali che si sono spesi per gli ideali di libertà.
Attraverso i ripetuti fallimenti, le tragiche repressioni, le speranze deluse, una profonda e radicata ansia di libertà ha trovato nell’idea dell’Italia unita il suo progetto storico. Queste generazioni, succedendosi, sono così diventate una delle principali radici di quel grande processo che chiamiamo Risorgimento nazionale. Lo sono diventate attraverso storie di vita generose, che ci parlano di giovani che incontrano la morte con serenità, di adulti (talvolta di vecchi) che affrontano il vagabondare dell’esilio senza ripensamenti, di carceri che sono vere e proprie tombe di vivi, di sconfitte che valgono più delle vittorie, tanto forte è la lezione morale che da esse può ricavarsi.
Partendo da quel “Giardino d’Europa” che è l’immagine affascinante – ma fuorviante – con la quale l’Europa guarda al Sud e giungendo fino a quel giorno di pioggia che fa da sfondo al Plebiscito unitario dell’ottobre 1860, la Mostra prova a raccontare queste storie, e la storia più grande che ne è ovviamente, cornice, utilizzando registri narrativi diversi, che ora toccano il mondo più tradizionale della raffigurazione pittorica o della documentazione storica, ora utilizzano soluzioni evocative e strumenti comunicativi multimediali per trasmettere il sentimento di che cosa significò essere meridionali e patrioti nella prima metà dell’Ottocento.
La ragione e il sentimento che sono chiamate in causa dalle sollecitazioni della Mostra appaiono tanto più necessari oggi che in una Italia tentata da seduzioni separatiste e in un Mezzogiorno attratto da nostalgie neoborboniche, scolorisce la consapevolezza della forza morale e della concretezza storica che ebbe il patriottismo meridionale. Esso non fu subalterno ai disegni che maturarono altrove nell’Italia dell’Ottocento, né fu soggetto supino di avventure e conquiste esterne ad esso. Il Mezzogiorno volle l’Unità d’Italia e fu determinante nel realizzarlo, e nel modo in cui esso si realizzò. Da Sud, dunque, non si scrive né una storia minore né una storia di

Roma 21 settembre 2011 – In ricordo di Mario Salvetti

Roma 21 settembre 2011 – In ricordo di Mario Salvetti

Il 10 settembre scorso ci ha lasciato Mario Salvetti, della Loggia “Adriano Lemmi”, N. 789 all’Oriente di Roma. Classe 1921, nella sua lunga e appassionata vita iniziatica, Mario ha ricoperto diversi incarichi: Maestro Venerabile per numerosi mandati, Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili del Lazio, Garante d’Amicizia, Grande Ufficiale “Ad Honorem”. E’ stato insignito dell’onorificenza “Giordano Bruno” (classe oro).

Un uomo libero. Con un sorriso dolce e disarmante riusciva a farsi ascoltare, portando avanti le ragioni del cuore e della giustizia. Amato e rispettato da tutti, per l’autorevolezza e la profonda conoscenza dell’Arte Muratoria.

Lo ricorderemo così: un Fratello vero, un amico, sempre pronto a nuove battaglie ideali, ma senza clamori, con le armi della mitezza e della serenità di giudizio. Sempre al fianco del suo Gran Maestro, con l’entusiasmo della sua giovinezza interiore.

Roma 20 settembre 2011 – XX Settembre: Gran Maestro Raffi, serve una rivoluzione morale delle coscienze

Roma 20 settembre 2011 – XX Settembre: Gran Maestro Raffi, serve una rivoluzione morale delle coscienze

Pensiero, valori e lotta per la libertà. Ognuno faccia sentire la propria voce contro il declino e si impegni per il cambiamento possibile

“Basta con gli eunuchi del pensiero, occorre una rivolta morale: i cittadini si riapproprino del proprio destino”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, nel suo intervento a Porta Pia, a Roma, al termine della celebrazione con la quale Palazzo Giustiniani ha ricordato questa mattina gli eventi del 20 settembre 1870.

“Si dia spazio – è stato l’appello di Raffi – agli uomini di pensiero, alle intelligenze scomode che sanno immaginare un futuro per la Nazione. Ognuno faccia sentire la propria voce contro il declino e si impegni per il cambiamento possibile. In questo momento triste per il nostro Paese, anche a livello internazionale, la partecipazione agli eventi per i 150 anni dell’Unità d’Italia, fa ben sperare in un serio risveglio delle coscienze libere, chiamando le forze sane della società a lottare contro precarietà e incertezze. C’è un Paese reale, che ha in sé gli antidoti per superare la grave crisi morale e politica che affligge l’Italia”.

“Porta Pia – ha concluso il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – non è solo un luogo della memoria ma una speranza nel futuro della Nazione. E’ richiamo laico e vero al pensiero libero, alla promozione sociale, al rilancio della scuola pubblica, all’impegno per i diritti e la libertà. Di questo l’Italia ha profondo bisogno”.

Roma, Villa il Vascello, 20 settembre 2011

Roma 20 settembre 2011 – Allocuzione del Gran Maestro per il XX settembre 2011

Roma 20 settembre 2011 – Allocuzione del Gran Maestro per il XX settembre 2011

Laicità e impegno solidale, un cantiere di proposte per l’Italia

“Il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora”. Questa riflessione di Rainer Maria Rilke, che mi ha fatto spesso compagnia, individua anche il senso del percorso che – insieme – vogliamo portare a termine. In queste parole si delinea, infatti, la possibilità – profondamente etica – di trovare anche per l’Italia un nuovo passaggio a Occidente: un diverso modo di abitare le differenze che costituiscono la trama dell’umanità più profonda. Non si tratta di come anestetizzare i problemi, ma di come affrontarli. Oggi, al nostro Paese – stanco e moralmente demoralizzato – non serve una scorciatoia demagogica e populista. Serve una chiara presa di posizione contro ogni pensiero unico, ogni trasformismo e apatia. Bisogna inaugurare una stagione di pensiero autenticamente democratico e liberale. Bisogna lottare per un pensiero che sia laico e solidale. Per questo, nel “nostro viaggio identitario e di progetto per l’Italia” – come l’ha felicemente definito Valerio Zanone nel convegno di Reggio Calabria – non vogliamo celebrazioni museali o retoriche celebrative. Vogliamo allestire, invece, un cantiere di riflessione e di proposte per la Nazione, ponendo le basi per un possibile cambiamento. Cambiamento che tutti auspicano, ma che tarda a venire.
Il nostro compito è la conoscenza e la ricerca profonda. E’ l’eresia del pensiero libero contro la logica del gregge. E’ la lotta contro il male più insidioso del nostro tempo: l’incertezza. Quella dei giovani che non hanno futuro, quella dei vecchi che non hanno più sicurezze. Basta con le lamentele e il piangersi addosso: ci vogliono risposte. E’ il momento di curare, non di dare spazio alle vuote parole di uomini e di caste privilegiate che hanno finito il loro tempo. Basta: una volta per tutte! Vogliamo il nuovo e il sensato.
Nella nostra bisaccia di viandanti – in tutto questo anno di celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia – abbiamo portato un pensiero. Si radica in quell’idea risorgimentale che ha cementato l’unità di Patria. Che ha prodotto una generazione di ribelli che hanno cambiato il destino del Paese: del nostro Paese. In nome di questo comune sentire è necessario un Nuovo Patto di Fratellanza, capace di farci uscire dalle secche del declino economico e morale in cui ci sentiamo arenati.
Non basta governare a qualunque costo, se mancano – lo diceva già il grande Agostino – i valori nel cui nome governare. Nel nostro caso, nel nostro tempo e per noi, i valori devono essere le virtù laiche e le conquiste civili. Sono quelle idee-forza capaci di farci superare quelle che Norberto Bobbio chiama “le promesse non mantenute della democrazia”. La laicità – Massimo Teodori ce lo ricorda – non ha esaurito la sua missione, facendosi sostituire dall’economia e dalla finanza. E neppure da vecchi schemi e dogmatismi religiosi che hanno fatto il loro tempo e non onorano l’impegno morale e civile – ma non politico – della Chiesa. Che non ha l’esclusiva sulle coscienze libere di questo Paese.
Esiste – e deve rafforzarsi – una libertà laica che è la conquista migliore dell’Italia Unita. E che deve diventare il collante etico della vita sociale e politica: in una parola, dell’essere cittadini e non sudditi. Deve diventare la comunanza di regole condivise quotidianamente e improntate al reciproco rispetto, all’apertura e al confronto. Ecco perché siamo contro una religione-immagine e una politica fiction che, rinunciando a capire la storia, si è preclusa la possibilità di produrre futuro per trasformarsi nel potere dei sondaggi e nell’amministrazione dell’esistente, senza essere in grado di disegnare un destino comune.
Per questo, l’antica capacità di dubitare dei Liberi Muratori – che non appartengono a nessuno – è un punto

Roma 17 settembre 2011 – Gran Maestro Raffi: “Laicità e impegno solidale, un cantiere di proposte per l’Italia”

Roma 17 settembre 2011 – Gran Maestro Raffi: “Laicità e impegno solidale, un cantiere di proposte per l’Italia”

Basta privilegi e pensiero unico, serve un Nuovo Patto di Fratellanza per uscire dal declino

“Oggi al nostro Paese non serve una scorciatoia demagogica e populista ma una chiara presa di posizione contro ogni pensiero unico, ogni trasformismo e apatia. Bisogna inaugurare una stagione di pensiero autenticamente democratico e liberale, laico e solidale. Vogliamo allestire un cantiere di riflessione e di proposte per la Nazione, ponendo le basi per un cambiamento possibile”. E’ quanto afferma il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, nel suo intervento a Villa Il Vascello, a Roma, per la ricorrenza dell’Equinozio di Autunno e del XX Settembre nel parco della sede nazionale di Palazzo Giustiniani, indicando l’impegno dei 21.310 iscritti all’Obbedienza.

“Il nostro compito – spiega Raffi – è la conoscenza e la ricerca profonda. E’ l’eresia del pensiero libero contro la logica del gregge. E’ la lotta contro il male più insidioso del nostro tempo: l’incertezza. Basta con le lamentele e il piangersi addosso: ci vogliono risposte. E’ il momento di curare – rimarca il Gran Maestro del Grande Oriente – non di dare spazio alle vuote parole di uomini e di caste privilegiate che hanno finito il loro tempo. In nome di questo comune sentire, è necessario un Nuovo Patto di Fratellanza, capace di farci uscire dalle secche del declino economico e morale in cui ci sentiamo arenati”.

“La laicità – rivendica il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – non ha esaurito la sua missione, facendosi sostituire dall’economia e dalla finanza. Esiste, e deve rafforzarsi, una libertà laica che è la conquista migliore dell’Italia Unita. E che deve diventare il collante etico della vita sociale e politica. Siamo contro una religione-immagine e una politica fiction che, rinunciando a capire la storia, si è preclusa la possibilità di produrre futuro per trasformarsi nel potere dei sondaggi e nell’amministrazione dell’esistente, senza essere in grado di disegnare un destino comune”.

“Per questo – ragiona il Gran Maestro Raffi – l’antica capacità di dubitare dei Liberi Muratori, che non appartengono a nessuno, è un punto di partenza per costruire un futuro. Non possiamo vivere nelle ‘case’ del Grande Fratello ma vogliamo curare i ‘crampi’ della democrazia, dando risposte ai giovani, rilanciando la scuola pubblica, la cultura e il Sud, e offrendo un terreno di confronto a tutti coloro che cercano lavoro e diritti. I Padri della Patria – conclude Raffi – ci hanno insegnato ad amare la nostra terra e ad abitarne la speranza. Ne abbiamo raccolto la lezione di libertà, verità e laicità. Noi non stiamo fermi. Non vogliamo stare fermi. Non staremo fermi”.

Roma, Villa il Vascello, 17 settembre 2011

Roma 21 settembre 2011 – On line l’intero talk show: Ernesto Nathan e l’Unità d’Italia “Patriottismo, laicismo e buongoverno”

Roma 21 settembre 2011 – On line l’intero talk show: Ernesto Nathan e l’Unità d’Italia “Patriottismo, laicismo e buongoverno”

Telegiornale del Grande Oriente d'Italia Roma 21 settembre 2011

On line l’intero talk show: Ernesto Nathan e l’Unità d’Italia “Patriottismo, laicismo e buongoverno”

“Dove lo troviamo uno come Nathan, oggi? Un uomo orgoglioso di servire il popolo, contro ogni potere esterno. La sua lezione di moralità e buongoverno serve ancora oggi all’Italia”. E’ nelle parole di Massimo Teodori il filo conduttore del talk show ‘Ernesto Nathan e l’Unità d’Italia. Patriottismo, laicismo, buongoverno’, a cura dello stesso storico e politologo, che si è tenuto a Villa il Vascello, a Roma, sede del Grande Oriente d’Italia, nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia che l’Obbedienza di Palazzo Giustiniani, guidata dal Gran Maestro, Gustavo Raffi, promuove in tutta Italia per contribuire a riscoprire il senso dell’identità e lanciare “nuovo Patto di Fratellanza contro il declino del Paese”.
Sul palco tricolore, dopo l’inno di Mameli e l’applauso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre scorrevano sul maxischermo immagini dello storico sindaco di Roma, Ernesto Nathan, a dare inizio ai lavori, seguiti da centinaia di partecipanti, è stato Teodori, che nei suoi interventi ha sottolineato il ruolo della Massoneria, che “fu l’intelaiatura dell’Unità italiana. Non si può fare storia del Risorgimento -ha rimarcato- senza fare la storia della Massoneria italiana”. “L’ebreo straniero, mazziniano, radicale e massone, come spregiativamente era chiamato Nathan dai reazionari e clericali -ha proseguito Teodori- univa la ricchezza spirituale del pensatore, l’etica responsabile dell’amministratore della cosa pubblica, e lo slancio del politico di classe, liberale, democratico e riformatore. In un paese in crisi materiale morale, ricordiamo un personaggio, Ernesto Nathan, che è bel Pantheon della ‘bella Italia’. Un interprete della storia unitaria, ma anche un esempio dei doveri dell’uomo, esponente di quel laicismo che ha ricongiunto l’Italia all’Europa civile, nata sui diritti dell’uomo. Ha dato il volto moderno a Roma, esempio di buon governo, ed è stato orgogliosamente Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia”. Nathan, autore del pamphlet ‘Il dovere presente’, pubblicato nel 1895, è per Teodori radice di “un percorso contro corruzione e una politica che mira a gestire l’esistente, un richiamo alla moralità oltre le gradazioni di partito. Per lui il laicismo fu un’opzione di vita”.
Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico del Grande Oriente per le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, ha sottolineato l’importanza di Nathan, “eccezionale figura per contrappasso: fra ‘i romani de Roma’, un uomo nato a Londra diventa sindaco, nella Roma papale opera e fa scuola un ebreo e mazziniano. Un esempio di politica nuova, che disegna la municipalizzazione e il risanamento dei vecchi quartieri, tra i quali Testaccio. La politica comunale affrontava i due problemi eterni dell’amministrazione capitolina, il bilancio e l’urbanistica. E’ sua -ricorda l’ex senatore liberale- la celebre frase ‘non c’è trippa per gatti’, a commento della decisione di non ricorrere alle risorse del comune per nutrire i felini, la dice lunga sulla statura

Alghero 24 settembre 2011 – Massoneria italiana e spagnola tra Otto e Novecento. Convegno del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia. Partecipa il Gran Maestro della Gran Loggia di Spagna

Alghero 24 settembre 2011 – Massoneria italiana e spagnola tra Otto e Novecento. Convegno del Grande Oriente per il 150esimo dell’Unità d’Italia. Partecipa il Gran Maestro della Gran Loggia di Spagna

 

Stimati accademici e specialisti di storia della Massoneria si confronteranno ad Alghero il 24 settembre 2011 in un nuovo convegno della lunga rassegna celebrativa “Unità d’Italia. Dopo 150 anni per restare insieme” indetta dal Grande Oriente per l’anniversario dell’unificazione del nostro Paese.

L’incontro s’intitola “Tra Italia e Spagna attraverso Alghero e la Catalogna. Relazioni tra le Massonerie Italiana e Spagnola tra Otto e Novecento” e si svolgerà nella sala convegni del Quartè Sayal della cittadina isolana (Via Garibaldi 87). E’ previsto un intervento del Gran Maestro della Gran Loggia di Spagna, Oscar de Alfonso Ortega.

L’iniziativa è inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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