18 marzo 2011 – (Il Resto del Carlino) Col 150° rispunta la loggia urbinate «Victor Hugo».

18 marzo 2011 – (Il Resto del Carlino) Col 150° rispunta la loggia urbinate «Victor Hugo».

Era dal 1924, ovvero da quando il regime fascista fece distruggere le logge massoniche d’Italia, che ad Urbino non si vedeva una manifestazione pubblica del Grande Oriente d’Italia, la massima comunione massonica del Paese. Quasi 90 anni fa, la loggia d’Urbino che contava i personaggi più in vista della città venne devastata: i mobili bruciati, la biblioteca distrutta e gli aderenti furono perseguitati. La loggia «Victor Hugo 1893» numero 1273 all’Oriente di Urbino è però risorta anni fa, tanto da riempire nella mappa massonica mondiale un «tassello» che era rimasto vuoto (nel sito www.grandeoriente.it è possibile vederla nell’elenco ufficiale delle logge d’Italia).

Ieri il maestro venerabile della «Victor Hugo», Almerindo Duranti, ha deposto una corona davanti alla porta di Santa Lucia, sotto la lapide che ricorda l’ingresso dei Finanzieri nel 1860. In una lettera mandata giorni fa al sindaco, la massoneria ha ricordato che la «”Victor Hugo 1893″ fu fondata in Urbino alla fine dell’800 da numerosi fratelli. Nel periodo del suo massimo fulgore superò il numero di 60 iscritti. Nella loggia vi erano rappresentati tutti i ceti sociali e fu senza ombra di dubbio uno dei motori dello sviluppo politico e culturale della nostra città e del Montefeltro».

Tra i membri il professor ed onorevole Francesco Budassi (sindaco d’Urbino), l’onorevole Angelo Battelli di Macerata Feltria (che veniva alle riunioni in Urbino a cavallo, coperto dal tabarro) e tanti altri, inclusi rettori e figure di primo piano dell’Ateneo. Ma, in realtà la presenza della massoneria ad Urbino risale alla seconda metà del Settecento. «La Massoneria scrive Duranti per sua antica tradizione è stata ed è il centro d’incontro di uomini liberi, di diversa condizione sociale, culturale, religiosa. La nostra Istituzione attraverso la pratica quotidiana, predispone all’ascolto del diverso, all’elevazione culturale, all’ affermazione di principi di libertà e di pace (la Croce Rossa, la Società delle Nazioni, l’ONU sono il frutto del diuturno lavoro dei nostri fratelli), la Massoneria ha dato il suo ampio contributo di idee e sangue all’affermarsi di tanti Stati moderni».

(Il Resto del Carlino) 18 MAR 2011

 

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18 marzo 2011 – (La Nazione) Nessun invito per la Massoneria «Un vulnus alla storia cittadina».

18 marzo 2011 – (La Nazione) Nessun invito per la Massoneria «Un vulnus alla storia cittadina».

«Alle sedute solenni dei Consigli Comunale e Provinciale mancavano solo gli eredi degli Zuavi di Pio IX, la Militia Christy che ogni anno manifesta il 20 settembre contro Porta Pia, e qualche esponente della Nobiltà papalina. Per il resto la cronaca ci informa di un parterre assai affollato».

Massimo Bianchi del Grande Oriente d’Italia mostra il suo disappunto per il mancato invito alle cerimonie del presidente dell’Oriente di Livorno. «Una scortesia sottolinea l’esponente della Massoneria livornese che voglio benevolmente attribuire alla scarsa propensione per lo studio della Storia Patria e di quella livorense».

(La Nazione) 18 MAR 2011

18 marzo 2011 – Carlo Fruttero – Massimo Gramellini, La Patria, bene o male.

18 marzo 2011 – Carlo Fruttero – Massimo Gramellini, La Patria, bene o male.

Mondadori, Milano 2010

“Non sembra il caso di suggerire ai nostri lettori di non aspettarsi i grandiosi affreschi di Tucidide o Tacito, di Machiavelli o Gibbon. Tutti sanno che non siamo storici e non avremmo comunque il mestiere e il genio per guardare a tali altezze. Ma da quei maestri una lezione l’abbiamo pur appresa: la Storia obiettiva, la Storia imparziale, la Storia definitivamente veritiera non esiste, può essere soltanto un’aspirazione, una meta intravista e irraggiungibile.
Ogni pagina di questo libro è arbitraria e contestabile. Abbiamo scelto 150 giornate a nostro avviso significative, distribuendole equamente fra i quindici decenni dell’Italia Unita. Ma cosa vuol dire significative? Alcune erano obbligatorie, la breccia di Porta Pia, Caporetto, la marcia su Roma, il rapimento Moro, Mani Pulite, eccetera. Ma molte altre, non senza lunghe discussioni tra di noi, sono state incluse o escluse, con intendimenti ragionevoli e tuttavia opinabili. C’è cronaca rosa e c’è cronaca nera, sinistri figuri stanno accanto a purissimi eroi, non manca Pavarotti, ma è assente la Callas. C’è il Vajont, ma non il Polesine. L’assassinio di Casalegno e non quello di Tobagi. Primo Carnera, Enrico Cuccia e Alberto Sordi non sono chiamati sul palco, solo citati di sfuggita.
Abbiamo letto un numero impressionante, ma sempre insufficiente, di testi relativi a ogni episodio, a ogni personaggio, ciascuno dei quali meriterebbe e in certi casi ha meritato, un intero volume, se non interi scaffali. Ma a ogni capitoletto di questa ormai lunga vicenda abbiamo cercato di dare un taglio narrativo, di partire da un particolare più vivido (il rivoluzionario Bakunin che fugge da Bologna travestito da prete, Roberto Saviano sulla sua Vespa scassata in un’esplosiva piazza di Napoli) per evitare ai nostri lettori la triste impressione del grigiore scolastico. Sono 150 racconti contratti, ridotti all’essenziale e dolorosamente privi di infiniti risvolti, sacrifici dettati dalle necessità grafiche del quotidiano torinese La Stampa che ha avuto l’idea e che ha pubblicato nei mesi scorsi queste pagine. Il nostro intento era di offrire un’infarinatura di storia d’Italia a tutti coloro che ne hanno perso memoria o non l’hanno mai avuta. Si tratta di una categoria di persone che conosciamo bene, avendone fatto parte anche noi prima di metterci all’opera. Non che avessimo dimenticato proprio tutto. Ma certo si trattava di ricordi confusi. Ci è venuto il sospetto che non fossimo i soli a trovarci in questa condizione. E, da buoni italiani, abbiamo cercato di metterci una pezza.
L’impressione finale è che questa Patria sia una difficile Patria, più volte sull’orlo del baratro, più volte nel baratro precipitata, con continue riprese anche stupefacenti, anche ammirevoli. C’è di che inorgoglirsi, ma purtroppo anche di che vergognarsi. Un Paese irritante, fastidioso, quasi sempre dilaniato da emotività contrapposte e che potrebbe fare molto di più, come dicevano gli insegnanti alle nostre mamme. E ovviamente molto di più avremmo potuto fare anche noi, narrando questa Patria nel bene e nel male.”

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18 marzo 2011 – Irene Mainguy, Le Iniziazioni e l’Iniziazione Massonica.

18 marzo 2011 – Irene Mainguy, Le Iniziazioni e l’Iniziazione Massonica.

Edizioni Mediterranee, Roma 2010

I più autorevoli studi etnologici mettono in evidenza, fin dall’antichità, la pratica di cerimonie iniziatiche presso qualsiasi cultura: in Egitto, in Grecia – con i Misteri eleusini – ma anche nell’ambito di tutti i popoli dei cinque continenti. L’iniziazione è, quindi, un argomento molto vasto e impossibile da trattare in maniera esaustiva: ecco perché Irène Mainguy ne propone una sintesi documentale, prendendo obiettivamente in considerazione le varie e differenti tesi, siano esse solo divergenti tra loro o nettamente antitetiche. L’Autrice affronta tutti gli aspetti dell’argomento, quelli di ordine etnologico,  come anche quelli filosofici o metafisici, sui quali si sono espressi gli specialisti con punti di vista talora opposti, ma nondimeno complementari. Questa pubblicazione, senza voler approfondire in maniera esaustiva la materia, ha lo scopo di permettere ai lettori di seguire un filo di Arianna nel dedalo delle centinaia di studi pubblicati sull’argomento. In una società che manca di punti di riferimento, in cui domina ampiamente il materialismo, è legittimo interrogarsi sul posto che spetta all’ideale iniziatico. In che cosa l’iniziazione offre le chiavi per una migliore conoscenza di sé? Si può ancora affermare, ai giorni nostri, che permette di avanzare lungo la Via della Saggezza e della Conoscenza? In funzione delle sue caratteristiche peculiari, come situare l’iniziazione massonica in rapporto alle altre forme di iniziazione? Irène Mainguy getta luce queste e altre domande, insistendo in particolare sulle costanti dell’iniziazione in quanto rito di passaggio, con i suoi valori, specificità, scopi e finalità.

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17 marzo 2011 – Festa nazionale dell’Unità d’Italia: il Grande Oriente al Gianicolo.

17 marzo 2011 – Festa nazionale dell’Unità d’Italia: il Grande Oriente al Gianicolo.

Il 17 marzo 2011, festa nazionale, il Grande Oriente d’Italia era sul Colle Gianicolo della capitale per celebrare il 150esimo dell’Unità d’Italia in sintonia con le solennità annunciate dal Governo italiano.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi, impossibilitato a partecipare per concomitanti impegni istituzionali, ha delegato il Gran Maestro Luigi Sessa e il Gran Segretario Aggiunto Alberto Jannuzzelli a rappresentare la Comunione.

Sono state deposte corone d’alloro al monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, a quello dedicato ad Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, e al Muro della Costituzione, opera inaugurata dal sindaco Gianni Alemanno proprio la mattina del 17 marzo che riporta il testo dello Statuto della Repubblica Romana del 1849.

Alla celebrazione ha preso parte anche Giuseppe Garibaldi, omonimo pronipote dell’Eroe dei due Mondi.

 

Giuseppe Garibaldi

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16 marzo 2011 – (L’Eco del Chisone Online) Sebastiano Giraud e gli altri pinerolesi.

16 marzo 2011 – (L’Eco del Chisone Online) Sebastiano Giraud e gli altri pinerolesi.

Processo di unificazione nazionale e massoneria: quale legame?

La presenza della massoneria nel processo dell’unificazione italiana è tra i fattori che aiutano a capire il senso profondo della nascita del Regno d’Italia nel marzo 1861.
Nel Regno di Sardegna e poi nel Piemonte dopo l’Unità la massoneria ha avuto quattro stagioni fondamentali.

La prima è dalla metà del Settecento alla Rivoluzione francese, quando le logge si popolarono di aristocratici, militari, scienziati e grandi borghesi. Tra i nomi di spicco vanno ricordati Joseph de Maistre, savoiardo, poi autore delle Serate di San Pietroburgo, cattolico conservatore e, appunto, massone, Vittorio Alfieri (che poi scrisse versi satirici contro i «frati e frattocci», cioè i massoni) e il pinerolese Sebastiano Giraud. (approfondimenti nell’edizione in edicola)

(L’Eco del Chisone Online) 16 MAR 2011

16 marzo 2011 – (Il Messaggero) Navigatore, naufrago, difensore di donzelle in pericolo, avventuriero svelto di pugnale, mazziniano, massone, combattente per la libertà e…salvatore di Garibaldi.

16 marzo 2011 – (Il Messaggero) Navigatore, naufrago, difensore di donzelle in pericolo, avventuriero svelto di pugnale, mazziniano, massone, combattente per la libertà e…salvatore di Garibaldi.

In una parola, eroe, uno di quei quattro o cinque eroi (ed eroine) che hanno segnato la storia di Ancona. Si stenta a credere alla biografia di Augusto Elia tali e tanti sono gli episodi appunto incredibili. Figlio di Antonio e Maddalena Pelosi, scappa da Ancona in un peschereccio mentre tramonta la Repubblica romana, poco prima del sacrificio dell’amato padre. Dopo aver partecipato alla guerra di Crimea diventa capitano di lungo corso. Durante un viaggio a Londra conosce l’esule Mazzini. Da Londra raggiunge Garibaldi in Italia il quale, memore del vecchio amico Antonio, lo accoglie paternamente affidandolo a Nino Bixio che lo arruola fra i suoi carabinieri genovesi.

Comandante in seconda del piroscafo Lombardo, Augusto prende parte all’impresa dei Mille. A Calatafimi salva Garibaldi facendogli scudo con il suo corpo e beccandosi una pallottola in bocca. Una volta guarito dalla convalescenza è pronto ad accorrere all’appello dell’eroe: nel 1866 Augusto Elia comanda una combattiva flottiglia nel Lago di Garda. Trova il tempo anche per sposarsi, con Amalia Balani, e diventare padre di Anita, così chiamata in ricordo di Anita Garibaldi.

Nel 1867 comanda un battaglione di giovani anconetani distinguendosi a Mentana ma è anche uomo d’ordine, intransigente nei confronti delle sommosse popolari. Assessore comunale nel 1869, si trova a dover difendere il sindaco Francesco Matteucci dalla folla inferocita per la miseria e l’aumento delle tasse. E’ massone, secondo sorvegliante della loggia Garibaldi dell’Oriente di Ancona. Viene eletto consigliere comunale e più volte membro della giunta, consigliere provinciale, presidente della camera di commercio. Due volte deputato sostiene i diritti di Ancona, insistendo affinché si riprendessero in porto le opere per il bacino di carenaggio. Nel 1893 è lambito dallo scandalo della Banca Romana e da una vicenda di cambiali legata alla bonifica delle isole Tremiti. Il 29 settembre 1919 si svolgono le solenni onoranze all’ultimo garibaldino Augusto Elia, per le sue gesta eroiche e i suoi meriti in camicia rossa. Ancona gli dedica una scuola, Palermo una via.

(Il Messaggero) 16 MAR 2011

16 marzo 2011 – (La Nuova Sardegna) Tra anticlericalismo e amor di Patria.

16 marzo 2011 – (La Nuova Sardegna) Tra anticlericalismo e amor di Patria.

Allora nella città insieme a un certo furore risorgimentale si respirava anche un’aria di forte anticlericalismo. Il fenomeno era dovuto alla presenza di un forte nucleo massonico, da una parte, e dalla figura del vescovo Salvatore Angelo Maria Demartis, d’altra. Le due forze contrapposte esplosero più tardi con virulenza quando si pose la questione delle «terre comunali» e scoppiò la rivolta di «Su Connottu» nel 1968, stavolta con la partecipazione di tutto il popolo, che occupò il municipio, e bruciò parte della documentazione sulle Chiudende. Insomma, se la Nuoro risorgimentale allora si limitava a una certa classe borghese e ai pochi studenti, pochi anni dopo scese in piazza anche la popolazione, e non per spirito patriottico, ma perchè sollecitata da questione più concrete: le terre comunali che stavano per essere privatizzate. Anche nel 1868 comunque la lotta si intrecciò con una forte componente anticlericale. Un anticlericalisno che lasciò tracce chiare anche nella canzone più popolare nuorese, quella di «Tzia Tatana».

Stando infatti alla versione di Salvatore Satta nella sua opera «Il giorno del giudizio» il canto non cominciava con le parole di «Sa vida la professo», bensì con «Sa fide (la fede) la professo/ chin d’una diminzana/ de cuddu e tzia Tatana/Faragone». Chiara dunque la blasfemia anticlericale di mastru Predischedda e del giro dei borghesi che ruotava intorno al bar Tettamanzi e che si divertivano cantando in coro. Nel 1861 dunque, anno dell’Unità d’Italia, il clima che si viveva a Nuoro non era solo, ma anche decisamente anticlericale.

Da una parte infatti partiva l’accusa (come quella fatta da Giorgio Asproni nei suoi Diari politici) sul fatto che «canonici che avevano occupato anche il municipio»; mentre dall’altra c’era la versione opposta del vescovo Demartis che scriveva in una lettera indirizzata al papa Pio IX che il Comune di Nuoro «era finito in mano ai massoni».

Non tutto naturalmente era così schematico. In quel tempo le forse in campo nella città di Nuoro erano sostanzialmente tre: la borghesia nascente liberale e repubblicana; il clero e i cattolici conservatori; altri preti e cattolici liberali. La prima forza era chiaramente schierata a favore dell’Unità d’Italia, e in buona parte anche con gli ideali repubblicani, considerata l’influenza del deputato mazziniano Giorgio Asproni. La seconda invece stava sulle posizioni conservatrici del papa Pio IX odiato dai risorgimentali soprattutto dopo la fucilazione dei patrioti della Repubblica romana.

La terza forza era infine costituita dal popolo, escluso dalle elezioni di censo, e quindi poco partecipe alla battaglia risorgimentale. La sua partecipazione si verificò invece alla grande pochi anni dopo, quando si ribellò alle chiudende dei prinzipales, soprattutto a quelle dell’Ortobene, che privavano i pastori comunitari della legna e delle ghiande.

(La Nuova Sardegna) 16 MAR 2011

Roma 14 marzo 2011 – Messaggio del Gran Maestro Gustavo Raffi alla Gran Loggia del Giappone

Roma 14 marzo 2011 – Messaggio del Gran Maestro Gustavo Raffi alla Gran Loggia del Giappone

Risp.mo Fr. Philip A. Ambrose,
Ex Gran Maestro
Gran Segretario
della Gran Loggia del Giappone

Fratello carissimo,

Abbiamo visto in TV gli enormi danni causati dal terribile terremoto e dallo tsunami che hanno colpito le regioni settentrionali del tuo Paese.

Momento per momento, seguiamo la stampa, che ci porta sentimenti di tristezza, ma anche di ammirazione, per la grande forza morale del popolo giapponese, e per la perfetta organizzazione dei soccorsi.

In tutto il mondo, sta aumentando la preoccupazione nei confronti delle radiazioni fuoriuscite dagli impianti nucleari danneggiati. Tutti noi speriamo che gli esperti siano in grado di fermare questo incubo.

Probabilmente per la ricostruzione saranno necessari anni; ma siamo sicuri che il popolo giapponese supererà questo disastro, grazie alle tecnologie, ma in particolare grazie alla sua millenaria civiltà, alla sua filosofia, ai suoi valori.

In questo momento, così difficile per il vostro Paese, vogliamo che sappiate che la Comunione Massonica Italiana è al vostro fianco, che noi condividiamo i vostri stessi sentimenti.

Speriamo, infine, che ti sia possibile partecipare il nostro Meeting di Rimini, come annunciato. Saremo lieti di accoglierti e di farti sentire il nostro più profondo amore fraterno.

Fraternamente,

Il Gran Maestro
Gustavo Raffi

13 marzo 2011 – (La Sicilia) L’Unità d’Italia e l’apporto della massoneria inglese.

13 marzo 2011 – (La Sicilia) L’Unità d’Italia e l’apporto della massoneria inglese.

Unità d’Italia impossibile senza il contributo della massoneria. Soprattutto di quella inglese che favorì in ogni modo, già durante le guerre napoleoniche, la nascita di un Paese alleato del Regno Unito e in funzione antifrancese nel cuore del Mediterraneo. Tematiche – comprese quelle sulla Carboneria e sulle logge del Regno delle Due Sicilie – più volte affrontate dagli storici e che sono tornate di attualità nel convegno “Dalla Sicilia per l’Italia” promosso ieri a Palermo dalla Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani in collaborazione con la Società Siciliana per la Storia Patria. Si tratta del primo convegno nazionale che il Grande Oriente ha organizzato per celebrare il 150° anniversario dell’Unità, con il Patrocinio del Comitato Interministeriale per la Celebrazione dell’evento, della Regione Siciliana, della Provincia Regionale e del Comune di Palermo.
Un secolo e mezzo dopo le gesta di Giuseppe Garibaldi e dei suoi Mille che avviarono il processo di unificazione vero e proprio partendo dalla Sicilia, «l’Italia unita – spiega Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia – è ancora un fabbricato grezzo. Restano tanti problemi insoluti e il gap tra nord è sud è ancora d’attualità». Per questo motivo, è necessario lanciare, aggiunge, «il messaggio di un rinnovato impegno etico e sociale, in ogni campo d’azione, contro una dolorosa povertà di idee e di scelte e una crisi morale che trasforma tutto in fiction o in dramma. Vogliamo dare il nostro contributo – prosegue Raffi – per fare riscoprire il senso dello stare insieme come italiani e iniziamo il nostro viaggio da Palermo, città che è agorà e pantheon, felice sintesi di più culture e fedi, di appartenenze e filoni di pensiero che hanno saputo farsi storia unitaria. Non a caso, Giovanni Falcone, eroe della legalità, amava dire che Palermo “è una città che vive di simboli”». È da Palermo – sostiene Raffi – che «parte la speranza di un Risorgimento della Ragione, per superare l’incompiuto della storia unitaria e costruire un nuovo racconto identitario. La soluzione del gap tra Nord e Sud d’Italia non è in spinte secessioniste o nostalgiche di un mondo inventato di un Regno delle Due Sicilie all’avanguardia. Il federalismo è solo un modo diverso di raggiungere l’unità. Palermo è importante, perché molti non sanno che la prima Costituzione del 1848 non è di Torino, ma di Palermo, frutto di menti pensanti, e lo dico in modo non classista, che erano per l’Unità d’Italia. Bisogna riaffermare – conclude Raffi – la volontà di essere una Nazione, con un patto di fratellanza che parta dalla storia e dalla cultura, perché l’Italia, prima che con le armi, è nata con la cultura».

Fitto il programma dei lavori, dopo l’introduzione di Giuseppe Trumbatore, presidente del Collegio circoscrizionale dei maestri venerabili della Sicilia. Il confronto si è incardinato, nella mattinata, sugli interventi di vari studiosi. A partire da quello del presidente della Società siciliana per la Storia patria Gianni Puglisi. Assente per malattia, il suo lavoro è stato letto da Salvatore Savoia, segretario generale della stessa Società per la storia patria. «L’Unità d’Italia – ha scritto Puglisi – fu culturale prima che geografica e politica, fu un movimento intellettuale in grado resistere alla fine della monarchia e che trovò nuova linfa nella Costituzione repubblicana. In quegli anni la storia era animata da un’unanime, forte spinta morale che negli anni successivi è venuta via via meno». Alla base della discussione c’è la questione meridionale, «nodo irrisolto – secondo Puglisi – di oggi e di ieri in un dibattito serrato in cui la storia e l’attualità si intrecciano. Il Sud deve essere attore determinante anche nella nuova stagione federalista, che deve avere le sue fondamenta nelle coscienze dei cittadini e che deve essere vista non come

Online nuova edizione del telegiornale del Grande Oriente. Iniziative a Firenze e a Ravenna celebrano Massoneria e Unità d’Italia.

Online nuova edizione del telegiornale del Grande Oriente. Iniziative a Firenze e a Ravenna celebrano Massoneria e Unità d’Italia.

Su www.goitv.it nuovo look per il Telegiornale del Grande Oriente d’Italia che nella nuova edizione si occupa del 150esimo dell’Unità d’Italia. Sono proposte tre iniziative che, lungo l’analisi del nostro processo unitario, evidenziano il ruolo delle logge massoniche italiane nella costruzione della identità nazionale e delle libertà civili del nostro Paese.

È una Libera Muratoria intesa come “agenzia educativa” quella emersa in tutti gli incontri, a partire da quello di Firenze del 19 febbraio con il convegno “La Massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia” che ha avuto tra i suoi protagonisti il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il suo intervento– in sintonia con le conclusioni del Gran Maestro Gustavo Raffi – ha dato grande attualità ai lavori, apprezzando l’opera della Libera Muratoria, toscana in particolare, con cui le istituzioni tendono sempre più a confrontarsi. Le logge della regione si sono distinte fino a oggi nell’ambito culturale, ha spiegato la relatrice Donatella Lippi ai microfoni del nostro Telegiornale, con figure d’avanguardia come Antonio Cocchi che dall’inizio del XVIII secolo ha segnato la strada allo studio e alla ricerca scientifica libera e dogmatica, e sul piano dei diritti, hanno ricordato il presidente circoscrizionale della Toscana Stefano Bisi e lo storico Fulvio Conti che hanno commentato, sulla scia dei loro interventi, l’importanza di dare piena cittadinanza giuridica ai massoni alla luce di antiche e nuove discriminazioni, ormai antistoriche.

Ravenna è stato lo scenario degli altri due appuntamenti all’attenzione del Telegiornale del Grande Oriente. Il 4 marzo la mostra “Percorso Risorgimentale Massonico” realizzata nel Museo del Risorgimento e il convegno “Massoneria, Risorgimento e Cinema nella costruzione dell’identità nazionale, svoltosi presso la Biblioteca Classense, hanno mostrato nuovi ambiti di studio della Massoneria nella storia dell’Unità d’Italia. Giovanni Fanti, curatore dell’esposizione organizzata dall’Ordine della Casa Matha e dalla Fondazione del Museo del Risorgimento, spiega in un’intervista storia e contenuti della mostra che ha il suo nucleo centrale nella collezione della famiglia Guerrini, collezionista da tre generazioni di cimeli massonici e risorgimentali.

Con il convegno alla Classense, le logge ravennati, in collaborazione con il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, hanno invece presentato al grande pubblico – anche attraverso la proiezione di cortometraggi del primo Novecento – l’azione pedagogica della cinematografia italiana nella costruzione della nostra identità nazionale attraverso i principi di libertà e progresso propri della Libera Muratoria. Ai microfoni del Telegiornale, lo storico del cinema Sergio Toffetti ha paragonato il nostro cinema a tema risorgimentale al genere western d’oltreoceano, attraverso cui gli Stati Uniti d’America hanno improntato la coscienza del popolo nordamericano.

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Firenze 19 marzo 2011 – Convegno “Etica con Dio, etica senza Dio”.

Firenze 19 marzo 2011 – Convegno “Etica con Dio, etica senza Dio”.

Per il ciclo “Incontri con il Grande Oriente d’Italia”, ideato dal compianto fratello Guido D’Andrea, il Collegio Circoscrizionale della Toscana ha in programma, per il prossimo 19 marzo a Firenze, un incontro a più voci dal titolo “Etica con Dio, etica senza Dio”. L’appuntamento è all’Hotel Astoria (Via del Giglio 9) alle ore 15,30.

Intervengono: il filosofo Michele Ciliberto, l’imam di Firenze e presidente dell’Unione Comunità Islamiche in Italia Izzedin Elzir, il pastore della chiesa evangelica valdese di Firenze Pawel Andrzej Gajewski, il responsabile dell’ufficio cultura dell’Arcidiocesi fiorentina Alfredo Jacopozzi, il rabbino capo della comunità ebraica di Firenze Joseph Levi, il presidente del Monte Paschi di Siena e dell’Associazione bancaria italiana Giuseppe Mussari.

Il presidente circoscrizionale della Toscana Stefano Bisi introdurrà i lavori che saranno moderati dal bibliotecario del Collegio Francesco Borgognoni.

Info: Moreno Milighetti, vicepresidende Collegio Toscana info@goitoscana.it

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Palermo 12 marzo 2011 – “Unità d’Italia, dopo 150 anni per restare insieme”.

Palermo 12 marzo 2011 – “Unità d’Italia, dopo 150 anni per restare insieme”.

Con questo titolo durante tutto il 2011 il Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, organizzerà convegni, dibattiti e altre iniziative che si terranno in tutta la penisola, da Palermo a Trieste.

L’obiettivo – oltre a porre all’attenzione degli italiani sui contributi dei Fratelli Liberi Muratori all’Unità d’Italia, ricordando il loro insegnamento di uomini liberi, sarà quello di incentivare il confronto e il dialogo su temi attuali di vitale importanza per il nostro paese ribadendo il concetto che il 2011 non vuole essere solo un momento rievocativo ma l’occasione per discutere del presente e immaginare il futuro. Tanti sono gli appuntamenti che toccheranno le città di Palermo, Ravenna, Rimini (Gran Loggia 2011), Bologna, Torino, Ancona, Milano, Cagliari, L’Aquila, Roma, Napoli, Firenze, Venezia, Reggio Calabria, Bari, Trieste e molte altre, coinvolgendo Istituzioni e cittadini e diffondendo una giusta informazione in merito al ruolo fondamentale svolto della Massoneria, nel processo di unificazione dell’Italia e nella costruzione di una moderna Nazione.

“Dalla Sicilia per l’Italia” è il titolo del primo convegno che si è svolto a Palermo il 12 marzo – organizzato in collaborazione con la Società Siciliana per la Storia Patria, che ha messo a disposizione la propria sede – e che ha ottenuto i prestigiosi patrocini del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, della Regione siciliana, della Provincia e del Comune di Palermo e, naturalmente del Collegio circoscrizionale siciliano, espressione della Massoneria della regione.

I lavori sono durati una giornata con inizio alle 10,30.
Il Convegno è stato chiuso dal Gran Maestro Gustavo Raffi.
Alle 18, nella stessa sede, è stata eseguita la Grande Suite dall’opera di Marcello Panni “Garibaldi en Sicile”.

 

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Le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia per il 150° anniversario dell’Unità avranno spazio anche nella filatelia. L’Associazione Italiana di Filatelia Massonica ha predisposto infatti per il 12 marzo un annullo postale speciale e una busta filatelica che saranno disponibili, dalle 10 alle 18, in uno stand con ufficio postale all’interno del palazzo della Società Siciliana per la Storia Patria, luogo del convegno.

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Roma 10 marzo 2011 – Corona d’alloro al monumento di Mazzini.

Roma 10 marzo 2011 – Corona d’alloro al monumento di Mazzini.

Una folta delegazione del Grande Oriente d’Italia ha deposto questa mattina una corona d’alloro al monumento di Giuseppe Mazzini, in occasione dell’anniversario della scomparsa dello statista, avvenuta il 10 marzo 1872. Un gesto simbolico di grande significato, a sottolineare il legame che da sempre unisce i Fratelli Liberi Muratori alla figura e al pensiero di un Padre della Patria le cui idee contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario. Non è un caso che il 10 marzo i Fratelli celebrino la giornata dei defunti, sulle tracce di un uomo che ha fatto strada alla Libertà.

Il monumento, che sorge sul piazzale Ugo La Malfa, opera dello scultore Ettore Ferrari, Gran maestro del Grande Oriente e fu inaugurato il 2 giugno 1949. Ferrari propose la statua di Mazzini seduto e pensoso, al di sotto di un tempietto dorico, posizionato su un alto basamento dal quale sarebbero emersi le figurazioni dell’idea mazziniana: l’aspirazione alla libertà che si concretizza nella Giovane Italia, il sacrificio per la redenzione degli oppressi dalla tirannide, la lotta contro il dispotismo, il turbine trionfale della rivoluzione e la ricomposizione delle spoglie dei martiri.

 

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Palermo 13 marzo 2011 – Inaugurazione della nuova Casa massonica di Palermo.

Palermo 13 marzo 2011 – Inaugurazione della nuova Casa massonica di Palermo.

Il 13 marzo, alle ore 10:00, alla presenza del Venerabilissimo Gran Maestro e di numerosi rappresentanti del Grande Oriente d’Italia, sarà inaugurata, con la consacrazione del Tempio, la Casa Massonica dell’Oriente di Palermo, sita in un edificio del centro storico della città, la cui struttura risale al ‘600.
I Fratelli siciliani avranno a disposizione tre Templi per svolgere i lavori rituali, ampi spazi per potersi dedicare alle loro attività in armonia e una Biblioteca intitolata all’Illustrissimo Fratello Aldo Scarlata, Gran Maestro Onorario passato all’Oriente Eterno.
La Casa Massonica di Palermo è anche sede del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia. Molti Fratelli si sono adoperati affinché si potesse raggiungere questo obiettivo ambizioso ma necessario per continuare nella tradizione i lavori muratori, in una terra che ha visto in passato anche la sede del Grande Oriente d’Italia con la Gran Maestranza del Fratello Giuseppe Garibaldi.

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Roma 9 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: sabato a Palermo primo convegno nazionale Grande Oriente d’Italia.

Roma 9 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: sabato a Palermo primo convegno nazionale Grande Oriente d’Italia.

“Da Palermo parte la speranza di un Risorgimento della ragione, per superare l’incompiuto della storia unitaria e costruire un nuovo racconto identitario”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, presenta così l’incontro pubblico dal titolo ‘Dalla Sicilia per l’Italia’, che si terrà sabato 12 marzo, con inizio alle ore 10,30, presso la sede della Società Siciliana per la Storia Patria (piazza San Domenico, 1), Istituto che promuove la giornata di studio e confronto in collaborazione con il Goi. E’ il primo grande convegno nazionale che la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, lungo l’intero 2011 e su tutto il territorio nazionale, promuove per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia lanciando, spiega Raffi, “il messaggio di un rinnovato impegno etico e sociale, in ogni campo d’azione, contro una dolorosa povertà di idee e di scelte e una crisi morale che trasforma tutto in fiction o in dramma. Vogliamo dare il nostro contributo per far riscoprire il senso dello stare insieme come italiani e iniziamo il nostro viaggio da Palermo, città che è agorà e Pantheon, felice sintesi di più culture e fedi, di appartenenze e filoni di pensiero che hanno saputo farsi storia unitaria”.
“Non a caso -rimarca l’avvocato ravennate alla guida della principale Obbedienza massonica italiana- Giovanni Falcone, eroe della legalità, amava dire che Palermo ‘è una città che vive di simboli’. Proprio da questa città antica e nuova, eredi morali di uomini come Giuseppe Garibaldi, i liberi muratori insieme a tutte le persone oneste, si mettono nuovamente in cammino per la rivoluzione della speranza”.

Dopo l’introduzione del presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia, Giuseppe Trumbatore, il programma dei lavori del 12 marzo vedrà l’intervento di importanti studiosi: Giovanni Puglisi, presidente della Società Siciliana per la Storia Patria, Carlo Ricotti, Università Luiss di Roma, Antonino Giuffrida, dell’Università di Palermo, Valerio Zanone, presidente del Comitato Scientifico del GOI per le celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia. Al tavolo dei relatori, inoltre, Santi Fedele, Università di Messina, Giuseppe Barone, Università di Catania, Enrico Iacchello, Università di Catania. A tracciare le conclusioni, alle 17,30, sarà il Gran Maestro Gustavo Raffi. L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio del Comitato Interministeriale per la Celebrazione dell’Unità d’Italia, della Regione Siciliana, della Provincia Regionale di Palermo e del Comune di Palermo. A conclusione dell’incontro, alle 18,00, si terrà la rappresentazione della Grande Suite dall’Opera ‘Garibaldi en Sicile’, a cura di Marcello Panni.

(AdnKronos) 9 MAR 2011

Roma 9 marzo 2011 – Unità d’Italia: a Palermo massoni e uomini di pensiero a confronto per un nuovo racconto identitario

Roma 9 marzo 2011 – Unità d’Italia: a Palermo massoni e uomini di pensiero a confronto per un nuovo racconto identitario

Il 12 marzo convegno pubblico ‘Dalla Sicilia per l’Italia’, promosso dal Grande Oriente d’Italia in collaborazione con la Società Siciliana di Storia Patria

“Da Palermo parte la speranza di un Risorgimento della Ragione, per superare l’incompiuto della storia unitaria e costruire un nuovo racconto identitario”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, presenta così l’incontro pubblico dal titolo ‘Dalla Sicilia per l’Italia’, che si terrà sabato 12 marzo, con inizio alle ore 10,30, presso la sede della Società Siciliana per la Storia Patria (piazza San Domenico, 1), Istituto che promuove la giornata di studio e confronto in collaborazione con il GOI.

E’ il primo grande convegno nazionale che la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – lungo l’intero 2011 e su tutto il territorio nazionale – promuove per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia lanciando, spiega il Gran Maestro Raffi, “il messaggio di un rinnovato impegno etico e sociale, in ogni campo d’azione, contro una dolorosa povertà di idee e di scelte e una crisi morale che trasforma tutto in fiction o in dramma. Vogliamo dare il nostro contributo per far riscoprire il senso dello stare insieme come italiani e iniziamo il nostro viaggio da Palermo, città che è agorà e Pantheon, felice sintesi di più culture e fedi, di appartenenze e filoni di pensiero che hanno saputo farsi storia unitaria. Non a caso – rimarca l’avvocato ravennate alla guida della principale Obbedienza massonica italiana – Giovanni Falcone, eroe della legalità, amava dire che Palermo ‘è una città che vive di simboli’. Proprio da questa città antica e nuova, eredi morali di uomini come Giuseppe Garibaldi, i liberi muratori insieme a tutte le persone oneste, si mettono nuovamente in cammino per la rivoluzione della speranza”.

Dopo l’introduzione del presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia, Giuseppe Trumbatore, il programma dei lavori del 12 marzo vedrà l’intervento di importanti studiosi: Giovanni Puglisi, Presidente della Società Siciliana per la Storia Patria, Carlo Ricotti, Università Luiss di Roma, Antonino Giuffrida, dell’Università di Palermo, Valerio Zanone, presidente del Comitato Scientifico del GOI per le celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia. Al tavolo dei relatori, inoltre, Santi Fedele, Università di Messina, Giuseppe Barone, Università di Catania, Enrico Iacchello, Università di Catania. A tracciare le conclusioni, alle 17,30, sarà il Gran Maestro Gustavo Raffi. L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio del Comitato Interministeriale per la Celebrazione dell’Unità d’Italia, della Regione Siciliana, della Provincia Regionale di Palermo e del Comune di Palermo. A conclusione dell’incontro, alle 18,00, si terrà la rappresentazione della Grande Suite dall’Opera ‘Garibaldi en Sicile’, a cura di Marcello Panni.

Roma, Villa il Vascello, 9 marzo 2011

Roma 4 marzo 2011 – Libia: Raffi (GOI), si fermino le violenze per fare strada alla democrazia e alla libertà dei popoli

Roma 4 marzo 2011 – Libia: Raffi (GOI), si fermino le violenze per fare strada alla democrazia e alla libertà dei popoli

“Si fermino le violenze e i soprusi. Dopo giorni di sangue, torni la speranza della democrazia nell’area del Maghreb e in particolare in Libia”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, parla della crisi libica esprimendo “il forte auspicio di tutta la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani affinché presto in quella regione che ha fatto registrare negazioni di diritti umani, torni a farsi strada il dialogo e la voglia di costruire il futuro dei popoli”. “Il dramma di migliaia di persone in fuga dal sangue e dalle violenze interroga ciascuno di noi – rimarca l’avvocato ravennate alla guida del GOI – chiamando tutti a un impegno di solidarietà, ciascuno nel proprio campo d’azione, per fronteggiare una tragedia umana e l’esodo di profughi in fuga dall’inferno della ragione. Osserviamo dunque con attenzione quanto sta accadendo in Nord Africa poiché vediamo nei moti di quelle popolazioni una sincera ricerca di libertà, di migliori condizioni di vita e di quella felicità che sono diritti universali per tutti gli uomini”.

“Non va però dimenticato – fa notare il Gran Maestro Raffi – che la democrazia non può essere esportata sic et simpliciter, ma è sempre frutto di un faticoso percorso di avvicinamento che i singoli popoli devono compiere riconoscendone il valore prima di ricercarla con ogni forma. Altrimenti si rischia di ricreare drammi che la storia ha già visto, con élite dispotiche che si sostituiscono ad altre élite e danno origine a regimi a volte ben peggiori di quelli spodestati”. “Tali considerazioni – aggiunge Raffi – non ci impediscono, nell’imminenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia, cui la nostra Istituzione ha contribuito in maniera importante di riconoscere nei moti nordafricani quel germe insopprimibile di desiderio di libertà, quell’anelito indomabile di uguaglianza, che ovunque e in tutti i tempi sono stati il fondamento di ogni lotta contro la tirannide. Del resto l’opulento mondo delle certezze occidentali vacilla ed è vulnerabile se consideriamo il Mediterraneo non una barriera insormontabile ma una via di comunicazione e contatto tra popoli che vivono sulle rive dello stesso grande lago”.

“I sentimenti di ribellione delle popolazioni nordafricane sono l’opposto dell’incapacità dei ricchi paesi occidentali di indignarsi i fronte alle storture della propria società. Oggi così come dall’inizio del secolo dei Lumi – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – la moderna Massoneria non ha mai cessato di propugnare i valori di tolleranza, libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti di tutti gli uomini, portando il proprio sostegno ovunque si operasse per questi alti ideali, ricordando però che lo scontro cruento tra popoli e tra appartenenti allo stesso popolo non è mai da considerarsi una via inevitabile per la libertà”.

Roma, Villa il Vascello, 4 marzo 2011

Roma 28 febbraio 2011 – Scuola Pubblica è presidio di liberta’ contro pensiero unico

Roma 28 febbraio 2011 – Scuola Pubblica è presidio di liberta’ contro pensiero unico

“Giù le mani dalla scuola pubblica: non serve un braccio di ferro con quella privata né una nuova guerra che si consuma all’ombra della lavagna”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che spiega: “La scuola pubblica è pedagogia di libertà, agenzia educativa che mette l’uomo al centro, contro la disaffezione alla socialità e alla stanchezza della democrazia”.

“L’importanza della scuola pubblica è fuori discussione – rimarca l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – e dunque l’enfasi per la privatizzazione del sistema scolastico rischia di creare non cittadini di una società aperta, capaci di leggere le sfide dell’oggi, ma degli appartenenti a comunità separate e in prospettive antagoniste. La scuola sia una comunità educante -incalza Raffi – non un laboratorio politico e neanche un ghetto di lusso o per poveri, a seconda dei casi. Come insegna la Costituzione, la scuola deve assicurare pluralismo culturale, non indottrinamento o catechesi di sorta”.

“In questo momento di crisi morale – sottolinea ancora il Gran Maestro del GOI – non possiamo non ricordare la lezione di uno dei più grandi massoni del passato, Giosuè Carducci, che non si stancò mai di sottolineare la radicale importanza dei docenti e del loro ruolo civile. Sono loro, insieme ai giovani, i principali costruttori dell’identità del nostro paese. Una Nazione che trascura la scuola è destinata al declino. Perciò – conclude Raffi – servono fondi per rilanciare la scuola pubblica e rilanciare il suo compito di educare coscienze libere. Il cammino è dalla diffidenza al dialogo e alla costruzione di senso. E anche in questo campo, faremo la nostra parte”.

Roma, Villa il Vascello, 28 febbraio 2011

Siena 4 marzo 2011 – 150 Italia: massoneria restaura Labaro Corda Fratres Senese.

Siena 4 marzo 2011 – 150 Italia: massoneria restaura Labaro Corda Fratres Senese.

In occasione del 150esimo anniversario dell’unità nazionale, le logge delle Valli senesi del Grande Oriente d’Italia rendono omaggio al nostro Paese con un contributo importante alla storia italiana e della Massoneria. Il 4 marzo, alle ore 18, presenteranno nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Siena (Banchi di Sotto, 55 ) il labaro restaurato della Corda Fratres della città, sezione della Federazione internazionale studentesca attiva dal 1898 fino a quasi metà del Novecento.
L’insegna, conservata nell’ateneo senese, è stata riscoperta dalla Massoneria locale e riportata agli antichi splendori, in collaborazione con il Collegio circoscrizionale toscano e il Grande Oriente nazionale, per ricordare lo spirito di tanti giovani che si unirono, non solo idealmente, in nome dei principi di fraternità, libertà e progresso, propri della Libera Muratoria. La “Corda Fratres”, apolitica, intendeva diffondere l’affratellamento tra i popoli con un messaggio di pace e solidarietà. Ad essa aderirono massoni illustri come Giovanni Pascoli, che ne scrisse l’inno, e si rivolsero i vertici del Grande Oriente che credevano nella capacità dei giovani di accelerare l’avvento delle libertà.

Al lavoro di restauro si accompagna il libro “Il sogno in un vessillo. Il labaro restaurato degli studenti Corda Fratres dell’Ateneo senese” (Betti Editrice) che sarà presentato nella stessa occasione. Scritto da Donatella Cherubini e Alessandro Leoncini, illustra la storia dell’associazione e il lavoro fatto per il ripristino dell’insegna, con la presentazione del Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni che aprirà i lavori del convegno.

Nell’incontro sono previsti gli interventi delle operatrici del Laboratorio L’Ermesino di Siena responsabile del restauro, la presentazione dell’opera pittorica e dei suoi significati simbolici, il racconto delle gesta degli studenti della Corda Fratres nel contesto dell’epoca. Le conclusioni saranno del presidente del Collegio della Toscana, Stefano Bisi.

 

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Ravenna 4 marzo 2011 – Percorso Massonico Risorgimentale. Mostra della Casa Matha di Ravenna.

Ravenna 4 marzo 2011 – Percorso Massonico Risorgimentale. Mostra della Casa Matha di Ravenna.

Mostra della Casa Matha in collaborazione con il Servizio Biblioteca del Grande Oriente. Primo Massaro Bezzi invita i Fratelli ad arricchire la collezione.

Si moltiplicano le iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia patrocinate dal Grande Oriente. L’Ordine della Casa Matha di Ravenna, corporazione di mestiere di antica tradizione e custode millenario della cultura e delle memorie cittadine, scende in campo con una esposizione su Libera Muratoria e unificazione nazionale nel Museo del Risorgimento di Ravenna (via A. Baccarini n. 3). Si chiamerà “Percorso massonico risorgimentale” e sarà inaugurata il 4 marzo (ore 17.30) dal Gran Maestro Gustavo Raffi.

Il nucleo centrale della mostra, curata dal dottor Giovanni Fanti, è costituito dalla pregevole collezione documentaria e numismatica donata da Guerrino, Mario e Paolo Guerrini, tutti fratelli dell’Oriente ravennate, che grazie a Mario è diventata parte integrante del Museo del Risorgimento di Ravenna.

“Percorso massonico risorgimentale” avrà attenzione verso documenti e medaglie legate alla cultura massonica e il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia collaborerà all’iniziativa fornendo materiale numismatico di rilievo storico e artistico. Il Primo Massaro della Casa Matha Paolo Bezzi, membro della loggia “Dante Alighieri” (108) di Ravenna, intende però allargare la collaborazione a tutta la Comunione invitando logge e fratelli del Grande Oriente a mettere a disposizione – solo ai fini della mostra – medaglie risorgimentali di contenuto massonico in loro possesso. Potranno essere anche di conio recente, ma l’importante è che abbiano Massoneria e Unità d’Italia rappresentati insieme. Saranno perciò gradite medaglie di loggia dedicate all’epopea nazionale o a personaggi (massoni) che la fecero tale.

La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo, dal martedì al sabato dalle ore 9,30 alle 12,30 e il giovedì dalle 9,30 alle 13 (lunedì e festivi chiuso).

Info e segnalazioni: Paolo Bezzi c/o Casa Matha, Via Matteotti 15, 48121 Ravenna (331 1921500 info@casamatha.it)

Storia e attualità della Casa Matha di Ravenna

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Pila 5 marzo 2011 – Trofeo Salomone. Terzo appuntamento.

Pila 5 marzo 2011 – Trofeo Salomone. Terzo appuntamento.

Per il terzo anno consecutivo la loggia “Mont Blanc” (1197) di Saint Vincent organizza a Pila, nota località turistica della Valle d’Aosta, il ‘Trofeo Salomone’, competizione amatoriale per sciatori. Si svolgerà il 5 marzo, alle ore 10, e possono partecipare tutti i Fratelli, accompagnati da familiari e amici.

Info e prenotazioni: Edgardo Campane 335 5387718 – e.campane@edina.it

 

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Ravenna 4 marzo – Convegno Massoneria, Cinema e Risorgimento.

Ravenna 4 marzo – Convegno Massoneria, Cinema e Risorgimento.

Massoneria, Risorgimento e Cinema nella costruzione dell’identità nazionale: è questo il titolo del convegno organizzato dalle Logge massoniche ravennati che si terrà il prossimo 4 marzo alle ore 20,30 presso la Sala Muratori della Biblioteca Classense. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Grande Oriente d’Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, comprenderà la proiezione di alcuni cortometraggi d’epoca e una serie di relazioni.

Per l’occasione verranno presentati i cortometraggi La presa di Roma (1905), Il piccolo garibaldino (1909) e un estratto del film Casa Ricordi, diretto nel 1954 da Carmine Gallone. La presa di Roma, realizzato nel 1905, è il primo film prodotto in Italia da una casa cinematografica. Il regista, Filoteo Alberini, Maestro massone, ha compreso che il cinema rappresenta uno strumento pedagogico formidabile per costruire un’identità nazionale fondata sui valori morali e civili del Risorgimento.

L’importante appuntamento vedrà inoltre gli interventi del Prof. Santi Fedele, dell’Università di Messina che tratterà il tema Il ruolo del Grande Oriente d’Italia e della Massoneria della formazione dell’Identità nazionale, del dott. Giovanni Lasi, dell’Università di Bologna, che relazionerà su Filoteo Alberini e la Massoneria: alle origini del cinema italiano , dello storico del cinema Sergio Toffetti su Cinema e Risorgimento, del Prof. Antonio Panaino, dell’Ateneo bolognese, che terrà una comunicazione su Risorgimento e identità linguistica della Nazione e di Bernardino Fioravanti, Gran Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, che interverrà sul tema Cinema e Massoneria: il contributo del Grande Oriente d’Italia. Il convegno sarà concluso dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.

“Abbiamo scelto Ravenna come sede di questo convegno e di queste rare proiezioni – spiega Filippo Raffi, Maestro Venerabile della Loggia La Pigneta di Ravenna – per la sensibilità che la città ha sempre mostrato verso i temi risorgimentali, in nome di quelle memorie condivise che a vario titolo ci vedono e ci hanno visto coinvolti per celebrare i padri della Nazione. Anche da Ravenna, parte la sfida per disegnare una nuova idea di Patria”.

“Riscoprire la forza e il segreto di quella forza morale del Risorgimento che un giorno cambiò la storia – conclude Filippo Raffi – è anche il senso del nostro viaggio nei 150 anni del Paese che amiamo. La lezione della Massoneria nella costruzione dell’Unità nazionale, è patrimonio ideale e morale di ogni italiano libero, che vuole guardare negli occhi il proprio paese e costruire il futuro con pensieri e idee forti”. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, ha ottenuto il patrocinio, tra gli altri, della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Ravenna.

 

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