Firenze 10 febbraio 2006 – Ventesimo anniversario dell’omicidio di Lando Conti, sindaco e massone.

Firenze 10 febbraio 2006 – Ventesimo anniversario dell’omicidio di Lando Conti, sindaco e massone.

Il 10 febbraio 1986 il sindaco di Firenze Lando Conti veniva assassinato dalle Brigate Rosse e il ricordo di quel sacrificio è ancora intenso. Dopo due decenni il “Comitato per le celebrazioni del ventesimo anniversario della scomparsa di Lando Conti”, costituito su iniziativa della loggia fiorentina proprio a lui intitolata in omaggio alla sua appartenenza al Grande Oriente d’Italia, si propone di ricordare, nel corso dell’anno, il suo impegno culturale, civile e politico.

Il pomeriggio del 10 febbraio il gran maestro aggiunto Massimo Bianchi e il presidente del Collegio dei maestri venerabili della Toscana, Arturo Pacinotti, parteciperanno alla proiezione, in anteprima, del documentario, prodotto da Rai International, “Lando Conti: il Sindaco del sorriso”.

L’iniziativa, che si avvale del patrocinio dell’amministrazione comunale, si svolgerà nell’Auditorium della sede Rai di Firenze alla presenza di illustri esponenti del mondo culturale e politico. “Lando Conti, Sindaco del dialogo e del rigore” è invece il titolo della cerimonia commemorativa che si terrà il giorno successivo (ore 10,30) nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Affiancheranno il sindaco Leonardo Dominici nel ricordo, il vice ministro per l’Ambiente Francesco Nucara, il gran maestro Gustavo Raffi, lo storico Roberto Balzani e il presidente nazionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane Maurizio Zaffi. Rientrano nel programma celebrativo dei prossimi mesi un convegno sul movimento cooperativo dalla metà dell’Ottocento ad oggi, una tavola rotonda dedicata a Lando Conti libero pensatore e moderno amministratore e un convegno sulle più emblematiche figure del repubblicanesimo fiorentino dalla scomparsa di Mazzini agli anni ’80 del Novecento.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.

Catania 5 febbraio 2006 – Catania, nuova prestigiosa sede del Grande Oriente d’Italia. Gran Maestro Raffi: “ancora più vicini alla vita culturale e sociale della città”.

Catania 5 febbraio 2006 – Catania, nuova prestigiosa sede del Grande Oriente d’Italia. Gran Maestro Raffi: “ancora più vicini alla vita culturale e sociale della città”.

La Massoneria catanese del Grande Oriente d’Italia dispone di una nuova e prestigiosa sede. Ad inaugurarla, domenica 5 febbraio, sarà il gran maestro Gustavo Raffi. Situata in un palazzo d’epoca in via Madden 153, crocevia tra il centro storico e il quartiere finanziario della città, la sede si sviluppa su 200 mq: ospita due Templi per i lavori di Loggia; una Biblioteca con importanti opere di carattere massonico e di cultura generale; la “Sala dei Labari” che sarà destinata a conferenze, dibattiti ed incontri aperti al pubblico.

Tra i progetti anche la realizzazione di un Museo storico, con cimeli che testimonino l’impegno della Massoneria catanese nella storia della città e della Regione.

“Con la nuova sede di Catania – ha detto il gran maestro – il Grande Oriente d’Italia si pone l’obiettivo di essere ancora più vicino alla vita culturale e sociale della città. La Massoneria, culla storica del pensiero laico e della libertà intellettuale, costituisce, infatti, un punto di riferimento per un dialogo libero da ogni condizionamento dottrinario o metafisico. Nella sua progettualità intende ricostruire una visione del mondo a misura d’uomo che abbia nei valori della tolleranza, dell’uguaglianza, della solidarietà e della libertà i principi regolatori dei rapporti tra gli uomini”.

“Il riconoscimento di ogni diversità – ha aggiunto – è uno dei principi cardini del nostro modo di rapportarci al mondo. Il confine, quella linea simbolica di demarcazione che i gruppi hanno sempre tracciato per mantenersi separati, nella prospettiva massonica assume un significato opposto: luogo di incontro, di contatto, di comunicazione. Da questo punto di vista potremmo affermare che il Libero Muratore ha una intrinseca “vocazione” ad essere ponte, a ricercare negli uomini quegli elementi comuni atti ad unirli anziché enfatizzare le loro differenze storiche, culturali, razziali. È una naturale conseguenza del primato che noi attribuiamo alla persona umana, alla sua dignità e alla sua libertà”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa.