Palermo 12 marzo 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi (GOI), Paese è ancora ‘fabbricato grezzo’.

Palermo 12 marzo 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi (GOI), Paese è ancora ‘fabbricato grezzo’.

“L’Italia unita è ancora un fabbricato grezzo. Restano tanti problemi insoluti e il gap tra nord è sud è ancora d’attualita”. Ad affermarlo, oggi a Palermo, è stato Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia, prima di aprire il convegno ‘Dalla Sicilia per l’Italia’, nella sede della Società Siciliana per la Storia Patria.

“La soluzione – ha proseguito – non è in spinte secessioniste o nostalgiche di un mondo inventato di un Regno delle due Sicilie all’avanguardia, perchè è vero che le industrie c’erano, ma capaci di resistere solo in un sistema chiuso e il trenino era quello del re”. “La risposta che diamo – ha aggiunto Raffi – parte oggi da Palermo e la porteremo anche a Milano, dove talvolta si confondono le legittime aspirazioni all’autonomia con logiche secessioniste. Il federalismo è solo un modo diverso di raggiungere l’unità. Palermo è importante, perchè molti non sanno che la prima Costituzione del 1848 non è di Torino, ma di Palermo, frutto di menti pensanti, e lo dico in modo non classista, che erano per l’unità d’Italia”. “Bisogna riaffermare – ha concluso il gran maestro – la volontà di essere una nazione, con un patto di fratellanza che parta dalla storia e dalla cultura, perchè l’Italia, prima che con le armi, è nata con la cultura“.

(ANSA) 12 MAR 2011

Palermo 12 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Raffi (GOI), serve rivolta morale contro morte politica. Da Palermo parte appello per ‘nuovo racconto identitario’.

Palermo 12 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Raffi (GOI), serve rivolta morale contro morte politica. Da Palermo parte appello per ‘nuovo racconto identitario’.

Parte da Palermo l’appello per la costruzione di un nuovo racconto identitario del Paese. A pochi giorni dal 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia massoni e studiosi si sono dati appuntamento nel capoluogo siciliano per un convegno pubblico dal titolo ‘Dalla Sicilia per l’Italia’, promosso dal Grande Oriente d’Italia (Goi) in collaborazione con la Società siciliana di storia patria. A spiegare la scelta della città siciliana come ‘location’ per il primo degli incontri organizzati dalla Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani è Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia. “La Sicilia è stata un grande laboratorio – dice all’ADNKRONOS -. Vogliamo che anche nel resto del Paese si sappia che senza il sangue e la volontà dei siciliani non si sarebbe fatto nulla. Anche il cuore dei siciliani ha contribuito alla creazione della nostra Italia”. Ma per l’avvocato ravennate oggi “al Sud come al Nord è il tempo della ‘parola responsabile’ contro i silenzi e il gossip. La stagione dei progetti e delle idee forti per affrontare le grandi sfide culturali, economiche e sociali che ci attendono. Vogliamo abitare una storia profonda, non porci alla finestra a osservare la parata”. Una storia unitaria che “non si mette in bacheca a prendere polvere né si copre di retorica ma deve essere vissuta come radice di futuro”. L’analisi di Gustavo Raffi è lucida e il giudizio sulla condizione attuale del Belpaese decisamente critico. “Oggi l’Italia è un Paese che sembra vivere immerso in una continua fiction, dove i problemi della gente vengono ignorati – dice -. Il cittadino si sente relegato al ruolo di suddito e fa fatica a riconoscersi nelle istituzioni, perchè la Politica è morta. A questo Paese manca una carica e una tensione ideale, dobbiamo riscoprire l’impegno. Serve una rivolta morale”.

Un tema, quello del recupero di alti valori, rilanciato anche da Giovanni Puglisi, presidente della Società siciliana per la Storia Patria, che, bloccato a Roma per problemi di salute, non ha rinunciato a una breve riflessione inviata agli studiosi presenti. “L’Unità d’Italia fu culturale prima che geografica e politica – dice nel messaggio di saluto -, fu un movimento intellettuale in grado di resistere alla fine della monarchia e che trovò nuova linfa nella Costituzione. In quegli anni la storia era animata da una unanime forte spinta morale, che negli anni successivi è venuta via via meno”. Alla base della discussione c’è poi la questione meridionale, “nodo irrisolto di oggi e di ieri in un dibattito serrato in cui la storia e l’attualità si intrecciano – prosegue Puglisi -. Il Sud deve essere attore determinante anche nella nuova stagione federalista, che deve avere le sue fondamenta nelle coscienze dei cittadini e che deve essere vista non come un tentativo xenofobo di distruggere l’Unità d’Italia, ma come la sua naturale evoluzione”. Per Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico Goi per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, “quello che si avverte in questi 150 anni è una valutazione al ribasso del senso dell’unità, che è sottoposto a un attacco concentrico da Nord e da Sud. Bisogna rivivere la storia senza agiografie, nelle sue luci e nelle sue ombre. Non serve rappresentare un quadro trionfalistico, ma occorre vedere quali sono stati gli elementi che hanno portato ad una progressiva integrazione e misurare strada che c’è ancora da fare, perchè oggi, dopo 150 anni – conclude Zanone -, c’è un solco che rimane aperto: il divario Nord-Sud, da ridurre appianando gli spiriti di divisione, ma senza smarrire il valore positivo della diversità, che è la ricchezza dell’Italia”.

(AdnKronos) 12 MAR 2011

Firenze 5 marzo 2011 – (ANSA) ‘Etica con Dio, etica senza Dio’.

Firenze 5 marzo 2011 – (ANSA) ‘Etica con Dio, etica senza Dio’.

‘Etica con Dio, etica senza Dio’. E’ il titolo dell’incontro organizzato dalla sezione toscana del Grande Oriente d’Italia, il 19 marzo a Firenze, in occasione del 150 anni dell’Unità d’Italia e nell’ambito del ciclo di ‘Incontri con il Grande Oriente d’Italia’. Fra i partecipanti, l’imam di Firenze Izzedin Elzir, il pastore della chiesa evangelica valdese di Firenze Pawel Andrzej Gajewski, il responsabile dell’ufficio cultura dell’Arcidiocesi fiorentina Alfredo Jacopozzi, il rabbino capo della comunità ebraica di Firenze Joseph Levi, il presidente del Monte Paschi di Siena e dell’Associazione bancaria italiana Giuseppe Mussari.

Per il 150 dell’unità e per la notte tricolore, spiega una nota del Goi, “le 110 logge e i massoni della Toscana il prossimo 16 marzo si riuniranno nelle 21 Case massoniche della regione per celebrare il 150 anniversario dell’Unità d’Italia. In molte di queste riunioni si terranno conferenze e si esporranno le bandiere tricolori sulle facciate delle sedi. Un modo di rilanciare il senso di unità nazionale e i valori, ancora attuali, che videro la nascita di questo paese”.

(ANSA) 5 MAR 2011

Ravenna 4 marzo 2011 – (RomagnaNoi) Massoneria e Italia alla Classense.

Ravenna 4 marzo 2011 – (RomagnaNoi) Massoneria e Italia alla Classense.

Le celebrazioni del 150enario dell’Unità attraverso un incontro organizzato dal Grande Oriente

“Massoneria, Risorgimento e Cinema nella costruzione dell’identità nazionale”: è questo il titolo del convegno organizzato dalle logge massoniche ravennati che si terrà questa sera alle ore 20.30, nella Sala Muratori della Biblioteca Classense. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Grande Oriente d’Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, comprenderà la proiezione di alcuni cortometraggi d’epoca e una serie di relazioni. Per l’occasione verranno presentati i cortometraggi “La presa di Roma” (1905), “Il piccolo garibaldino” (1909) e un estratto del film “Casa Ricordi”, diretto nel 1954 da Carmine Gallone.

“La presa di Roma”, realizzato nel 1905, è il primo film prodotto in Italia da una casa cinematografica. Il regista, Filoteo Alberini, maestro massone, ha compreso che il cinema rappresenta uno strumento pedagogico formidabile per costruire un’identità nazionale fondata sui valori morali e civili del Risorgimento. L’appuntamento vedrà inoltre gli interventi di Santi Fedele, dell’università di Messina, di Giovanni Lasi, dell’università di Bologna, dello storico del cinema Sergio Toffetti, di Antonio Panaino, dell’Ateneo bolognese, e di Bernardino Fioravanti, Gran Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia. Il convegno sarà concluso dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.

(RomagnaNoi) 4 MAR 2011

Roma 3 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: massoneria, cinema e storia.

Roma 3 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: massoneria, cinema e storia.

Domani convegno a Ravenna a confronto storici ed esperti, conclude il Gran Maestro Raffi

‘Massoneria, Risorgimento e Cinema nella costruzione dell’identità nazionale’: è questo il titolo del convegno organizzato dalle logge massoniche ravennati che si terrà domani, alle ore 20,30, presso la Sala Muratori della Biblioteca Classense. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Grande Oriente d’Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, comprenderà la proiezione di alcuni cortometraggi d’epoca e una serie di relazioni. Per l’occasione verranno presentati i cortometraggi ‘La presa di Roma’ (1905), ‘Il piccolo garibaldino’ (1909) e un estratto del film ‘Casa Ricordi’, diretto nel 1954 da Carmine Gallone. ‘La presa di Roma’, realizzato nel 1905, è il primo film prodotto in Italia da una casa cinematografica. Il regista, Filoteo Alberini, maestro massone, ha compreso che il cinema rappresenta uno strumento pedagogico formidabile per costruire un’identità nazionale fondata sui valori morali e civili del Risorgimento.

L’appuntamento vedrà inoltre gli interventi di Santi Fedele, dell’Università di Messina, di Giovanni Lasi, dell’Università di Bologna, dello storico del cinema Sergio Toffetti, di Antonio Panaino, dell’Ateneo bolognese, e di Bernardino Fioravanti, Gran Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia. Il convegno sarà concluso dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.

(AdnKronos) 3 MAR 2011

Siena 2 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Siena, restauro Labaro dell’Associazione “Corda Fratres”.

Siena 2 marzo 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: Siena, restauro Labaro dell’Associazione “Corda Fratres”.

Una pubblicazione ne ricostruisce la storia dal 1898 ai giorni nostri

Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, grazie alla donazione del Grande Oriente d’Italia, torna all’originaria bellezza il labaro della sezione dell’Università di Siena dell’associazione studentesca “Corda Fratres”. Il labaro restaurato e la pubblicazione dal titolo “Il sogno in un vessillo”, che raccoglie i saggi storici della professoressa Donatella Cherubini e di Alessandro Leoncini, archivista, saranno presentati venerdì 4 marzo, alle ore 18, nell’aula Magna dell’Università di Siena. Alla presentazione interverranno il rettore Angelo Riccaboni, lo storico Giuliano Catoni, Gianni Mazzoni, storico dell’arte, Sandra Bogi e Silvia Casini, restauratrici. Concluderà Stafano Bisi, presidente del Collegio toscano del Grande Oriente d’Italia. La ricostruzione delle vicende legate al labaro permette di comprendere aspetti storici interessanti dei primi tre decenni del novecento, oltre a fornire preziosi dettagli della storia dell’Università di Siena, in rapporto alle dinamiche culturali e politiche di quei tempi.

L’associazione studentesca “Corda fratres”, cuori fratelli, fu fondata da Efisio Giglio Tos studente universitario piemontese, nel 1898, nel cinquantennio della battaglia di Curtatone e Montanara. Si trattava di una federazione internazionale, che nasceva nell’ambiente dell’associazionismo di ispirazione pacifista, massonica ed europeista, che, influenzata dalle idee risorgimentali, intendeva aprire opportunità di confronto, di dibattito, di scambio culturale tra i giovani universitari dell’epoca. L’associazione trovò attivisti in tutte le Università italiane, e, nel 1902, in occasione della sua fondazione, il “consolato di Siena” si dotò di un labaro, grazie alla donazione di un “comitato di patronesse”. Sul vessillo, di pregevole fattura, erano state dipinte, da un lato, una Minerva, dea della sapienza, ritratta con una civetta e un ramoscello d’ulivo, rispettivamente simboli di saggezza e intelligenza, e di pace; dall’altro lato, la “Balzana”, la bandiera di Siena. Il labaro poté rappresentare gli studenti della Corda fratres fino al 1932, quando, per effetto dell’ostilità del fascismo verso la massoneria, questo fu portato in un magazzino dell’Ateneo senese, nel quale fu ritrovato negli anni novanta, deteriorato dal tempo. Grazie al restauro condotto nel laboratorio specializzato “L’Ermesino”, di Siena, la seta ha restituito gli originari colori del dipinto. Il labaro, dopo la presentazione, sarà esposto pubblicamente nel palazzo del Rettorato dell’Università di Siena.

(AdnKronos) 2 MAR 2011

Roma 28 febbraio 2011 – (Adnkronos) Raffi: Scuola pubblica presidio libertà contro pensiero unico.

Roma 28 febbraio 2011 – (Adnkronos) Raffi: Scuola pubblica presidio libertà contro pensiero unico.

“Giù le mani dalla scuola pubblica: non serve un braccio di ferro con quella privata né una nuova guerra che si consuma all’ombra della lavagna”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che spiega: “La scuola pubblica è pedagogia di libertà, agenzia educativa che mette l’uomo al centro, contro la disaffezione alla socialità e alla stanchezza della democrazia. L’importanza della scuola pubblica è fuori discussione -rimarca l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani- e dunque l’enfasi per la privatizzazione del sistema scolastico rischia di creare non cittadini di una società aperta, capaci di leggere le sfide dell’oggi, ma degli appartenenti a comunità separate e in prospettive antagoniste”.

“La scuola sia una comunità educante -incalza Raffi- non un laboratorio politico e neanche un ghetto di lusso o per poveri, a seconda dei casi. Come insegna la Costituzione, la scuola deve assicurare pluralismo culturale, non indottrinamento o catechesi di sorta. In questo momento di crisi morale -sottolinea ancora il Gran Maestro del GOI- non possiamo non ricordare la lezione di uno dei più grandi massoni del passato, Giosuè Carducci, che non si stancò mai di sottolineare la radicale importanza dei docenti e del loro ruolo civile. Sono loro, insieme ai giovani, i principali costruttori dell’identità del nostro paese”.

Per Raffi, “una Nazione che trascura la scuola è destinata al declino. Perciò servono fondi per rilanciare la scuola pubblica e rilanciare il suo compito di educare coscienze libere. Il cammino è dalla diffidenza al dialogo e alla costruzione di senso. E anche in questo campo -assicura- faremo la nostra parte”.

(AdnKronos) 28 FEB 2011

Ravenna 28 febbraio 2011 – (Ravennanotizie.it) Percorso risorgimentale massonico, venerdì l’inaugurazione.

Ravenna 28 febbraio 2011 – (Ravennanotizie.it) Percorso risorgimentale massonico, venerdì l’inaugurazione.

Venerdì alle ore 17,30, presso il Museo del Risorgimento di Ravenna in via A. Baccarini 3, verrà inaugurata la mostra: Percorso Risorgimentale Massonico: Medaglie-Gioielli dal XVIII sec. ai giorni nostri. La Casa Matha assieme alla Fondazione del Museo del Risorgimento di Ravenna ha organizzato questo evento espositivo che vuole indagare una continuità tra Risorgimento e Massoneria. La mostra curata da Giovanni Fanti è un percorso storico attraverso gli ultimi due secoli di storia d’Italia in cui ha visto la Massoneria con i suoi uomini partecipi della storia nazionale. I pezzi esposti provengono per la maggior parte dalla cospicua e nota collezione Guerrini, nata dalla sensibilità di Guerrino Guerrini che venne continuata da Mario e, dal figlio di quest’ultimo, Paolo.

I fratelli Guerrino e Mario erano membri della Rispettabile Loggia Dante Alighieri di Ravenna e giunsero fino al 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato, e furono anche Uomini della millenaria Istituzione della Casa Matha. La documentazione che ci hanno lasciato e che oggi in parte possiamo ammirare, testimonia la loro profonda e radicata convinzione per gli ideali ed i fondamenti che ispirarono entrambe le Istituzioni.

Va anche messo in evidenza un’altro aspetto importante sul quale si può facilmente ritrovare un legame tra la Massoneria e il Risorgimento, di cui, in questi giorni si celebrano e si ricordano gli eventi più significativi; in molte delle medaglie esposte ritroviamo memoria di protagonisti e eventi proprio di quel periodo storico che ha portato all’Unità d’Italia. Troviamo la celebrazione nei nomi delle Logge dove ad esempio numerose hanno assunto il nome di: G. Garibaldi, Aurelio Saffi, Romagnoli, Venerucci, Zamboni de Rolandis, oltre al ricordo di date significative quali: XX settembre, Risorgimento 8 Agosto di Bologna, la Concordia, etc etc.

(Ravennanotizie.it) 28 FEB 2011

Roma 27 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: massoneria, cinema e storia, convegno a Ravenna.

Roma 27 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: massoneria, cinema e storia, convegno a Ravenna.

‘Massoneria, Risorgimento e Cinema nella costruzione dell’identità nazionale’: è questo il titolo del convegno organizzato dalle Logge massoniche ravennati che si terrà il prossimo 4 marzo alle ore 20,30 presso la Sala Muratori della Biblioteca Classense. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Grande Oriente d’Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, comprenderà la proiezione di alcuni cortometraggi d’epoca e una serie di relazioni. Per l’occasione verranno presentati i cortometraggi La presa di Roma (1905), Il piccolo garibaldino (1909) e un estratto del film Casa Ricordi, diretto nel 1954 da Carmine Gallone. La presa di Roma, realizzato nel 1905, è il primo film prodotto in Italia da una casa cinematografica.

Il regista, Filoteo Alberini, maestro massone, ha compreso che il cinema rappresenta uno strumento pedagogico formidabile per costruire un’identità nazionale fondata sui valori morali e civili del Risorgimento. L’importante appuntamento vedrà inoltre gli interventi di Santi Fedele, dell’Università di Messina che tratterà il tema ‘Il ruolo del Grande Oriente d’Italia e della Massoneria della formazione dell’Identità nazionale’, di Giovanni Lasi, dell’Università di Bologna, che relazionerà su Filoteo Alberini e la Massoneria: alle origini del cinema italiano, dello storico del cinema Sergio Toffetti su Cinema e Risorgimento, del Professor Antonio Panaino, dell’Ateneo bolognese, che terrà una comunicazione su Risorgimento e identità linguistica della Nazione e di Bernardino Fioravanti, Gran Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, che interverrà sul tema Cinema e Massoneria: il contributo del Grande Oriente d’Italia.

Il convegno sarà concluso dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi. “Abbiamo scelto Ravenna come sede di questo convegno e di queste rare proiezioni -spiega Filippo Raffi, maestro venerabile della Loggia La Pigneta di Ravenna- per la sensibilità che la città ha sempre mostrato verso i temi risorgimentali, in nome di quelle memorie condivise che a vario titolo ci vedono e ci hanno visto coinvolti per celebrare i padri della Nazione. Anche da Ravenna, parte la sfida per superare l’incompiuto del Risorgimento e disegnare una nuova idea di Patria”.

“Riscoprire la forza e il segreto di quella forza morale del Risorgimento che un giorno cambiò la storia -conclude Filippo Raffi- è anche il senso del nostro viaggio nei 150 anni del Paese che amiamo. Lo faremo con umiltà ma anche con quella voglia di vivere che viene dopo la notte. Dando carne all’unico interesse che conosciamo: quello degli italiani”. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, ha ottenuto il patrocinio, tra gli altri, della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Ravenna.

(AdnKronos) 27 FEB 2011

Roma 27 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia Raffi (GOI), serve Risorgimento morale e Rivoluzione dell’impegno.

Roma 27 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia Raffi (GOI), serve Risorgimento morale e Rivoluzione dell’impegno.

“Sentinelle d’Italia per un nuovo racconto identitario”. E’ in questa immagine che il Grande Oriente d’Italia riassume il proprio impegno nelle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unita’ d’Italia. “Il messaggio che la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani lancia all’intero Paese -spiega all’ADNKRONOS il Gran Maestro, Gustavo Raffi- è il bisogno di una nuova unità morale e progettuale contro la decadenza e il pensiero unico. Oggi più che ai tempi di Porta Pia, occorre che gli italiani facciano cordata, camminando insieme con passione e ragione verso le nuove sfide della storia”.

“Questo percorso -rimarca l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida dell’Obbedienza di Palazzo Giustiniani- chiama a riscoprire il senso del nostro stare insieme come Nazione ma anche a ribadire la necessità di un impegno più forte per educare soprattutto i giovani all’unica rivoluzione che conta: quella della ragione contro l’intolleranza e dell’impegno concreto contro la tentazione delle spugne gettate troppo in fretta”. Il Gran Maestro del GOI non ha dubbi: “Abbiamo bisogno di un ‘Risorgimento morale’ per l’Italia, superando l’incompiuto che manca al processo unitario. Il compito della massoneria – spiega- è quello di sempre: aprire domande lì dove ci sono risposte penultime, spingendo a cercare ancora. Perchè oggi all’Italia serve un nuovo racconto di fraternità, e uno scatto di reni per liberarsi dalle polemiche e costruire il futuro”.

La Libera Muratoria del Vascello non ci sta a ridurre tutto a una rinnovata polemica tra Savoia, Borboni e briganti: “La memoria -spiega Raffi- non può appartenere a una parte soltanto. E’ pedagogia ed etica, responsabilità e azione. Rileggere oggi la lezione del Risorgimento, significa farne parola viva per l’oggi. E’ questo il motivo per cui, da Torino a Palermo, lungo tutto il 2011 ricorderemo con numerosi convegni e iniziative il contributo che i fratelli liberi muratori hanno dato all’Unità d’Italia. Non portiamo in piazza reliquie nè vogliamo mostrare il medagliere; indichiamo però il sacrificio di italiani che hanno creduto al sogno di un paese unito. Questa storia è cemento di speranza per la nostra identità. Lavoriamo per formare coscienze libere – conclude il Gran Maestro del GOI- lo abbiamo fatto ieri, non ci fermeremo domani. Ribelli nell’anima”.

(AdnKronos) 27 FEB 2011

Firenze 20 febbraio 2011 – (Quotidiano del Nord) La massoneria è forte in Toscana e il presidente della Regione accetta l’invito.

Firenze 20 febbraio 2011 – (Quotidiano del Nord) La massoneria è forte in Toscana e il presidente della Regione accetta l’invito.

Confronto aperto sulle idee e sui valori.

Questo il filo conduttore dell’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’iniziativa promossa dalla massoneria toscana (Grande Oriente d’Italia) per i 150 anni dell’Unità d’Italia che si è tenuta nella giornata di ieri al Palazzo dei Congressi di Firenze.

“Credo – ha esordito Rossi – che la Regione abbia fatto bene a patrocinare questa manifestazione che è inserita fra quelle per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha fatto bene perchè non c’è dubbio che la massoneria abbia rivestito un ruolo importante per il Risorgimento e per la costruzione dell’Italia unita.

E’ vero anche che la massoneria è forte in Toscana e che, in generale, la Toscana ha scritto pagine forti nella costruzione dell’Unità d’Italia” .

Il presidente della Regione ha citato ad esempio il sacrificio degli studenti e professori toscani a Curtatone e Montanara, l’apporto alla spedizione garibaldina partita da Quarto, la nascita nel 1859 del giornale La Nazione “fondato per accompagnare la nascita della nazione”, il plebiscito dei Toscani che “dissero sì all’unione e non all’annessione” con il regno sabaudo.

Poi ha ricordato la matrice europeista del Risorgimento e gli ideali di “quella giovane generazione ispirata agli ideali della Rivoluzione Francesce (uguaglianza, libertà, fraternità) che è riuscita a dare al nostro Paese il senso di Comunità Nazionale e di Patria”.

Ed ha riconosciuto il ruolo che la massoneria ha avuto come “tramite” per quegli ideali. “Sarebbe sbagliata – ha detto Rossi – un’opera di rimozione.” Ed ha ricordato ancora l’intreccio con “i primi barlumi del movimento operaio” e con la “storia della mutualità, che è presente in tante parti di Toscana”. E ancora il ruolo avuto “non solo fino al fascismo, ma anche dopo, con la Costituzione.”

“Credo – ha sottolineato Rossi – che discutere di questo sia giusto e che vada fatto alla luce del sole, così come è giusto riscoprire le idealità fondamentali, compresa la dignità della persona, che oggi sono troppo compresse e mercificate. E’ bene aprire un dibattito sulla persona che è depositaria di diritti ed esigenze, superando le polemiche e le divisioni del passato.

Cio’ che è accaduto 30 anni fa – ha detto Rossi – accadde appunto 30 anni fa.”

Per quanto riguarda la legge regionale n.68 del 1983 “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione e della legge 25 gennaio 1982 n. 17 in materia di associazioni segrete e norme per garantire la pubblicità della situazione associativa dei titolari di cariche elettive o di nomine o designazioni regionali” Rossi ha precisato che la legge “non si riferisce a qualcuno in particolare” ed ha ribadito il suo giudizio “sarebbe un errore” cancellare quella legge.

In proposito ha ricordato il parere dato a suo tempo da Paolo Barile, che ne aveva confermato la conformità con la Costituzione e ribadito la funzione a “garanzia della trasparenza”.

Rivolgendosi all’auditorio Rossi ha ribadito che quella legge, che garantisce la trasparenza, è anche nell’interesse delle Logge, che hanno fatto “importanti passi avanti sulla trasparenza”. E ha sottolineato: “Mi affascina il vostro tentativo di tenere alto un livello di spiritualità laico. E’ un contributo importante alla pedagogia e all’educazione dei comportamenti. E di questo c’è bisogno”.

Infine il presidente della Regione ha concluso con un invito: “Continuiamo insieme a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia”.

(Quotidiano del Nord) 20 FEB 2011

Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) P2: Raffi, dare microfono a Licio Gelli è grosso errore. Noi massoni sue prime vittime, da sempre antifascisti.

Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) P2: Raffi, dare microfono a Licio Gelli è grosso errore. Noi massoni sue prime vittime, da sempre antifascisti.

“Dare un microfono a certi personaggi è un grosso errore. In passato ho detto che il piduismo sta al Grande Oriente come le Brigate Rosse stanno al partito comunista. Noi siamo stati le prime vittime di questa montatura, di questo personaggio che ha tutto tranne le caratteristiche di un massone”. Lo ha detto, riferendosi alla figura dell’ ex Venerabile Licio Gelli, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, a margine di un convegno a Firenze.

Raffi ha espresso la sua opinione rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle ultime rivelazioni dell’ex capo della Loggia P2, pubblicate dal settimanale Oggi, secondo le quali “tanto del Piano Rinascita è stato realizzato” e che “Andreotti era a capo” di una organizzazione segreta chiamata ‘L’Anello’, così come Gelli lo era “della P2 e Cossiga di Gladio”.

Raffi ha poi spiegato come, alle affermazioni di Gelli, preferisca “rispondere ricordando” semplicemente che “il Grande Oriente in esilio, durante la dittatura del Ventennio, fu il tempio dell’antifascismo militante”.

(ANSA) 19 FEB 2011

Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi, prima Costituzione a Palermo non a Torino. Gran Maestro, su federalismo uscire da slogan, serve a unire paese.

Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi, prima Costituzione a Palermo non a Torino. Gran Maestro, su federalismo uscire da slogan, serve a unire paese.

“Se uno va a vedere la storia si rende conto che la prima Costituzione del 1848 non è quella di Torino ma quella di Palermo”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento riguardo le polemiche della Lega sul tema dell’Unità d’Italia, a margine di un convegno a Firenze.

“I siciliani d’Italia, come li chiamo io – ha spiegato Raffi – non erano legati al carro dei Borboni, guardavano l’Italia: vediamo, dunque, di riesaminare la storia, certo senza intenti di esaltazione, ma anche affrontando la realtà per quello che è”.

Secondo Raffi, “oggi ci sono spinte secessioniste nel nostro Paese” e per questo, ha detto, “noi andremo in Lombardia per discutere e ragionare” di unità d’Italia. “Prima però andremo a farlo in Sicilia. E’ da queste due regioni che è partito tutto”. In ogni caso, riguardo al tema del federalismo, è fondamentale per il Gran Maestro “uscire dagli slogan: non concepirlo come una forma, un percorso per dare unità ad un Paese, vuol dire non conoscere la storia e il pensiero di Cattaneo”.

(ANSA) 19 FEB 2011

Firenze 19 febbraio 2011 – (AGI) Massoneria: Rossi (Toscana) “Confronto aperto, alla luce del sole”.

Firenze 19 febbraio 2011 – (AGI) Massoneria: Rossi (Toscana) “Confronto aperto, alla luce del sole”.

Confronto aperto sulle idee e sui valori. Questo il filo conduttore dell’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’iniziativa promossa dalla massoneria toscana (Grande Oriente d’Italia) per i 150 anni dell’Unità d’Italia che si è tenuta stamani al Palazzo dei Congressi di Firenze. “Credo – ha esordito Rossi – che la Regione abbia fatto bene a patrocinare questa manifestazione che è inserita fra quelle per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha fatto bene perché non c’è dubbio che la massoneria abbia rivestito un ruolo importante per il Risorgimento e per la costruzione dell’Italia unita. E’ vero anche che la massoneria è forte in Toscana e che, in generale, la Toscana ha scritto pagine forti nella costruzione dell’Unità d’Italia” . Il presidente della Regione ha citato ad esempio il sacrificio degli studenti e professori toscani a Curtatone e Montanara, l’ apporto alla spedizione garibaldina partita da Quarto, la nascita nel 1859 del giornale La Nazione “fondato per accompagnare la nascita della nazione”, il plebiscito dei Toscani che “dissero sì all’unione e non all’annessione” con il regno sabaudo. Poi ha ricordato la matrice europeista del Risorgimento e gli ideali di “quella giovane generazione ispirata agli ideali della Rivoluzione Francese (uguaglianza, libertà, fraternità) che è riuscita a dare al nostro Paese il senso di Comunità Nazionale e di Patria”. Ed ha riconosciuto il ruolo che la massoneria ha avuto come “tramite” per quegli ideali. “Sarebbe sbagliata – ha detto Rossi – un’opera di rimozione.” Ed ha ricordato ancora l’intreccio con “i primi barlumi del movimento operaio” e con la “storia della mutualità, che è presente in tante parti di Toscana”. E ancora il ruolo avuto “non solo fino al fascismo, ma anche dopo, con la Costituzione.”

“Credo – ha sottolineato Rossi – che discutere di questo sia giusto e che vada fatto alla luce del sole, così come è giusto riscoprire le idealità fondamentali, compresa la dignità della persona, che oggi sono troppo compresse e mercificate. E’ bene aprire un dibattito sulla persona che è depositaria di diritti ed esigenze, superando le polemiche e le divisioni del passato. Ciò che è accaduto 30 anni fa – ha detto Rossi – accadde appunto 30 anni fa.” Per quanto riguarda la legge regionale n.68 del 1983 “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione e della legge 25 gennaio 1982 n. 17 in materia di associazioni segrete e norme per garantire la pubblicità della situazione associativa dei titolari di cariche elettive o di nomine o designazioni regionali” Rossi ha precisato che la legge “non si riferisce a qualcuno in particolare” ed ha ribadito il suo giudizio “sarebbe un errore” cancellare quella legge. In proposito ha ricordato il parere dato a suo tempo da Paolo Barile, che ne aveva confermato la conformità con la Costituzione e ribadito la funzione a “garanzia della trasparenza”. Rivolgendosi all’auditorio Rossi ha ribadito che quella legge, che garantisce la trasparenza, è anche nell’interesse delle Logge, che hanno fatto “importanti passi avanti sulla trasparenza”. E ha sottolineato: “Mi affascina il vostro tentativo di tenere alto un livello di spiritualità laico. E’ un contributo importante alla pedagogia e all’educazione dei comportamenti. E di questo c’è bisogno”.
Infine il presidente della Regione ha concluso con un invito: “Continuiamo insieme a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia”.

(AGI) 19 FEB 2011

Roma 17 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno su ruolo della Massoneria in Toscana.

Roma 17 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno su ruolo della Massoneria in Toscana.

Nei primi 150 anni di storia unitaria la Toscana è stata la regione italiana con la più elevata presenza massonica. Il convegno ‘La massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia’, in programma sabato a Firenze, intende ricostruire alcuni aspetti di questa presenza e offrire alcune “chiavi di lettura per comprendere le ragioni di un così vasto e duraturo radicamento dell’associazionismo liberomuratorio nel tessuto sociale della regione. Non un bilancio esaustivo, dunque, ma alcuni spunti di analisi che, a partire dalle acquisizioni dell’indagine storiografica, offrano elementi per una riflessione critica sul ruolo svolto dalla massoneria nella società toscana del secondo Ottocento e del Novecento”.

Le conclusioni del convegno sono affidate a Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia ed Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana.

(AdnKronos) 17 FEB 2011

Reggio Calabria 15 febbraio 2011 – (Gazzetta del Sud) La massoneria riflette sulla Shoah «simbolo di tutte le atrocità».

Reggio Calabria 15 febbraio 2011 – (Gazzetta del Sud) La massoneria riflette sulla Shoah «simbolo di tutte le atrocità».

“La giornata in memoria dell’Olocausto” è stato il tema di un convegno tenutosi nel Grand’hotel Stella Maris, in occasione del decimo anniversario della fondazione della loggia “Pitagora XXIX agosto” del Grande Oriente di Palmi, l’iniziativa s’inquadra nell’azione di dialogo con il mondo esterno da parte della Massoneria Universale, Comunione italiana, del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani guidata da Gustavo Raffi, ha visto presenti a Palmi i rappresentanti delle più importanti “officine” calabresi.

Il convegno organizzato in collaborazione con Provincia, Comune di Palmi e associazione Italia-Israele, ha rappresentato un momento di approfondita riflessione su uno degli eventi che hanno segnato l’Europa durante il periodo nazista ed è stato curato dal Maestro venerabile della loggia “Pitagora XXIX agosto” Roberto Lovecchio; coordinatore dell’evento è stato il grande ufficiale del Goi Cosimo Petrolino. I lavori sono stati aperti dall’intervento di Lovecchio che dopo aver dato il saluto al folto pubblico presente, ha ricordato l’impegno della loggia palmese che, nel solco dell’iniziativa intrapresa dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha organizzato per l’occasione un evento pubblico su un tema di grande portata come quello della memoria dell’Olocausto. Un indirizzo che trova continuità nel lavoro che sta svolgendo il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, il cui presidente, Antonio Seminario è intervenuto alla serata palmese. Poi il convegno è entrato nel vivo con la testimonianza di Elvira Frankel, la cui storia personale assume un grande valore simbolico dal momento che è nata nel campo di internamento “Ferramonti” di Tarsia in Calabria, dall’amore sbocciato in quel luogo di sofferenza tra il padre di origine austriaca e la madre di origine tedesca.

La testimonianza è stata completata dalla proiezione di un servizio su Ferramonti realizzato dal regista-giornalista Mario Foglietti per la Rai. La relazione del prof. Enrico Esposito, vice presidente dell’Istituto calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea su “La Shoah, un unicum nella storia” ha ripercorso da una parte le vicende del popolo ebraico e dall’altro quella dello sterminio sistematico operato dal regime nazista. Un momento particolarmente simbolico è stato allorquando il dott. Rocco Pugliese, che ha portato il saluto della comunità ebraica calabrese, ha suonato un antico strumento rituale ebraico, lo shofà.

Infine lavv. Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del GOI, ha sostenuto che la Shoah deve diventare il simbolo di tutte e atrocità commesse dagli uomini fin dai tempi di Caino, non circoscritto agli ebrei, come fatto emblematico di tutte le tragedie umane.
La manifestazione si è snodata lungo il filo di una colonna sonora particolarmente coinvolgente grazie ai brani musicali eseguiti dai maestri Bruno Battisti D’Amario (chitarra) e Paolo di Cioccio (oboe) che sono stati sottolineati da calorosi applausi.

(Gazzetta del Sud) 15 FEB 2011

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno sul ruolo della massoneria in Toscana. Sabato 19 febbraio con Gustavo Raffi ed Enrico Rossi.

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno sul ruolo della massoneria in Toscana. Sabato 19 febbraio con Gustavo Raffi ed Enrico Rossi.

Si volgerà sabato 19 febbraio, a partire dalle ore 9.30, presso Villa Vittoria, Sala Verde del Palazzo dei Congressi in piazza Adua a Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana, il convegno “La Massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia”. E’ organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana (Grande Oriente d’Italia, massoneria di Palazzo Giustiniani) con l’obiettivo di ripercorrere il contributo dei massoni toscani per la realizzazione dell’unità nazionale. Fu un impegno non marginale quello della massoneria toscana che, attraverso la tradizione medicoscentifica, il ruolo dell’associazionismo popolare e di volontariato permise la costruzione di un tessuto sociale laico radicato ancora oggi.

Dopo l’introduzione di Moreno Milighetti (vice presidente Collegio Circoscrizionale Toscana – Grande Oriente d’Italia) interverranno Stefano Bisi (presidente Collegio Circoscrizionale Toscana – Grande Oriente d’Italia) sul tema “La massoneria, attualità di una società iniziatica in Toscana”; lo storico dell’Università di Firenze Fulvio Conti su “Centocinquant’anni di massoneria in Toscana”; di “Massoneria e tradizione medico-scientifica” parlerà Donatella Lippi (Università di Firenze), poi sarà la volta di “Associazionismo popolare e volontariato: la massoneria e la costruzione di un tessuto civico laico” a cura di Luigi Tomassini (Università di Bologna).

L’ultimo intervento sarà di Marino Biondi (Università di Firenze) su “Figure e professioni in un paesaggio massonico”. Concluderanno i lavori Gustavo Raffi (Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia) ed Enrico Rossi (presidente della Regione Toscana).

(AdnKronos) 9 FEB 2011

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Terrorismo: Raffi (GOI), ricordiamo la lezione di libertà di Lando Conti. 25 anni fa l’allora sindaco di Firenze fu ucciso dalle Brigate Rosse.

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Terrorismo: Raffi (GOI), ricordiamo la lezione di libertà di Lando Conti. 25 anni fa l’allora sindaco di Firenze fu ucciso dalle Brigate Rosse.

“Una testimonianza di profonda umanità che ha dato volto alla vera politica, quella che si impegna con ragione e passione al servizio delle persone. Nell’anno delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, l’esempio del Fratello Lando Conti aiuta ad affrontare le lotte quotidiane per la giustizia sociale e la democrazia”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda Lando Conti nel 25° anniversario della scomparsa dell’ex sindaco di Firenze, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986.

“Chi pensava di uccidere la sua storia di libertà in quel freddo pomeriggio di febbraio – sottolinea l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – non poteva comprendere, nel delirio della violenza cieca, che le idee non si possono fermare con il piombo. A venticinque anni dalla scomparsa di un massone autentico, continuiamo la sua missione civile di libertà e fraternità. Nel saluto che Lando Conti rivolse al Consiglio Comunale il 18/4/1984 che lo eleggeva sindaco di Firenze, si legge: ‘Sono dell’opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo. Non siamo portatori di interessi particolari ma di interessi generali che evidentemente valutiamo dal nostro punto di vista, ma non siamo mai disposti a barattare per un interesse particolare’. Era la lezione altissima di un uomo vero, per il quale libertà, democrazia e giustizia vanno riconquistate ogni giorno”.

“Per questa coerenza – rimarca Raffi – Lando Conti ha pagato il prezzo più alto. Ma come per Giordano Bruno e altri martiri della libertà, la tragica e irragionevole morte non ha potuto fermare il pensiero di verità che corre sulle gambe di mille altri Fratelli, Uomini del dubbio come lui, che lottano in ogni ambito e in ogni terra per far spazio alla luce. La sua stella di Maestro di Vita – conclude il Gran Maestro del G.O.I.- è sempre nel Pantheon dei cercatori di sfide infinite. Perchè Lando Conti è cittadino dell’Umanità”.

“Lando Conti – sottolinea una nota del G.O.I. – divenne libero muratore il 22/11/1957 nella loggia ‘G. Mazzini n. 62’ di Prato, all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia e fu Fratello massone della Loggia ‘Abramo Lincoln, oggi ‘Lando Conti'”.

(AdnKronos) 9 FEB 2011

Milano 5 febbraio 2011 – (Il Giornale) Grande Oriente: «Ci diffamano».

Milano 5 febbraio 2011 – (Il Giornale) Grande Oriente: «Ci diffamano».

Si sta trasformando in uno scontro interno alla massoneria italiana il processo milanese al gruppo di faccendieri accusati di avere arruolato mercenari per andare a combattere per la «liberazione» della Cabinda, la provincia più ricca dell’Angola. Il progetto – inquietante ma con venature fantozziane – era emerso durante una inchiesta per una storia di tangenti a Benevento, poi indagine e processo sono stati trasferiti a Milano: e qui il sostituto procuratore Armando Spataro ha portato a giudizio un gruppo di dodici trafficanti e imbroglioni, accusati di avere reclutato soldati di ventura per la spedizione in Africa ma anche, e ben più concretamente, di avere scroccato fondi pubblici per un paio di fantomatiche onlus che proponevano aiuti al popolo di Cabinda.

Il problema è che sull’intera vicenda si intuiscono ombre di «grembiulini», ovvero di massoneria deviata, perché il gruppo dei faccendieri si riuniva intorno ad una autoproclamata «Grande Loggia indipendente d’Italia». I vertici della massoneria «ufficiale» si sono arrabbiati assai, accusando il gruppo di avere macchiato l’immagine dei liberi muratori di tutta Italia. E davanti alla quarta sezione del tribunale milanese il Grande Oriente d’Italia si è costituito parte civile, preannunciando richiesta di danni morali e di immagine.

Contro gli aspiranti liberatori della Cabinda, la Procura milanese aveva formulato inizialmente anche l’accusa di associazione segreta e di associazione a delinquere, che si sono però smontate strada facendo. Il plotone resta imputato di corruzione, truffa, tentata truffa e di arruolamento di mercenari: reato, quest’ultimo, di ben rara contestazione nel nostro paese, ma che la legge italiana ha recepito da una convenzione internazionale firmata sotto l’egida dell’Onu.

(Il Giornale) 5 FEB 2011

Milano 4 febbraio 2011 – (La Repubblica) Goi parte civile contro esponenti pseudo massoni.

Milano 4 febbraio 2011 – (La Repubblica) Goi parte civile contro esponenti pseudo massoni.

La loggia del Grande Oriente d’Italia si è costituita parte civile, perché ritiene di aver subito un danno d’immagine, contro un gruppo di massoni della Grande Loggia indipendente d’Italia, imputati davanti ai giudici della quarta sezione del tribunale di Milano con l’accusa di aver tentato di aver reclutato mercenari per organizzare un colpo di Stato nella regione Cabinda dell’Angola.

Gli imputati, in gran parte originari di Benevento, devono rispondere della violazione dell’articolo 3 e 4 della legge 210/95 che ha ratificato la convenzione Onu contro il reclutamento di mercenari. Fra le accuse ci sono anche la truffa aggravata, la corruzione e la tentata truffa per aver cercato di frodare il fisco. Nel capo d’imputazione formulato dal procuratore aggiunto Armando Spataro, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, i 12 imputati “hanno finanziato il reclutamento e l’addestramento… di almeno 30 uomini da destinare alla guerra di secessione del Cabinda, e quindi al fine di far loro combattere un conflitto armato nel territorio controllato dall’ Angola e al fine di farli partecipare ad azioni preordinate e violente dirette a mutare l’ordine costituzionale e a violare l’ integrità territoriale dell’ Angola, di cui essi non erano né cittadini né stabilmente residenti, senza far parte delle forze armate di una delle parti del conflitto e senza essere invitati in missione speciale ufficiale quali appartenenti alle forze armate di altro Stato estraneo al conflitto”.

C’è poi il versante fiscale. Per ricevere indebitamente fondi, gli imputati avevano istituito due onlus: la ‘Freedom for Cabinda’ e la ‘Freedom for Cabinda confederation’. Le due improvvisate onlus ricevevano sì denaro che però non finiva per aiutare la popolazione dello Stato africano, ma per abbattere gli utili di alcune società che poi ritornavanmo parte delle somme attraverso false fatturazioni agli imputati. Con questo meccanismo, gli imprenditori che facevano le donazioni usufruivano di un’Iva agevolata al 3 per cento (invece del 20).

(La Repubblica) 4 FEB 2011