Roma 10 giugno 2010 (Affaritaliani.it) Gustavo Raffi (GOI): “i padri della patria erano massoni”.

Roma 10 giugno 2010 (Affaritaliani.it) Gustavo Raffi (GOI): “i padri della patria erano massoni”.

Clamorosa risposta del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia a Paola Binetti. Alla deputata dell’Udc ex Pd che ha paragonato la Massoneria all’ombra e l’Opus Dei alla luce, Gustavo Raffi sceglie Affaritaliani.it per consigliare alla TeoDem di studiare la Costituzione perché al momento della stesura della Carta “tra i settantacinque membri c’erano ben sette-otto massoni e in sede di assemblea costituente 1/3 del totale era composto da componenti della Loggia. Senza contare che il presidente e padre della Costituzione Meuccio Ruini era massone, cosi come il vice-presidente dell’Assemblea Giovanni Conti”.

Gran Maestro, l’onorevole Binetti ha affermato ad Affaritaliani.it che la Massoneria e l’Opus Dei fanno parte di due diverse realtà, una l’ombra e l’altra la luce. Che cosa ne pensa?

“Non mi sono mai occupato di andare alla ricerca dei nominativi dei membri dell’Opus Dei. La Binetti evidentemente presa dai sacri sproloqui non legge e non naviga su internet. Sul sito del Grande Oriente troverebbe gli esponenti e i nominati eletti nella Loggia. Senza contare i molti libri sull’argomento. Posso dire soltanto all’on. Binetti che quando per curiosità, dovevo rilasciare un’intervista, a NewYork andai sulla Lexington al numero indicato da Dan Brown e lì non trovai nessuna targa ad indicarmi l’Opus Dei. Se invece si va al Gianicolo, a Roma, si trova la targa del Grande Oriente d’Italia. Questa però è ovviamente un’esperienza personale”.

Ma le parole dell’Onorevole sono chiare…

“Mi sembra tutto specioso. Io non vado a dire perchè “cercate i nostri nomi e non quelli degli altri”. In una società che si afferma democratica e ha una carta costituzionale, e l’Onorevole Binetti è bene che vada a studiarla, in sede di commissione tra i settantacinque membri c’erano ben sette-otto massoni tra cui due gran maestri e in sede di assemblea costituente 1/3 del totale era composto da massoni. Senza contare che il presidente e padre della Costituzione Meuccio Ruini era massone, cosi come Giovanni Conti. Ma io non voglio fare queste polemiche…”

Che cosa pensa dell’apertura del Pd nei confronti della Massoneria?

“Dallo statuto del Pd che contempla il profilo etico arriva una norma non chiara. Oggi si dice “chi vuole aderire deve dichiarare le associazioni a cui appartiene”, noi non abbiamo nessun problema a farlo. L’importante è capire i fenomeni. In tutto il mondo civile la Massoneria ha aperto alla modernità ed è espressione di grande democrazia”.

La Binetti afferma che “Mettere sullo stesso piano la Massoneria e l’Opus Dei denota un’assoluta ignoranza dei fatti”. Che cosa ne pensa?

“Vorrei chiedere alla professoressa Binetti se si è mai cimentata nella lettura di un libro, non clandestino, che si chiama volume 21 degli Annali della storia d’Italia di Enaudi sulla Massoneria. Legga il libro e poi ci sentiamo. Se vuole un confronto io sono pronto a averlo, ovunque lei voglia. Su un sagrato, in una piazza addirittura in una sede di una Loggia Massonica”.

Ha parlato di 4mila politici che appartengono alla Massoneria. Sono dati reali?

“Ho parlato di 4mila e 500 persone ma noi non facciamo censimenti. Di politici che appartengono alla Massoneria ce ne sono a sinistra, destra e centro. Noi non siamo interessati alla caccia alle streghe”.

Che obiettivi avete ora che il Pd ha aperto, con riserva di conoscere le appartenenze alla Loggia, anche alla Massoneria?

“Io penso che se l’obiettivo è quello della chiarezza, siccome il Grande Oriente è a pieno titolo nella società italiana, non ci sia problema alcuno. La M

Roma 10 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Dibattito su Massoneria? Forse è morta la politica. Bene conoscere associazioni ma indagini anche su circolo della briscola.

Roma 10 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Dibattito su Massoneria? Forse è morta la politica. Bene conoscere associazioni ma indagini anche su circolo della briscola.

Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, risponde all’ADNKRONOS.

1) “Perche’ in questi giorni nel Pd infuria la polemica sui militanti massoni? Per una ragione politica, ideologica, etica o altro?”.

“A dire il vero – ribatte Raffi – mi sovviene una battuta del Marchese del Grillo, quando il papa lo interroga sul perchè ha fatto suonare le campane a morto: ‘Perchè è morta la giustizia – risponde – Io non ho pagato il mio ebanista, e lui è finito in galera’. Io direi: perchè è morta la politica, perchè i grandi dibattiti oggi non si rinvengono, perchè il profilo dell’uno o dell’altro è difficilmente percepibile. Mi sembra veramente che siamo di fronte a una tempesta in un bicchiere d’acqua, laddove invece il paese sta navigando in un mare aperto dove infuria un uragano, perchè il mare è agitato dai problemi internazionali e in Italia anche da quelli morali. Andare a fare una battaglia sull’appartenenza o meno di un iscritto alla massoneria, mi sembra veramente fuori luogo. Dall’altro lato, però, questo dibattito che all’inizio avevo visto in maniera disturbata e sgradevole, poi alla luce della decisione assunta dai garanti del Pd, apre a un discorso serio perchè significa conoscere un fenomeno, andare alle fonti e verificare le documentazioni. Questo è un passo verso la civiltà. Ma dopo questo tracciato, alcuni sono insorti e, forse, i problemi diventano altri: c’è un’insofferenza a convivere nella casa partitica? Se un’indagine viene svolta nei confronti della Libera Muratoria, si faccia anche per altre associazioni cui si fa riferimento, anche il circolo della briscola. Non dico l’Opus Dei, perchè sarebbe troppo facile…”

2) “Non c’è da pensar male quando nel cortile di Casa Italia certe polemiche si scatenano così, all’improvviso, senza una chiara ragione particolare?”.

“E’ più facile – ribatte l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida del Goi – porsi la mano davanti agli occhi e non vedere. Appare una volontà di distogliere l’opnione pubblica dai reali problemi. Lo dico non solo per la polemica interna che sta vivendo una grande formazione politica, come quella del PD ma perchè è un segno del male italico. Sembra di trovarsi altrove, non lungo le strade che calpestiamo ogni giorno. Ma tant’è…”.

Ascolta l’audio dell’intervista.

(AdnKronos) 10 GIU 2010

Roma 9 giugno 2010 (IlFoglio.it) Meglio Gramsci che Dan Brown. Perché le scelte sulla massoneria sono un buon segnale per i democratici.

Roma 9 giugno 2010 (IlFoglio.it) Meglio Gramsci che Dan Brown. Perché le scelte sulla massoneria sono un buon segnale per i democratici.

Problema: è possibile oppure no essere democratici e pure massoni? A questa piccola domanda, che per due settimane ha catturato l’attenzione dell’intero gruppo dirigente del Pd, sembra esserci finalmente una timida risposta. Una risposta che, con tanti se, con tanti ma e con tantissimi periodi ipotetici del terzo tipo, pare comunque essere qualcosa di simile a un bel “sì”. Dopo una lunghissima fase istruttoria che ha tenuto impegnato a lungo la più importante tra le commissioni del Pd (quella di garanzia) lunedì sera Luigi Berlinguer ha spiegato che sì, si può essere allo stesso tempo massoni e iscritti al Pd: a patto che al momento di aderire al partito si dimostri che l’appartenenza a una qualsiasi associazione (vale per la massoneria ma vale anche per l’Opus dei, per gli scout o, per dire, per l’Aspen Institute) non è incompatibile con la vita del partito.

Dietro la vivace disputa sulla compatibilità della massoneria non vi sono però soltanto oscure evocazioni di grembiulini o misteriose riunioni danbrowniane convocate da loschi figuri incappucciati. Il dibattito sul massone democratico sfiora infatti una delle questioni più delicate nella vita del Pd e riguarda la sua identità. Qualcuno sostiene che la formula elaborata dalla commissione contenga comunque l’intenzione di voler far scontare una pena a chiunque appartenga a una qualsiasi lobby o associazione. Ma, come ogni sforzo che viene fatto nel Pd per tentare di mettere insieme sensibilità diverse, la decisione dei garanti andrebbe in realtà letta in modo positivo.

E nel suo piccolo – per citare il Gramsci che nel 1925 intervenne su questo tema alla Camera (“Chi è contro la massoneria è contro il liberalismo”) – quella fatta dal Pd potrebbe persino suonare come una scelta liberale. Sarebbe bello che i democratici capissero che il Pd dà il suo meglio quando esercita con intelligenza la sua forza centripeta e non quando tende a coltivare con miopia le sue elitarie vocazioni minoritarie. Ma intanto non può che far piacere sapere che nel Pd c’è ancora qualcuno che preferisce ripassarsi il vecchio Gramsci piuttosto che lasciarsi incantare dalle complottistiche e sconclusionate teorie alla Dan Brown.

(IlFoglio.it) 9 GIU 10

Roma 9 giugno 2010 (Affaritaliani.it) “Io, politico di sinistra e massone”. Parla il numero 2 del Grande Oriente.

Roma 9 giugno 2010 (Affaritaliani.it) “Io, politico di sinistra e massone”. Parla il numero 2 del Grande Oriente.

Un fatto è certo, i massoni del Partito Democratico, che dovranno ora rivelarsi, sono a bizzeffe. Un totale di oltre 4 mila su quasi 21 mila iscritti in 744 logge, il 50 per cento dei quali concentrati in Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia, Lazio e Lombardia, con la maggiore densità assoluta a Firenze e Livorno. Di questi almeno 4 mila diessini, molte centinaia ricoprono cariche politiche, amministrative o dirigenziali, come in passato il Gran Maestro aggiunto Massimo Bianchi, che è stato vicesindaco socialista di Livorno e che sceglie Affaritaliani.it per svelare i segreti della Massoneria.

Che cosa ne pensa dell’apertura del Pd ai massoni?
“Mi sembra una delibera equilibrata, nel senso che un partito ha il diritto di sapere chi ha tra i propri iscritti. L’importante è che non sia poi usato come oggetto di discriminazione di una categoria. La delibera, almeno per come si è letta, dice che se si vuole aderire al partito si devono far conoscere le appartenenze. E’ una cosa chiara insomma…”.

Lei è stato vicesindaco di Livorno, come è stata accettata questa sua carica?
“Ho fatto il vicesindaco socialista con tre sindaci comunisti. Ero già iscritto alla Massoneria dal ’67 e ho fatto il consigliere comunale nel ’70, sono stato poi segretario provinciale della federazione socialista, assessore provinciale nel ’75 e vicesindaco nell’80”.

Che cosa ha voluto dire fare il vicesindaco a Livorno?
“Vuol dire essere parte della tradizione della città. Una città che ha dato nella sua storia i natali a massoni illustri come Adriano Lemmi. Io non ho mai avuto problemi. La mia appartenenza alla Loggia è sempre stata conosciuta. Non l’ho mai nascosta. Anzi, l’ho sempre scritta nel curriculum”.

Bisogna dichiarare secondo lei di essere massoni e far parte della Loggia?
“Se il partito Democratico ritiene che del potenziale iscritto si debba conoscere a che cosa è iscritto è una cosa giusta che smorza la polemica che c’è stata dalla parte cattolica”.

Quanti sono i massoni in politica?
“Questo non lo sappiamo. A chi viene da noi non si domanda di che religione è e a che cosa appartiene. La gran maestranza si è sempre tenuta lontana dalla vicende politiche. Noi non abbiamo l’obbligo di dichiarare per chi votiamo e in cosa crediamo”.

Carlo Azeglio Ciampi è di Livorno. Si dice che sia massone…
“Non ne parliamo nemmeno. E’ stato un esponente della cultura laica che nel nostro Paese è deficitaria. E’ una leggenda metropolitana quello della sua appartenenza alla Massoneria”.

Conosce nomi illustri che fanno parte delle Logge?
“Per la Massoneria succede quello che succedeva in politica: quando non si sapeva di che partito era una persona era automaticamente socialista. Cominciando da Gesù Cristo. Io non sapevo di Ezio Gabrieli”.

Che cosa pensa delle donne nella Massoneria…
“Sono contrario. Ma c’è una soluzione. Esiste in Italia una gran loggia femminile, solo femminile però. Io sono contrario alle logge miste, al di là che il nostro regolamento lo vieta”.

(Affaritaliani.it) 9 GIU 10

Roma 9 giugno 2010 (Affaritaliani.it) Retroscena / Bersani ha indossato il “grembiulino”. Ecco perché il Pd si apre ai massoni.

Roma 9 giugno 2010 (Affaritaliani.it) Retroscena / Bersani ha indossato il “grembiulino”. Ecco perché il Pd si apre ai massoni.

Si può essere massoni e iscritti al Pd a patto che la loggia non sia segreta e che, al momento di aderire al partito, si dichiari l’appartenenza a qualsiasi associazione così da consentire la verifica. Questa la decisione dei garanti del Partito Democratico che, di fatto, non sbarrano la strada alla massoneria, anche se impongono regole di trasparenza che varranno per tutti coloro che, oltre al Pd, fanno parte di altre aggregazioni laiche o religiose che siano. Decisione che però non placa i maldipancia degli ex Popolari. Beppe Fioroni in testa.

Ma perché Pierluigi Bersani ha accettato di lasciare aperte le porte dei Democratici alla massoneria? Semplice, spiega un parlamentare del Pd. In Romagna e in Toscana esiste da decenni una numerosa componente di massoni, storicamente anti-clericale e legata anche al vecchio Partito Repubblicano. Per questo motivo, nonostante il timore di clamorose uscite da parte dei cattolici (occhi puntati sui TeoDem rimasti nel Pd), il segretario ha deciso per una linea morbida. Troppo forte il pericolo di perdere consensi nelle Regioni rosse e nelle roccaforti della sinistra

Nel frattempo Ezio Gabrielli, l’assessore di Ancona costretto alle dimissioni dopo aver dichiarato di essere affiliato al Grande Oriente d’Italia, è sospeso dal partito. I garanti hanno deciso che potrà rientrare nel Pd se dimostrerà che la sua loggia massonica non è segreta e non ha fini contrari al codice etico e allo statuto. Ma, d’ora in poi, l’obbligo di dichiarazione preventiva varrà per tutte le associazioni, bocciofila o Opus Dei che sia. “È una delibera che riguarda tutte le associazioni – spiega il presidente della commissione di garanzia Luigi Berlinguer -. È una delibera contro tutte le organizzazioni segrete o riservate e contro un male tipicamente italiano, quello della raccomandazione. È una delibera all’insegna della trasparenza come valore fondante di una società democratica”.

Ma la decisione dei garanti non placa i critici. “Il nodo è politico – afferma Giuseppe Fioroni – e afferisce alla politica e non alle garanzie dello statuto perché è necessario sapere se l’autonomia e la libertà del Pd sono compatibili o no con l’appartenenza alla massoneria. La commissione – prosegue – ha individuato un percorso così complicato e farraginoso che spero, visto che sarà applicato a tutti, che non faccia passare la voglia di essere iscritti. Ma soprattutto si affida alla discrezionalità di valutazioni ciò che dovrebbe essere oggettivo e soprattutto dimostra, come detto dal presidente della commissione, che oggettivamente si è in presenza di sensibilità diverse dentro il Pd.

Ancora più deciso il giudizio di un altro ex Popolare, il senatore Lucio D’Ubaldo che si spinge fino ad invidiare le regole del Carroccio: “Spiace dirlo, ma la decisione della Commissione dei Garanti del Pd non mette un punto fermo sulla vicenda degli iscritti alla massoneria. Bossi è più chiaro”. Soddisfatto, invece, l’avvocato Ezio Gabrielli il cui caso, assieme a quello di un altro assessore Pd del comune di Scarlino (Grosseto), aveva scatenato il dibattito. “Mi pare una decisione aperta – commenta – e che, comunque, non vi sia alcun tipo di discriminazione della massoneria rispetto ad altre associazioni. È un fatto importante”. Quello della commissione, aggiunge, “è un giudizio più completo dovrò leggere attentamente la decisione, ma ripeto che mi sembra importante il fatto della non discriminazione”.

Quanto alla presunta segretezza della massoneria e, in particolare della maggiore obbedienza massonica italiana, Grande Oriente d’Italia, Gabrielli ricorda le parole del gran maestro Gustavo Raffi, che aveva sottolineato come si tratti di una associazione alla luce del sole, i cui iscritti giurano fedeltà alla Costituzione e il rispetto delle leggi italiane

Roma 9 giugno 2010 – (ANSA) PD: Massoneria; Raffi oltre 4000 iscritti alle logge.

Roma 9 giugno 2010 – (ANSA) PD: Massoneria; Raffi oltre 4000 iscritti alle logge.

I massoni del Pd sono oltre 4 mila su quasi 21 mila iscritti in 744 logge, il 50% dei quali concentrati in Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia, Lazio e Lombardia, con la maggiore densità assoluta a Firenze e Livorno. Il dato emerge da un colloquio con Repubblica di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia ed ex segretario locale del Partito repubblicano.

“Il Pd si accorge adesso che la sinistra e’ figlia anche della massoneria?”, si chiede Raffi. “Fanno fede i nomi dei fuoriusciti a Parigi durante il fascismo, le Brigate partigiane in Spagna e la Costituente, dove su 75 membri 8 erano massoni, da Cipriano Facchinetti ad Arturo Labriola, Meuccio Ruini…”.

Dal “caso Pd”, aggiunge Raffi, potrebbe venire un bene, e cioè “la fine di questa leggenda della segretezza, frutto avvelenato delle gesta del materassaio di Arezzo”, Licio Gelli, “che non ha ragione di persistere”.

(ANSA) 9 GIU 10

Roma 9 giugno 2010 – (La Repubblica) Intervista al Gran Maestro Gustavo Raffi.

Roma 9 giugno 2010 – (La Repubblica) Intervista al Gran Maestro Gustavo Raffi.

di ALBERTO STATERA

“Quando nel mondo la canaglia impera, la patria degli onesti è la galera”, recita ironico il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, avvocato ravennate dal profilo un po’ risorgimentale, ex segretario locale del defunto Partito repubblicano di Ugo La Malfa, quando gli si chiede di commentare l’improvvisa fiammata antimassonica di parte del Partito Democratico. E l’Opus Dei? E Comunione e Liberazione? E tutti i mariuoli, clericali o non, ormai in circolazione per ogni dove? E tutti i seri problemi del paese che il Pd tende spesso a rimuovere imboccando improbabili vie di fuga? Il Gran Maestro se lo chiede, ma la delibera assunta lunedì dalla Commissione di Garanzia presieduta da Luigi Berlinguer, proveniente da una vecchia famiglia massonica il cui capostipite Mario, padre di Enrico e Giovanni, era Gran Maestro della Loggia di Sassari, in fondo non gli dispiace: “Al di là della temporanea sospensione dei fratelli pd iscritti – dice – c’è un percorso serio per capire la questione e non infliggere una censura dogmatica; è un percorso laborioso, ma simile a quello già tracciato saggiamente dal lodo di Valerio Zanone e Giovanni Bachelet”. Ma non gli va giù che i problemi interni di un partito in cui si è rivelata difficile la convivenza tra l’anima cattolica ex democristiana con quella laica ex repubblicana, ex socialista ed ex comunista, tirino inopinatamente in ballo “una delle più importanti agenzie produttrici di etica che abbia creato dal suo seno la storia dell’occidente, come il professor Paolo Prodi ha efficacemente definito la massoneria”.

Un fatto è certo, i massoni del Partito democratico, che dovranno ora rivelarsi, sono a bizzeffe, come garantisce l’ex sindaco comunista di Pistoia Renzo Baldelli. Col Gran Maestro recalcitrante, che giura di non aver mai chiesto di mostrare la tessera di partito ai suoi fratelli (“Se no verrei messo fuori dal consesso della massoneria mondiale”) tentiamo un computo, che ci porta a un totale di oltre 4 mila su quasi 21 mila iscritti in 744 logge, il 50 per cento dei quali concentrati in Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia, Lazio e Lombardia, con la maggiore densità assoluta a Firenze e Livorno. Di questi almeno 4 mila diessini, molte centinaia ricoprono cariche politiche, amministrative o dirigenziali, come in passato il Gran Maestro aggiunto Massimo Bianchi, che è stato vicesindaco socialista di Livorno. Adesso dovranno rivelarsi ed è facile prevedere che non sarà un’operazione indolore.

Ma Gustavo Raffi pensa che potrebbe venirne persino un bene, cioè “la fine di questa leggenda della segretezza, frutto avvelenato delle gesta del materassaio di Arezzo, che non ha ragione di persistere. Ma come si fa – si accalora – a confondere il Grande Oriente, scuola di etica e di classe dirigente, con i mariuoli che infestano il paese anche in false massonerie? Il fascismo, perseguitandola, costrinse la massoneria al segreto, ma oggi siamo un’istituzione trasparente tornata nella storia. Lo dimostrano le decine di nostri convegni culturali con partecipanti del calibro di Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Umberto Galimberti, Giuseppe Mussari, Ignazio Marino, Paolo Prodi, Gian Mario Cazzaniga e tanti, filosofi, storici, accademici di reputazione e scienza preclare. Il Pd si accorge adesso che la sinistra è figlia anche della massoneria? Fanno fede i nomi dei fuorusciti a Parigi durante il fascismo, le Brigate partigiane in Spagna e la Costituente, dove su 75 membri 8 erano massoni, da Cipriano Facchinetti ad Arturo Labriola, Meuccio Ruini… “.

Gran Maestro – lo interrompiamo – per favore, non torniamo a Garibaldi e Bakunin e ai generi massoni di Marx, il fatto è che in un passato più recente le vicende della masso

Roma 8 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Nessuna scomunica o rogo morale per Massoneria. Commissione Garanti ha tracciato percorso per confronto.

Roma 8 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Raffi (GOI), Nessuna scomunica o rogo morale per Massoneria. Commissione Garanti ha tracciato percorso per confronto.

“Dalla commissione dei garanti del Pd non è venuta alcuna scomunica o rogo morale nei confronti della Massoneria. Piuttosto c’è la voglia di un confronto, e questo è sempre positivo. E’ importante che sia stato compreso che il Grande Oriente d’Italia non è un’associazione segreta”.

Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commenta all’ADNKRONOS la decisione della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinger, dopo alcuni casi di amministratori locali del partito iscritti alla massoneria.

“E’ stato tracciato un percorso – aggiunge il numero uno di Palazzo Giustiniani – per comprendere il fenomeno massoneria e segnatamente quello del Grande Oriente d’Italia, la più antica, storica e democratica istituzione massonica in Italia”.

“Il testo finale messo a punto dal partito di Bersano – sottolinea Raffi – si muove nell’orbita del ‘lodo Bachelet e Zanone’, che prevedeva la dichiarazione dell’appartenenza a qualsiasi formazione sociale da parte degli iscritti. Oggi si vogliono conoscere i fini associativi e il Grande Oriente – assicura l’avvocato ravennate dal 1999 alla guida del GOI – è in grado di fornire tutti gli elementi utili dai propri statuti e con le sue comunicazioni, ivi compreso il sito internet con una radio on line e una tv sul web. Peraltro – fa notare Raffi – per chi vuole seriamente conoscere la storia del GOI, oggi c’è la possibilità di reperire una pubblicistica seria che spazia dagli Annali della storia d’Italia di Einaudi a case editrici come il Mulino”.

Per Raffi, con la decisione della commissione del Partito Democratico, “almeno cala il sipario su un dibattito ottocentesco in cui certe terze file, animate da zelo iconoclasta, hanno avuto un minuto di visibilità come comparse nel vecchio film italiano del ‘grande vecchio’ e delle associazioni ‘segrete’. Dalla decisione del Pd – rimarca il Gran maestro del GOI – che rispettiamo perchè siamo uomini di confronto, viene un monito alla politica intera: si pensi ai problemi della gente invece di giocare con le ombre e il ‘Monopoli dei grembiuli’. La politica non ha nulla da temere dal Grande Oriente degli uomini liberi”.

“Eretici come sempre, perchè costruttori di umanità – sottolinea ancora il numero uno della massoneria di Palazzo Giustiniani -, continueremo a cercare il confronto con tutti. Chi vorrà guardarci negli occhi sarà nostro fratello”.

“Ai pochi, politici o meno che ci vedono ancora come cospiratori – conclude il Gran Maestro Raffi – diamo un consiglio: invece di accendere roghi morali o mediatici, andate al cinema a vedere la storia di Ipazia”.

(AdnKronos) 08 GIU 2010

Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona, Ezio Gabrielli, massone del Grande Oriente D’Italia, al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglioe, spiega perchè la decisione del Pd sulla massonerie è più che positiva.

“La decisione del comitato di garanzia mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si è passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet, la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni, dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(AGI) 08 GIU 10

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona Ezio Gabrielli, massone del Grande oriente e al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglio Cerazade, spiega perché la decisione del Pd sulla massonerie “è più che positiva”.

“La decisione del comitato di garanzia – ha detto Gabrielli – mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si e’ passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni – ha concluso – dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(ANSA) 8 GIU 10

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

L’eredità della sinistra Cattolica e del partito Comunista, che il P.D. sembra voler sostenere di aver accettato col beneficio dell’inventario, comprende sicuramente nell’asse, se non di tutto, certo il peggio del “compromesso storico”. In realtà si può affermare che il P.D. è tutto quel che resta del compromesso storico ed, anzi, tutto quel che restava al momento del sommovimento per lo sfascio degli equilibri della lottizzazione partitocratica di fronte al golpe mediatico-giudiziario di “Mani Pulite”.
La grande saldatura tra le masse cattoliche e quelle comuniste in un nuovo clima di unità nazional-popolare, non è mai intervenuta. Del compromesso storico, già negli anni in cui era di moda parlarne e farvi riferimento, esisteva solo l’intesa antiliberale con i suoi riflessi culturali anti-risorgimentali di cui oggi si vedono gli effetti.
Cattocomunisti e marxisti (o sedicenti tali) si ritrovavano su una stessa piattaforma culturale nella “damnatio memoriae”, oltre che nell’attualità dell’esclusione dall'”ammissibile” politico, di quel tanto che restava delle forze liberali, del laicismo, del Risorgimento, del Giolittismo, di Croce filosofo e pensatore. E della Massoneria, nei confronti della quale oltre alla “damnatio memoriae” del suo passato si è aggiunta la demonizzazione e l’autentica persecuzione nel suo presente.
Sarà di estremo interesse, il giorno in cui si porrà mano ad una autentica analisi storiografica degli eventi di “Mani Pulite” e delle sue molteplici e coordinate operazioni, affrontare la questione del ruolo che ebbe la strumentalizzazione della vicenda della P 2 nella strategia generale di chi tenne le fila di quell’autentico golpe (tanto più golpe di quelli velleitari o immaginari che sono venuti e vengono alla ribalta nel nostro Paese negli ultimi decenni!).
Certo è che, partendo da quella storia più grottesca che allarmante (se non per l’ingenuità di molti che vi furono coinvolti) ed in totale contrasto con il continuo riferimento alla “Massoneria deviata” che si fece a proposito di Gelli e dei molti altri “misteri” più o meno immaginari, si passò ad una squallida campagna persecutoria nei confronti della Massoneria in genere (“deviata” e non) rivelando la vera natura e le vere finalità di questa altrimenti inspiegabile coincidenza di atteggiamenti.
Nella persecuzione dei massoni si è distinta la magistratura, attraverso la sua associazione di categoria ed il suo Consiglio Superiore. Quello stesso organismo che la fa passare liscia a magistrati colpevoli di gravissimi comportamenti e capaci di asinità imperdonabili, è stato severissimo nei confronti non solo di magistrati massoni, ma persino di magistrati che con la Massoneria avevano avuto a che fare fugacemente addirittura da studenti, dando rilievo per il diritto e la deontologia dello Stato e del magistrato, ad un principio che è proprio dell’ordinamento del sodalizio massonico, ma che è inconcepibile per codice e leggi civili, cioè che il massone, una volta “iniziato” resta sempre massone, anche se “in sonno”, censurato se ha abbandonato l’istituzione.
La magistratura ha nel suo seno magistrati che hanno fatto parte di Potere Operaio (la matrice politica del braccio militare costituito dalle Brigate Rosse) e che da magistrati hanno militato e militano in organizzazioni eversive, magari partecipando a qualche “occupazione” di facoltà universitarie. Ma espelle e censura i Massoni.
La persecuzione della Massoneria e dei Massoni corrisponde, del resto, a quel bisogno di “dietrologie” il cui mito è tanto caro soprattutto a coloro che non sanno e non vogliono vedere ciò che hanno davanti agli occhi. Non è un caso che tra i malati di mania di persecuzione, Massoni e Massoneria siano tra i primi nell’elenco dei “cattivi” sempre anonimi e misteriosi persecutori.
Ma la radice cultu

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

La caccia alle streghe aperta dentro al PD dalla corrente ex DC, ha come scopo finale il tentativo di mettere definitivamente alle corde la leadership di Bersani. Queste posizioni, visceralmente antimassoniche e sostanzialmente clericali, riscuotono grande successo nell’immaginario del paese, ma vanno a scontrarsi con le reiterate sentenze dell’Alta Corte di Giustizia Europea che accusa l’Italia di scarso senso della democrazia.

Il dibattito aperto dentro al PD in relazione al problema degli iscritti alla massoneria, merita secondo me di spendere qualche parola in più, rispetto a quelle che anche nei quotidiani nazionali, ed ora anche locali per bocca del consigliere Nicotra, abbiamo letto in questi ultimi giorni.

Il cristianesimo ha rappresentato la tradizione culturale dell’occidente degli ultimi due millenni.  La cultura del sapere, passata attraverso il tunnel della storia, è arrivata a noi attraverso gli eroici amanuensi che nel chiuso di antichi monasteri cistercensi hanno consegnato all’uomo moderno i fondamenti della filosofia, delle antiche scienze matematiche e della fisica. L’uomo moderno tanto deve alla fede di coloro che hanno speso la vita in questo sacrificio. Alla luce di queste riflessioni, e delle polemiche un po’ strumentali sugli scandali sessuali interni alle gerarchie,  considero assolutamente ingiusto giudicare 20 secoli di storia, attraverso il buco della chiave di un manipolo di sciagurati che oggi ne hanno sporcato il volto coi loro segreti vizi e le modeste virtù.

Altrettanto ingiusto è tuttavia giudicare la massoneria attraverso il monocolo rotto di quello che fu uno scandalo tutto e soltanto italico: la P2.

La massoneria nasce e si sviluppa sulla radice dell’illuminismo, del bisogno dell’uomo di affrancarsi dalle religioni in senso temporale e dallo strapotere degli ecclesiastici, nel tentativo di fondare un nuovo ordine di valori fondato sulla libertà di pensiero, sulla uguaglianza tra i censi, sulla fratellanza fra gli uomini. Parlare di massoneria senza tener conto dell’impulso che questa ha dato allo sviluppo dell’uomo moderno, significa mettere la testa dentro la sabbia e far finta che la storia sia stata scritta guardando altrove. Significa dimenticare infatti, che a partire dal 700 questa ha segnato indelebilmente ogni evento di rilevo mondiale. Come dimenticare che la dichiarazione di indipendenza americana (così come la dichiarazione dei diritti dell’uomo un paio di secoli dopo) fu scritta in una loggia massonica, e che la più importante democrazia del mondo è stata pensata, tenuta a battesimo, cullata, e svezzata dalle logge massoniche americane. Come far finta di non sapere che Washinton, Franklin, Jefferson, Adams e moltissimi altri delegati, erano massoni?

Tutta la vicenda della guerra di indipendenza – il ruolo di Franklin a Parigi, inviato speciale del Congresso americano; il ruolo giocato da Lafayette e dai suoi volontari; la spedizione militare del generale Rochambeau a Rhode Island, presenta aspetti misteriosi e, a volte, paradossali, che solo un sotterraneo lavorio delle Logge inglesi, francesi e americane, convergenti intorno a un comune progetto «sovversivo» che già guardava, forse, ai possibili sviluppi rivoluzionari in terra francese, potrebbe in buona parte spiegare. Impegnandosi nella guerra al fianco degli insorti americani,  è come se Ancien Régime avesse firmato la sua condanna e la sua rovina,  in Francia prima e in prospettiva, nel resto d’Europa; con la sola eccezione della Gran Bretagna che, avendo già realizzato il trapasso verso la modernità (liberalismo, parlamentarismo, rivoluzione industriale e ascesa della borghesia commerciale e finanziaria, tutti temi cari alle logge inglesi ), poteva permettersi di guardare con sovrano disprezzo alle sanguinose convulsioni del V

Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.

Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.

«Oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe» dice Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia. Massoni e democratici: la discussione nel partito è molto accesa, la questione è spinosa e toccherà alla commissione di garanzia, convocata per lunedì prossimo, dirimere una buona volta per tutte la matassa sulla compatibilità tra l’iscrizione al partito e alla massoneria. A riportare al centro dell’attenzione questo argomento è stato il caso di Guido Maria Destri, assessore al Bilancio di Scarlino, comune della Maremma grossetana, al centro delle polemiche per essere stato fotografato durante una riunione massonica. Un altro caso di un assessore Pd affiliato alla massoneria era scoppiato ad Ancona, con le dimissioni di Ezio Gabrieli, dopo aver dichiarato la sua appartenenza al Grande Oriente d’Italia. Sono bastate queste due vicende per dare fiato alle polemiche dentro il Pd. Nel frattempo il capogruppo in Provincia di Macerata chiede ai vertici democratici di pronunciarsi sulla compatibilità della massoneria nel partito, gli ex popolari insistono sul divieto esplicito di appartenere al Pd e alle logge. Questi nuovi casi hanno di fatto riacceso il confronto nel partito, in prima fila anti-massonica due esponenti di spicco dell’area cattolica come Pierluigi Castagnetti e Beppe Fioroni. Ma davvero sarebbe cospicua la pattuglia di democratici dentro la massoneria? «Penso che in un paese democratico sia la cosa più normale del mondo, presumo, noi però non facciamo censimenti» commenta Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia «a noi interessa che i fratelli, siano essi di destra che di sinistra, rispettino i principi della libertà e uguaglianza e che pratichino la filosofia del dialogo». Chi non pensa che sia poi tanto normale è il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri, anche lui del Pd, specie dopo che ha scoperto di avere in giunta un assessore affiliato alla loggia Nicola Guerazzi di Massa Marittima. Anzi, ex associato: proprio ieri Guido Maria Destri ha fatto recapitare sulla scrivania del sindaco Bizzarri una lettera di dimissioni dalla massoneria, con tanto di timbro del segretario della sua loggia. Ma se questa è una vicenda chiusa, resta sempre aperto invece il filone del dibattito. Nel Pd c’è chi parla addirittura di una questione morale. «Esagerato, mi sembra eccessivo» commenta il parlamentare Luca Sani, coordinatore della segreteria toscana. Da ex sindaco di Massa Marittima, in questo comune ci sono ben tre logge massoniche, Sani, getta acqua sul fuoco delle polemiche «cosa vuole che sia la storia di un assessore di Scarlino massone…» dice «con un presidente del Consiglio e un capogruppo del Pdl che sono stati iscritti alla P2». Sono in molti a domandarsi però se un iscritto può far parte della massoneria. A questo proposito lo statuto nazionale del Pd non è abbastanza chiaro poiché nelle norme il termine «massoneria» non viene mai citato, anche se l’articolo 3 del codice etico stabilirebbe che non si può essere del Pd e della massoneria. Almeno questa è la tesi che sposa anche la presidente nazionale Rosy Bindi. Sulla trasparenza delle logge punta invece il Gran Maestro d’Italia, Gustavo Raffi «conosco Gabrielli è stato un buon amministratore». La lacerazione interna al Pd? «Non vorrei che fosse un pretesto per non parlare della situazione difficile del paese» spiega Gran Maestro, Raffi. Per l’ esponente della massoneria, insomma, puntare l’attenzione sulle logge non sarebbe altro che un modo per distogliere la gente dai problemi reali. Sicuramente non è l’obiettivo del Pd. «È importante che lo si dichiari prima» precisa il segretario toscano, Andrea Manciulli. È certo però che quando c’è di mezzo la massoneria i veleni si sprecano. L’ultimo è di ieri, sempre in Toscana, con l’ex sindaco di Pistoia, Renzo Bardelli, che indica il neo consigliere regionale del Pd, Gianfranco Venturi

Ancona 3 giugno 2010 – (Il Resto del Carlino) Pd e massoneria, tutto nelle mani di Luigi Berlinguer.

Ancona 3 giugno 2010 – (Il Resto del Carlino) Pd e massoneria, tutto nelle mani di Luigi Berlinguer.

Confronto serrato nel Partito democratico, in vista della decisione lunedì prossimo della Commissione nazionale di garanzia, sulla possibilità per gli iscritti al partito di aderire alla massoneria.

Ancora all’attacco gli ex popolari, che con la senatrice Maria Pia Garavaglia, ribadiscono:“Non è assolutamente una questione di sensibilità ‘diverse’. Il codice etico è chiarissimo: non possono far parte del Pd persone iscritte ad associazioni segrete. E’ triste che quello che per Veltroni e Franceschini era un principio su cui non c’era niente da discutere, per la segreteria, la presidenza e gli organi di garanzia del Pd diventi, invece, una questione da dirimere in modo arbitrario. Noi cattolici democratici siamo stati educati a seguire le regole, sempre e non a secondo della convenienza”.

Sull’altro fronte l’ex assessore al Comune di Ancona, Ezio Gabrielli (foto), escluso dalla giunta per aver dichiarato la sua adesione alla massoneria, torna a ribadire che il Grande Oriente d’Italia non è una associazione segreta e che i suoi componenti si impegnano al rispetto scrupoloso della Costituzione e delle leggi della Repubblica.

“Tutti sanno che nelle file dei militanti del maggior partito della sinistra italiana scrive Gabrielli si trovano massoni più o meno dichiarati e credo si debba considerare acquisita la distanza tra la vicenda P2 e massoneria regolare. Oggi è la massoneria a pagare pegno, domani qualcuno troverà oltraggioso parlare di coppie omosessuali o di fecondazione assistita o di eutanasia: cedere oggi su questo significa rinunciare a costruire un’identità del Pd, significa in definitiva rinunciare a una prospettiva francamente democratica nel nostro paese”.

Più in generale sul rapporto tra politica e massoneria, torna anche il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Massimo Bianchi: “Non si può discriminare i massoni del GOI, leali cittadini della Repubblica, che hanno giurato sulla Costituzione, osservano le leggi, pagano le tasse e pretendono di fruire dei diritti riconosciuti agli altri cittadini. O si pensa, invece, che i liberi muratori’ debbano girare con sulla giacca cuciti squadra e compasso, il che richiamerebbe alla memoria quella Stella di David che i nazisti volevano applicata sugli abiti degli ebrei? Non ci nascondiamo affatto, non tramiamo, non difendiamo la casta e spesso siamo anche simpatici e genuini”.

E comunque sulla questione della compatibilità fra iscritti al Pd e iscritti alla massoneria, il Presidente della Commissione nazionale di Garanzia del partito democratico, l’europarlamentare Luigi Berlinguer, ha convocato la Commissione per lunedì 7 giugno. Il Presidente Berlinguer ha deciso di inserire il tema all’ordine del giorno dopo aver preso atto che “l’Assemblea nazionale del 21-22 maggio scorso ha affidato alla Commissione i compiti già svolti dalla Commissione per il Codice etico”.

Lo Statuto del Partito Democratico, si legge nella nota, recita: “Non possono aderire al Pd persone che risultino escluse sulla base del Codice etico”. Il Codice etico dispone “che non possono iscriversi al Partito Democratico le persone appartenenti ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.

(Il Resto del Carlino) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (AGI) Su Massoneria confronto vivace anche in regioni rosse.

Roma 3 giugno 2010 – (AGI) Su Massoneria confronto vivace anche in regioni rosse.

In attesa della pronuncia della commissione nazionale di garanzia del Partito democratico sulla possibilità per i militanti del partito di aderire alla massoneria, il confronto si fa vivace alla periferia del partito a partire dalle Regioni ‘rosse’.

L’ex sindaco del Pci di Pistoia, Renzo Bardelli, presentando il suo libro “Memorie comuniste”, ha sottolineato come vi siamo molti massoni nelle fila del Pd toscano e ha ricordato di aver chiesto pubblicamente a un suo collega di partito, ex presidente della provincia pistoiese e ora consigliere regionale:“Cosa pensi della massoneria?”, ma “non ha mai risposto, perchè non risponde?”.
E’ poi emersa la netta presa di posizione al comune di Macerata quando, qualche tempo fa, quando era in discussione la mozione – poi bocciata – che intendeva obbligare consiglieri, assessori e sindaco a dichiarare la loro eventuale appartenenza alla massoneria.

Per il capogruppo Pd l’inserimento di tale norma nello statuto comunale sarebbe stata “illecita sotto il profilo civilistico e amministrativo”. A livello nazionale cerca di smorzare la porta della questione il deputato, Sandro Gozi: “Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e massoneria. Ancora una volta una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei, che hanno problemi piu’ stringenti che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto piu’ assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.

(AGI) 03 GIU 10

Grosseto 3 giugno 2010 – (La Nazione – Grosseto) Assessore massone, compromesso. La redistribuzione delle deleghe in giunta appare l’unica soluzione.

Grosseto 3 giugno 2010 – (La Nazione – Grosseto) Assessore massone, compromesso. La redistribuzione delle deleghe in giunta appare l’unica soluzione.

Scarlino il «Caso Destri» ha provocato una spaccatura nel centro sinistra.

Martedì l’incontro decisivo in maggioranza sul caso Destri, l’assessore iscritto alla massoneria. E la soluzione di compromesso potrebbe essere la redistribuzione delle deleghe all’interno della giunta del sindaco Maurizio Bizzarri.

Intanto il Centrosinistra scarlinese si ritrova spaccato sulla vicenda, e la rottura è emersa più profonda che mai nel corso dell’ultimo vertice di coalizione, l’altra sera: al Partito democratico basterebbe che Guido Mario Destri lasciasse la loggia per conservare l’incarico in giunta, mentre gli altri alleati (Socialisti, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà) chiedono le sue dimissioni da assessore e biasimano il sindaco che aveva definito la massoneria “un’associazione culturale come tante altre». Il primo cittadino aveva annunciato che Destri (assessore esterno in quota Pd) era disposto a lasciare la loggia, chiudendo così il caso, ma agli alleati non basta.

“Credo che alla fine riusciremo a trovare un accordo tra tutte le forze della coalizione spiega Siliano Campinoti, segretario comunale del Partito democratico scarlinese anche se al momento siamo su due linee diverse: noi del Pd chiediamo a Destri di dimettersi dalla massoneria per restare assessore, altri partiti invece vogliono che lasci l’incarico in giunta. A qualcuno non sono piaciute le parole del sindaco, che ha paragonato la massoneria a un’associazione culturale. L’accordo è difficile, ma sono convinto che alla fine lo troveremo. Redistribuire le deleghe in giunta? Può essere una soluzione. In ogni caso a noi non interessa affatto difendere la massoneria, ci preme difendere Guido Mario Destri come persona: è un uomo di fiducia del sindaco, apprezziamo ciò che ha fatto finora”.

Intanto c’è chi fa notare che il “codice etico” del Pd nazionale prevede l’impegno a “non far parte di associazioni che comportino vincoli di segretezza o a carattere riservato, ovvero forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il principio di uguaglianza e imparzialità”: un chiaro riferimento (seppur non diretto) alla massoneria. Eppure i garanti del Pd scarlinese sostengono l’assenza di incompatibilità con l’assessorato.

(La Nazione – Grosseto) 03 GIU 2010