Roma 3 giugno 2010 – (Il Tempo) Fioroni: “No ai massoni. Il Pd sia libero e dia risposte”.

Roma 3 giugno 2010 – (Il Tempo) Fioroni: “No ai massoni. Il Pd sia libero e dia risposte”.

L’ex ministro: “Stupito dal silenzio di Bersani. La Bindi? È la presidente del pretesto. Il partito non ha nemmeno stilato linee alternative sulla manovra. Abbiamo grande rispetto per il ruolo che la massoneria democratica ha avuto in questo Paese ma l’autonomia della politica e i valori del Pd sono irrinunciabili”.

Dopo le polemiche seguite alle dimissioni, imposte dal partito, di due assessori (uno del comune di Scarlino in provincia di Grosseto e l’altro di Ancona), perché iscritti alla massoneria, è il leader della componente popolare del Pd, Beppe Fioroni, ad attaccare e a chiedere al segretario Bersani una presa di posizione chiara.

Onorevole Fioroni, perché non si può essere iscritti alla massoneria e nello stesso tempo al Pd?

“Chiariamo subito una cosa: noi non facciamo crociate contro nessuno ma difendiamo due aspetti che riteniamo fondanti. Il primo è l’autonomia degli scritti e dei dirigenti del Pd: la loro azione deve essere orientata al bene di tutti e non a fini e interessi particolari. Il secondo aspetto è che lo sforzo del Pd di costruire un’identità e un’appartenenza sulla base di valori e ideali comuni, non certo migliori o peggiori di altri, è lontano da altre mpostazioni, come quelle delle logge. Mi sembra evidente, dunque, che l’adesione alla massoneria è incompatibile con il nostro impegno politico”.

Sembra però che non tutti siano d’accordo nel Pd…

“Sì, ma nel codice etico del nostro partito abbiamo inserito il riferimento ad associazioni o logge segrete o con vincolo di segretezza, rendendole incompatibili col Pd”.

Ma i massoni dicono che non c’è alcuna segretezza ma solo riservatezza: sono noti i dirigenti e non gli iscritti. Come succede nei partiti. A questo punto, sostengono, sarebbero incompatibili col Pd anche l’Azione cattolica o gli scout…

“Credo che tra l’essere iscritto agli scout o all’Azione cattolica e alla massoneria ci siano differenze. Provo difficoltà a paragonarle”.

Si aspettava qualcosa di più da Bersani? Nonostante il dibattito non ha detto niente…

“Mi sembra che la questione sia talmente chiara che mi stupisce che Bersani non sia intervenuto. Del resto abbiamo soltanto precisato quello che Veltroni e Franceschini hanno ribadito più volte”.

Invece la presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, ha detto che le vostre richieste a Bersani sono strumentali.

“La Bindi ormai è diventata la presidente del pretesto: ogni volta che qualcuno pone un problema serio lei dice che è soltanto un pretesto per litigare. Mi sembra che invece sia un pretesto per non rispondere”.

Che dovrebbe fare Bersani?

“Ribadire un comune sentire che eviti la nascita di tormentoni e di tempeste in un bicchiere d’acqua. Basterebbe una risposta e non dare colpe a chi pone domande”.

Ma in questi mesi in cui si è parlato tanto di politici pieni di privilegi, spreconi, forse corrotti, lei e i popolari non rischiate di essere considerati anime belle?

“Siamo stati gli unici a proporre elementi caratterizzanti. In assemblea ho anche detto di presentare le nostre linee guida sulla manovra ma anche allora mi è stato risposto che era soltanto un pretesto per litigare. Per questo adesso ci troviamo nella condizione di dire soltanto sì o no alle scelte del governo. Altro che anime belle, tocchiamo i nodi politici che nessuno tocca”.

(Il Tempo) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Gozi, su Massoneria dibattito ottocentesco. Italiani assillati da difficoltà economiche e questioni lavoro.

Roma 3 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Gozi, su Massoneria dibattito ottocentesco. Italiani assillati da difficoltà economiche e questioni lavoro.

“Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e Massoneria”.

E’ quanto sottolinea il deputato del Pd, Sandro Gozi.

“Ancora una volta -aggiunge- una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei che hanno problemi più stringenti -conclude Gozi- che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto più assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.

(AdnKronos) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (Europa) L’intervento di Giovanni Bachelet. I massoni nel Pd. Una soluzione c’era. E c’è.

Roma 3 giugno 2010 – (Europa) L’intervento di Giovanni Bachelet. I massoni nel Pd. Una soluzione c’era. E c’è.

Ieri, quando Federico Orlando mi ha beccato al telefono mentre guidavo, qualcosa si è perso o distorto della chiacchierata sulla clausola anti-massonica nel codice etico del Partito democratico. Vorrei qui ricordare qualche tratto della vicenda.

Nel 2007, sotto la presidenza di Sergio Mattarella, la commissione che ha scritto il codice etico del Pd aveva discusso anche la norma che impone di «non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni». Per alcuni di noi questa formulazione, importata quasi letteralmente dai Ds, si prestava a discriminazioni arbitrarie.

A me non sembrava ragionevole colpire la massoneria risparmiando l’Opus Dei (o, poniamo, gli scout, dei quali ho fatto parte per molti anni, ovvero – perché no? – Legambiente). Ma come decidere? Nessuna associazione può essere segreta (lo vieta la Costituzione, articolo 18, senza bisogno del codice etico di un partito).

Tutte le associazioni possono tutelare i propri iscritti riservandosi di fornire l’elenco solo su richiesta dell’autorità civile. Tutte le associazioni inoltre, anche quando non se lo propongono, contengono la tentazione del mutuo sostegno al di là dei meriti e perfino delle leggi. Ciò che rende tale tentazione socialmente e politicamente micidiale è il vincolo di segretezza.

Anche quando si chiama riservatezza e non è anticostituzionale, questa brutta usanza implica l’impossibilità, per il resto del corpo sociale e politico, di gareggiare apertamente, ad armi pari, sulla base solidarietà trasparenti, note a tutti. Ma congreghe non trasparenti e camarille non sono purtroppo esclusive della massoneria! La controproposta che avevo fatto in quella commissione era dunque questa: al momento dell’iscrizione al Pd (o del rinnovo) ognuno deve dichiarare (e poi aggiornare) l’elenco delle associazioni di cui fa parte; con sanzioni gravi per chi ne omette qualcuna, oltre ovviamente alla non ammissione per chi fa parte di associazioni contrarie o politicamente concorrenti al Pd.

Come giustamente osserva Federico Orlando, la mia controproposta era guidata dalla convinzione che tanto fra i cristiani, quanto fra i massoni (o fra i soci di Legambiente), ci siano il grano e la zizzania; quelli che tramano nell’ombra e quelli che contribuiscono al bene comune; quelli che approfittano del legame associativo per fare i fatti loro (a volte in spregio della legge e della Costituzione) e quelli che perseguono sinceramente un ideale.

La controproposta, caldeggiata da me e Zanone (forse anche da Gad Lerner e da Lidia Ravera, ma di questi ultimi due non sono sicurissimo) non ebbe successo, e rimase la formulazione originaria. Se mai l’organo competente del Pd ne discuterà di nuovo, anche questo piccolo contributo potrà forse risultare di qualche interesse.

Giovanni Bachelet

(Europa) 03 GIU 2010

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Ex Sindaco Pistoia, nel Partito massoni a bizzeffe.

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Ex Sindaco Pistoia, nel Partito massoni a bizzeffe.

Nel Pci “era impensabile e inammissibile che qualcuno fosse massone: oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe”: lo ha detto Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia, durante la presentazione del suo libro ‘Memorie comuniste’.

Bardelli è così intervenuto sul caso degli iscritti al Pd affiliati a logge massoniche, caso tornato d’attualità dopo che un assessore del comune di Scarlino (Grosseto), Guido Mario Destri è stato fotografato ad una riunione della Loggia Guerrazzi di Follonica (Grosseto).

“Sul mio sito – ha proseguito – ho chiesto al neoconsigliere regionale eletto Gianfranco Venturi cosa pensi della massoneria: ma lui non risponde. Essendo stato cinque anni in Provincia, ritengo che lui sia un massone. Sono curioso di vedere cosa dichiarerà lui ora in base alla legge regionale. Conosco dei massoni dichiarati e sono persone perbene: non mi sta bene il principio che in politica si debbano nascondere delle cose”.

(ANSA) 3 GIU 10

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Venturi; non sono massone, agirò in sede legale.

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Venturi; non sono massone, agirò in sede legale.

Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Pd, smentisce le affermazioni dell’ex sindaco di Pistoia Renzo Bardelli riguardo una sua presunta affiliazione alla massoneria.

“In relazione alle affermazioni di Renzo Bardelli circa la mia presunta appartenenza alla Massoneria – afferma Venturi in una nota – mi vedo costretto a precisare che non sono mai stato iscritto o aderente a tale organizzazione, e che ho provveduto a comunicarlo allo stesso Bardelli allorquando ha posto la questione sul suo sito web, come da nota pubblicata nel corpo di un suo editoriale sul sito www.renzobardelli.it in data 8/12/2009″.

“In tale occasione – aggiunge Venturi – diffidavo Bardelli ad insistere su tali affermazioni. Vista l’insistenza con la quale lo stesso torna sull’argomento, non vedo altra strada che agire anche in sede legale a tutela della mia immagine e della verità”.

(ANSA) 3 GIU 10

Torino 2 giugno 2010 – (Il Giornale del Piemonte) Abbaglio di Castagnetti Pd, massoneria e l’etica del formaggio.

Torino 2 giugno 2010 – (Il Giornale del Piemonte) Abbaglio di Castagnetti Pd, massoneria e l’etica del formaggio.

L’onorevole Pierluigi Castagnetti, ex democristiano e ora garante del codice etico del Partito Democratico, ha affermato su un quotidiano l’incompatibilità tra il suo partito e le logge perché, a suo avviso, la massoneria comporta «vincoli di segretezza».

Il tema è delicato e richiede chiarezza. La massoneria non è più scomunicata dalla chiesa cattolica. Infatti il Codice di diritto canonico vigente non prevede alcuna incompatibilità tra logge e altari. Invece secondo i catto-comunisti (nipotini di Tina Anselmi) il massone rimane il «nemico».

Nel 1914 i massoni vennero espulsi dal Partito socialista e nel 1923 dal partito Nazionale Fascista per volontà di Benito Mussolini, poco democratico. Nel 1922 la Terza Internazionale di Mosca e, sulla sua scia, tutti i partiti comunisti dichiararono guerra alla massoneria e ne annientarono gli affiliati. Altrettanto fece Hitler. Oggi però Hitler, Lenin e Stalin e gli inventori del complotto demo-pluto-giudaico-massonico, rinverdito da dichiarazioni improvvide, non sono considerati campioni di libertà. Tutto questo non può aver nulla da spartire con un partito che si dichiara democratico.

Qual è l’accusa di Castagnetti contro la massoneria? Il segreto. Quale segreto? Mistero. Non lo chiarisce affatto. Tutte le persone e tutte le associazioni hanno forme di riservatezza, che non significa segreto. Persino ogni produttore di formaggi, salumi, vini eccetera ha i suoi piccoli segreti. Anche i cuochi hanno i loro piccoli segreti e nessuno se ne scandalizza… Chi legge una poesia si emoziona in libertà. Nell’ottica di Castagnetti si arriverà a proibire la lettura dell’Infinito di Giacomo Leopardi e di degustare il gorgonzola al peperoncino?

Il problema dell’Italia odierna è proprio questo: mentre ogni vinello o frutto di bosco è tutelato, la denominazione della massoneria non è protetta da nessuna norma. Al di là dei codici etici di associazioni private e semipubbliche il punto è se le organizzazioni massoniche contrastino o meno con i codici dello Stato. Chi può provarlo, lo documenti. Se non può provarlo, taccia e finisca una buona volta l’invenzione artificiosa di fantasmi quali capri espiatori per distrarre dai problemi veri. Forse il problema vero è l’etichetta «Democratico» anche da chi ha un passato di intolleranza e conserva qualche tentazione liberticida.

(Il Giornale del Piemonte) 02 GIU 2010

Roma 2 giugno 2010 – (Il Sussidiario) Massoneria e politica.

Roma 2 giugno 2010 – (Il Sussidiario) Massoneria e politica.

Massoneria e politica, s’infiammano le polemiche tra Pd e Pdl sull’appartenenza alle società segrete. Ad accenderle una nota di due settimane fa del politico del centrodestra, Giancarlo Lehner, che parlando dei rapporti tra massoneria e politica aveva affermato: «Visto che continuano le demonizzazioni gratuite della massoneria, alla quale si deve, fra gli altri meriti, l’Unità d’Italia; visto che, come nei regimi totalitari nazi-comunisti, ogni crisi sociale, economica e morale viene attribuita al capro espiatorio massonico, per solidarietà, memoria storica, cultura laica e rispetto della verità, chiedo ufficialmente al gran maestro Gustavo Raffi di voler esaminare la possibilità di una mia iscrizione al Grande Oriente d’Italia».

Era stato più netto qualche giorno prima il giudizio sulla massoneria di un altro politico del centrodestra, l’onorevole Giorgio Stracquadanio. Nel corso dell’intervista a Klaus Davi, anchor man di KlausCondicio, programma in onda su Youtube, considerava la massoneria come una organizzazione innocua: «Non ho mai creduto neanche alla P2 – affermava il politico Pdl minimizzando il ruolo della più nota tra le logge della massoneria conosciute in Italia. – Il sistema Gelli era solo un gioco di millanteria. Ho avuto l’impressione che lui fosse un furbo che fingendo o attribuendosi relazioni si apriva così delle porte per qualche modesto affare». E spiegava: «La P2 è stato il primo brand politico giudiziario. Nasce a Milano, inchiesta di Gherardo Colombo, ed è stata la prima scossa che è stata data alla politica, durissima. E’ vero: la Commissione parlamentare Anselmi aveva sentenziato che fosse una lobby segreta. Segreta forse intesa nel senso che allora non esistevano i siti Internet. E’ solo un club, un modo di creare relazioni, è la vita…».

(Il Sussidiario) 2 giugno 2010

Ancona 2 giugno 2010 – (Il Foglio) Gabrielli, massone nel Pd “Sono laico e perbene, come fanno a buttarmi fuori?”. I dem. divisi da un tema di cultura liberale: parla l’uomo dello scandalo.

Ancona 2 giugno 2010 – (Il Foglio) Gabrielli, massone nel Pd “Sono laico e perbene, come fanno a buttarmi fuori?”. I dem. divisi da un tema di cultura liberale: parla l’uomo dello scandalo.

Abbiamo chiesto all’avvocato Ezio Gabrielli, l’assessore di Ancona estromesso dalla giunta Pd e in predicato per essere escluso dal partito, di intervenire sulla sua situazione. Ecco il testo del suo intervento.

“Ero abbastanza riluttante ad accogliere l’offerta di intervenire direttamente sulla questione massoneria ma, considerando gli ultimi attacchi diretti e indiretti ricevuti dai massimi dirigenti del partito, approfitto volentieri dell’occasione. Il tema è detonante; se un pacato ex ministro come Giuseppe Fioroni arriva ad affermare che l’eventuale mancata espulsione di un militante di provincia, leggo, ‘minerebbe alla base il patto di convivenza dentro il Pd’, evidentemente la questione contiene elementi di certa importanza. Tutti sanno che, grazie a Dio, nelle file dei militanti del maggior partito della sinistra italiana si trovano massoni più o meno dichiarati. Chiariamo subito che la questione del codice etico è una assoluta corbelleria, anche se la presidente del partito Rosy Bindi afferma il contrario. Il Grande Oriente d’Italia non è una associazione segreta e i suoi scopi sono conformi alla Carta costituzionale, tanto che qualunque cittadino intenda divenire massone deve promettere la “scrupolosa osservanza della Carta costituzionale e delle leggi della Repubblica”.
Lo scandalo non si nasconde nella inesistente violazione del codice etico; e allo stesso tempo non credo possa nascondersi nell’accusa di cospirazione. Credo si debba considerare acquisita, da parte dei dirigenti nazionali del Pd, la distanza tra la vicenda P2 e massoneria regolare.
Sul punto mi aiuta Piero Fassino che, nel suo libro “Per passione”, riferendosi al ruolo della Fiat e di Valletta nella città di Torino e al loro tentativo di dominio assoluto delle istituzioni cittadine, racconta la reazione delle forze democratiche e scrive: “Chi guida questa operazione politica è, curiosamente, la massoneria democratica, la quale reagisce così all’alleanza che non solo a Torino, ma anche sul piano nazionale si va costruendo tra la Dc e il mondo della grande impresa”; e continua: “Una massoneria che non ha niente a che vedere con la struttura eversiva che poi abbiamo conosciuto negli anni Ottanta con Gelli e la P2”. Il problema quindi risiede in un elemento che è altro rispetto alla accusa di cospirazione, un elemento la cui importanza all’inizio mi era completamente sfuggito.
Mi sono oramai definitivamente convinto che lo scandalo nasce dalla mia ingenua e orgogliosa dichiarazione di appartenenza a una delle ultime istituzioni francamente laiche del nostro paese. Ogni tanto noi del Pd facciamo finta di dimenticarcelo, ma questo nuovo grande partito della sinistra italiana è privo di una identità matura e autonoma e continua a comportarsi incoerentemente, rimpallato tra le due culture dominanti del paese nel post Tangentopoli. Ho tentato di superare un divieto assoluto della sinistra italiana di rivendicare dignità propria a una cultura francamente estranea ai due soci di maggioranza del Pd, cattolici e post comunisti. Hanno pagato tutti quelli che ci hanno provato, e ora passano alle terze e quarte file per motivi non nobili.
Non è per caso che qualcuno sta cercando un casus belli e tira in ballo la massoneria? E non è che per caso i nostri dirigenti per equilibri interni preferiscono defenestrare un povero pirla di provincia in nome dell’equilibrio tra soci fondatori? Gli interventi di questi giorni sono privi di senso delle proporzioni. Il problema è politico e va affrontato in termini politici. Io mi domando se ci si stia rendendo conto verso quale direzione il mio partito (ex?) si stia incamminando. Oggi è la massoneria a pagare pegno, domani qualcuno troverà oltraggioso parlare di coppie omosessuali o di fecondazione assistita o di eutanasia: cedere oggi su questo signif

Roma 2 giugno 2010 – (BellaCiao) Massoneria e PD.

Roma 2 giugno 2010 – (BellaCiao) Massoneria e PD.

Ho visto che qualcuno tenta di far passare la tesi illusoria che la massoneria non sia altro che una pia associazione di idealisti dediti a studi simbolici e spirituali, ma la realtà è che in Italia la P2 è tutt’altro che un insieme di saggi studiosi illuminati nello spirito, bensì appare con spudorata chiarezza come un’accolita di individui legati tra loro da un disegno politico infernale e associati alla mafia, con scopi di eversione delle istituzione democratiche e di distruzione della Costituzione repubblicana.

Si è anche tentato pietosamente di distinguere una massoneria buona da una P2 cattiva, ma nel nostro paese non abbiamo avuto la fortuna di vedere questa massoneria ‘buona’, mentre appare più che chiaro il disegno golpista delle P2 ‘cattiva’ che sta distruggendo diritti e valori democatici.

Ora sembra che ci siano membri della massoneria anche nel Pd.

Qualcuno malignamente avrebbe potuto vederli da tempo, in tutti quegli atti incomprensibili del Pd o precursori, dalla bicamerale ma anche da prima, in cui la cosiddetta opposizione ha fatto tutto fuorché opporsi all’esecuzione del Piano di Rinascita Democratica del Venerabile Licio Gelli, ma piuttosto lo ha favorito ed aiutato, come ha aiutato vari atti definibili solo come ‘fascismo di ritorno’, dalla riabilitazione dei repubblichini al velato appoggio a forme di bavaglio su internet o gli altri media, dalla svalutazione della magistratura al sostegno per un Presidenzialismo forte, dalla svendita vergognosa della RAI all’abbandono di personaggi scomodi come Santoro o De Magistris o la Guzzanti.

Oggi la crociata contro i massoni viene portata avanti da Fioroni, uno che non ci pareva proprio il massimo difensore della libertà e che tentò, a suo tempo, di mettere una censura a internet.

Nello statuto del Pd c’è un chiaro divieto di associazione alla massoneria. E allora come la mettiamo?

Sono accaduti un paio di fatterelli: Ezio Gabrielli, assessore ad Ancona, del PD, ha detto di essere un massone e di essere “orgoglioso di esserlo”. Il sindaco di Ancona non l’ha presa bene e Gabrielli si è dimesso, chiedendo però al PD di esprimersi sulla vicenda. La questione è ora sul tavolo della commissione di garanzia del PD.

2° episodio. A Scarlino, paesino del grossetano, è apparsa una foto che ritrae una riunione di loggia con 12 frammassoni: 11 a volto coperto e uno no, l’assessore Destri. Il sindaco gli ha chiesto di andarsene.

Ora, nel nostro strano paese, la Costituzione vieta associazioni segrete con fini occulti, ma d’altro canto non esiste legge dello stato che proibisce a un massone di fare l’assessore, il consigliere comunale, il parlamentare o il sindaco.

Ma un partito ha anche un suo regolamento interno, e quello dei partiti che hanno preceduto il PD dice chiaramente: è proibito ai membri del partito fare parte della massoneria, pena l’espulsione. Ma lo statuto attuale no, chissà perché. Del resto molte cose di questo PD rispetto alla vecchia sx non sono affatto chiare (radici, scopi, classi di riferimento, appoggio a Confindustria o a Berlusconi, visione storica ecc ecc ecc.) Non sarà che a forza di scivolare a destra il Pd si troverà trasformata in una loggia? Sembra che il gran giurì del PD (ma esiste poi un gran giurì?) deciderà la questione. Oppure no. Ormai siamo nella scia del ‘ma anche’ di sciagurata memoria. Forse si deciderà che un massone non può essere del PD, ma anche…

Scrive, provocando, Il Foglio (ma dice di citare un anonimo dirigente del PD): “Avete idea di quanti dirigenti, soprattutto nel centro Italia, perderemmo se dovessimo davvero vietare la massoneria? Neanche la chiesa oggi ti scomunica più se sei massone. Perché dovremmo continuare a farlo noi?”.

Ma la domanda piuttosto

Roma 1 giugno 2010 – (L’Opinione) “Massoneria libera in libero Stato” di Aldo Torchiaro.

Roma 1 giugno 2010 – (L’Opinione) “Massoneria libera in libero Stato” di Aldo Torchiaro.

Gustavo Raffi è a capo, con il titolo di Gran Maestro, del Grande Oriente d’Italia. Con 744 logge e oltre ventimila iniziati, si prepara alle celebrazioni dell’Unità d’Italia con l’orgoglio di chi rappresenta quasi tutti gli eroi del Risorgimento.
Ne parla con L’Opinione. Riservati, ma non clandestini. I massoni italiani, trentamila in tutto, si dicono leali alle istituzioni e rispettosi della legge, ma esigono uguale rispetto. Si preparano a festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia da protagonisti di quella storia, che rivendicano con orgoglio. Da Garibaldi in giù, tantissimi condividevano l’appartenenza al Grande Oriente d’Italia. E’ l’obbedienza massonica istituzionalmente più antica e riconosciuta nel mondo.
Al Goi fanno riferimento oltre i 2/3 degli “iniziati” del nostro Paese. Abbiamo parlato con il suo Gran Maestro, Gustavo Raffi.

Walter Veltroni ha recentemente affermato che l’Italia sarebbe sottoposta al governo di un “terzo livello” di potere, occulto. Che ne pensa?

Dovrebbe spiegare un po’ meglio cosa intende. Dubito che possa far riferimento alla nostra istituzione perché in tutti questi anni abbiamo fatto sforzi incredibili per aprirci al pubblico, alla stampa, ai curiosi…

Parlava più vagamente di una consorteria clandestina…

Certe leggende metropolitane tardano ad essere archiviate. Le lotte tra poteri sono sempre esistite, nella storia. A volte avvengono alla luce del sole, con scontri anche duri. A volte sono sotterranee e avvengono in modo subdolo e sinistro. Devo notare che purtroppo mentre queste seconde lotte tra poteri occulti si fanno più dure, la società civile nel suo complesso sembra disinteressarsi, quasi anestetizzata al dolore…

E la politica? Non entra nelle logge?

Facciamo di tutto per tenerla fuori. Se se ne parla, è semmai tra fratelli che si frequentano oltre i lavori di loggia, mai nel Tempio. E comunque non abbiamo mai assunto un colore politico anche per il nostro modus operandi, che privilegia il dubbio a dispetto delle certezze. I politici vivono di false certezze, al contrario.

Ma lei è stato nel Pri.

Sì, ero segretario cittadino del Pri di Ravenna, dove l’Edera ha una tradizione importante. Ma mi sono dimesso molti anni fa da tutti gli incarichi perché volevo dedicarmi all’attività massonica, e non ho più contatti di partito.

Ci sono massoni che entrano nel Goi per ambizione politica, per sete di potere?

Chi ha sete di sapere, da noi è il benvenuto; chi ha sete di potere e bussa da noi, sbaglia porta. Devo dire che negli ultimi trent’anni l’appartenenza alla massoneria è stata semmai un handicap, nessuno si frequenta una loggia per fare affari o per arrivare al successo.

Perché allora mantenere segrete le liste degli aderenti alle logge?

Parliamo di riservatezza, non di segretezza.

E va bene, allora perché mantenere riservate le liste?

Se guardiamo alle regole e alle leggi, nessuna organizzazione può diffondere i nominativi di chi vi ha liberamente aderito. Il diritto alla privacy lo hanno tutti i cittadini italiani, tra cui i ventimila massoni che sono cittadini con pari dignità rispetto agli altri. Abbiamo diritti costituzionali come tutti, incluso quello alla privacy, o no?

Ma certo. Anche diritto di ‘dichiararsi’?

Il singolo aderente ha diritto alla massima riservatezza, il che significa che se vuole palesare la sua appartenenza può farlo, ma può anche decidere di non farlo. E’ addirittura tra i principi dello statuto dei lavorat

Roma 1 giugno 2010 – (Adn kronos) 2 Giugno: Raffi (GOI), Radici e pensiero per il domani della nazione.

Roma 1 giugno 2010 – (Adn kronos) 2 Giugno: Raffi (GOI), Radici e pensiero per il domani della nazione.

“Radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti, pensiero che costruisce il domani della Nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale: questo il senso profondo di una Festa della Repubblica che deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unità contro la decadenza”: cosi’ Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, sulla Festa della Repubblica.

“La Libera Muratoria – spiega – rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza. Il Grande Oriente d’Italia – assicura il Gran Maestro – non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

“Scritta con la verità dei percorsi – sottolinea – la Festa della Repubblica sia perciò un’agenda aperta sul domani, un nuovo ponte di dialogo, alla ricerca costante, soprattutto nel 150° dell’Unità d’Italia, delle ragioni che uniscono rispetto ai pregiudizi e alle divisioni di parte. Una nuova energia che ci porta a camminare insieme – conclude Raffi – verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(Adn Kronos) 01 GIU 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) 2 Giugno: Raffi (Massoneria), Maggiore unità contro decadenza paese.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) 2 Giugno: Raffi (Massoneria), Maggiore unità contro decadenza paese.

“Radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti, pensiero che costruisce il domani della Nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale: questo il senso profondo di una Festa della Repubblica che deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unità contro la decadenza”. Lo afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), sulla Festa della Repubblica.

“La Libera Muratoria -spiega- rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza. Il Grande Oriente d’Italia -assicura il Gran Maestro- non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

“Scritta con la verità dei percorsi la Festa della Repubblica sia perciò un’agenda aperta sul domani, un nuovo ponte di dialogo, alla ricerca costante, soprattutto nel 150° dell’Unità d’Italia, delle ragioni che uniscono rispetto ai pregiudizi e alle divisioni di parte. Una nuova energia -conclude Raffi- che ci porta a camminare insieme verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 1 giugno 2010 – (AGI) 2 Giugno: Raffi (GOI), Massoneria sempre fedele a Costituzione.

Roma 1 giugno 2010 – (AGI) 2 Giugno: Raffi (GOI), Massoneria sempre fedele a Costituzione.

La festa del 2 giugno “deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unita’ contro la decadenza”.

Lo dice Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che aggiunge: nella Festa nazionale ci sono “radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti” e “pensiero, che costruisce il domani della nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale”.

Mentre il mondo della politica è percorso dalle polemiche sull’adesione alla Massoneria di esponenti del Pd, Raffi coglie l’occasione per ribadire con forza: “La Libera Muratoria rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza. Il Grande Oriente d’Italia – assicura il Gran Maestro – non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

Raffi conclude: “Scritta con la verità dei percorsi la Festa della Repubblica sia perciò un’agenda aperta sul domani, un nuovo ponte di dialogo, alla ricerca costante – soprattutto nel 150esimo dell’Unità d’Italia – delle ragioni che uniscono rispetto ai pregiudizi e alle divisioni di parte. Una nuova energia che ci porta a camminare insieme verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(AGI) 01 GIU 10

Roma 1 giugno 2010 – (ANSA) 2 Giugno: Grande Oriente d’Italia, sfida per futuro Nazione.

Roma 1 giugno 2010 – (ANSA) 2 Giugno: Grande Oriente d’Italia, sfida per futuro Nazione.

“Radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti, pensiero che costruisce il domani della Nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale: questo il senso profondo della Festa della Repubblica”.

Lo afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, sottolineando che “la Festa della Repubblica deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unità contro la decadenza”.

“La Libera Muratoria – spiega Raffi in una nota – rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento, dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza”, aggiunge, riferendosi al dibattito in atto su alcuni amministratori locali che sarebbero anche componenti della massoneria.

“Il Grande Oriente d’Italia – assicura il Gran Maestro – non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

“La Festa della Repubblica – conclude Raffi – sia perciò un’agenda aperta sul domani. Una nuova energia che ci porta a camminare insieme verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(ANSA) 1 GIU 10

Massa 1 giugno 2010 – (Massa Comune Lista Civica) Bufera in Maremma. L’assessore Pd sorpreso nella loggia. Il sindaco Bizzarri: “O ti dimetti dalla massoneria o lasci la giunta”.

Massa 1 giugno 2010 – (Massa Comune Lista Civica) Bufera in Maremma. L’assessore Pd sorpreso nella loggia. Il sindaco Bizzarri: “O ti dimetti dalla massoneria o lasci la giunta”.

«Oh Maurizio, ma che te la prendi. Se tutti quelli del Pd che sono iscritti alla massoneria si dovessero dimettere… ». Ma lui, Maurizio Bizzarri, 44 anni, sindaco Pd di Scarlino, non si è fidato.
Quando il «corvo» di Scarlino, un anonimo che si è firmato «un cittadino onesto», gli ha inviato, venerdì scorso, una lettera con la foto di una riunione della loggia Nicola Guerrazzi di Massa Marittima in cui si vedono undici massoni con il volto coperto e uno no, l’assessore al bilancio Guido Mario Destri, il sindaco Bizzarri è andato su tutte le furie e non gli son bastate le pacche sulle spalle e le rassicurazioni dei compagni. Ha telefonato al maresciallo dei carabinieri e ai dirigenti del Pd per sapere se è reato l’iscrizione alla massoneria. «Ma no, sindaco: la massoneria è un’associazione culturale», si sarebbe sentito rispondere dal vertice del Pd. Ma in giunta Verdi, socialisti e Sel (sinistra e libertà) hanno storto la bocca: Destri se ne deve andare. O assessore o massone. Così il sindaco è stato costretto a porre l’aut aut al suo assessore: «O ti dimetti dalla dalla massoneria o dalla giunta». L’assessore, un assicuratore della Fondiaria, non commenta. Pare che abbia deciso di «mettersi in sonno» e di continuare a fare l’assessore: «Destri ha la coscienza pulita. Se ha fatto un errore, è stato quello di non aver detto a priori al resto della giunta della sua appartenenza a questa associazione culturale», spiega Bizzarri. Intanto Destri ha sporto denuncia contro ignoti e lo stesso sindaco sta pensando di fare un esposto alla Procura, attraverso il capo dei vigili urbani, per tutelare l’amministrazione da quello che ha definito un vero e proprio «accanimento». Le lettere del Corvo. Sì, perché il «corvo» è già alla terza missiva anonima e promette di non fermarsi. La prima lettera in cui rivelava l’appartenenza dell’assessore Destri alla massoneria è del 1º marzo. Poiché però il sindaco non aveva preso provvedimenti, il «corvo» ha scritto di nuovo, quindici giorni dopo, a tutti i cittadini. Infine il 28 maggio la terza missiva sulla scrivania del sindaco Bizzarri con la foto dello «scandalo» e l’avvertimento che tra i massoni coperti dal velo ce ne sarebbe diversi che «metterebbero in difficoltà diverse persone» e che «frequentano abitudinariamente le stanze comunali». Inoltre, l’anonimo aggiunge che se non verranno presi provvedimenti in materia, invierà con cadenza regolare altre foto in cui rivelerà i nomi degli altri associati. Sinistra divisa. Il caso dell’assessore Destri ripropone un antico dilemma a sinistra sull’atteggiamento da tenere nei confronti della massoneria. A Scarlino la sinistra è divisa. Pd e Idv assolvono Destri. Magari lo bacchettano per non aver rilevato la sua appartenenza massonica al momento di diventare assessore, ma non trovano incompatibile il grembiule e il compasso con l’adessione ai democratici. «Il fatto che un assessore faccia parte di una loggia ritengo sia una cosa inopportuna. Io non lo farei mai. Ma l’inopportunità non genera di per sè incompatibilità. L’Idv si richiama sempre al valore della legalità e Destri non ha fatto niente di illegale», spiega l’assessore dipietrista Paolo Rustici. La sinistra radicale invoca severi provvedimenti. Il gruppo Sinistra e Libertà, ritiene incompatibile «l’appartenenza a una loggia con la carica di assessore ». Critica il sindaco per aver definito la massoneria «un’associazione culturale». E chiede che venga rivisto lo statuto comunale in modo da aggiungere l’articolo, già presente in quello della Regione Toscana, che prevede il rendere pubblica la propria appartenenza a qualsiasi tipo di aggregazione da parte dei consiglieri regionali. Massoneria in primis. E il parlamentare di zona Luca Sani, ex sindaco di Massa Marittima, paese ad alta densità massonica (ci sono tre logge), getta acqua sul f

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: De Micheli (Pd), massoneria non si sposa con trasparenza partito.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: De Micheli (Pd), massoneria non si sposa con trasparenza partito.

“Essere affiliati alla massoneria non si sposa in alcun modo con quei valori di trasparenza e di apertura che il Partito Democratico ha inscritti nel proprio DNA. Ciò vale per questa stagione politica e naturalmente per quelle future. Punto. Non c’è spazio, a mio avviso, per eccezioni o distinguo. Sono fenomeni lontani anni luce dal Partito che stiamo costruendo”.

Così Paola De Micheli, deputato del PD dal sito di TrecentoSessanta, l’Associazione che fa riferimento ad Enrico Letta.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: deputate e senatrici scrivono a Bersani per no a massoneria.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: deputate e senatrici scrivono a Bersani per no a massoneria.

“Siamo certe che il segretario Bersani vorrà ribadire con forza che non è possibile essere iscritto al Partito Democratico e al contempo ad associazioni segrete che ledono i principi costituzionali. Questo è un elemento caratterizzante della battaglia per la democrazia e libertà che il Partito Democratico ha sempre fatto”.

Lo affermano Luciana Pedoto, Alessandra Siragusa, Caterina Pes, Daniela Cardinale, Elisa Marchioni, Vittoria D’Incecco, Letizia De Torre, Simonetta Rubinato, Emanuela Baio, Maria Pia Garavaglia: deputate e senatrici del Partito Democratico.

(ASCA) 1 giugno 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: Bosone e Sanga, Bersani intervenga su incompatibilità massoneria.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) Pd: Bosone e Sanga, Bersani intervenga su incompatibilità massoneria.

“In un momento in cui il PD deve porsi di fronte al Paese con tutta la forza delle proprie idee, la chiarezza dei propositi e la coerenza nei comportamenti da parte dei suoi dirigenti, riteniamo occorra una parola netta sulla inopportunità che un iscritto al PD possa anche essere affiliato a qualsiasi loggia massonica”.

E’ quanto dichiarano i parlamentari del Partito democratico Daniele Bosone, senatore, e Giovanni Sanga, deputato, secondo i quali “notizie come quella di ieri per cui alcuni amministratori del PD sarebbero anche componenti attivi della massoneria italiana, di là dalle sicure ottime intenzioni dei singoli, creano comunque disagio e suscitano interrogativi. La Massoneria è un’associazione iniziatica che agisce in stretta riservatezza e in regime di mutuo aiuto. Nel partito serve, invece, massima trasparenza nei comportamenti: c’è un ambito di confine fra vita pubblica e privata che, soprattutto per chi fa politica, non può rimanere nell’ombra”.

“Su questo ci attendiamo un intervento deciso da parte del Segretario Bersani-concludono i due parlamentari- e non solo per questioni di incompatibilità statutaria o valoriale (che peraltro appaiono lampanti), ma per una netta ed evidente inopportunità di tipo politico e culturale che ci sia confusione fra militanza nel PD e iniziazione alla massoneria”.

(ASCA) 1 giugno 2010