Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (AGI) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona, Ezio Gabrielli, massone del Grande Oriente D’Italia, al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglioe, spiega perchè la decisione del Pd sulla massonerie è più che positiva.

“La decisione del comitato di garanzia mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si è passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet, la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni, dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(AGI) 08 GIU 10

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

Roma 8 giugno 2010 – (ANSA) PD: Gabrielli, Massoni non sono un pericolo per il Partito.

L’ex assessore al comune di Ancona Ezio Gabrielli, massone del Grande oriente e al centro del dibattito sulla massoneria che ha coinvolto il Partito democratico in questi giorni, interpellato sul blog del Foglio Cerazade, spiega perché la decisione del Pd sulla massonerie “è più che positiva”.

“La decisione del comitato di garanzia – ha detto Gabrielli – mi sembra giuridicamente ineccepibile. La commissione ha resistito al tentativo di una parte minoritaria del mondo cattolico di cacciare dal partito un pezzo della cultura laica del nostro paese. Si e’ passati da un pre-concetto politico a un maturo giudizio giuridico. Mi pare un buon momento per la vita del nostro partito. La strada era stata tracciata, infatti non posso che prendere atto della distanza abissale nello stile e nei contenuti adottati da alcuni rappresentanti di ‘quarta fase’ dalle parole di Giovanni Bachelet la cui autorevolezza ha segnato un punto importantissimo nella discussione di questi giorni. I massoni – ha concluso – dovrebbe essere chiaro, non sono un pericolo per il Pd”.

(ANSA) 8 GIU 10

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.

L’eredità della sinistra Cattolica e del partito Comunista, che il P.D. sembra voler sostenere di aver accettato col beneficio dell’inventario, comprende sicuramente nell’asse, se non di tutto, certo il peggio del “compromesso storico”. In realtà si può affermare che il P.D. è tutto quel che resta del compromesso storico ed, anzi, tutto quel che restava al momento del sommovimento per lo sfascio degli equilibri della lottizzazione partitocratica di fronte al golpe mediatico-giudiziario di “Mani Pulite”.
La grande saldatura tra le masse cattoliche e quelle comuniste in un nuovo clima di unità nazional-popolare, non è mai intervenuta. Del compromesso storico, già negli anni in cui era di moda parlarne e farvi riferimento, esisteva solo l’intesa antiliberale con i suoi riflessi culturali anti-risorgimentali di cui oggi si vedono gli effetti.
Cattocomunisti e marxisti (o sedicenti tali) si ritrovavano su una stessa piattaforma culturale nella “damnatio memoriae”, oltre che nell’attualità dell’esclusione dall'”ammissibile” politico, di quel tanto che restava delle forze liberali, del laicismo, del Risorgimento, del Giolittismo, di Croce filosofo e pensatore. E della Massoneria, nei confronti della quale oltre alla “damnatio memoriae” del suo passato si è aggiunta la demonizzazione e l’autentica persecuzione nel suo presente.
Sarà di estremo interesse, il giorno in cui si porrà mano ad una autentica analisi storiografica degli eventi di “Mani Pulite” e delle sue molteplici e coordinate operazioni, affrontare la questione del ruolo che ebbe la strumentalizzazione della vicenda della P 2 nella strategia generale di chi tenne le fila di quell’autentico golpe (tanto più golpe di quelli velleitari o immaginari che sono venuti e vengono alla ribalta nel nostro Paese negli ultimi decenni!).
Certo è che, partendo da quella storia più grottesca che allarmante (se non per l’ingenuità di molti che vi furono coinvolti) ed in totale contrasto con il continuo riferimento alla “Massoneria deviata” che si fece a proposito di Gelli e dei molti altri “misteri” più o meno immaginari, si passò ad una squallida campagna persecutoria nei confronti della Massoneria in genere (“deviata” e non) rivelando la vera natura e le vere finalità di questa altrimenti inspiegabile coincidenza di atteggiamenti.
Nella persecuzione dei massoni si è distinta la magistratura, attraverso la sua associazione di categoria ed il suo Consiglio Superiore. Quello stesso organismo che la fa passare liscia a magistrati colpevoli di gravissimi comportamenti e capaci di asinità imperdonabili, è stato severissimo nei confronti non solo di magistrati massoni, ma persino di magistrati che con la Massoneria avevano avuto a che fare fugacemente addirittura da studenti, dando rilievo per il diritto e la deontologia dello Stato e del magistrato, ad un principio che è proprio dell’ordinamento del sodalizio massonico, ma che è inconcepibile per codice e leggi civili, cioè che il massone, una volta “iniziato” resta sempre massone, anche se “in sonno”, censurato se ha abbandonato l’istituzione.
La magistratura ha nel suo seno magistrati che hanno fatto parte di Potere Operaio (la matrice politica del braccio militare costituito dalle Brigate Rosse) e che da magistrati hanno militato e militano in organizzazioni eversive, magari partecipando a qualche “occupazione” di facoltà universitarie. Ma espelle e censura i Massoni.
La persecuzione della Massoneria e dei Massoni corrisponde, del resto, a quel bisogno di “dietrologie” il cui mito è tanto caro soprattutto a coloro che non sanno e non vogliono vedere ciò che hanno davanti agli occhi. Non è un caso che tra i malati di mania di persecuzione, Massoni e Massoneria siano tra i primi nell’elenco dei “cattivi” sempre anonimi e misteriosi persecutori.
Ma la radice cultu

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

La caccia alle streghe aperta dentro al PD dalla corrente ex DC, ha come scopo finale il tentativo di mettere definitivamente alle corde la leadership di Bersani. Queste posizioni, visceralmente antimassoniche e sostanzialmente clericali, riscuotono grande successo nell’immaginario del paese, ma vanno a scontrarsi con le reiterate sentenze dell’Alta Corte di Giustizia Europea che accusa l’Italia di scarso senso della democrazia.

Il dibattito aperto dentro al PD in relazione al problema degli iscritti alla massoneria, merita secondo me di spendere qualche parola in più, rispetto a quelle che anche nei quotidiani nazionali, ed ora anche locali per bocca del consigliere Nicotra, abbiamo letto in questi ultimi giorni.

Il cristianesimo ha rappresentato la tradizione culturale dell’occidente degli ultimi due millenni.  La cultura del sapere, passata attraverso il tunnel della storia, è arrivata a noi attraverso gli eroici amanuensi che nel chiuso di antichi monasteri cistercensi hanno consegnato all’uomo moderno i fondamenti della filosofia, delle antiche scienze matematiche e della fisica. L’uomo moderno tanto deve alla fede di coloro che hanno speso la vita in questo sacrificio. Alla luce di queste riflessioni, e delle polemiche un po’ strumentali sugli scandali sessuali interni alle gerarchie,  considero assolutamente ingiusto giudicare 20 secoli di storia, attraverso il buco della chiave di un manipolo di sciagurati che oggi ne hanno sporcato il volto coi loro segreti vizi e le modeste virtù.

Altrettanto ingiusto è tuttavia giudicare la massoneria attraverso il monocolo rotto di quello che fu uno scandalo tutto e soltanto italico: la P2.

La massoneria nasce e si sviluppa sulla radice dell’illuminismo, del bisogno dell’uomo di affrancarsi dalle religioni in senso temporale e dallo strapotere degli ecclesiastici, nel tentativo di fondare un nuovo ordine di valori fondato sulla libertà di pensiero, sulla uguaglianza tra i censi, sulla fratellanza fra gli uomini. Parlare di massoneria senza tener conto dell’impulso che questa ha dato allo sviluppo dell’uomo moderno, significa mettere la testa dentro la sabbia e far finta che la storia sia stata scritta guardando altrove. Significa dimenticare infatti, che a partire dal 700 questa ha segnato indelebilmente ogni evento di rilevo mondiale. Come dimenticare che la dichiarazione di indipendenza americana (così come la dichiarazione dei diritti dell’uomo un paio di secoli dopo) fu scritta in una loggia massonica, e che la più importante democrazia del mondo è stata pensata, tenuta a battesimo, cullata, e svezzata dalle logge massoniche americane. Come far finta di non sapere che Washinton, Franklin, Jefferson, Adams e moltissimi altri delegati, erano massoni?

Tutta la vicenda della guerra di indipendenza – il ruolo di Franklin a Parigi, inviato speciale del Congresso americano; il ruolo giocato da Lafayette e dai suoi volontari; la spedizione militare del generale Rochambeau a Rhode Island, presenta aspetti misteriosi e, a volte, paradossali, che solo un sotterraneo lavorio delle Logge inglesi, francesi e americane, convergenti intorno a un comune progetto «sovversivo» che già guardava, forse, ai possibili sviluppi rivoluzionari in terra francese, potrebbe in buona parte spiegare. Impegnandosi nella guerra al fianco degli insorti americani,  è come se Ancien Régime avesse firmato la sua condanna e la sua rovina,  in Francia prima e in prospettiva, nel resto d’Europa; con la sola eccezione della Gran Bretagna che, avendo già realizzato il trapasso verso la modernità (liberalismo, parlamentarismo, rivoluzione industriale e ascesa della borghesia commerciale e finanziaria, tutti temi cari alle logge inglesi ), poteva permettersi di guardare con sovrano disprezzo alle sanguinose convulsioni del V

Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.

Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.

«Oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe» dice Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia. Massoni e democratici: la discussione nel partito è molto accesa, la questione è spinosa e toccherà alla commissione di garanzia, convocata per lunedì prossimo, dirimere una buona volta per tutte la matassa sulla compatibilità tra l’iscrizione al partito e alla massoneria. A riportare al centro dell’attenzione questo argomento è stato il caso di Guido Maria Destri, assessore al Bilancio di Scarlino, comune della Maremma grossetana, al centro delle polemiche per essere stato fotografato durante una riunione massonica. Un altro caso di un assessore Pd affiliato alla massoneria era scoppiato ad Ancona, con le dimissioni di Ezio Gabrieli, dopo aver dichiarato la sua appartenenza al Grande Oriente d’Italia. Sono bastate queste due vicende per dare fiato alle polemiche dentro il Pd. Nel frattempo il capogruppo in Provincia di Macerata chiede ai vertici democratici di pronunciarsi sulla compatibilità della massoneria nel partito, gli ex popolari insistono sul divieto esplicito di appartenere al Pd e alle logge. Questi nuovi casi hanno di fatto riacceso il confronto nel partito, in prima fila anti-massonica due esponenti di spicco dell’area cattolica come Pierluigi Castagnetti e Beppe Fioroni. Ma davvero sarebbe cospicua la pattuglia di democratici dentro la massoneria? «Penso che in un paese democratico sia la cosa più normale del mondo, presumo, noi però non facciamo censimenti» commenta Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia «a noi interessa che i fratelli, siano essi di destra che di sinistra, rispettino i principi della libertà e uguaglianza e che pratichino la filosofia del dialogo». Chi non pensa che sia poi tanto normale è il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri, anche lui del Pd, specie dopo che ha scoperto di avere in giunta un assessore affiliato alla loggia Nicola Guerazzi di Massa Marittima. Anzi, ex associato: proprio ieri Guido Maria Destri ha fatto recapitare sulla scrivania del sindaco Bizzarri una lettera di dimissioni dalla massoneria, con tanto di timbro del segretario della sua loggia. Ma se questa è una vicenda chiusa, resta sempre aperto invece il filone del dibattito. Nel Pd c’è chi parla addirittura di una questione morale. «Esagerato, mi sembra eccessivo» commenta il parlamentare Luca Sani, coordinatore della segreteria toscana. Da ex sindaco di Massa Marittima, in questo comune ci sono ben tre logge massoniche, Sani, getta acqua sul fuoco delle polemiche «cosa vuole che sia la storia di un assessore di Scarlino massone…» dice «con un presidente del Consiglio e un capogruppo del Pdl che sono stati iscritti alla P2». Sono in molti a domandarsi però se un iscritto può far parte della massoneria. A questo proposito lo statuto nazionale del Pd non è abbastanza chiaro poiché nelle norme il termine «massoneria» non viene mai citato, anche se l’articolo 3 del codice etico stabilirebbe che non si può essere del Pd e della massoneria. Almeno questa è la tesi che sposa anche la presidente nazionale Rosy Bindi. Sulla trasparenza delle logge punta invece il Gran Maestro d’Italia, Gustavo Raffi «conosco Gabrielli è stato un buon amministratore». La lacerazione interna al Pd? «Non vorrei che fosse un pretesto per non parlare della situazione difficile del paese» spiega Gran Maestro, Raffi. Per l’ esponente della massoneria, insomma, puntare l’attenzione sulle logge non sarebbe altro che un modo per distogliere la gente dai problemi reali. Sicuramente non è l’obiettivo del Pd. «È importante che lo si dichiari prima» precisa il segretario toscano, Andrea Manciulli. È certo però che quando c’è di mezzo la massoneria i veleni si sprecano. L’ultimo è di ieri, sempre in Toscana, con l’ex sindaco di Pistoia, Renzo Bardelli, che indica il neo consigliere regionale del Pd, Gianfranco Venturi

Ancona 3 giugno 2010 – (Il Resto del Carlino) Pd e massoneria, tutto nelle mani di Luigi Berlinguer.

Ancona 3 giugno 2010 – (Il Resto del Carlino) Pd e massoneria, tutto nelle mani di Luigi Berlinguer.

Confronto serrato nel Partito democratico, in vista della decisione lunedì prossimo della Commissione nazionale di garanzia, sulla possibilità per gli iscritti al partito di aderire alla massoneria.

Ancora all’attacco gli ex popolari, che con la senatrice Maria Pia Garavaglia, ribadiscono:“Non è assolutamente una questione di sensibilità ‘diverse’. Il codice etico è chiarissimo: non possono far parte del Pd persone iscritte ad associazioni segrete. E’ triste che quello che per Veltroni e Franceschini era un principio su cui non c’era niente da discutere, per la segreteria, la presidenza e gli organi di garanzia del Pd diventi, invece, una questione da dirimere in modo arbitrario. Noi cattolici democratici siamo stati educati a seguire le regole, sempre e non a secondo della convenienza”.

Sull’altro fronte l’ex assessore al Comune di Ancona, Ezio Gabrielli (foto), escluso dalla giunta per aver dichiarato la sua adesione alla massoneria, torna a ribadire che il Grande Oriente d’Italia non è una associazione segreta e che i suoi componenti si impegnano al rispetto scrupoloso della Costituzione e delle leggi della Repubblica.

“Tutti sanno che nelle file dei militanti del maggior partito della sinistra italiana scrive Gabrielli si trovano massoni più o meno dichiarati e credo si debba considerare acquisita la distanza tra la vicenda P2 e massoneria regolare. Oggi è la massoneria a pagare pegno, domani qualcuno troverà oltraggioso parlare di coppie omosessuali o di fecondazione assistita o di eutanasia: cedere oggi su questo significa rinunciare a costruire un’identità del Pd, significa in definitiva rinunciare a una prospettiva francamente democratica nel nostro paese”.

Più in generale sul rapporto tra politica e massoneria, torna anche il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Massimo Bianchi: “Non si può discriminare i massoni del GOI, leali cittadini della Repubblica, che hanno giurato sulla Costituzione, osservano le leggi, pagano le tasse e pretendono di fruire dei diritti riconosciuti agli altri cittadini. O si pensa, invece, che i liberi muratori’ debbano girare con sulla giacca cuciti squadra e compasso, il che richiamerebbe alla memoria quella Stella di David che i nazisti volevano applicata sugli abiti degli ebrei? Non ci nascondiamo affatto, non tramiamo, non difendiamo la casta e spesso siamo anche simpatici e genuini”.

E comunque sulla questione della compatibilità fra iscritti al Pd e iscritti alla massoneria, il Presidente della Commissione nazionale di Garanzia del partito democratico, l’europarlamentare Luigi Berlinguer, ha convocato la Commissione per lunedì 7 giugno. Il Presidente Berlinguer ha deciso di inserire il tema all’ordine del giorno dopo aver preso atto che “l’Assemblea nazionale del 21-22 maggio scorso ha affidato alla Commissione i compiti già svolti dalla Commissione per il Codice etico”.

Lo Statuto del Partito Democratico, si legge nella nota, recita: “Non possono aderire al Pd persone che risultino escluse sulla base del Codice etico”. Il Codice etico dispone “che non possono iscriversi al Partito Democratico le persone appartenenti ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.

(Il Resto del Carlino) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (AGI) Su Massoneria confronto vivace anche in regioni rosse.

Roma 3 giugno 2010 – (AGI) Su Massoneria confronto vivace anche in regioni rosse.

In attesa della pronuncia della commissione nazionale di garanzia del Partito democratico sulla possibilità per i militanti del partito di aderire alla massoneria, il confronto si fa vivace alla periferia del partito a partire dalle Regioni ‘rosse’.

L’ex sindaco del Pci di Pistoia, Renzo Bardelli, presentando il suo libro “Memorie comuniste”, ha sottolineato come vi siamo molti massoni nelle fila del Pd toscano e ha ricordato di aver chiesto pubblicamente a un suo collega di partito, ex presidente della provincia pistoiese e ora consigliere regionale:“Cosa pensi della massoneria?”, ma “non ha mai risposto, perchè non risponde?”.
E’ poi emersa la netta presa di posizione al comune di Macerata quando, qualche tempo fa, quando era in discussione la mozione – poi bocciata – che intendeva obbligare consiglieri, assessori e sindaco a dichiarare la loro eventuale appartenenza alla massoneria.

Per il capogruppo Pd l’inserimento di tale norma nello statuto comunale sarebbe stata “illecita sotto il profilo civilistico e amministrativo”. A livello nazionale cerca di smorzare la porta della questione il deputato, Sandro Gozi: “Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e massoneria. Ancora una volta una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei, che hanno problemi piu’ stringenti che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto piu’ assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.

(AGI) 03 GIU 10

Grosseto 3 giugno 2010 – (La Nazione – Grosseto) Assessore massone, compromesso. La redistribuzione delle deleghe in giunta appare l’unica soluzione.

Grosseto 3 giugno 2010 – (La Nazione – Grosseto) Assessore massone, compromesso. La redistribuzione delle deleghe in giunta appare l’unica soluzione.

Scarlino il «Caso Destri» ha provocato una spaccatura nel centro sinistra.

Martedì l’incontro decisivo in maggioranza sul caso Destri, l’assessore iscritto alla massoneria. E la soluzione di compromesso potrebbe essere la redistribuzione delle deleghe all’interno della giunta del sindaco Maurizio Bizzarri.

Intanto il Centrosinistra scarlinese si ritrova spaccato sulla vicenda, e la rottura è emersa più profonda che mai nel corso dell’ultimo vertice di coalizione, l’altra sera: al Partito democratico basterebbe che Guido Mario Destri lasciasse la loggia per conservare l’incarico in giunta, mentre gli altri alleati (Socialisti, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà) chiedono le sue dimissioni da assessore e biasimano il sindaco che aveva definito la massoneria “un’associazione culturale come tante altre». Il primo cittadino aveva annunciato che Destri (assessore esterno in quota Pd) era disposto a lasciare la loggia, chiudendo così il caso, ma agli alleati non basta.

“Credo che alla fine riusciremo a trovare un accordo tra tutte le forze della coalizione spiega Siliano Campinoti, segretario comunale del Partito democratico scarlinese anche se al momento siamo su due linee diverse: noi del Pd chiediamo a Destri di dimettersi dalla massoneria per restare assessore, altri partiti invece vogliono che lasci l’incarico in giunta. A qualcuno non sono piaciute le parole del sindaco, che ha paragonato la massoneria a un’associazione culturale. L’accordo è difficile, ma sono convinto che alla fine lo troveremo. Redistribuire le deleghe in giunta? Può essere una soluzione. In ogni caso a noi non interessa affatto difendere la massoneria, ci preme difendere Guido Mario Destri come persona: è un uomo di fiducia del sindaco, apprezziamo ciò che ha fatto finora”.

Intanto c’è chi fa notare che il “codice etico” del Pd nazionale prevede l’impegno a “non far parte di associazioni che comportino vincoli di segretezza o a carattere riservato, ovvero forme di mutuo sostegno tali da porre in pericolo il principio di uguaglianza e imparzialità”: un chiaro riferimento (seppur non diretto) alla massoneria. Eppure i garanti del Pd scarlinese sostengono l’assenza di incompatibilità con l’assessorato.

(La Nazione – Grosseto) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (Il Tempo) Fioroni: “No ai massoni. Il Pd sia libero e dia risposte”.

Roma 3 giugno 2010 – (Il Tempo) Fioroni: “No ai massoni. Il Pd sia libero e dia risposte”.

L’ex ministro: “Stupito dal silenzio di Bersani. La Bindi? È la presidente del pretesto. Il partito non ha nemmeno stilato linee alternative sulla manovra. Abbiamo grande rispetto per il ruolo che la massoneria democratica ha avuto in questo Paese ma l’autonomia della politica e i valori del Pd sono irrinunciabili”.

Dopo le polemiche seguite alle dimissioni, imposte dal partito, di due assessori (uno del comune di Scarlino in provincia di Grosseto e l’altro di Ancona), perché iscritti alla massoneria, è il leader della componente popolare del Pd, Beppe Fioroni, ad attaccare e a chiedere al segretario Bersani una presa di posizione chiara.

Onorevole Fioroni, perché non si può essere iscritti alla massoneria e nello stesso tempo al Pd?

“Chiariamo subito una cosa: noi non facciamo crociate contro nessuno ma difendiamo due aspetti che riteniamo fondanti. Il primo è l’autonomia degli scritti e dei dirigenti del Pd: la loro azione deve essere orientata al bene di tutti e non a fini e interessi particolari. Il secondo aspetto è che lo sforzo del Pd di costruire un’identità e un’appartenenza sulla base di valori e ideali comuni, non certo migliori o peggiori di altri, è lontano da altre mpostazioni, come quelle delle logge. Mi sembra evidente, dunque, che l’adesione alla massoneria è incompatibile con il nostro impegno politico”.

Sembra però che non tutti siano d’accordo nel Pd…

“Sì, ma nel codice etico del nostro partito abbiamo inserito il riferimento ad associazioni o logge segrete o con vincolo di segretezza, rendendole incompatibili col Pd”.

Ma i massoni dicono che non c’è alcuna segretezza ma solo riservatezza: sono noti i dirigenti e non gli iscritti. Come succede nei partiti. A questo punto, sostengono, sarebbero incompatibili col Pd anche l’Azione cattolica o gli scout…

“Credo che tra l’essere iscritto agli scout o all’Azione cattolica e alla massoneria ci siano differenze. Provo difficoltà a paragonarle”.

Si aspettava qualcosa di più da Bersani? Nonostante il dibattito non ha detto niente…

“Mi sembra che la questione sia talmente chiara che mi stupisce che Bersani non sia intervenuto. Del resto abbiamo soltanto precisato quello che Veltroni e Franceschini hanno ribadito più volte”.

Invece la presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, ha detto che le vostre richieste a Bersani sono strumentali.

“La Bindi ormai è diventata la presidente del pretesto: ogni volta che qualcuno pone un problema serio lei dice che è soltanto un pretesto per litigare. Mi sembra che invece sia un pretesto per non rispondere”.

Che dovrebbe fare Bersani?

“Ribadire un comune sentire che eviti la nascita di tormentoni e di tempeste in un bicchiere d’acqua. Basterebbe una risposta e non dare colpe a chi pone domande”.

Ma in questi mesi in cui si è parlato tanto di politici pieni di privilegi, spreconi, forse corrotti, lei e i popolari non rischiate di essere considerati anime belle?

“Siamo stati gli unici a proporre elementi caratterizzanti. In assemblea ho anche detto di presentare le nostre linee guida sulla manovra ma anche allora mi è stato risposto che era soltanto un pretesto per litigare. Per questo adesso ci troviamo nella condizione di dire soltanto sì o no alle scelte del governo. Altro che anime belle, tocchiamo i nodi politici che nessuno tocca”.

(Il Tempo) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Gozi, su Massoneria dibattito ottocentesco. Italiani assillati da difficoltà economiche e questioni lavoro.

Roma 3 giugno 2010 – (Adnkronos) PD: Gozi, su Massoneria dibattito ottocentesco. Italiani assillati da difficoltà economiche e questioni lavoro.

“Constato con stupore che per il terzo o quarto giorno consecutivo tanti dirigenti e parlamentari del mio partito, con tutti i problemi che l’Italia deve affrontare, si stanno appassionando e dividendo sull’ottocentesco dibattito su Pd e Massoneria”.

E’ quanto sottolinea il deputato del Pd, Sandro Gozi.

“Ancora una volta -aggiunge- una classe dirigente che dimostra la sua inadeguatezza. Sarebbe meglio che si mettessero sulla stessa lunghezza d’onda dei loro contemporanei che hanno problemi più stringenti -conclude Gozi- che stabilire chi ha diritto di cittadinanza dentro al Pd e sono molto più assillati da temi come le difficoltà economiche e del lavoro”.

(AdnKronos) 03 GIU 2010

Roma 3 giugno 2010 – (Europa) L’intervento di Giovanni Bachelet. I massoni nel Pd. Una soluzione c’era. E c’è.

Roma 3 giugno 2010 – (Europa) L’intervento di Giovanni Bachelet. I massoni nel Pd. Una soluzione c’era. E c’è.

Ieri, quando Federico Orlando mi ha beccato al telefono mentre guidavo, qualcosa si è perso o distorto della chiacchierata sulla clausola anti-massonica nel codice etico del Partito democratico. Vorrei qui ricordare qualche tratto della vicenda.

Nel 2007, sotto la presidenza di Sergio Mattarella, la commissione che ha scritto il codice etico del Pd aveva discusso anche la norma che impone di «non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni». Per alcuni di noi questa formulazione, importata quasi letteralmente dai Ds, si prestava a discriminazioni arbitrarie.

A me non sembrava ragionevole colpire la massoneria risparmiando l’Opus Dei (o, poniamo, gli scout, dei quali ho fatto parte per molti anni, ovvero – perché no? – Legambiente). Ma come decidere? Nessuna associazione può essere segreta (lo vieta la Costituzione, articolo 18, senza bisogno del codice etico di un partito).

Tutte le associazioni possono tutelare i propri iscritti riservandosi di fornire l’elenco solo su richiesta dell’autorità civile. Tutte le associazioni inoltre, anche quando non se lo propongono, contengono la tentazione del mutuo sostegno al di là dei meriti e perfino delle leggi. Ciò che rende tale tentazione socialmente e politicamente micidiale è il vincolo di segretezza.

Anche quando si chiama riservatezza e non è anticostituzionale, questa brutta usanza implica l’impossibilità, per il resto del corpo sociale e politico, di gareggiare apertamente, ad armi pari, sulla base solidarietà trasparenti, note a tutti. Ma congreghe non trasparenti e camarille non sono purtroppo esclusive della massoneria! La controproposta che avevo fatto in quella commissione era dunque questa: al momento dell’iscrizione al Pd (o del rinnovo) ognuno deve dichiarare (e poi aggiornare) l’elenco delle associazioni di cui fa parte; con sanzioni gravi per chi ne omette qualcuna, oltre ovviamente alla non ammissione per chi fa parte di associazioni contrarie o politicamente concorrenti al Pd.

Come giustamente osserva Federico Orlando, la mia controproposta era guidata dalla convinzione che tanto fra i cristiani, quanto fra i massoni (o fra i soci di Legambiente), ci siano il grano e la zizzania; quelli che tramano nell’ombra e quelli che contribuiscono al bene comune; quelli che approfittano del legame associativo per fare i fatti loro (a volte in spregio della legge e della Costituzione) e quelli che perseguono sinceramente un ideale.

La controproposta, caldeggiata da me e Zanone (forse anche da Gad Lerner e da Lidia Ravera, ma di questi ultimi due non sono sicurissimo) non ebbe successo, e rimase la formulazione originaria. Se mai l’organo competente del Pd ne discuterà di nuovo, anche questo piccolo contributo potrà forse risultare di qualche interesse.

Giovanni Bachelet

(Europa) 03 GIU 2010

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Ex Sindaco Pistoia, nel Partito massoni a bizzeffe.

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Ex Sindaco Pistoia, nel Partito massoni a bizzeffe.

Nel Pci “era impensabile e inammissibile che qualcuno fosse massone: oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe”: lo ha detto Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia, durante la presentazione del suo libro ‘Memorie comuniste’.

Bardelli è così intervenuto sul caso degli iscritti al Pd affiliati a logge massoniche, caso tornato d’attualità dopo che un assessore del comune di Scarlino (Grosseto), Guido Mario Destri è stato fotografato ad una riunione della Loggia Guerrazzi di Follonica (Grosseto).

“Sul mio sito – ha proseguito – ho chiesto al neoconsigliere regionale eletto Gianfranco Venturi cosa pensi della massoneria: ma lui non risponde. Essendo stato cinque anni in Provincia, ritengo che lui sia un massone. Sono curioso di vedere cosa dichiarerà lui ora in base alla legge regionale. Conosco dei massoni dichiarati e sono persone perbene: non mi sta bene il principio che in politica si debbano nascondere delle cose”.

(ANSA) 3 GIU 10

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Venturi; non sono massone, agirò in sede legale.

Firenze 3 giugno 2010 – (ANSA) PD: Venturi; non sono massone, agirò in sede legale.

Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Pd, smentisce le affermazioni dell’ex sindaco di Pistoia Renzo Bardelli riguardo una sua presunta affiliazione alla massoneria.

“In relazione alle affermazioni di Renzo Bardelli circa la mia presunta appartenenza alla Massoneria – afferma Venturi in una nota – mi vedo costretto a precisare che non sono mai stato iscritto o aderente a tale organizzazione, e che ho provveduto a comunicarlo allo stesso Bardelli allorquando ha posto la questione sul suo sito web, come da nota pubblicata nel corpo di un suo editoriale sul sito www.renzobardelli.it in data 8/12/2009″.

“In tale occasione – aggiunge Venturi – diffidavo Bardelli ad insistere su tali affermazioni. Vista l’insistenza con la quale lo stesso torna sull’argomento, non vedo altra strada che agire anche in sede legale a tutela della mia immagine e della verità”.

(ANSA) 3 GIU 10

Torino 2 giugno 2010 – (Il Giornale del Piemonte) Abbaglio di Castagnetti Pd, massoneria e l’etica del formaggio.

Torino 2 giugno 2010 – (Il Giornale del Piemonte) Abbaglio di Castagnetti Pd, massoneria e l’etica del formaggio.

L’onorevole Pierluigi Castagnetti, ex democristiano e ora garante del codice etico del Partito Democratico, ha affermato su un quotidiano l’incompatibilità tra il suo partito e le logge perché, a suo avviso, la massoneria comporta «vincoli di segretezza».

Il tema è delicato e richiede chiarezza. La massoneria non è più scomunicata dalla chiesa cattolica. Infatti il Codice di diritto canonico vigente non prevede alcuna incompatibilità tra logge e altari. Invece secondo i catto-comunisti (nipotini di Tina Anselmi) il massone rimane il «nemico».

Nel 1914 i massoni vennero espulsi dal Partito socialista e nel 1923 dal partito Nazionale Fascista per volontà di Benito Mussolini, poco democratico. Nel 1922 la Terza Internazionale di Mosca e, sulla sua scia, tutti i partiti comunisti dichiararono guerra alla massoneria e ne annientarono gli affiliati. Altrettanto fece Hitler. Oggi però Hitler, Lenin e Stalin e gli inventori del complotto demo-pluto-giudaico-massonico, rinverdito da dichiarazioni improvvide, non sono considerati campioni di libertà. Tutto questo non può aver nulla da spartire con un partito che si dichiara democratico.

Qual è l’accusa di Castagnetti contro la massoneria? Il segreto. Quale segreto? Mistero. Non lo chiarisce affatto. Tutte le persone e tutte le associazioni hanno forme di riservatezza, che non significa segreto. Persino ogni produttore di formaggi, salumi, vini eccetera ha i suoi piccoli segreti. Anche i cuochi hanno i loro piccoli segreti e nessuno se ne scandalizza… Chi legge una poesia si emoziona in libertà. Nell’ottica di Castagnetti si arriverà a proibire la lettura dell’Infinito di Giacomo Leopardi e di degustare il gorgonzola al peperoncino?

Il problema dell’Italia odierna è proprio questo: mentre ogni vinello o frutto di bosco è tutelato, la denominazione della massoneria non è protetta da nessuna norma. Al di là dei codici etici di associazioni private e semipubbliche il punto è se le organizzazioni massoniche contrastino o meno con i codici dello Stato. Chi può provarlo, lo documenti. Se non può provarlo, taccia e finisca una buona volta l’invenzione artificiosa di fantasmi quali capri espiatori per distrarre dai problemi veri. Forse il problema vero è l’etichetta «Democratico» anche da chi ha un passato di intolleranza e conserva qualche tentazione liberticida.

(Il Giornale del Piemonte) 02 GIU 2010

Roma 2 giugno 2010 – (Il Sussidiario) Massoneria e politica.

Roma 2 giugno 2010 – (Il Sussidiario) Massoneria e politica.

Massoneria e politica, s’infiammano le polemiche tra Pd e Pdl sull’appartenenza alle società segrete. Ad accenderle una nota di due settimane fa del politico del centrodestra, Giancarlo Lehner, che parlando dei rapporti tra massoneria e politica aveva affermato: «Visto che continuano le demonizzazioni gratuite della massoneria, alla quale si deve, fra gli altri meriti, l’Unità d’Italia; visto che, come nei regimi totalitari nazi-comunisti, ogni crisi sociale, economica e morale viene attribuita al capro espiatorio massonico, per solidarietà, memoria storica, cultura laica e rispetto della verità, chiedo ufficialmente al gran maestro Gustavo Raffi di voler esaminare la possibilità di una mia iscrizione al Grande Oriente d’Italia».

Era stato più netto qualche giorno prima il giudizio sulla massoneria di un altro politico del centrodestra, l’onorevole Giorgio Stracquadanio. Nel corso dell’intervista a Klaus Davi, anchor man di KlausCondicio, programma in onda su Youtube, considerava la massoneria come una organizzazione innocua: «Non ho mai creduto neanche alla P2 – affermava il politico Pdl minimizzando il ruolo della più nota tra le logge della massoneria conosciute in Italia. – Il sistema Gelli era solo un gioco di millanteria. Ho avuto l’impressione che lui fosse un furbo che fingendo o attribuendosi relazioni si apriva così delle porte per qualche modesto affare». E spiegava: «La P2 è stato il primo brand politico giudiziario. Nasce a Milano, inchiesta di Gherardo Colombo, ed è stata la prima scossa che è stata data alla politica, durissima. E’ vero: la Commissione parlamentare Anselmi aveva sentenziato che fosse una lobby segreta. Segreta forse intesa nel senso che allora non esistevano i siti Internet. E’ solo un club, un modo di creare relazioni, è la vita…».

(Il Sussidiario) 2 giugno 2010

Ancona 2 giugno 2010 – (Il Foglio) Gabrielli, massone nel Pd “Sono laico e perbene, come fanno a buttarmi fuori?”. I dem. divisi da un tema di cultura liberale: parla l’uomo dello scandalo.

Ancona 2 giugno 2010 – (Il Foglio) Gabrielli, massone nel Pd “Sono laico e perbene, come fanno a buttarmi fuori?”. I dem. divisi da un tema di cultura liberale: parla l’uomo dello scandalo.

Abbiamo chiesto all’avvocato Ezio Gabrielli, l’assessore di Ancona estromesso dalla giunta Pd e in predicato per essere escluso dal partito, di intervenire sulla sua situazione. Ecco il testo del suo intervento.

“Ero abbastanza riluttante ad accogliere l’offerta di intervenire direttamente sulla questione massoneria ma, considerando gli ultimi attacchi diretti e indiretti ricevuti dai massimi dirigenti del partito, approfitto volentieri dell’occasione. Il tema è detonante; se un pacato ex ministro come Giuseppe Fioroni arriva ad affermare che l’eventuale mancata espulsione di un militante di provincia, leggo, ‘minerebbe alla base il patto di convivenza dentro il Pd’, evidentemente la questione contiene elementi di certa importanza. Tutti sanno che, grazie a Dio, nelle file dei militanti del maggior partito della sinistra italiana si trovano massoni più o meno dichiarati. Chiariamo subito che la questione del codice etico è una assoluta corbelleria, anche se la presidente del partito Rosy Bindi afferma il contrario. Il Grande Oriente d’Italia non è una associazione segreta e i suoi scopi sono conformi alla Carta costituzionale, tanto che qualunque cittadino intenda divenire massone deve promettere la “scrupolosa osservanza della Carta costituzionale e delle leggi della Repubblica”.
Lo scandalo non si nasconde nella inesistente violazione del codice etico; e allo stesso tempo non credo possa nascondersi nell’accusa di cospirazione. Credo si debba considerare acquisita, da parte dei dirigenti nazionali del Pd, la distanza tra la vicenda P2 e massoneria regolare.
Sul punto mi aiuta Piero Fassino che, nel suo libro “Per passione”, riferendosi al ruolo della Fiat e di Valletta nella città di Torino e al loro tentativo di dominio assoluto delle istituzioni cittadine, racconta la reazione delle forze democratiche e scrive: “Chi guida questa operazione politica è, curiosamente, la massoneria democratica, la quale reagisce così all’alleanza che non solo a Torino, ma anche sul piano nazionale si va costruendo tra la Dc e il mondo della grande impresa”; e continua: “Una massoneria che non ha niente a che vedere con la struttura eversiva che poi abbiamo conosciuto negli anni Ottanta con Gelli e la P2”. Il problema quindi risiede in un elemento che è altro rispetto alla accusa di cospirazione, un elemento la cui importanza all’inizio mi era completamente sfuggito.
Mi sono oramai definitivamente convinto che lo scandalo nasce dalla mia ingenua e orgogliosa dichiarazione di appartenenza a una delle ultime istituzioni francamente laiche del nostro paese. Ogni tanto noi del Pd facciamo finta di dimenticarcelo, ma questo nuovo grande partito della sinistra italiana è privo di una identità matura e autonoma e continua a comportarsi incoerentemente, rimpallato tra le due culture dominanti del paese nel post Tangentopoli. Ho tentato di superare un divieto assoluto della sinistra italiana di rivendicare dignità propria a una cultura francamente estranea ai due soci di maggioranza del Pd, cattolici e post comunisti. Hanno pagato tutti quelli che ci hanno provato, e ora passano alle terze e quarte file per motivi non nobili.
Non è per caso che qualcuno sta cercando un casus belli e tira in ballo la massoneria? E non è che per caso i nostri dirigenti per equilibri interni preferiscono defenestrare un povero pirla di provincia in nome dell’equilibrio tra soci fondatori? Gli interventi di questi giorni sono privi di senso delle proporzioni. Il problema è politico e va affrontato in termini politici. Io mi domando se ci si stia rendendo conto verso quale direzione il mio partito (ex?) si stia incamminando. Oggi è la massoneria a pagare pegno, domani qualcuno troverà oltraggioso parlare di coppie omosessuali o di fecondazione assistita o di eutanasia: cedere oggi su questo signif

Roma 2 giugno 2010 – (BellaCiao) Massoneria e PD.

Roma 2 giugno 2010 – (BellaCiao) Massoneria e PD.

Ho visto che qualcuno tenta di far passare la tesi illusoria che la massoneria non sia altro che una pia associazione di idealisti dediti a studi simbolici e spirituali, ma la realtà è che in Italia la P2 è tutt’altro che un insieme di saggi studiosi illuminati nello spirito, bensì appare con spudorata chiarezza come un’accolita di individui legati tra loro da un disegno politico infernale e associati alla mafia, con scopi di eversione delle istituzione democratiche e di distruzione della Costituzione repubblicana.

Si è anche tentato pietosamente di distinguere una massoneria buona da una P2 cattiva, ma nel nostro paese non abbiamo avuto la fortuna di vedere questa massoneria ‘buona’, mentre appare più che chiaro il disegno golpista delle P2 ‘cattiva’ che sta distruggendo diritti e valori democatici.

Ora sembra che ci siano membri della massoneria anche nel Pd.

Qualcuno malignamente avrebbe potuto vederli da tempo, in tutti quegli atti incomprensibili del Pd o precursori, dalla bicamerale ma anche da prima, in cui la cosiddetta opposizione ha fatto tutto fuorché opporsi all’esecuzione del Piano di Rinascita Democratica del Venerabile Licio Gelli, ma piuttosto lo ha favorito ed aiutato, come ha aiutato vari atti definibili solo come ‘fascismo di ritorno’, dalla riabilitazione dei repubblichini al velato appoggio a forme di bavaglio su internet o gli altri media, dalla svalutazione della magistratura al sostegno per un Presidenzialismo forte, dalla svendita vergognosa della RAI all’abbandono di personaggi scomodi come Santoro o De Magistris o la Guzzanti.

Oggi la crociata contro i massoni viene portata avanti da Fioroni, uno che non ci pareva proprio il massimo difensore della libertà e che tentò, a suo tempo, di mettere una censura a internet.

Nello statuto del Pd c’è un chiaro divieto di associazione alla massoneria. E allora come la mettiamo?

Sono accaduti un paio di fatterelli: Ezio Gabrielli, assessore ad Ancona, del PD, ha detto di essere un massone e di essere “orgoglioso di esserlo”. Il sindaco di Ancona non l’ha presa bene e Gabrielli si è dimesso, chiedendo però al PD di esprimersi sulla vicenda. La questione è ora sul tavolo della commissione di garanzia del PD.

2° episodio. A Scarlino, paesino del grossetano, è apparsa una foto che ritrae una riunione di loggia con 12 frammassoni: 11 a volto coperto e uno no, l’assessore Destri. Il sindaco gli ha chiesto di andarsene.

Ora, nel nostro strano paese, la Costituzione vieta associazioni segrete con fini occulti, ma d’altro canto non esiste legge dello stato che proibisce a un massone di fare l’assessore, il consigliere comunale, il parlamentare o il sindaco.

Ma un partito ha anche un suo regolamento interno, e quello dei partiti che hanno preceduto il PD dice chiaramente: è proibito ai membri del partito fare parte della massoneria, pena l’espulsione. Ma lo statuto attuale no, chissà perché. Del resto molte cose di questo PD rispetto alla vecchia sx non sono affatto chiare (radici, scopi, classi di riferimento, appoggio a Confindustria o a Berlusconi, visione storica ecc ecc ecc.) Non sarà che a forza di scivolare a destra il Pd si troverà trasformata in una loggia? Sembra che il gran giurì del PD (ma esiste poi un gran giurì?) deciderà la questione. Oppure no. Ormai siamo nella scia del ‘ma anche’ di sciagurata memoria. Forse si deciderà che un massone non può essere del PD, ma anche…

Scrive, provocando, Il Foglio (ma dice di citare un anonimo dirigente del PD): “Avete idea di quanti dirigenti, soprattutto nel centro Italia, perderemmo se dovessimo davvero vietare la massoneria? Neanche la chiesa oggi ti scomunica più se sei massone. Perché dovremmo continuare a farlo noi?”.

Ma la domanda piuttosto

Roma 1 giugno 2010 – (L’Opinione) “Massoneria libera in libero Stato” di Aldo Torchiaro.

Roma 1 giugno 2010 – (L’Opinione) “Massoneria libera in libero Stato” di Aldo Torchiaro.

Gustavo Raffi è a capo, con il titolo di Gran Maestro, del Grande Oriente d’Italia. Con 744 logge e oltre ventimila iniziati, si prepara alle celebrazioni dell’Unità d’Italia con l’orgoglio di chi rappresenta quasi tutti gli eroi del Risorgimento.
Ne parla con L’Opinione. Riservati, ma non clandestini. I massoni italiani, trentamila in tutto, si dicono leali alle istituzioni e rispettosi della legge, ma esigono uguale rispetto. Si preparano a festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia da protagonisti di quella storia, che rivendicano con orgoglio. Da Garibaldi in giù, tantissimi condividevano l’appartenenza al Grande Oriente d’Italia. E’ l’obbedienza massonica istituzionalmente più antica e riconosciuta nel mondo.
Al Goi fanno riferimento oltre i 2/3 degli “iniziati” del nostro Paese. Abbiamo parlato con il suo Gran Maestro, Gustavo Raffi.

Walter Veltroni ha recentemente affermato che l’Italia sarebbe sottoposta al governo di un “terzo livello” di potere, occulto. Che ne pensa?

Dovrebbe spiegare un po’ meglio cosa intende. Dubito che possa far riferimento alla nostra istituzione perché in tutti questi anni abbiamo fatto sforzi incredibili per aprirci al pubblico, alla stampa, ai curiosi…

Parlava più vagamente di una consorteria clandestina…

Certe leggende metropolitane tardano ad essere archiviate. Le lotte tra poteri sono sempre esistite, nella storia. A volte avvengono alla luce del sole, con scontri anche duri. A volte sono sotterranee e avvengono in modo subdolo e sinistro. Devo notare che purtroppo mentre queste seconde lotte tra poteri occulti si fanno più dure, la società civile nel suo complesso sembra disinteressarsi, quasi anestetizzata al dolore…

E la politica? Non entra nelle logge?

Facciamo di tutto per tenerla fuori. Se se ne parla, è semmai tra fratelli che si frequentano oltre i lavori di loggia, mai nel Tempio. E comunque non abbiamo mai assunto un colore politico anche per il nostro modus operandi, che privilegia il dubbio a dispetto delle certezze. I politici vivono di false certezze, al contrario.

Ma lei è stato nel Pri.

Sì, ero segretario cittadino del Pri di Ravenna, dove l’Edera ha una tradizione importante. Ma mi sono dimesso molti anni fa da tutti gli incarichi perché volevo dedicarmi all’attività massonica, e non ho più contatti di partito.

Ci sono massoni che entrano nel Goi per ambizione politica, per sete di potere?

Chi ha sete di sapere, da noi è il benvenuto; chi ha sete di potere e bussa da noi, sbaglia porta. Devo dire che negli ultimi trent’anni l’appartenenza alla massoneria è stata semmai un handicap, nessuno si frequenta una loggia per fare affari o per arrivare al successo.

Perché allora mantenere segrete le liste degli aderenti alle logge?

Parliamo di riservatezza, non di segretezza.

E va bene, allora perché mantenere riservate le liste?

Se guardiamo alle regole e alle leggi, nessuna organizzazione può diffondere i nominativi di chi vi ha liberamente aderito. Il diritto alla privacy lo hanno tutti i cittadini italiani, tra cui i ventimila massoni che sono cittadini con pari dignità rispetto agli altri. Abbiamo diritti costituzionali come tutti, incluso quello alla privacy, o no?

Ma certo. Anche diritto di ‘dichiararsi’?

Il singolo aderente ha diritto alla massima riservatezza, il che significa che se vuole palesare la sua appartenenza può farlo, ma può anche decidere di non farlo. E’ addirittura tra i principi dello statuto dei lavorat

Roma 1 giugno 2010 – (Adn kronos) 2 Giugno: Raffi (GOI), Radici e pensiero per il domani della nazione.

Roma 1 giugno 2010 – (Adn kronos) 2 Giugno: Raffi (GOI), Radici e pensiero per il domani della nazione.

“Radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti, pensiero che costruisce il domani della Nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale: questo il senso profondo di una Festa della Repubblica che deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unità contro la decadenza”: cosi’ Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, sulla Festa della Repubblica.

“La Libera Muratoria – spiega – rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza. Il Grande Oriente d’Italia – assicura il Gran Maestro – non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

“Scritta con la verità dei percorsi – sottolinea – la Festa della Repubblica sia perciò un’agenda aperta sul domani, un nuovo ponte di dialogo, alla ricerca costante, soprattutto nel 150° dell’Unità d’Italia, delle ragioni che uniscono rispetto ai pregiudizi e alle divisioni di parte. Una nuova energia che ci porta a camminare insieme – conclude Raffi – verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(Adn Kronos) 01 GIU 2010

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) 2 Giugno: Raffi (Massoneria), Maggiore unità contro decadenza paese.

Roma 1 giugno 2010 – (ASCA) 2 Giugno: Raffi (Massoneria), Maggiore unità contro decadenza paese.

“Radici in una storia di libertà e di lotte per i diritti, pensiero che costruisce il domani della Nazione, valori di solidarietà da declinare ogni giorno nel vissuto sociale: questo il senso profondo di una Festa della Repubblica che deve parlare all’oggi degli italiani, lanciando la sfida di una maggiore unità contro la decadenza”. Lo afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), sulla Festa della Repubblica.

“La Libera Muratoria -spiega- rinnova il 2 giugno la fedeltà alla Costituzione, riferimento e guida costante di ogni massone che, al momento dell’iniziazione e sempre nel sentiero di Loggia, ha giurato di difenderne i principi e seguirne le tracce. E’ questa rinnovata scelta di democrazia e di confronto la migliore risposta a quanti, in queste ore, dibattono di appartenenze politiche di membri dell’obbedienza. Il Grande Oriente d’Italia -assicura il Gran Maestro- non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.

“Scritta con la verità dei percorsi la Festa della Repubblica sia perciò un’agenda aperta sul domani, un nuovo ponte di dialogo, alla ricerca costante, soprattutto nel 150° dell’Unità d’Italia, delle ragioni che uniscono rispetto ai pregiudizi e alle divisioni di parte. Una nuova energia -conclude Raffi- che ci porta a camminare insieme verso l’unico interesse che conosciamo e che ci sta a cuore: il bene degli italiani”.

(ASCA) 1 giugno 2010