Reggio Calabria 15 febbraio 2011 – (Gazzetta del Sud) La massoneria riflette sulla Shoah «simbolo di tutte le atrocità».
“La giornata in memoria dell’Olocausto” è stato il tema di un convegno tenutosi nel Grand’hotel Stella Maris, in occasione del decimo anniversario della fondazione della loggia “Pitagora XXIX agosto” del Grande Oriente di Palmi, l’iniziativa s’inquadra nell’azione di dialogo con il mondo esterno da parte della Massoneria Universale, Comunione italiana, del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani guidata da Gustavo Raffi, ha visto presenti a Palmi i rappresentanti delle più importanti “officine” calabresi.
Il convegno organizzato in collaborazione con Provincia, Comune di Palmi e associazione Italia-Israele, ha rappresentato un momento di approfondita riflessione su uno degli eventi che hanno segnato l’Europa durante il periodo nazista ed è stato curato dal Maestro venerabile della loggia “Pitagora XXIX agosto” Roberto Lovecchio; coordinatore dell’evento è stato il grande ufficiale del Goi Cosimo Petrolino. I lavori sono stati aperti dall’intervento di Lovecchio che dopo aver dato il saluto al folto pubblico presente, ha ricordato l’impegno della loggia palmese che, nel solco dell’iniziativa intrapresa dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha organizzato per l’occasione un evento pubblico su un tema di grande portata come quello della memoria dell’Olocausto. Un indirizzo che trova continuità nel lavoro che sta svolgendo il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, il cui presidente, Antonio Seminario è intervenuto alla serata palmese. Poi il convegno è entrato nel vivo con la testimonianza di Elvira Frankel, la cui storia personale assume un grande valore simbolico dal momento che è nata nel campo di internamento “Ferramonti” di Tarsia in Calabria, dall’amore sbocciato in quel luogo di sofferenza tra il padre di origine austriaca e la madre di origine tedesca.
La testimonianza è stata completata dalla proiezione di un servizio su Ferramonti realizzato dal regista-giornalista Mario Foglietti per la Rai. La relazione del prof. Enrico Esposito, vice presidente dell’Istituto calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea su “La Shoah, un unicum nella storia” ha ripercorso da una parte le vicende del popolo ebraico e dall’altro quella dello sterminio sistematico operato dal regime nazista. Un momento particolarmente simbolico è stato allorquando il dott. Rocco Pugliese, che ha portato il saluto della comunità ebraica calabrese, ha suonato un antico strumento rituale ebraico, lo shofà.
Infine lavv. Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del GOI, ha sostenuto che la Shoah deve diventare il simbolo di tutte e atrocità commesse dagli uomini fin dai tempi di Caino, non circoscritto agli ebrei, come fatto emblematico di tutte le tragedie umane.
La manifestazione si è snodata lungo il filo di una colonna sonora particolarmente coinvolgente grazie ai brani musicali eseguiti dai maestri Bruno Battisti D’Amario (chitarra) e Paolo di Cioccio (oboe) che sono stati sottolineati da calorosi applausi.
(Gazzetta del Sud) 15 FEB 2011