Palermo 17 novembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), nessuna infiltrazione mafiosa nel Grande Oriente nostre mani sono sempre pulite, chi agita spettri rimarrà deluso.

Palermo 17 novembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), nessuna infiltrazione mafiosa nel Grande Oriente nostre mani sono sempre pulite, chi agita spettri rimarrà deluso.

“Le nostre mani sono pulite, come lo sono i nostri guanti rituali. Non temiamo davvero nulla perchè nel Tempio di Palazzo Giustiniani i criminali e i mafiosi non possono entrare”. E’ dura e chiara la presa di posizione di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che risponde cosi ad un articolo pubblicato ieri da ‘Il Giornale di Sicilia’, dal titolo “L’accusa della Chiesa: Poca distanza tra boss e massoni”, in cui si registravano da un lato le accuse del Presidente Nazionale del Gris, Giuseppe Ferrari e, dall’altro, le aperture di quest’ultimo al dialogo.
“Respingiamo con sdegno le accuse di contiguità e di sostegno reciproco fra Libera Muratoria e alta criminalità organizzata. Al riguardo la Massoneria di Palazzo Giustiniani diffida formalmente il Presidente del Gris ad uscire dalle denunce generiche ed indiscriminate, dalle ombre che non aiutano a comprendere i fatti, per chiarire invece senza indugi – e assumendosi ogni responsabilità civile e penale – se gli addebiti infamanti riguardino il Grande Oriente d’Italia e, in caso affermativo, a denunciare fatti circostanziati e a fornire nomi e cognomi dei responsabili”.
“Ovviamente – sottolinea ancora il Gran Maestro Raffi – il Grande Oriente d’Italia si riserva fin d’ora di agire giudizialmente a tutela della propria onorabilità. Prendiamo atto con amarezza dei cambiamenti di rotta del vertice del Gris che, dopo anni di proficui confronti pubblici e civili, sembra ora aver optato per il confronto nelle aule di giustizia. Se questo è il terreno del dialogo cui fa riferimento il Presidente del Gris, da uomini liberi e di buoni costumi, noi non ci sottrarremo. Fin d’ora pero’ una cosa sia chiara a tutti: chi profila anacronistici scenari da P2 e chi lancia palle incatenate sulla nostra Istituzione – conclude Raffi – non avrà come risposta il silenzio. Rispetto a una comunione massonica che ogni giorno è lievito sano per la società ed esempio di tolleranza e confronto, rispetto al Grande Oriente dItalia che conta 21.000 persone e tra questi migliaia di giovani, il nostro primo dovere è fare verità. Ed è quello che faremo in tutte le sedi, a schiena dritta come sempre. Chi agita spettri, rimarrà deluso”.

(Red/Pn/Adn Kronos)

Roma 11 novembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), Dan Brown salga al Vascello per stanare ‘Il Simbolo Perduto’ l’intervista del Gran Maestro Gustavo Raffi all’Adn Kronos.

Roma 11 novembre 2009 – (Adn Kronos) Massoneria: Raffi (GOI), Dan Brown salga al Vascello per stanare ‘Il Simbolo Perduto’ l’intervista del Gran Maestro Gustavo Raffi all’Adn Kronos.

INVITO DEL GRAN MAESTRO ALLO SCRITTORE AMERICANO, SOLO UN ROMANZO MA E’ BELLO CERCARE INSIEME UN PEZZO DI VERITÀ.
La richiesta è già partita, la risposta non dovrebbe tardare. “Abbiamo invitato Dan Brown per un confronto aperto su ‘Il Simbolo perduto’ e la vera sapienza della Massoneria”. In un’intervista all’Adn Kronos Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia spiega che lo scrittore americano, autore del nuovo romanzo thriller pubblicato in Italia da Mondadori, potrebbe presto salire al Vascello, la villa con squadra e compasso collocata nel verde romano di Porta S. Pancrazio, sede di Palazzo Giustiniani, che con i suoi 21.000 membri è la più grande comunità massonica italiana.
“La nostra – spiega Gustavo Raffi – è sempre una casa di vetro, aperta al dialogo e al confronto con tutti. Siamo uomini del dubbio e sappiamo quanto è bello cercare insieme ad altri un pezzo di verità da portare all’alba. Qualche volta possiamo farlo anche in modo simpatico e questa è una di quelle occasioni”.
“Nel nuovo romanzo di Dan Brown – aggiunge l’avvocato ravennate, al terzo mandato alla guida del Goi – la Massoneria è infatti la spina dorsale della narrazione. La Massoneria americana in primo luogo, anche come ‘pietra’ fisica, ma a essere presa in considerazione è poi in realtà un pezzo dell’itinerario di bellezza vissuto dalla fratellanza universale”.
“Certo – nota Raffi – nelle pagine de ‘Il simbolo perduto’ non mancano inesattezze che balzano subito agli occhi di un iniziato. Ma si tratta ‘solo’ di un romanzo, non di un testo sacro. E tuttavia al di là dell’atmosfera di mistero che nella scenografia dell’avvincente thriller circonda l’istituzione, la traccia percorsa dal testo mostra che il vero segreto è come vivere e soprattutto, l’autore lo ricorda dall’inizio alla fine della narrazione, ‘come morire’.
E poi – rimarca il Gran Maestro del Goi – un dato è chiaro: anche in questo racconto di fantasia i liberi muratori hanno sempre il volto dei solitari cercatori di sapienza”.
“Sono eredi di percorsi di infinito e libero confronto, maestri nell’arte del taglio della pietra e nella pratica della tolleranza. Questo – ricorda il numero uno di Palazzo Giustiniani – è anche il motivo per il quale ogni anno migliaia di giovani bussano alle porte del nostro Tempio per intraprendere il fraterno cammino di chi conosce le fatiche della storia e la verità di quell’Ordo ab chao, l’ordine che viene dal caos, che è anche una spia testuale, quasi un ritornello, del simbolo perduto e alla fine ritrovato”.

NEL THRILLER L’ELOGIO DELLA TOLLERANZA MASSONICA, MA IL CODICE VERO VA CERCATO NELLA VITA.
Per Raffi ha ancora ragione l’autore del thriller di 604 pagine quando ricorda che la Massoneria può essere un dono per la società perché “permette – citazione testuale del libro, spiega il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – la coesistenza di fedi diverse al suo interno. ‘Un’apertura mentale non da poco’, dirà il protagonista Robert Langdon, professore di simbologia, in un’epoca in cui popoli di culture diverse arrivano a uccidersi per stabilire qual è la definizione migliore di Dio. Ecco perché, aggiungerà il cacciatore di simboli e codici segreti, la tradizione di tolleranza della Massoneria ‘mi sembra assolutamente encomiabile’. Essa accoglie uomini di tutte le razze, di tutti i colori e di tutte le fedi e propugna una fratellanza spirituale che non discrimina in alcun modo”.
“Così massone nel libro è Peter Solomon, il misterioso custode della piramide del mistero, simbolo sempre incompiuto dell’illuminazione, ma lo sono anche altri personaggi che si muovono sotto il sigillo della fenice a due teste con il numero 33 sul p

Roma 9 novembre 2009 – (AGI) Muro Berlino: Raffi (GOI), cogliere il vento della libertà.

Roma 9 novembre 2009 – (AGI) Muro Berlino: Raffi (GOI), cogliere il vento della libertà.

“Oltre ogni ‘muro’, si alzino pietre solo per costruire umanità e speranza”. Lo dice Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, in occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino: “Un simbolo che non deve restare solo un ricordo nella bacheca dell’Europa, ma che deve invece fare breccia in altri muri di incomprensione, che ancora dividono i popoli”.

Per Raffi “la storia degli uomini liberi guarda a quel Muro per ricordare alla nostra ricerca che la tolleranza e il dialogo sono valori da conquistare e difendere ogni giorno, dando carne e volto al confronto. Il 9 novembre 1989 crollò un muro per la voglia di migliaia di giovani di guardarsi negli occhi, un muro picconato dalla forza di un’identità che non poteva avere confini nè filo spinato. Si levò un pensiero più forte del cemento per cogliere un vento nuovo e antico: quello della libertà, che soffia sempre dove vuole.

“La Libera muratoria – conclude Raffi – guarda a quel giorno come a un segno posto nel cammino dei popoli, che indica una speranza possibile, abbracciando le differenze degli uomini. E anche oggi, come venti anni fa, c’è da cogliere la musica di un violino che si alza tra le rovine, invitando a costruire la pace. Da Berlino al Tibet la bellezza della verità abbatte i muri e sa farsi sempre strada”.

(AGI) 09 NOV 09

Roma 9 novembre 2009 – (Adn Kronos) Muro Berlino: Raffi (GOI), cogliere il vento della libertà oltre ogni cortina ventennale caduta sia richiamo a tolleranza e dialogo tra i popoli.

Roma 9 novembre 2009 – (Adn Kronos) Muro Berlino: Raffi (GOI), cogliere il vento della libertà oltre ogni cortina ventennale caduta sia richiamo a tolleranza e dialogo tra i popoli.

“Oltre ogni Muro, si alzino pietre solo per costruire umanità e speranza”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, parla del ventennale della caduta del Muro di Berlino. “Un simbolo -sottolinea il numero uno di Palazzo Giustiniani- che non deve restare solo un ricordo nella bacheca dell’Europa ma deve invece fare breccia in altri muri di incomprensione che ancora dividono i popoli”.
“La storia degli uomini liberi -rimarca Raffi- guarda a quel Muro per ricordare alla nostra ricerca di senso che la tolleranza e il dialogo sono valori da conquistare e difendere ogni giorno, dando carne e volto al confronto”.

“Il 9 novembre 1989 -sottolinea il Gran Maestro Raffi- crollò un muro che era bombato dalla voglia di migliaia di giovani di guardasi negli occhi, un muro picconato dalla forza di un’identità che non poteva avere confini nè filo spinato. Da quella linea si levò un pensiero più forte del cemento che limita, per cogliere un vento nuovo e antico: quello della libertà, che soffia sempre dove vuole. La Libera Muratoria -aggiunge- guarda a quel simbolo come a un segno posto nel cammino dei popoli che indica una speranza possibile abbracciando le differenze degli uomini. E anche oggi, come venti anni fa, c’è da cogliere la musica di un violino che si alza tra le rovine, invitando a costruire la pace. Da Berlino al Tibet -conclude Raffi- la bellezza della verità abbatte i muri e sa farsi sempre strada”.

(Gdk/Zn/Adn Kronos)

Roma 7 novembre 2009 – (AGI) Massoneria: Raffi, trasparenza e dialogo con società civile.

Roma 7 novembre 2009 – (AGI) Massoneria: Raffi, trasparenza e dialogo con società civile.

Trasparenza e dialogo con la società civile e le sue istituzioni, rilancio della laicità non in quanto fondamentalismo laico e presenza attiva sul fronte della solidarietà. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, traccia il profilo del ruolo attuale della Massoneria italiana in una intervista per il periodico Secreta Magazine.

La Massoneria, spiega Raffi, “ha una serie di scopi per così dire permanenti”, da una lato lo sviluppo di una “ricerca interiore, che non si piega ai diktat dell’intolleranza e del fondamentalismo”, dall’altro lato “esistono dei compiti storici da riposizionare a seconda delle epoche. Oggi siamo in una fase storica di grande angoscia, di spaesamento, dove i fenomeni della globalizazzione e della multiculturalità provocano contraddizioni e controversie. La Massoneria rivendica il suo ruolo di motore critico, di spazio dialogante e non conformista, capace di unire piuttosto che di dividere. L’esistenza di uno spazio laico e critico è fondamentale nella costruzione di un cittadino realmente attore del mondo che cambia. La Libera muratoria si propone così come realtà portatrice di valori costruttivi, mossa da una tolleranza attiva e volta a costruire una società più giusta”.

Il Gran Maestro Raffi sottolinea: “Non siamo né una Chiesa né un partito e, quindi, non abbiamo degli ordini di scuderia o una linea da seguire. Lavoriamo nel rispetto della multiculturalità, della multireligiosità e della libertà di coscienza. Troppo spesso in in passato i massoni si sono distinti in un gioco al ribasso, oppure nel rivivere l’atmosfera del piccolo carbonaro, Ciò è stato di grande nocumento a tutta la Massoneria, ma questa cultura è cambiata e, giocoforza, è cambiata anche la risposta esterna, con il consolidamento dell’opera di trasparenza e di dialogo con la società civile e le sue istituzioni. Molta attenzione viene rivolta alla dimensione della solidarietà, molto cara a noi massoni”, a partire dal concreto impegno del GOI dopo il terremoto in Abruzzo.

La laicità, infine, e qui Raffi non ha dubbi: “Non va intesa come fondamentalismo laico, ma come libertà di coscienza e di pensiero, in un paese che ha manifestato su questi problemi un’immaturità incredibile. Non intendiamo ingaggiare polemiche gratuite con nessuno, ma ribadiamo la necessità di difendere la prospettiva di una società aperta e non confessionale, dove ciascuno sia libero di ispirarsi alla propria teologia o filosofia senza imporla in modo esclusivo agli altri. Vogliamo costruire un dialogo fecondo e aperto, favorire il confronto e non l’aggressione reciproca”.

(AGI) 7 NOV 09

L’Aquila 6 novembre 2009 – (PrimaDaNoi.it) Dopo il terremoto anche la massoneria aquilana torna a riunirsi.

L’Aquila 6 novembre 2009 – (PrimaDaNoi.it) Dopo il terremoto anche la massoneria aquilana torna a riunirsi.

Alla presenza del Gran Maestro, Gustavo Raffi, si terrà una celebrazione per la ripresa dei lavori massonici. L’appuntamento è alle 18 ma l’evento non è pubblico.

Risorge a l’Aquila anche la Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani dopo il tragico terremoto dell’aprile scorso.
Per sabato 7 novembre, infatti, è in programma a Villa Feronia (località Gignano) – con la partecipazione del Gran Maestro Gustavo Raffi, di numerosi Dignitari e di massoni provenienti da tutta Italia – una solenne celebrazione rituale per la ripresa dei lavori della Loggia “Guglia D’Abruzzo”.

I Liberi Muratori aquilani potranno quindi nuovamente tornare a riunirsi nella nuova Casa Massonica della città, situata in via Aldo Moro che sostituisce quella precedente, andata distrutta dal terremoto. «I Massoni aquilani», ha detto il Gran Maestro Raffi, «possono tornare ad essere ancora più vicini alla vita della città che ha bisogno delle energie di tutti nella difficile e delicata fase della ricostruzione».

Raffi ha poi ricordato che «i Liberi Muratori sono storicamente animati dal desiderio di aiutare concretamente chi soffre, rispettando la dignità di ciascuno in quanto partecipe di uno stesso destino, al di fuori delle vicende contingenti che lo costringono a chiedere aiuto».
«Nella sua progettualità – ha concluso il Gran Maestro – il Massone intende ricostruire un mondo a misura d’uomo che ancori nelle sue fondamenta i valori della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà e della tolleranza, che costituiscono i principi regolatori della civile convivenza».

(PrimaDaNoi.it) 6 NOV 09

Roma 6 novembre 2009 – (AGI) Terremoto: GOI, domani riparte attività massoneria a L’Aquila.

Roma 6 novembre 2009 – (AGI) Terremoto: GOI, domani riparte attività massoneria a L’Aquila.

Riparte a l’Aquila l’attività della Massoneria del Grande Oriente d’Italia, dopo il tragico terremoto dell’aprile scorso. Domani, alla presenza del Gran Maestro, Gustavo Raffi, è in programma a Villa Feronia una solenne celebrazione rituale per la ripresa dei lavori della loggia ‘Guglia D’Abruzzo’.

I liberi muratori aquilani potranno nuovamente tornare a riunirsi nella nuova Casa massonica della città, in via Aldo Moro, che sostituisce quella andata distrutta dal terremoto.
“Finalmente – ha detto il Gran Maestro Raffi – i massoni aquilani possono tornare a essere ancora più vicini alla vita della città, che ha bisogno delle energie di tutti nella difficile e delicata fase della ricostruzione”.

Raffi ricorda che “i liberi muratori sono storicamente animati dal desiderio di aiutare concretamente chi soffre, rispettando la dignità di ciascuno in quanto partecipe di uno stesso destino, al di fuori delle vicende contingenti che lo costringono a chiedere aiuto. Nella sua progettualità il massone intende ricostruire un mondo a misura d’uomo che ancori nelle sue fondamenta i valori della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà e della tolleranza, che costituiscono i principi regolatori della civile convivenza”.

(AGI) 06 NOV 09

Bologna 24 ottobre 2009 – (ER) Unità d’Italia. Roversi Monaco: disinteresse meditato e voluto. Ex Rettore Bologna a iniziativa Massoneria salva solo Ciampi.

Bologna 24 ottobre 2009 – (ER) Unità d’Italia. Roversi Monaco: disinteresse meditato e voluto. Ex Rettore Bologna a iniziativa Massoneria salva solo Ciampi.

Massoneria del Grande Oriente d’Italia a convegno, a Bologna, per celebrare i 150 anni trascorsi dall’Unità d’Italia (un appuntamento, organizzato dal Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, dal titolo: “Massoneria e Tricolore. Da Luigi Zamboni a Goffredo Mameli”).

All’incontro, ospitato nell’aula Prodi del complesso universitario di San Giovanni in Monte, hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Bologna, Flavio Delbono, quello di Forlì, Roberto Balzani (in qualità di docente di Storia contemporanea dell’Alma Mater), il vicepresidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Paolo Zanca, il Gran Maestro Gustavo Raffi e Fabio Roversi Monaco, presidente della fondazione Carisbo.

Tema “attualissimo dopo anni di discussione sul federalismo”, commenta Delbono, anche se “un filino complicato per un economista applicato e neosindaco come me”.
Salutando la platea ad inizio lavori, Delbono si dichiara “molto contento di vedervi qui in questo splendido posto”, augurando “buon lavoro e di sviluppare bene questo argomento secondo i vostri desideri”.
Zanca ricorda che in settimana il Consiglio di viale Aldo Moro approverà l’istituzione del comitato chiamato ad organizzare le celebrazioni in regione per l’anniversario dell’Unità. “E’ inaccettabile pensare alla divisione del nostro Paese -aggiunge Zanca- ma purtroppo le spinte ci sono”.
Roversi Monaco è soddisfatto: “Quanti laici ci sono ancora a Bologna, chi l’avrebbe detto”, e approva l’iniziativa della Regione: “Ma siamo agli sgoccioli”.

Sui ritardi in vista delle celebrazioni dell’Unità, l’ex rettore è severo. “Chiesi un appuntamento al presidente Ciampi, quand’ero amministratore delegato della Treccani -racconta- per avere un finanziamento che consentisse di ultimare il Dizionario biografico degli Italiani”, che invece “è ancora alla lettera M”.
Un Ciampi “interessatissimo” cercò di “trovare le forze anche economiche per celebrare i 150 anni”, continua Roversi Monaco: era il 2002-2003, “gli anni giusti per organizzare qualcosa all’altezza della situazione, ma la mia opinione è che ci fosse un disinteresse meditato e voluto per questa fondamentale circostanza”. Per Roversi Monaco, per coprire le spese dell’opera “bastava che lo Stato comprasse una collezione per ogni Comune d’Italia”.

Il presidente ricorda infine come “la Fondazione Carisbo realizza nella nostra città un percorso culturale e museale”, articolato in otto punti di riferimento: “Faremo di tutto perchè esista nel percorso qualcosa che ricordi il sacrificio dei due giovani”, Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis, protagonisti di una tentata sollevazione a Bologna nel 1795 e figure centrali del convegno.

Tra coccarde tricolori e squilli di tromba da fanfara, c’è spazio per una carrellata video di bandiere tricolori (da quella fascista della Repubblica sociale a quella partigiana della Brigata Garibaldi, passando per quella dei Futuristi).
Un “tricolore che unisce e non divide Bologna e Reggio Emilia”, sottolinea Marco Veglia dell’Università di Bologna, aprendo i lavori insieme alle letture di Gabriele Duma.

“Per la Massoneria è importante ricordare l’impegno dei Liberi Muratori per legittimare uno Stato che allora nasceva debole e per determinare la sua modernizzazione”, dichiara Raffi.

(Pam/Dire) 16:30 24-10-09

Torino 23 ottobre 2009 – (9Colonne) Massoneria, a Torino 150.mo anniversario Loggia “Ausonia”.

Torino 23 ottobre 2009 – (9Colonne) Massoneria, a Torino 150.mo anniversario Loggia “Ausonia”.

Si tiene oggi e domani all’Archivio di Stato di Torino il convegno di studi “Massoneria e Unità d’Italia, La rinascita della Liberauratoria nella Torino del 1859”, uno degli appuntamenti con i quali la Massoneria intende ricordare il 150.mo anniversario della fondazione della Loggia “Ausonia”. I lavori saranno aperti oggi, alle 15, da Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

(9Colonne) 23 ottobre 2009

Bologna 22 ottobre 2009 – (AGI) 150° Unità d’Italia: convegno della Massoneria sabato a Bologna.

Bologna 22 ottobre 2009 – (AGI) 150° Unità d’Italia: convegno della Massoneria sabato a Bologna.

“In un momento storico nel quale, nel nostro Paese, i municipalismi spesso ignorano e vilipendono la sacralitá delle libere istituzioni nate dal Risorgimento e dalla Resistenza, il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani rivendica, nell’inerzia istituzionale e nel diffuso chiacchiericcio della politica di piccolo cabotaggio, la grande tradizione unitaria italiana. Non può esistere un Paese senza memoria ed è perciò che la memoria del Risorgimento è un elemento fondamentale. Per la Massoneria è importante ricordare l’impegno dei Liberi Muratori per legittimare uno Stato che allora nasceva debole e per determinare la sua modernizzazione”.

Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, che a Bologna sabato prossimo chiudera il Convegno di studi “Massoneria e Tricolore. Da Luigi Zamboni a Gofferdo Mameli”, organizzato dal Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna.
Il Convegno, nelle intenzioni dei promotori, avvia, di fatto, le celebrazioni del 150 anniversario dell’unificazione politica del nostro Paese.

Gli interventi sono affidati a illustri docenti dell’Universitá di Bologna e al presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento (Comitato di Reggio Emilia), Gino Badini.
Il Convegno si aprirá con una relazione di Marco Veglia, introdotta da Giuseppe Re e accompagnata da letture di Gabriele Duma, per poi proseguire con gli interventi di Angelo Varni, Roberto Balzani, Gino Badini, Giovanni Greco, Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Carisbo e giá rettore dell’Ateneo bolognese.

(AGI) Mir/Red 221227 OTT 09

Torino 21 ottobre 2009 – (9Colonne) Italia 150, Grande Oriente: unità non è anticaglia sentimentale.

Torino 21 ottobre 2009 – (9Colonne) Italia 150, Grande Oriente: unità non è anticaglia sentimentale.

“Festeggiare la costituzione della loggia ‘Ausonia’, la rinascita del Grande Oriente d’Italia e delle altre logge già allora esistenti – che si unirono sotto la sua guida o nacquero mano a mano che nuovi territori venivano a far parte del nuovo Stato unitario – non significa compiere un mero atto celebrativo, ma ribadire che molte battaglie che quei Liberomuratori combatterono allora devono, oggi, essere portate avanti, seppur con altro spirito e con altri mezzi”.

Lo afferma Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, alla vigilia del convegno di studi “Massoneria e Unità d’Italia, La rinascita della Liberauratoria nella Torino del 1859”, in programma venerdì e sabato prossimi all’Archivio di Stato di Torino.

Bianchi sottolinea poi che “l’Unità d’Italia non è un’anticaglia sentimentale ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione; e men che meno può ridursi, oggi che ci avviciniamo a celebrarne i 150 anni, a battesimo di piazze e sostituzione di targhe”.
“Basta insomma – conclude il Gran Maestro Aggiunto – con un Risorgimento marmoreo: si valorizzi, piuttosto, il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile. I valori di quel messaggio risorgimentale possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile”.

(9Colonne) 21 ottobre 2009

Roma 21 ottobre 2009 – (AGI) Italia 150: a Torino il 23 e 24/10 Convegno Storico del GOI.

Roma 21 ottobre 2009 – (AGI) Italia 150: a Torino il 23 e 24/10 Convegno Storico del GOI.

“Massoneria e Unità d’Italia. La rinascita della Liberamuratoria nella Torino del 1859” è il titolo del convegno promosso all’Archivio di Stato di Torino, il 23 e 24 ottobre, dal Grande Oriente d’Italia (GOI).

Occasione dell’appuntamento i 150 anni dalla costituzione nell’allora capitale sabauda della loggia Ausonia, primo tassello della rinascita del GOI, dopo la passeggera esperienza in età napoleonica.
Non si tratta – dice Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del GOI – di “compiere un mero atto celebrativo, ma di ribadire che molte battaglie che quei liberomuratori combatterono allora devono, oggi, essere portate avanti, seppur con altro spirito e con altri mezzi”.

“Quello dell’Ausonia – ricorda ancora Bianchi – fu infatti l’inizio di un cammino difficile, combattuto giorno per giorno, affinchè gli ideali di libertà, fratellanza e eguaglianza non fossero parole vane, ma costituissero il cemento del nuovo Stato italiano unito e fossero alla base di una società moderna e laica”. Insomma, “l’Unità d’Italia non è un’anticaglia sentimentale, ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione; e men che meno può ridursi, oggi che ci avviciniamo a celebrarne i 150 anni, a battesimo di piazze e sostituzione di targhe. Basta con un Risorgimento marmoreo: si valorizzi, piuttosto, il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile. I valori di quel messaggio risorgimentale possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile”.

I lavori del convegno prevedono l’interevento di esponenti del mondo massonico e di autorevoli storici quali Gian Mario Cazzaniga, dell’Università di Pisa; Luis P. Martin, dell’Universitè de Pau; Ester De Fort, dell’Università di Torino; di Fulvio Conti, dell’Università di Firenze; Giuseppe Monsagrati, dell’Università di Roma ‘La Sapienza’; Marco Novarino, dell’Università di Torino; Francesca Sofia, dell’Università di Bologna e Fiorenza Tarozzi, dell’Università di Bologna.

(AGI) 21 OTT 09

Roma 1 ottobre 2009 – (AGI) Solidarietà: Sabato a Torino Raffi inaugura iniziative GOI.

Roma 1 ottobre 2009 – (AGI) Solidarietà: Sabato a Torino Raffi inaugura iniziative GOI.

La Massoneria italiana rilancia le sue iniziative di assistenza sociale a partire da due realtà torinesi: l’Associazione ‘Piccolo Cosmo’, che offre ospitalità ai parenti di malati di cancro ricoverati presso l’Ospedale infantile Regina Margherita e l’Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo; e gli Asili notturni “Umberto I°”, che dal 1886 offrono ricovero e assistenza ai senza tetto.

“In una società incentrata sulle logiche dell’arido profitto – rileva il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI) di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi – realtà come quelle degli Asili notturni e del Piccolo Cosmo testimoniano che ogni uomo è un bene inestimabile che va preservato e tutelato con disinteresse e, soprattutto, nel rispetto della dignità”.

Raffi interverrà sabato prossimo nel capoluogo torinese alla inaugurazione dei nuovi locali ristrutturati di Piccolo Cosmo, sede anche degli Asili notturni: “I liberi muratori – precisa – sono da sempre animati dal desiderio di aiutare concretamente chi soffre, senza nulla chiedere, con discrezione, ma soprattutto, rispettando la dignità di ogni uomo in quanto partecipe di uno stesso destino, al di fuori delle vicende contingenti che lo costringono a chiedere aiuto”.

Piccolo Cosmo è la più importante, per numero di letti, associazione italiana che offra accoglienza gratuita ad ammalati e ai loro familiari che si trasferiscono a Torino per cure mediche e dispone di tre strutture a Torino e Stupinigi, per un totale di 65 posti letto in camere con bagno, uso di cucina e spazi comuni per la socializzazione.
All’antica tradizione di solidarietà degli Asili notturni “Umberto I°” contribuiscono le logge torinesi del GOI, assicurando ogni anno alloggio gratuito a 8mila persone, giovani e anziani; la distribuzione di circa 20mila pasti; e oltre 700 visite mediche negli ambulatori che forniscono servizi di medicina generale e cura delle emergenze odontoiatriche.

(AGI) Cav 011731 OTT 09

Roma 20 settembre 2009 – (AGI) XX Settembre: Raffi (GOI), valori non cemento per unità d’Italia.

Roma 20 settembre 2009 – (AGI) XX Settembre: Raffi (GOI), valori non cemento per unità d’Italia.

Festeggiare il 150esimo dell’Unità d’Italia non per fare della facile retorica o dar vita a celebrazioni dal sapore un po’ stantio, ma per lanciare “una riflessione comune per progettare quello che dovremo essere, tutti insieme”.

Il Gran Maesto del Grande Oriente d’Italia (Goi), Gustavo Raffi, ha deposto a Porta Pia, nella ricorrenza del XX Settembre, una corona di alloro davanti al monumento che ricorda la ‘Breccia’ e il completamento dell’Unità nazionale e un’altra ai piedi del monumento a Giuseppe Garibaldi al Gianicolo.

Nella allocuzione pronunciata sabato sera a Villa Il Vascello, sede nazionale Goi, al termine di due giornate di convegni di studio e di festa per il XX Settembre e per l’equinozio di autunno, data che tradizionalmente segna la ripresa dei lavori massonici, Raffi aveva rimarcato: “Niente cemento per celebrare l’Italia. Non serve qualche colata di calce o nuovi monumenti fini a se stessi, quanto invece recuperare pensieri e simboli che valgono ancora oggi. Basta dunque con un Risorgimento marmoreo, piuttosto si deve valorizzare il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile.
I valori di quel messaggio risorgimentale possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile: quella verso l’alto, in direzione di un globalismo massificato, e quella verso il basso, in direzione di un particolarismo asfittico e urlante, interessato solo la proprio cortile”
.

Per Raffi: “Ci sono tensioni ideali che stanno alla base della nostra identità che vanno riscoperte. Questo deve essere il tempo della priorità della cultura contro i virgolettati urlanti della politica, del pensiero capace di costruire destino contro lo squallore dei gossip e il potere dei metalli, della formazione civile rispetto alle strampalate idee di secessione. Occorrono progetti e identità per non cadere nelle trappole del pensiero unico e della omologazione”.

Unità d’Italia significa oggi, secondo Raffi, “guardare coraggiosamente ai grandi temi, primo fra tutti quello dell’immigrazione” e, ricordando la vicenda degli esuli mazziniani in partenza dal porto di Genova dopo i falliti moti del 1821, ha rilevato:
“La storia puo’ ripetersi, assume colori di pelle diversi, ma è sempre storia di uomini e di ricerca di libertà. Storie che attendono e meritano risposte, non chiacchiere vane”.

Ma anche su di un altro fronte di grande attualità diventerebbe poi “falso richiamarsi alla lezione di libertà civile del Risorgimento e invece trascurare, nei fatti, il sostegno alla ricerca, che è la pietra angolare della conoscenza o peggio assumere atteggiamenti oscurantisti e pseudo clericali nel settore della bioetica, abbandonando la strada maestra dell’affidarsi alla responsabilità del ricercatore nelle sedi scientifiche e al controllo del dibattito civile in sede pubblica”.

Raffi ha concluso: “Ecco perchè la Massoneria, erede degli ideali risorgimentali, illuministici e rivoluzionari, intende contribuire con rinnovata energia alla costruzione del senso nazionale e lancia ponti di dialogo con altre istituzioni e con la società di cui è parte, per insegnare la tolleranza, la laicità, l’emancipazione, il progresso, la rigenerazione, la giustizia sociale.
Dal Risorgimento alla modernità le grandi sorgenti massoniche hanno ancora molta acqua da dare alla coscienza dei popoli. Ecco perchè chiederci come celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, significa chiedersi come ricominciare a sentirci più italiani e più europei, e soprattutto come essere più uomini liberi”
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(AGI) 20 SET 09

Roma 19 settembre 2009 – (ASCA) Massoneria: Raffi (GOI), immigrati, bioetica e lavoro nostro banco prova.

Roma 19 settembre 2009 – (ASCA) Massoneria: Raffi (GOI), immigrati, bioetica e lavoro nostro banco prova.

“Il confronto sulla libertà, le migrazioni, la bioetica, i grandi temi del lavoro e della famiglia è per i massoni – appassionati di umanità – la grande sfida di oggi, banco di prova che regga l’urto della globalizzazione di tutti i conflitti, da quello sulle regole della vita alle nuove guerre economiche o di religione”.

Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, la maggiore Istituzione massonica del nostro Paese, Gustavo Raffi chiudendo il convegno di studi su “Il Sacro e la Ragione, percorsi e confronti anche alla luce dell’enciclica ‘Caritas in Veritate'”, che ha caratterizzato la seconda giornata della celebrazioni per il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno.

Domani, giornata di chiusura della tre-giorni di celebrazioni per il XX Settembre e per l’Equinozio d’Autunno, il Gran Maestro Raffi deporrà, insieme ad una delegazione di massoni, la tradizionale corona d’alloro alla breccia di Porta Pia che “rappresenta l’essenza stessa della laicità, valore irrinunciabile per tutti i liberimuratori”.

Intervenendo poi sul tema del 150° dell’Unità nazionale, Raffi ha detto che mai “avremmo immaginato che esso potesse finire al centro di polemiche e politiche tanto sconcertanti”.
“Crediamo – ha aggiunto – che una classe dirigente complessivamente incapace di dar vita ad un autentico programma pedagogico di educazione nazionale, in grado di restituire dignità e orgoglio a noi tutti e a nostri figli, possa difficilmente dar prova di quella capacità di visione, d’immaginazione creativa, di cui l’Italia ha una disperata necessità per uscire dal cono d’ombra di un declino annunciato e apparentemente ineluttabile”.

“Nel 1911, il cinquantesimo dell’indipendenza – ha detto ancora Raffi – fu salutato da esposizioni memorabili che culminarono a Roma nella consacrazione del Vittoriano. Nel 1961, l’Italia del boom, allora in piena espansione economica, dopo le Olimpiadi di Roma confermava i valori fondanti della coesistenza unitaria, ponendo la lingua italiana e la formazione dei giovani al centro del riscatto di tante famiglie appena uscite dalla miseria”.

“E oggi? Dovremmo tornare ai dialetti, ai vessilli regionali, alla celebrazione dei Borbone o degli Asburgo? E da questa negazione del vincolo unitario – ha concluso Raffi – che cosa dovremmo aspettarci?”.

(ASCA) 19 settembre 2009

Roma 17 settembre 2009 – (AGI) Afghanistan: Raffi (GOI), soldati morti per ideale pace.

Roma 17 settembre 2009 – (AGI) Afghanistan: Raffi (GOI), soldati morti per ideale pace.

“Il Paese intero si stringa solidale e grato a questi uomini che con il sacrificio estremo della loro vita hanno voluto testimoniare il supremo valore di quegli ideali di pace, giustizia, liberta’ e democrazia, propri del patrimonio intoccabile della nostra Nazione – che essi hanno voluto condividere con il popolo afgano”.

E’ uno dei passaggi del telegramma che Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha inviato oggi al Presidente della Repubblica, al ministro della Difesa e ai Capi di stato maggiore della Difesa e dell’Esercito, subito dopo il tragico attentato di Kabul.

“A nome della Massoneria del Grande Oriente d’Italia e dei massoni italiani tutti – scrive Raffi – esprimo all’Esercito italiano e ai familiari delle vittime i sensi del nostro più profondo cordoglio per il tragico e vile attentato contro i militari italiani.
La Massoneria rende onore agli uomini caduti e ai feriti formula i migliori auguri per una pronta guarigione.
In questo tragico momento la Massoneria rivolge anche un augurio al popolo afgano, affinchè anche nel nome dei nostri caduti e di quegli ideali per i quali hanno sacrificato la vita, sappia finalmente trovare la via della pace, della democrazia e della solidarieta’”
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(AGI) 17 SET 09 19.04

Roma 17 settembre 2009 – (ANSA) Afghanistan: Raffi (Grande Oriente), soldati morti per la pace.

Roma 17 settembre 2009 – (ANSA) Afghanistan: Raffi (Grande Oriente), soldati morti per la pace.

“Il Paese intero si stringa solidale e grato a questi uomini che con il sacrificio estremo della loro vita hanno voluto testimoniare il supremo valore di quegli ideali di pace, giustizia, libertà e democrazia – propri del patrimonio intoccabile della nostra nazione – che essi hanno voluto condividere con il popolo afghano”.

Lo afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, in un telegramma inviato al Presidente della Repubblica, al Ministro della Difesa e ai Capi di Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito dopo l’ attentato di Kabul.

“A nome della Massoneria del Grande Oriente d’Italia e dei massoni italiani tutti – scrive Raffi – esprimo all’Esercito italiano e ai familiari delle vittime i sensi del nostro più profondo cordoglio per il tragico e vile attentato contro i militari italiani. La Massoneria rende onore agli uomini caduti e ai feriti formula i migliori auguri per una pronta guarigione”.

“In questo tragico momento – conclude il Gran Maestro – la Massoneria rivolge anche un augurio al popolo afgano affinché, anche nel nome dei nostri caduti e di quegli ideali per i quali hanno sacrificato la vita, sappia finalmente trovare la via della pace, della democrazia e della solidarietà”.

(ANSA) ora 18.35