Tre appuntamenti con il libro del Gran Maestro Stefano Bisi “Palazzo Giustiniani – Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani”. Il primo c’é stato l’11 gennaio alle 18 nell’auditorium del Palazzo delle Esposizioni, nella sede delal Fondazione Banca del Monte. Ha introdotto il professor Alessandro Antonelli e ha dialogato con l’autore Francesco Meucci, caporedattore della Nazione di Lucca. Stracolma la sala di un pubblico attento e interessato alla Massoneria al di lá di pregiudizi e luoghi comuni.
Il secondo appuntamento è fissato per il 20 gennaio a Catania, dove il Gran Maestro parteciperá alla Tornata rituale in Camera di Apprendista che si terrà in occasione della Festa dell’Oriente della cittá presso l’Hotel Baia Verde nella splendida Aci Castello. Del suo libro si parlerá alle 10 e con lui interverranno il Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia, Massimo Antonio Fiore, il Segretario del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia, Giovanni Quattrone, e il giornalista Toi Bianca, che parteciperanno l’indomani 21 gennaio anche alla presentazione del volume che si terrá a Siracusa presso l’Urban Center, in Via Nino Bixio n. 1, alle ore 10.30 in collaborazione con le officine siracusane del Grande Oriente d’ Italia.
Il libro racconta la vicenda del lungo contenzioso con lo stato italiano, che non ha mai restituito al Grande Oriente d’Italia la sua storica sede che il fascismo gli aveva “preso” nel 1925, dopo averla assaltata e depredata, sequestrando carte, documenti, libri, in cerca degli elenchi di fratelli da perseguitare. Una ferita che non si è mai rimarginata nel cuore di tutti i liberi muratori del Grande Oriente. Ma anche una questione che non si é affatto chiusa. L’iter giudiziario, che sembrava essersi fermato, è stato fatto ripartire per volontá dell’attuale giunta dalla fine di luglio 2020.Scrive il Gran Maestro: “Grazie al Stefano Bisi lavoro certosino, fatto negliarchivi del Grande Oriente d’Italia da due avvocati, Raffaele D’Ottavio e Fabio Federico, sono stati recuperati altri documenti importanti che vanno ad aggiungersi a quelli già scovati da Carlo Ricotti ed Elisabetta Cicciola. Una notevole quantità di carta che è servita per presentare ricorso al Tar del Lazio il 29 luglio del 2020 nei confronti del Senato della Repubblica, delMinistero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Istruzione» che mira alla restituzione del bene o, almeno, al rispetto dell’accordo del 1991 che avrebbe dovuto garantire la disponibilità dei locali per realizzare il museo storico della Massoneria