“Palazzo Giustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani”. “Ma la battaglia va avanti”. Lo ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi alla presentazione a La Spezia del suo libro. Il volume é stato presentato anche a Prato

A La Spezia

La battaglia per Palazzo Giustiniani non é finita. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha addotto motiviazioni diverse dal Tar, sostenendo che l’autoritá giurisdizionale preposta a dirimere la controversia  é il tribunale civile e non quello amministrativo, il Grande Oriente d’Italia valuterá quali saranno i prossimi passi da intraprendere. Ma una cosa è certa: si andrá avanti. Lo ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi nel corso della presentazione a La Spezia presso la Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fragoso” del suo libro “Palazzo Giustiniani – Un’Ingiustizia nel Silenzio Contro i Massoni Italiani” (Edizioni Perugia) dedicato proprio a questa storica querelle. All’evento, patrocinato dalle logge di La Spezia Nuovo Risorgimento, Giuseppe Mazzini e Lord Byron dalla Garibaldi di Ameglia, è intervenuto insieme al Gran Maestro Giovanni Rosso.

A Prato

Il libro è stato presentato il 19 novembre alle 17 anche presso la Casa Massonica di Prato di via Luigi Muzzi, 19. Un incontro quest’ultimo organizzato dalla loggia cittadina Meoni e Mazzoni n.62, che ha riscosso molto successo di pubblico. Piena la sala e tante le persone interessate alla vicenda di Palazzo Giustiniani, che hanno rivolto numerose domande al Gran Maestro e al giornalira Riccardo Mazzoni che ha introdotto l’evento. Presente anche il vicepresidente del Collegio circoscrizionale della Toscana, Maurizio Guerrini. A fine serata, il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, è intervenuto a salutare il Gran Maestro Stefano Bisi.

Nel libro Bisi ha ricostruito tutte le tappe del lungo contenzioso, che si sperava si potesse finalmente concludere, con lo stato italiano, che non ha mai restituito al Grande Oriente d’Italia la sua storica sede che il fascismo gli aveva “preso” nel 1925, dopo averla assaltata e depredata, sequestrando carte, documenti, libri, in cerca degli elenchi di fratelli da perseguitare. Una ferita che non si è mai rimarginata nel cuore di tutti i liberi muratori del Grande Oriente.

L’iter giudiziario, che sembrava essersi fermato, è stato fatto ripartire alla fine di luglio 2020 per volontá dell’attuale giunta che si è rivolta al Tar del Lazio presentando ricorso nei confronti del Senato della Repubblica, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Istruzione ‘per l’accertamento e la declaratoria dell’occupazione abusiva di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia numero 29, attualmente in uso al Senato della Repubblica nonché per la condanna alla restituzione del predetto bene immobile…’ e ‘in via subordinata per l’accertamento e la declaratoria dell’inadempimento del Senato della Repubblica agli obblighi derivanti dall’atto di transazione sottoscritto, con atto pubblico avente numero 25485 del 14 novembre 1991, tra l’Amministrazione delle Finanze, l’Urbs e l’Amministrazione del Senato’”. Un accordo questo che formalizzava il cosiddetto Lodo Spadolini dell’11 maggio del 1988 e garantiva la futura concessione dei locali destinati a Museo Storico della Massoneria. Il Tar aveva  risposto con un’ordinanza nei confronti della quale il Goi aveva presentato appello al Consiglio di Stato che si è pronunciato nei giorni scorsi, sostenendo che si tratta di materia non di propria competenza. Ma il Grande Oriente di certo non si arrenderá, come ha assicurato il Gran Maestro. Il nome di Palazzo Giustiniani, scrive il Gran Maestro, “ è impresso nel corpo e nella mente dei liberi muratori del Grande Oriente d’Italia perché ottanta anni di storia della massoneria sono passati da lì, da quelle stanze dove erano i templi per le riunioni rituali e dove sono stati iniziati centinaia di profani; è tra quelle mura che venne ucciso il gran maestro aggiunto Achille Ballori. E chi dimentica le cronache degli assalti dei fascisti al palazzo per impossessarsi dei nomi dei fratelli e del collare del gran maestro?”.



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