Parla il Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi : «La Loggia Ungheria?Per noi non esiste»/Libero

«La Loggia Ungheria? Per noi non esiste, non abbiamo mai sentito una tale loggia tra le 870 che fanno capo al Grande Oriente d’Italia. Non vorremmo che fosse generata confusione nell’opinione pubblica».

L’uomo che ci parla con le mani guantate di bianco non ha bisogno di nessuna presentazione. Si sa tutto su Stefano Bisi, Venerabilissimo Gran Maestro della “casa della Massoneria” più antica e ostracizzata d’Italia. «La Massoneria è immortale», dice, «uno spazio purtroppo raro, così i cittadini che chiedono di entrare nel nostro Ordine sono al giorno d’oggi parecchi». E parecchi sono anche coloro che si spacciano per appartenenti alla Massoneria e invece non lo sono.

Ci dica Maestro, siete destinati a morire? «Direi proprio che è l’esatto contrario! La Massoneria ha oltre 300 anni di vita ed è destinata a vivere e a crescere. Ci sarà sempre bisogno di libertà e di fratellanza in ogni parte del mondo; d’altra parte che cos’è la Loggia se non emozione, poesia, sensibilità, dialogo, tolleranza e desiderio di confronto?».

Cosa sa della Loggia Ungheria citata dall’avvocato siciliano Piero Amara? «Nulla. I magistrati indagheranno su questa vicenda, ma la nostra attività è trasparente, facciamo incontri pubblici, non abbiamo nulla di segreto. Io inviterei a non usare il termine loggia. Se esistono, si tratta di gruppi d’interesse che perseguono fini leciti o illeciti. Perché chiamarle logge?». Senta Bisi, spesso siete tacciati come masso-fascisti, masso-comunisti, masso-vescovi, masso-politici, masso-terroristi, masso-mafiosi. A proposito o a sproposito? «A sproposito e con notevoli pregiudizi. Siamo massoni, con i nostri pregi e i nostri difetti, ma anzitutto uomini che desiderano migliorarsi. Ci proviamo ogni giorno».

Cosa significa per lei essere Grammaestro del Goi? «Vuol dire avere la responsabilità di guidare una Comunione massonica costituita da 850 logge presenti nelle varie regioni della Penisola e composta da circa 23mila affiliati che, come i chicchi di una melagrana, sono uno diverso dall’altro, ma uniti in un’unione d’ideali e d’intenti. La melagrana, simbolo di fratellanza, è una rappresentazione simbolica che perfettamente sintetizza e descrive il nostro tempio».

Durante la cerimonia d’iniziazione giurate su qualcuno o qualcosa? «Sulla Costituzione della Repubblica italiana. Siamo una palestra d’educazione civica, il rispetto e l’ascolto sono i nostri principi cardine».

Come giustifica le dichiarazioni del boss Luigi Mancuso: «Oramai la `Ndrangheta fa parte della Massoneria», oppure quelle del venerabile pentito Cosimo «Vibo Valentia è epicentro di tutta la Massoneria, legale e deviata»? «Virgiglio non ha mai fatto parte del Goi. In quanto alle affermazioni di Mancuso bisognerebbe chiedere a lui che cosa intende, ma la `Ndrangheta non fa parte della Massoneria».

La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo ha individuato all’interno delle Comunioni massoniche 193 persone aventi evidenze giudiziarie per fatti di mafia. Di queste, 122 facevano parte del Goi.

«Si tratta di un’indagine fatta dalla Commissione Parlamentare Antimafia quando era ancora presieduta dall’onorevole Rosy Bindi che ha considerato in questa ricerca anche coloro che sono stati respinti o espulsi dal Grande Oriente, quindi mi pare una statistica del tutto sbagliata. Più di recente, invece, il nuovo presidente, il senatore Nicola Morra, ha detto che la sua commissione non ha rilevato infiltrazioni della criminalità organizzata nelle logge massoniche del Goi». Se dico P2? «La Propaganda 2 era una loggia non regolare aderente al Goi nata nell’Ottocento. È stata abbattuta per colpa e per gli interessi di una persona. È stata una pagina nera e dolorosa per noi tra tante pagine bianche». Anche voi avete subìto gli effetti del Covid? «Sì, ma adesso grazie al nuovo decreto sulle riaperture i templi massonici riaprono finalmente le porte. L’attività può riprendere». di SARA CARIGLIA

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