Per Colloquia Aedificare. Incontro a Palmi dedicato alle Periferie esistenziali

Lo scorso 13 novembre a Palmi, in una tornata congiunta con la Garibaldi di Reggio Calabria, si è svolto il terzo ed ultimo appuntamento della quindicesima edizione del “Per Colloquia Aedificare” organizzato dall’Officina PIitagora XXIX Agosto 1168 di Palmi, con un incontro che ha visto un susseguirsi di emozioni e sentimenti, di immagini e parole,  di senso di inclusione e di orgoglio di appartenenza, di solidarietà e gratuita disponibilità verso l’altro, che ha reso visibile e vero l’incipit che ha perimetrato i lavori di quest’anno della loggia palmese:“Per costruire speranza dobbiamo partire da lì, dai margini, da chi dalla speranza è stato escluso. Perchè la speranza o è di tutti o non è speranza” (don Ciotti). Un tempio gremito in ogni ordine di posto ha ospitato più di 100 Fratelli delle logge Pitagora di Reggio Calabria., Armonia di Siderno, B. Franklin di Gioia Tauro, Logoteta di. Reggio Calabria,  Ferrari di Palmi, Telesio di Cosenza, Garibaldi di Reggio Calabria, Domenico Romeo di Reggio Calabria, Michele Morelli di Vibo Valentia, assieme ai Fratelli Nando Palmenta Ispettore Circoscrizionale, Enzo Stilo Oratore del Collegio di Maestri Venerabii della Calabria, Marco Vilardi Vice Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Calabria, Maurizio Maisano Consigliere dell’Ordine, Renato Vigna Giudice della Corte Centrale, Gino Rispoli, Raffaele Scarfò e Mimmo Musacchio Garanti di Amicizia , Filippo Bagnato, Peppe Giannetto e Cosimo Petrolino Grandi Ufficiali. Come previsto dal programma, la loggia palmese ha ospitato i Fratelli Sergio Rosso, Gran Maestro Aggiunto e Marco Cauda, Direttore degli Asili Notturni nonché segretario della Fism, protagonisti di una serata multimediale che ha riempito di senso il titolo di questa edizione del “per colloquia aedificare” : Libera Muratoria e Perferie esistenziali.

Incrociando due commoventi video sull’attività degli Asili Notturni e sulla “meraviglia” di chi come d’incanto (grazie all’impianto cocleare) riprende a sentire, i relatori si sono posti come “pietre di inciampo” contro la pigrizia e l’indifferenza : quell’indifferenza che don Gallo definiva “ottavo vizio capitale”. Il Gran Maestro Aggiunto, Rosso, coinvolgendo tutti i presenti con una narrazione vissuta, dopo aver sapientemente coniugato impegno iniziatico con impegno solidale, ha evidenziato come la ‘povertà che avanza’ mai come oggi “bussa alle coscienze di ognuno di noi”, e impegna ogni libero muratore a non voltarsi dall’altra parte, ma facendo tesoro dell’esperienza degli Asili Notturni e della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica poter”…vivere la solidarietà quale naturale espressione di un percorso iniziatico condotto tra le colonne del tempio; un percorso che implica la certezza che con l’impegno personale è possibile cambiare il mondo, o almeno, contribuire fattivamente al bene dell’umanità. Ecco perché nel deserto dell’indifferenza la Fism può diventare un raro modello di solidarietà….”. Senza interrompere il filo emozionale creato, nel prendere con garbo la parola il fr. Cauda intreccia esperienze di vita, marginali e periferiche, devastanti e devastate, che necessitano di “vera compassione” e “reale attenzione”. Infatti se è vero che “….il volto della povertà incarna quello della solitudine….”, siamo allora obbligati a sensibilizzare tutti sul tema della solidarietà, facendo nostre le parole di A. Schweitzer : “essenziale nel mondo è poter dire ‘io sono un uomo per gli altri’, nel più profondo senso della parola……Tutto quello che nel mondo sarà fatto di buono e utile, verrà compiuto da coloro che dedicano se stessi agli uomini bisognosi di aiuto..” . Nella tornata, dipanatasi come un viaggio, sono echeggiate le parole del Gran Maestro, fr. Stefano Bisi, sul coraggio di fare del bene : “…la via iniziatica implica un percorso di elevazione morale e spirituale…….Tolleranza, benevolenza, umiltà e desiderio di conoscenza sono gli strumenti utilizzati al fine di lavorare al bene dell’umanità. La via della solidarietà sociale è un sentiero che si avvale degli stessi strumenti, ma che conduce ad esprimersi e ad operare in ambito profano. Chi lo affronta non si pone il problema della durata del viaggio, apre la propria mente ed il proprio cuore alla scoperta di uno scenario che contiene luoghi e persone….”. La splendida ed emozionante serata ha coinvolto i tanti presenti per come testimoniato dai numerosi interventi svolti sia tra le colonne che dall’Oriente e sapientemente sintetizzati dai Maestri Venerabili Angelo Politi ed Enzo Catalano : entrambi, nel concludere con un passaggio di maglietto dal sapore antico, hanno fatte proprie le parole del fr. Sergio Rosso, su “solidarietà come stile di vita in cui emergono senso di appartenenza ed etica del dialogo”.

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