“Perché l’intelligenza umana batte ancora gli algoritmi”. Lo spiega lo scienziato cognitivo Gerd Gigerenzer

Più dati sono sempre una buona cosa? Gli algoritmi prendono davvero decisioni migliori degli umani? Attingendo a decenni di ricerca sul processo decisionale in condizioni di incertezza, Gerd Gigerenzer, scienziato cognitivo, direttore del Max Planck Institute for Human Development di Berlino, docente in numerose università, tra cui l’Università di Chicago, l’Università della Virginia e la Stanford University, sostiene l’importanza duratura del discernimento umano in un mondo automatizzato. Dalle app di incontri e dalle auto a guida autonoma al riconoscimento facciale e al sistema giudiziario, la crescente presenza dell’intelligenza artificiale è stata ampiamente sostenuta, ma ci sono anche limiti e rischi. Gigerenzer in questo volume dal titolo “Perché l’intelligenza umana batte ancora gli algoritmi” mostra come la fiducia in algoritmi complessi, quando sono coinvolte le persone, possa portare a illusioni di certezza che diventano una ricetta perfetta per il disastro.



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