Perugia XX Giugno. Inaugurato il restauro della targa intitolata al patriota e massone Guardabassi

Con lo svelamento dell’epigrafe appena restaurata intitolata a Francesco Guardabassi, patriota e massone, apposta in corrispondenza del civico n.12 dell’omonima via, Perugia tutta e il Grande Oriente d’Italia, ha celebrato il  XX Giugno, che, nel 1859, segnò per la cittá una tappa storica importante nel processo risorgimentale di unificazione nazionale.

Quel giorno, che per una fatale coincidenza 85 anni dopo, nel 1944, vide la città liberata dall’occupazione nazifascista da parte degli alleati e dei partigiani, le truppe svizzero-tedesche inviate da Pio IX repressero nel sangue la rivolta popolare contro il dominio pontificio che era culminata nella formazione di un governo provvisorio, presieduto da Guardabassi e i cui componenti erano tutti liberi muratori, Zefferino Faina, Nicola Danzetta, Tiberio Berardi, Filippo Tantini e Antonio Cesarei.

I mercenari, reclutati dal pontefice, che entrarono a Perugia da Ponte San Giovanni dirigendosi verso la zona del Frontone, fecero breccia in poche ore nelle barricate, prendendo d’assalto e distruggendo con violenza immane abitazioni  e  luoghi di culto.

Ventisette furono i martiri di quell’eccidio, di cui  a dare testimonianza a livello internazionale fu una famiglia americana, in gran tour in Italia, che comunicó la notizia della repressione ordinata dallo stato pontificio  e del massacro al “New York Times”. Il 2 luglio il prestigioso quotidiano americano pubblicava una estesa narrazione dei fatti avvenuti di Perugia a firma della  signora Cleveland e il giorno 13 un resoconto ancora più dettagliato, scritto dal marito, il signor Perkins. I due articoli ebbero enorme risonanza, suscitando una tale indignazione che venne persino scritta una canzone in inglese dedicata a quei fatti.

L’epigrafe per Guardabassi venne apposta il 18 settembre 1871, a meno di un mese dalla sua morte avvenuta il 20 agosto, con Decreto Municipale in corrispondenza dell’ingresso della sua abitazione, al civico 12 della via che fu a lui intitolata.

Gli attuali lavori di restauro sono stati diretti dallo Studio Forme snc di Riveli & C ed eseguiti dalla ditta Tlm, grazie all’intervento dell’assessore del Comune di Perugia Gabriele Giottoli e con la collaborazione dall’Associazione Francesco Guardabassi appartenente al Grande Oriente d’Italia.

A dieci anni dalla sua morte, i liberi muratori di Perugia lo onorarono costituendo una nuova officina a lui intitolata. Nel 1909, a 50 anni dall’eccidio, a ricordo della resistenza di Perugia alle truppe mercenarie inviate da papa Pio IX venne eretto un’opera realizzata dallo scultore Giuseppe Fringuelli e da allora diventata uno dei simboli più alti dell’identità cittadina e più cari alla Massoneria, che fu protagonista della battaglia contro la tirannide e che con i suoi uomini combattè senza tregua in nome di un’Italia unita e indipendente. Lo scorso anno il Grande Oriente d’Italia volle restituire luce allo storico monumento, finanziandone il nuovo impianto di illuminazione, che venne inaugurato alla presenza del  Gran Maestro Stefano Bisi e dei  rappresentanti delle officine del territorio. Il complesso scultoreo si compone di un basamento in stile classico, con sopra una colonna corinzia e in cima un braciere ardente, a testimonianza del sacrificio dei caduti. Nel lato rivolto a nord, sono rappresentati due protagonisti senza nome della rivolta del XX giugno  nell’atto di resistere all’ingresso delle truppe in porta San Pietro. Nel lato sud, è rappresentato il grifo di Perugia che schiaccia con un artiglio la tiara papale, a significare la fine del potere temporale dei papi; mentre, con l’altro artiglio stritola la tirannia rappresentata dall’Idra (indomabile serpente mitologico). La tiara papale venne rimossa  nel periodo del governo fascista successivamente al Concordato Stato-Chiesa; per essere poi ripristinata nel 1980 in occasione del restauro del monumento.



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