Cosa si cela dietro la terribile fine dei Templari? Perché i leggendari monaci guerrieri del più potente e ricco ordine medievale vennero arrestati, processati, torturati e umiliati? Sono queste le domande che si pone Michele Raffi nel saggio “Apologia dei cavalieri templari” (prefazione di Franco Cardini, postfazioni di Gerardo Picardo e sir Ian Sinclair), pubblicato da Mursia.
Le risposte alle quali l’autore è approdato, dopo una vera e propria indagine, condotta da uomo colto e innamorato di un mito, ma soprattutto da giurista con la passione della storia, sono state al centro degli interventi di Franco Cardini, Pierluigi Baima Bollone, Maria Grazia Lopardi, Carlo Ricotti, che hanno partecipato il 29 gennaio alla presentazione del saggio. Un evento ospitato nella sala conferenze della libreria Arion a Palazzo dell’Esposizioni a Roma. Moderatrice Velia Iacovino.
Cardini, da storico del Medioevo, ha analizzato le ragioni che starebbe dietro la tragedia dei templari, in gran parte innocenti, ha tenuto a sottolineare, per i reati che vennero loro attribuiti. Ragioni, ha sostenuto, da ricercare nella crisi del potere universale della Chiesa, che non potette far nulla per difendere i monaci guerrieri, e nella nascita e quindi nel processo di legittimazione che ne derivò, del nuovo modello di stato, che cominciò ad affermarsi proprio con Filippo il Bello. Il professor Baima Bollone, esperto di Sindone, si è invece soffermato sulla tesi del ricercatore inglese Ian Wilson, secondo il quale il sacro velo fu trasportato dall’Oriente in Europa appunto dai templari. Ma, da medico legale, ha anche approfondito l’aspetto più disumano del processo che i cavalieri subirono: le terribili torture che furono loro inflitte e l’abuso che in molti tribunali se ne fece.
Appassionato ed emozionante l’intervento di Maria Grazia Lopardi, esperta di simbologia medievale, ma anche avvocato proprio come l’autore. E che da avvocato ha analizzato i punti chiave enucleati nel saggio da Michele Raffi. Il professore Carlo Ricotti, docente di storia dell’istituzioni politiche e amministrative, ha affrontato infine un aspetto davvero inedito del processo intentato ai templari, analizzando il modo in cui, per come si svolse, influenzò il sistema processuale che andò prendendo successivamente forma nei vari paesi europei e in primo luogo l’Italia.
A impreziosire l’evento tre celebri “chansons de croisade”, canzoni di crociata, una delle quali composta dal troviere Thiabut di Champaigne, futuro re di Navarra, selezionate ed eseguite in apertura di serata da Augusto Mastrantoni, Luigi Polsini e Maria Laura Martorana. Numerosissimo il pubblico in sala, che ha seguito con grande interesse e attenzione i relatori. All’evento organizzato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia era presente anche il Gran maestro Gustavo Raffi.