Come unire ebrei, cristiani e musulmani. Don Renner, docente di teologia a Bressanone, ha partecipato al meeting interconfessionale con l’associazione massonica Grande Oriente d’Italia
di Anselmo Niglio
E’ un appello al dialogo, l’incontro «per un’ecologia della pace» organizzato dalla fondazione Grande Oriente d’Italia e dall’associazione “Quinto Orazio Fiacco” a Matera. Assieme al gran maestro Stefano Bisi, seduti allo stesso tavolo, si sono ritrovati e si sono confrontati i rappresentanti di alcune delle maggiori confessioni religiose, quelle più diffuse nel mondo e con tradizione e storia più lunghe: don Paul Renner professore di teologia fondamentale allo Sta – Studio Teologico Accademico di Bressanone, Izzedin Elzir imam di Firenze, Pavel Gajewski pastore della chiesa valdese, Mircea Gheordunescu in rappresentanza della chiesa ortodossa e un intervento scritto della comunità ebraica (nel rispetto dello Shabbat). In questa intervista all’Alto Adige don Paul Renner parla dell’importanza della spiritualità – conditio sine qua non per l’ascolto e il rispetto altrui al fine di garantire una pace duratura tra gli uomini e salvaguardare il pianeta.
Don Renner, lei insegna teologia fondamentale: di cosa si tratta?
“Si, la disciplina teologica che si occupa del dialogo tra fede e ragione. La giustificazione della fede in maniera razionale. Nel quadro di un dialogo aperto con la filosofia, le scienze empiriche, le altre religioni e tutte le diverse ideologie che si interessano dell’ uomo”.
Perché il bisogno di sviluppare un confronto tra le religioni in nome della pace e dell’ecologia?
“Nel contesto delle religioni abramitiche è chiara la convinzione che l’universo sia stato creato. Il mondo non è solo una realtà materiale ma anche spirituale. E importante far convergere tale forza in un impegno comune di ebrei, cristiani e musulmani”
Qual é il nucleo – il cuore – del dialogo interreligioso?
“Per i credenti è importante l’altro da sé. E un’immagine del creatore. C’è una simpatia – una solidarietà di fondo – che spinge al dialogo. Il con – fronto su ciò che ci unisce, non su ciò che ci divide”.
Il convegno è stato organizzato dal Goi – Grande Oriente d’Italia, un’organizzazione massonica?
“E la maggiore organizzazione massonica italiana. Conta circa 20 mila aderenti. E una realtà culturalmente aperta al dialogo. E in base ai miei impegni, laddove mi invitano: io vado. A metà aprile, ad esempio, sono stato invitato alla Gran Loggia di Rimini ma non potrò esserci”
Cos’è la massoneria? Come la definirebbe?
“E un’organizzazione con un codice di comportamento morale. Si occupa in particolare di filantropia e cultura sirnbo– lico–spirituale”.
Che Lei sappia sono presenti logge massoniche a Bressanone o in altre città della provincia?
“Conosco diversi massoni anche nella nostra zona. Aderiscono alle logge 5 logge del Trentino – Alto Adige. Sono stato loro ospite in un incontro nel tempio di Bolzano”.