Il messaggio alla Comunione Massonica
Fratelli carissimi,
in questi giorni di confronto abbiamo cercato insieme percorsi per dare storia ai grandi valori che appartengono alla nostra Istituzione. Interroghiamoci ancora, guardando al futuro: un Libero Muratore può perdere la bussola di fronte alla crisi economico-morale che travaglia l’umanità? E qual è la bussola di un Libero Muratore? Sono domande quanto mai attuali che richiedono risposte chiare e precise. Un Libero Muratore non può e non deve perdere la bussola. Glielo impedisce la sua formazione, la sua educazione ma soprattutto il suo essere un Iniziato. Anche nei momenti più bui della storia dell’uomo, i Liberi Muratori moderni e i loro antenati non si sono mai persi d’animo. Non hanno mai perso il coraggio. Non hanno mai abbandonato le loro bandiere. Non hanno mai cessato di lottare per una umanità migliore.
Hanno semmai moltiplicato i loro sforzi, hanno affinato i loro strumenti, hanno lavorato meglio sulla simbolica tavola da disegno e sulla realtà che ne è l’espressione. E per questo hanno saputo dare anche un contributo forte di libertà, nata da dolore e sofferenza. Hanno saputo versare anche quel sangue che avevano promesso di dare il giorno della loro Iniziazione. Per questo non hanno mai perso la bussola. Anzi, saper usare la bussola per orientarsi sulle strade del destino è stato ed è il vanto della Libera Muratoria Universale e del Grande Oriente d’Italia che ne è parte viva, attiva, integrata e partecipe.
Ma cosa segna la bussola di un Libero Muratore? Anche in questo caso la risposta è netta e senza ambiguità: il Nord dei Liberi Muratori è un chiaro sistema di valori che non possiamo e non vogliamo mettere in discussione. Un impianto che si basa su pilastri precisi:
L’uguaglianza. Che non è una parola vuota, ma una inclinazione universale in cui il messaggio più alto e nobile di ogni religione e di ogni vera cultura si fonde con l’imperativo categorico kantiano. Tutti gli uomini sono tra loro uguali per diritti e doveri. Tutti hanno e devono avere uguali diritti e uguali chances di vita e di sviluppo. Tutti devono poter vivere senza essere sottoposti a discriminazioni e violenze di sorta.
La fratellanza. Che non è mera retorica, ma comune sentimento di appartenenza che senza escludere ovvi processi identitari, etnici, religiosi e nazionali vuole affermare la radice comune dell’umanità che deve essere declinata come amore universale, rispetto, tolleranza, apertura e dialogo.
La libertà. Che non è uno slogan, ma la convinzione profonda che ciascun uomo, ha diritto a pensare, agire, lavorare, parlare, amare, soffrire e morire senza che nessuno lo obblighi a fare, a credere, a professare ciò di cui non è convinto. E ancora: la convinzione profonda e vissuta di un ideale di perfezionamento che deve essere attivo e operante in ogni uomo e che per i Liberi Muratori coincide con la scelta iniziatica di percorrere la via esoterica. Un percorso che non separa e non vuol separare dagli altri uomini. Che non è un attributo nobiliare da far valere o una decorazione da ostentare, ma una scelta di vita con cui e per mezzo di cui testimoniare negli atti, nelle parole, negli atteggiamenti e nei comportamenti la nostra fede nell’Uomo. In quel fragile, debole, finito, limitato essere che è l’uomo, ma che