Rimini 25 marzo 2010 – (AGI) Massoneria: GOI, boom iscrizioni e un nuovo volto nella società.

Il Grande Oriente d’Italia (GOI) di Palazzo Giustiani, la maggiore ‘Comunione massonica’ italiana vive una fase di espansione, con un incremento costante nel numero dei ‘fratelli’ dal 1999.

Nella ‘Relazione amministrativa’ alla Gran Loggia 2010, che si apre domani a Rimini, il Gran Segretario del GOI, Giuseppe Abramo, rileva: “Dopo la grande crisi degli anni Novanta”, segnati dalle cupe vicende della loggia P2 di LIcio Gelli, “c’era una situazione da recuperare. Ora la Comunione è paragonabile a quella del massimo storico di iscritti, quella dei grandi numeri 20-25 mila, della tarda età giolittiana”. Al 4 marzo scorso gli affiliati raggiungevano il numero totale di 20.206, con quasi 2 mila ‘bussanti’, ovvero gli aspiranti affiliati, tra l’altro anche con un importante ringiovanimento degli aderenti.

Tra le regioni la Toscana è al comando per numero di iscritti, anche se proprio qui si sono registrati alcuni collegamenti con scandali recentissimi, come quello degli appalti per la Protezione civile. Immediate le misure di sospensione decise dal Gran Maestro, Gustavo Raffi: “A ogni ondata di fango i primi schizzi finiscono su di noi, la Massoneria piu’ visibile e trasparente”.

I personaggi coinvolti erano sostenitori della minoranza interna al GOI e si erano battuti contro la rielezione di Raffi, avvocato romagnolo e Gran Maestro per tre volte dal 1999.

Fuori le ‘mele marce’, quindi, anche perchè come si legge nella ‘Relazione morale’ scritta dal Grande Oratore del GOI, Morris Ghezzi: “L’unico interesse lecito” è quello di “servire” la società. In questi anni “la società civile ci ha restituito il ruolo che storicamente in Italia è sempre stato nostro. La battaglia per la nostra legittima presenza nella società democratica italiana e per la costruzione di una nostra immagine pubblica positiva – sostiene Ghezzi – è stata vinta. Ma oltre all’immagine, serve anche la sostanza e per raggiungere questo obiettivo è indispensabile progettare una fattiva presenza nella società in cui viviamo, una presenza che sia significativa, attraverso le nostre opere, dei valori che da sempre rappresentiamo”.

Un impegno che Raffi cosi’ sintetizza: “Gli uomini del dubbio hanno un’etica di frontiera, ma declinano ogni giorno negli ambiti della propria vita civile e iniziatica, una responsabilità intesa come assunzione di un impegno di scelte e di decisioni essenziali attraverso le quali esercitare pienamente e a pieno titolo i propri diritti, dopo avere adempiuto ai propri doveri”.

Un rientro sulla scena pubblica italiana quasi in punta di piedi, come dimostra la scelta di Raffi di non intervenire a botta calda dopo l’endorsement in favore dei candidati antiabortisti alle prossime regionali fatto dai vescovi italiani, per non riecheggiare i vecchi scontri con Oltretevere, e l’atteggiamento prudente nei confronti della politica (“Il Comune di Roma – ricorda Raffi – ha approvato un regolamento che impone a chi ricopre una carica di dichiarare l’appartenenza alla Massoneria e ad Ancona un assessore si è dovuto dimettere per averlo ammesso…”), senza pero’ dimenticare i tanti massoni che dal Risorgimento in avanti hanno lasciato il segno nella politica italiana, alcuni dei quali ricordati dal GOI in recenti anniversari: come il sindaco di Firenze ucciso dalle Br, Lando Conti, oppure il primo sindaco laico di Roma, Ernesto Nathan o ancora il leader repubblicano e comandante delle Brigate internazionali in Spagna, Randolfo Pacciardi.

(AGI) 25 MAR 10



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