Ripensare il Futuro. E’ stato il filo rosso del dibattito, introdotto dal giornalista Claudio Giomini e concluso dal Gran Maestro Stefano Bisi, che si è tenuto al Vascello il 20 settembre nell’ambito delle manifestazioni per l’Equinozio d’Autunno e la Breccia di Porta Pia con Ferruccio de Bortoli e Luciano Violante e Maria Latella, nelle vesti di moderatrice. Un debutto per tutti e tre sul palcoscenico del Grande Oriente, che si è tradotto in un confronto serrato e costruttivo che ha tratto spunto dalle riflessioni contenute in due interessanti pubblicazioni dei protagonisti di questo incontro: “Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica” (Garzanti) di de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, e “Democrazie senza memoria” (Einaudi) di Violante, ex magistrato, già presidente della Camera dei Deputati e della Commissione Parlamentare Antimafia. Un’occasione per analizzare , da prospettive differenti, il meglio e il peggio d’Italia, e di lanciare la sfida ad un futuro che tutti ci auguriamo possa essere migliore .
La deriva populista e i suoi costi
I mutamenti prodotti dalla caduta del Muro di Berlino, la deriva populista, i suoi costi, le colpe dell’elite e dei media e il rischio, che si spera sventato di una nuova crisi finanziaria: questi i temi affrontati da De Bartoli, che incalzato da Latella, ha analizzato nel suo intervento la difficile e delicata fase politica, economica e sociale che il mondo e in particolare l’Italia stanno vivendo. “Una riscossa è possibile -ha detto De Bortoli- perché il Paese è migliore dell’immagine che proietta: ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso, tantissime eccellenze”. Ma come fare per riuscirci? “Bisogna riscoprire – ha sottolineato- un nuovo senso della legalità e avere un maggior rispetto dei beni comuni; ci vuole più educazione civica, da riportare nelle scuole, più cultura scientifica; è necessario combattere per una vera parità di genere e per dare più spazio ai giovani in una società troppo vecchia e ripiegata su sé stessa. Il futuro -ha aggiunto- va conquistato, non temuto, e non dobbiamo mai perdere la memoria degli anni in cui eravamo più poveri e senza democrazia. Solo così ci salveremo. Nonostante tutto”
Riscoprire l’idea di dovere
Diversa la prospettiva di Violante, che da giurista si è concentrato sul tema dei diritti e dei doveri, affrontato anche nel suo saggio. “Senza diritti non c’è democrazia. Ma una democrazia senza doveri resta in balia degli egoismi individuali e dei conflitti istituzionali”, ha detto l’ex presidente della Camera, invitando a riprendere nelle nostre mani il concetto di dovere per rendere concreti i diritti e per immettere forza morale nella democrazia. Violante si è detto convinto che solo in questo modo si possa restituire piena forza alla democrazia. E ha aggiunto che “senza doveri non esiste neppure il concetto di nazione”. “I doveri – ha spiegato- specificano il senso complessivo della cittadinanza, come obbligo politico e come rete di rapporti civici. La continua rivendicazione di diritti senza alcun riferimento ai doveri, inoltre, aumenta l’egoismo sociale e allenta i legami di appartenenza alla comunità civile. I diritti senza doveri trasformano i desideri in pretese, sacrificano il merito e finiscono per legittimare gli egoismi individuali. Promettendo diritti senza richiedere l’adempimento di doveri si accresce il rancore sociale – perché si promette quello che non si può mantenere – e in ambito pubblico, si conferiscono poteri di veto, lasciando campo libero alla demagogia e al populismo”. Una tesi coraggiosa e attuale, per una nuova etica della cittadinanza che si è arricchita poi di un’altra importante riflessione stimolata da una domanda di Maria Latella sulle leggi elettorali. E’ possibile, ha chiesto la giornalisa , che si cambino le leggi elettorali con tanta frequenza? Alla legge elettorale, ha risposto Violante, non si può chiedere stabilità. La stabilità è un fatto di responsabilità delle forze politiche e di domanda sociale. Comunque, ha osservato l’ex presidente della Camera, i sistemi maggioritari sono in confusione totale. E si è detto convinto che sarebbe meglio, a suo avviso, per l’Italia un sistema proporzionale con liste brevi e bloccate, con uno sbarramento del 4%. “Ma ripeto – ha concluso Violante- non possiamo chiedere alla legge elettorale quello che non ci puo’ dare”
Quella frase di De Bortoli sull’ “odore stantio di massoneria”…
L’incontro è stato anche occasione di un definitivo chiarimento tra l’ex direttore del Corriere della Sera e il Grande Oriente d’Italia su un episodio rievocato con garbo da Maria Latella: la pubblicazione nel settembre 2014 da parte di De Bortoli di un editoriale in cui, a proposito del Patto del Nazzareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, aveva parlato di “stantio odore di Massoneria” provocando una dura presa di posizione da parte del Goi. “Sono stato rimproverato a lungo in questi anni per questa frase”, ha rivelato il giornalista. “Ma la mia era semplicemente –ha spiegato ringraziando il Grande Oriente per l’invito alla manifestazione e riconoscendo i meriti storici della Libera Muratoria – una ricerca di trasparenza, nel momento in cui si parlava , con il patto del Nazareno che aveva ovviamente una via toscana di un certo tipo, anche del rifacimento della Costituzione”. “Devo dire -ha riferito Bisi a sua volta- che De Bortoli con grande correttezza pubblicò la mia replica a quell’articolo e siccome per motivi di spazio tagliò una riga e mezzo, insignificante, mi chiamò per dirmelo”. E ha aggiunto: “Ognuno certamente è libero di esprimere le proprie opinioni. L’importante è che ci sia confronto. Sono molto contento che sia venuto a parlare al Goi”.
La serata è proseguita con l’esibizione in concerto del soprano di origini canadesi Anne- Marie Faniel. Faniel è nata a Montreal e e ha studiato al Conservatorio di Musica della sua città prima la viola con Robert Verebes e poi canto classico con il celebre tenore Andè Turp. Come soprano si è esibita magistralmente nel Requiem di Mozart e nello Stabat Mater. E ha tenuto concerti e partecipato in spettacoli di opera e in operette, dalla Carmen alla Belle de Cadiz alla Comtesse Maritza a Romeo e Giulietta. Il suo primo cd Noel Angelique, registrato nello Studio 12 della Maison Radio Canada, ha riscosso grande successo, piazzandosi nella top ten della classifica del classici natalizi nel Quebec. Il suo ultimo album, che propone canzioni scritte su misura per lei, si intitola Vincerò. La cantante ha debuttato in Italia a Prato di fronte a un pubblico di oltre 4 mila persone (produzione di Gianluca Bertoletti) accanto alla celebre soprano italiano Katia Ricciarelli. Ma non è solo la lirica. La Faniel ama cimentarsi anche con il jazz.
Scheda
Ferruccio de Bortoli è nato a Milano il 20 maggio 1953. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, è giornalista professionista dal 1975. Ha cominciato a lavorare al “Corriere della Sera” nel 1979 come cronista per poi passare alle pagine economiche. È stato caporedattore dell’“Europeo” e del “Sole 24 Ore”. Nel 1997 viene nominato direttore del “Corriere della Sera”; lascia l’impegno nel 2003. Dallo stesso anno al 2005 è stato amministratore delegato di RCS Libri e presidente della casa editrice Flammarion. Dal 2005 al marzo del 2009 è stato direttore responsabile del “Sole 24 Ore” e direttore editoriale del Gruppo Il Sole 24 Ore. Dall’aprile 2009 all’aprile 2015 dirige per la seconda volta il “Corriere della Sera”. Dal 2015 è presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas. Collabora al “Corriere della Sera” e al “Corriere del Ticino”. Ha pubblicato L’informazione che cambia (La Scuola, 2008), Consapevoli. Beati quelli che informeranno persone (con Papa Francesco, San Paolo Edizioni, 2014), Faccio il prete, mi piace (Bompiani, 2014), Poteri forti (o quasi), Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo (La Nave di Teseo, 2017) e Ci salveremo, appunti per una riscossa civile (Garzanti, 2019).
Luciano Violante, professore ordinario di diritto e procedura penale all’Università di Camerino e a lungo magistrato e parlamentare del Pci, del Pds e dei Ds, è stato presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001. Per Einaudi ha curato i volumi degli Annali della Storia d’Italia 12. La criminalità , a cui ha partecipato anche con il saggio Delinquere, perdonare, punire; 14. Legge Diritto Giustizia, in cui ha pubblicato il saggio I cittadini, la legge e il giudice; 17. Il parlamento, per cui ha scritto la premessa Il futuro dei parlamenti. Come autore, per Einaudi, ha pubblicato Non è la piovra. Dodici tesi sulle mafie, Un mondo asimmetrico, Magistrati (2009), Politica e menzogna (2013) e Il dovere di avere doveri (2014).
Maria Latella, Giornalista, blogger e conduttrice televisiva italiana. Laureata in giurisprudenza, ha iniziato la carriera giornalistica al Secolo XIX. Dal 1990 al 2013 è stata una dei giornalisti di punta del gruppo Rcs, prima come inviata di politica per il Corriere della Sera, poi come direttore del settimanale A. La dimensione internazionale è oggi quella che più le appartiene: vive tra Parigi e Roma. E’ membro del board del Center for American Studies e segue con attenzione sia la campagna elettorale americana che la politica europea. Di recente ha trascorso due mesi all’Università di Chicago, per tenere una serie di seminari sulla politica europea all’Institute of politics diretto da David Axelrod, già consigliere di Barack Obama. Giornalista multimediale, ogni domenica è in tv su SkyTg24 con “L’Intervista”, mentre su Radio 24 conduce “Nessuna è perfetta”, programma dedicato ai temi della carriera e del lavoro con un’apertura al punto di vista delle donne e “24 Mattino – Morgana e Merlino” con Oscar Giannino. Editorialista per Il Messaggero, ha scritto diversi libri, l’ultimo dei quali è “Il potere delle donne” pubblicato da Feltrinelli. In precedenza per Rizzoli ha pubblicato “Tendenza Veronica“, la prima e unica biografia di Veronica Berlusconi e “Come si conquista un Paese“ sul ventennio di Berlusconi.
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