A 24 anni dall’uccisione da parte delle Brigate rosse del sindaco di Firenze, Lando Conti, la figura dell’uomo politico repubblicano viene ricordata dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, che parla di “una morte irragionevole e mai chiarita”.
Per Raffi la figura di Conti, ucciso a 52 anni, si inserisce nel “nel pantheon della libertà” e “la Libera Muratoria rende onore a uno dei suoi figli più cari e più liberi: uomo del dialogo e di profonda sensibilità, esempio di tolleranza e ragione applicata alla politica, contro quella che lui definiva 1’egemonia come uniformità. La storia ha dato ragione a quell’uomo buono che vive nei nostri cuori. Il piombo della violenza cieca non potrà cancellarne il ricordo”.
“Compiuti i suoi doveri di imprenditore e di politico, nei quali metteva la passione di chi è abituato a lottare per gli ideali – sottolinea il Gran Maestro del Goi, – erano la famiglia e gli amici la sua ricchezza. Si rifugiava negli affetti veri, che lo aiutavano a coltivare la speranza insieme al verde e al silenzio della casa dell’Olmo. Sapeva declinare ogni giorno, in maniera gioviale, quei principi di umanità e di fratellanza che la famiglia gli aveva insegnato attraverso il pensiero repubblicano e la scuola di vita della Massoneria”.
“Fratello massone della Loggia Abramo Lincoln del Grande Oriente d’Italia, oggi divenuta ‘Lando Conti’, e repubblicano convinto, testimoniò con la vita e con le opere – conclude Raffi – che la politica deve operare per il bene di tutti e mai a vantaggio di una parte sola. La sua lezione di profonda umanità ci fa ancora strada”.
(AGI) 10 FEB 10