Carissimi Fratelli,
Nei momenti più oscuri di questa nostra Repubblica, quando lo scontro politico, aperto e democratico, lascia il posto ai “regolamenti di conti” e alle faide più o meno “sanguinose”, riemergono – non inaspettate ma sempre dolorose – quelle ombre che la società, da sempre, proietta sulla Libera Muratoria. Sono le ombre di un passato che sembrava definitivamente archiviato ma che, invece, ripropone all’attenzione mass-mediatica i soliti, vecchi, logori, noiosi luoghi comuni nei confronti della Massoneria.
Così si ipotizzano presunte Logge segrete, collusioni con la criminalità organizzata a ogni livello, loschi interessi nella gestione della cosa pubblica, subdole ingerenze nell’attività giudiziaria: e chi “più ne ha ne metta”. Ora, è sempre pericoloso e puerile “addormentarsi sugli allori” e ritenere come acquisito – una volta per tutte – quel prestigio che la Libera Muratoria italiana del Grande Oriente d’Italia si è guadagnata, negli ultimi dieci anni, con una politica di coraggio, rigore e trasparenza.
Malgrado l’attenzione che la politica, la cultura, le Università, le Istituzioni e la società civile ci hanno riservato, esistono sempre sacche di diffidenza, di dubbio, di preconcetto, di malafede e di velleitaria, arrogante e ideologica ostilità. Non possiamo e non dobbiamo sottovalutarle anche se abbiamo l’incrollabile certezza che l’opinione pubblica ha mutato atteggiamento nei nostri confronti. Ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia, in quanto se per costruire una casa si impegna molto tempo, per distruggerla ce ne vuole molto meno. Per questo dobbiamo essere ancora più vigili e attenti che nel passato.
Infatti, noi abbiamo l’onore di aver costruito una casa di vetro – senza cantine, porte segrete, vie nascoste, veli e altre cialtronerie – che va difesa in ogni modo, opponendo alle facili generalizzazioni la più rigorosa correttezza e la più assoluta precisione.
Il modello dell’attacco – di ogni attacco – alla Libera Muratoria segue sempre uno stesso percorso obbligato. Prima si da la notizia di un fatto criminoso, poi si ipotizza un coinvolgimento di sedicenti massoni o di sedicenti logge spurie, infine si generalizza, “facendo di tutte le erbe un fascio”, estendendo la giusta riprovazione anche a chi nulla ha a che fare con questi malavitosi e con queste associazioni per delinquere. La superficialità dei mezzi di comunicazione di massa e il desiderio di “fare notizia” completa l’opera, attribuendo patenti di colpevolezza a chi non ne ha: come il Grande Oriente d’Italia.
Per comprendere la gravità della situazione è sufficiente ricordare i titoli dei telegiornali e dei quotidiani che hanno diffuso la notizia secondo cui “mafiosi e massoni” erano impegnati a ritardare l’iter dei processi penali avanti la Corte di Cassazione, per far saltare – attraverso la prescrizione – i processi, nei confronti di boss mafiosi. Solo in un secondo tempo – a fronte della ferma smentita che i personaggi indagati non appartenevano al Grande Oriente – veniva specificato, sia pure in tono minore e tra le righe, che costoro, compresi vari sedicenti Gran Maestri, appartenevano a obbedienze spurie.
Come si può immaginare, il rischio che l’opinione pubblica possa trarre da questo tipo di intervento un giudizio errato sulla Libera Muratoria e sul Grande Oriente è elevatissimo e a ben poco vale a contrastarlo il nostro patrimonio storico, i nostri ideali, la nostra correttezza, la nostra fedeltà alle leggi, allo Stato e alla Democrazia. Nella società mass-mediatica la notizia tende a prevalere su tutto: tende a “fare opinione”. Con le conseguenze che ciascuno può immaginare. Bisogna, pertanto, respingere con fermezza ogni indebito attacco e nel contempo fare chiarezza, individuando e denunciando le sedicenti Gran Logge che operano sul territorio