Lo Stato cancelli l’esenzione Ici per i beni immobili della Chiesa non destinati al culto. E si congeli per tre anni l’8 per mille, fino al raggiungimento del pareggio di bilancio. E’ la richiesta che arriva al Grande Oriente d’Italia attraverso il Gran Maestro Gustavo Raffi. “In un tempo di grave crisi economica, in cui si chiedono lacrime e sangue ai pensionati e ai più deboli, serve responsabilità e concreta solidarietà – afferma Raffi in una nota -: tutti devono dare il proprio contributo per salvare il Paese dal rischio default. Dai politici ai calciatori, non sono più ammesse esenzioni feudali né privilegi di casta che hanno il sapore di un autentico insulto alla povertà e a milioni di italiani che lottano quotidianamente per far fronte a difficoltà di ogni tipo”.
“E’ giusto – spiega Raffi – che lo Stato abolisca le esenzioni dell’Ici per i beni immobili della Chiesa non destinati al culto e di tutti gli altri enti che si avvantaggino di tale esenzione, così come è opportuno congelare per tre anni l’8 per mille fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, come fissato nella manovra, destinando le risorse alla ripresa economica dello Stato. Non siamo certo nostalgici delle leggi Siccardi che abolirono i privilegi del clero né presi da furore giacobino – sottolinea Raffi -, ma chiediamo giustizia ed equità sociale. Chi ha di più, apra i cordoni della borsa e dia l’esempio”.
(ANSA) 19 AGO 2011