Roma 25 settembre 2008 – (Adn kronos) Cultura: il mensile ‘Monsieur’ spiega la Massoneria italiana. La copertina a Garibaldi e Mazzini. In esclusiva il Gran Maestro Raffi racconta l’essenza di Palazzo Giustiniani.

‘Fieri di essere italiani’: titola cosi’ la copertina del mensile ‘Monsieur’ target socio-culturale elevato edito da Swan Group, che nel numero 71 di ottobre dedica uno speciale a Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini (www.monsieur.it). “Sono due uomini che ammiro particolarmente -spiega nell’editoriale Franz Botrè, direttore di ‘Monsieur’- Il primo, Garibaldi, perché per lui a contare davvero erano l’onore, i valori, il pensare al futuro di una nazione unita, l’Italia, che era al di sopra di ogni altra cosa”. Per Mazzini, invece, “difendere il concetto di Dio, Patria e famiglia era una vera e propria missione di vita. Dio non era il creatore come è inteso dai cattolici, ma come ideale supremo a cui ispirarsi”. E simpaticamente Botrè, spiega che all’ottavo anno di vita del mensile per l’uomo extravagante, è tempo di tirare anche due somme: “In questi sette anni -scrive- ho frequentato l’asilo, ho iniziato le elementari ed eccomi con il mio grembiulino nero e il solino stretto da un bel fiocco blu pronto per iniziare la terza elementare..”. Ma c’è anche un altro ‘grembiule’ che il mensile intende far conoscere appieno, quello della Massoneria italiana.

Perché proprio “la Massoneria – rimarca il direttore di ‘Monsieur’- fu il primo fattore che accomunò Garibaldi e Mazzini. Era l’approdo naturale delle menti più libere e brillanti, che ben presto sentirono l’esigenza e la necessità di gridare al mondo la loro fede e i loro ideali”. “Adesso non mettetevi in testa che sono, o sono diventato, massone -taglia corto la penna guizzante di Botrè- certo, non posso negare né dimenticare che con la squadra e con il compasso, io che nasco come tipografo e che per vent’anni ho fatto il grafico, ho tracciato tante righe e disegnato tanti cerchi di raccordo della mia vita”.

La scelta di ‘Monsieur’, al solito felicemente provocatoria, intende invece approfondire la storia di due grandi uomini, protagonisti nel Risorgimento e nella massoneria, e in questa linea anche sfatare miti e luoghi comuni su Palazzo Giustiniani. Garibaldi, che assunse la massima carica di Gran Maestro, rimane tuttora il massone più famoso ma anche l’insegnamento di Mazzini, di cui l’appartenenza non è invece certa, svolse un ruolo fondamentale nella definizione culturale della massoneria italiana. Nel 1925 sacrificato dal fascismo a profitto delle sue buone relazioni con la Chiesa cattolica, Grande Oriente d’Italia andò in esilio. Dopo vicende alterne, tra le quali va ricordata la pericolosa degenerazione della loggia massonica P2 (Propaganda 2), la svolta si ebbe nel 1999 con l’elezione alla gran maestranza dell’avvocato Gustavo Raffi che in queste pagine racconta, proprio in esclusiva per ‘Monsieur’, l’essenza del pensiero massonico.

E così proprio Gustavo Raffi, guida i lettori alla scoperta dell’identità massonica, spiegando che il Grande Oriente è “un’officina di libertà, innanzitutto intellettuale e spirituale”. La Libera muratoria (così viene anche chiamata la Massoneria) non esprime una particolare filosofia, religione o ideologia, “ma un metodo di convivenza tra filosofie e culture diverse, affermando il principio laico che consiste nella regola: Non pretendere di possedere la verità più di quanto ogni altro possa pretendere di possederla”. Soprattutto, il Gran Maestro di Palazzo Giustinani, chiarisce: “Si fa molto parlare della segretezza della massoneria, ma in realtà si tratta di un’istituzione che nei suoi quadri dirigenti, nelle sue finalità, nella sua progettualità non ha nulla da nascondere. La massoneria si sente parte viva della società civile cui intende portare il proprio contributo di uomini e di idee”.

Ciò non significa che la massoneria rinunci alla sua tradizione o al suo esoterismo, “ma solo che tutte queste attività continueranno a svolgersi in un quadro istituzi



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