Gli Asili Notturni ‘Umberto I’ di Torino hanno inaugurato oggi due nuovi ambulatori dentistici. “All’evento hanno partecipato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, e Piero Fassino (Pd). L’Associazione Asili Notturni ‘Umberto I’ Onlus offre senza alcuna distinzione di età, nazionalità e religione, un ricovero temporaneo e gratuito durante la notte a persone di ogni condizione, disoccupati, residenti o di passaggio nella città di Torino, che siano sprovvisti di mezzi o che non possano trovare asilo in altro luogo. Sono 50.000 -rileva una nota del Grande Oriente d’Italia- i pasti serviti ogni anno in via Ormea, la sola mensa operativa attiva di sera a Torino, 9.000 notti per le persone senza fissa dimora, 32 mini alloggi per l’accoglienza dei malati e dei loro familiari per le cure negli ospedali cittadini, 300 prestazioni oculistiche con distribuzione di occhiali gratuiti, oltre 500 persone vestite”.
“La sfida dell’azione -ha sottolineato Raffi, presidente onorario degli Asili Notturni- nasce da un pensiero e da un credo di fondo: quello dell’umanesimo forte e solidale. Ogni giorno, tra queste mura i volontari lottano contro solitudini materiali o spirituali, facendo strada alla speranza. Un esempio di umanità, perchè nulla andrà perduto di ciò che viene fatto nel silenzio”.
“Siamo grati anche per l’affetto -ha proseguito l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani- che questa Opera ha saputo conquistarsi nella città di Torino e spinge a non aver timore di impegnarsi nel concreto, mettendo l’Uomo al centro. Una scelta di responsabilità che insegna il servizio, il rispetto dell’altro, di un volto che racconta un dolore o una gioia. Essere attenti a segni di presenza è donare un sorriso, condividere un pasto, offrire un servizio: è sempre vivere dall’ interno. Fratelli servitori della Speranza. Quando si realizzano opere come queste -ha concluso Raffi- che vanno ad arricchire realtà come gli Asili Notturni, importanti dal punto di vista sociale, si fa piu’ forte la possibilità di vincere l’indifferenza e l’abitudine, la piu’ infame delle malattie”.
(AdnKronos) 27 GEN 2011