La Libera Muratoria darà il proprio contributo per far ritrovare agli italiani fiducia e coesione
“L’Italia Unita è una risorsa di democrazia e di civiltà per l’Europa intera. Oggi inizia la grande avventura di chi non vuole relegare la Bandiera nel cassetto dei ricordi museali, di chi non vuole scoprire targhe o fare rievocazioni senz’anima ma intende invece riscoprire gli ideali, la forza morale e la progettualità politica che hanno costruito la forza di un Paese uno e indivisibile, come i nostri padri lo hanno voluto”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, parla dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che si aprono oggi a Reggio Emilia, la città dove 214 anni fa nacque il Tricolore.
“Come ci ricorda con il suo esempio altissimo il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano – prosegue l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – abbiamo il compito di ritrovare fiducia, unità e coesione nazionale, capacità di risolvere i problemi, insieme a progetti che indichino la strada al di là di ogni polemica di parte e del cortile degli interessi. La lezione della storia risorgimentale, i valori intangibili di libertà e democrazia, il sacrificio di tanti giovani che hanno reso possibile un sogno unitario – rimarca Raffi – sono il cemento ideale con il quale le pietre dell’appartenenza e dell’identità italiana si rinsaldano in questo anno di speranze e di riflessioni profonde, affrontando a viso aperto le sfide che ci attendono”.
“In questo percorso – assicura il Gran Maestro del GOI- la Libera Muratoria farà la propria parte per far ritrovare agli italiani i valori e il sensi di appartenenza alla nazione, e attraverso un ricco programma di celebrazioni, apprendimenti, proposte ed eventi, intende contribuire a rendere più vivo e forte lo spirito unitario. Non vogliamo un’Italia divisa tra Nord e Sud, né festeggiamenti in cui ciascuno ostenti i propri ‘santini laici’ o medaglioni narrativi di diverso colore. La grande scommessa è vivere invece eventi che abbiano una memoria condivisa. Servono ricostruzioni capaci di conciliare il coraggio del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Giuseppe Garibaldi, con il grido del Sud e del suo Risorgimento incompiuto, le pagine di Giuseppe Mazzini con quelle di Carlo Alianello. E’ ora anche di ricostruire e valorizzare anche il ruolo del Grande Oriente d’Italia e dei liberi muratori nella formazione dell’identità nazionale. Insieme – conclude Raffi – si può superare l’incompiuto che manca. Per vivere l’Italia e rinsaldare il patto di fratellanza che unisce gli italiani, dando respiro ai valori di libertà, democrazia e civiltà”.