“Bisogna cancellare i privilegi dell’Imu, senza se e senza ma: anche la Chiesa paghi le tasse. Nel momento in cui si chiedono lacrime e sangue ai pensionati e alle fasce sociali più deboli, non si possono mantenere feudali esenzioni per gli immobili commerciali di proprietà del clero. Ora finalmente, dopo aver fatto le prediche su un ‘Paese di evasori’, oltretevere fa un esame di coscienza civile e apre timidamente la ‘discussione’ sull’applicazione dell’Ici ai beni della Chiesa, che detiene una percentuale superiore al 20%, che si avvicina al 30%, del patrimonio immobiliare italiano”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commentando le dichiarazioni del presidente della Cei, Angelo Bagnasco.
“Ricordiamo che già il 19 agosto scorso – sottolinea il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – chiedendo che lo Stato abolisse le esenzioni dell’Ici per i beni immobili della Chiesa non destinati al culto, abbiamo stimolato una riflessione che oggi sembra dare risultati con le parole di Bagnasco. La giustizia sociale viene prima di tonache e furbetti di ogni colore e appartenenza. Paga l’anziana pensionata che prende 600 euro al mese di pensione: anche la Chiesa, ricordando il Nazareno, apra i cordoni della borsa e dia a Cesare quel che è di Cesare. Dando l’esempio, memore di San Francesco e anche dei patrioti che fecero l’Italia”.
Roma, Villa il Vascello, 9 dicembre 2011