“Salvador Allende resta un eroe della Libertà, un vero Massone. Fino alla fine. Un esempio per tutti quelli che lottano per la giustizia sociale. La coscienza civile di ogni persona libera deve rispetto e gratitudine per la sua alta lezione di libertà contro il ferro di ogni dittatura e violenza”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda così i 40 anni dalla morte del presidente cileno, Salvador Allende, e la ferita ancora aperta del golpe di Augusto Pinochet dell’11 settembre 1973.
“Per noi Liberi Muratori – prosegue Raffi – la sua storia è ancora più vera e forte perché contrariamente a quanto viene affermato da qualche miope storico dell’ultima ora, Allende non abbandonò mai la Massoneria. Quando era presidente del Cile – sottolinea il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – l’uomo che credeva nel popolo e morì per il bene della sua gente, pronunciò una Tavola su ‘Massoneria e socialismo’ durante la Tornata della Gran Loggia di Colombia a Bogotà, il 28 agosto 1971″.
“Le sue ultime parole – ricorda ancora Raffi – furono: ‘Continuate a esser certi che, più presto che tardi, riapriranno le grandi strade per le quali passerà l’Uomo libero, per costruire una società migliore’. Questa testimonianza di verità del Fratello Allende abita nel cuore dei Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia, rinnovando le battaglie civili per il dialogo e la pace tra i popoli. Aveva ragione lui: noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri”.
Salvador Allende fu iniziato il 16 novembre 1935 nella Loggia “Progreso” n. 4 di Valparaiso, fondata dal suo avo. Cinque anni dopo la sua iniziazione, a seguito dello sviluppo della sua carriera politica nel partito socialista, si trasferì a Santiago del Cile dove entrò nella Loggia Hiram n. 65 alla quale appartenne fino alla sua tragica morte.
Roma, Villa il Vascello 11 settembre 2013