Una pubblicazione ne ricostruisce la storia dal 1898 ai giorni nostri
Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, grazie alla donazione del Grande Oriente d’Italia, torna all’originaria bellezza il labaro della sezione dell’Università di Siena dell’associazione studentesca “Corda Fratres”. Il labaro restaurato e la pubblicazione dal titolo “Il sogno in un vessillo”, che raccoglie i saggi storici della professoressa Donatella Cherubini e di Alessandro Leoncini, archivista, saranno presentati venerdì 4 marzo, alle ore 18, nell’aula Magna dell’Università di Siena. Alla presentazione interverranno il rettore Angelo Riccaboni, lo storico Giuliano Catoni, Gianni Mazzoni, storico dell’arte, Sandra Bogi e Silvia Casini, restauratrici. Concluderà Stafano Bisi, presidente del Collegio toscano del Grande Oriente d’Italia. La ricostruzione delle vicende legate al labaro permette di comprendere aspetti storici interessanti dei primi tre decenni del novecento, oltre a fornire preziosi dettagli della storia dell’Università di Siena, in rapporto alle dinamiche culturali e politiche di quei tempi.
L’associazione studentesca “Corda fratres”, cuori fratelli, fu fondata da Efisio Giglio Tos studente universitario piemontese, nel 1898, nel cinquantennio della battaglia di Curtatone e Montanara. Si trattava di una federazione internazionale, che nasceva nell’ambiente dell’associazionismo di ispirazione pacifista, massonica ed europeista, che, influenzata dalle idee risorgimentali, intendeva aprire opportunità di confronto, di dibattito, di scambio culturale tra i giovani universitari dell’epoca. L’associazione trovò attivisti in tutte le Università italiane, e, nel 1902, in occasione della sua fondazione, il “consolato di Siena” si dotò di un labaro, grazie alla donazione di un “comitato di patronesse”. Sul vessillo, di pregevole fattura, erano state dipinte, da un lato, una Minerva, dea della sapienza, ritratta con una civetta e un ramoscello d’ulivo, rispettivamente simboli di saggezza e intelligenza, e di pace; dall’altro lato, la “Balzana”, la bandiera di Siena. Il labaro poté rappresentare gli studenti della Corda fratres fino al 1932, quando, per effetto dell’ostilità del fascismo verso la massoneria, questo fu portato in un magazzino dell’Ateneo senese, nel quale fu ritrovato negli anni novanta, deteriorato dal tempo. Grazie al restauro condotto nel laboratorio specializzato “L’Ermesino”, di Siena, la seta ha restituito gli originari colori del dipinto. Il labaro, dopo la presentazione, sarà esposto pubblicamente nel palazzo del Rettorato dell’Università di Siena.
(AdnKronos) 2 MAR 2011