Nel suo ultimo libro “Solo”, appena uscito per i tipi di Mondadori, Riccardo Nencini ricostruisce in forma romanzesca, con la precisione dello studioso, la passione dell’uomo politico e la creatività dell’intellettuale e narratore, la vita di Giacomo Matteotti, il primo vero antagonista di Mussolini e il fantasma che ha aleggiato sul fascismo per tutta la sua durata della dittatura: l’infanzia, le prime esperienze politiche, gli amori, le amicizie, la militanza comune con Mussolini nel Partito socialista, e i giorni drammatici della durissima opposizione al fascismo nascente, opposizione che gli costò la vita. Il risultato è un affresco epico e struggente di una stagione cruciale della nostra storia, il ritratto emozionante di un uomo coraggioso e solo, come tutti i grandi eroi.
Riccardo Nencini è un politico, storico, scrittore, vice ministro del governo Renzi, nel 2004 ha ricevuto dall’Università di Leicester (Regno Unito) la laurea ad honorem in Lettere. È autore dei saggi Corrotti e corruttori (Shakespeare and Company Florentia, 1993), Il trionfo del trasformismo (Loggia de’ Lanzi, 1996), Il giallo e il rosa (Giunti, 1998), dei romanzi storici La battaglia. Guelfi e Ghibellini a Campaldino nel sabato di San Barnaba (Polistampa, 2001-2006) e L’Imperfetto Assoluto (Pagliai, 2009-2010) e del fortunato memoriale Oriana Fallaci Morirò in piedi (Polistampa, 2007-2008). Ha collaborato, assieme a Emiliano Gucci, Sandro Veronesi, Marco Vichi e altri, alla stesura di Decameron 2013 (Felici, 2013). Finalista del Premio Acqui Storia e del Premio Scanno, gli è stato assegnato, come ideatore del Dizionario della Libertà, il premio letterario internazionale Il Molinello (2007). Ha collaborato con l’Istituto Internazionale del Restauro e con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia nel dipartimento di formazione dei docenti di storia.
Nencini, tra i politici che hanno espresso in più occasioni solidarietà e vicinanza al Grande Oriente, è stato insignito in occasione della Gran Loggia 2017 della Galileo Galilei, la massima onorificenza che il Goi destina ai non massoni.