Augusto Bruni firma un ritratto personale di Hugo Pratt e del suo marinaio
Da Paginauno,
informazioni
sul personaggio
e istantanee
del suo creatore
ELFI REITER
Hugo Pratt lo aveva conosciuto
alla fine degli anni ottanta,
quando si era proposto di partecipare
a un quiz televisivo come
esperto di Corto Maltese, il marinaio
forse più noto ai lettori dei
famosi fumetti creati dall’autore
veneziano morto nel 1995 a
Losanna Stiamo parlando di Augusto
Q Bruni, allora ricercatore
filologo con la passione per il
fumetto che nella Bologna di
quegli anni era molto frequente,
non ultimo Corto Maltese era
ammirato da Andrea Pazienza
che aveva inventato un altro personaggio
leggendario sulla base
delle proprie esperienze politico-
culturali nel movimento del
1977, ossia Zanardi. Augusto
Bruni voleva completare le sue
già ampie conoscenze e si era
messo alla ricerca del maestro
del disegno, la cui prima storia
con Corto Maltese Una ballata del
mare salato è considerato tra i primi
romanzi a fumetto italiani
Infatti, Ugo Eugenio Prat (questo
il vero nome di Hugo Pratt), nato
a Rimini nel 1927, rimase incuriosito
e stupito dalla grande passione
per le ricerche dietro alle
storie inventate attorno a Corto
Maltese di questo suo fan. Alla fine,
il succitato quiz non si era più
fatto, in cambio era nata una collaborazione
tra i due. Anzi, lo
stesso Pratt aveva stimolato il
Bruni a farne un libro organico insieme
per rendere pubbliche le
intriganti informazioni racimolate
da quest’ultimo in libri di storia
e mitologia.
LA PRIMA versione fu pronta verso
la metà degli anni novanta
del Novecento, poi, con la morte
di Hugo andò a finire nel cassetto,
mai però nel dimenticatoio
perché quel libro, secondo Bruni—
che abbiamo sentito per telefono
mentre era in Italia per presentare
il suo Corto Maltese dietro
le quinte, uscito nelle librerie il
21 giugno, edito da Paginauno
(pp. 384, 30,00 euro) — «quel libro
andava assolutamente fatto
per testimoniare che Hugo
Pratt, oltre a essere uno straordinario
disegnatore, era anche un
grande scrittore». Era questi che
voleva che lo stesso Bruni continuasse
a scavare nelle sue immense
ricerche, affinché potesse
di qui elaborare quei dialoghi
raffinati che spesso erano il sunto
in cinque o dieci righe quali
vere e proprie sintesi della lettura
di tantissimi libri. «Hugo aveva
il dono della scrittura», continua
Bruni con voce entusiasta,
«essendo lui capace di condensare
il suo immenso sapere e il
grande senso dell’intuito che
aveva nell’inventare storie, le
sue, dove si capisce benissimo
che dietro c’era un mondo intero
che conosceva bene». Bruni,
molto curioso di suo, caratteristica
che l’aveva spinto a fare il ricercatore,
aveva fatto una ricostruzione
a ritroso con grande
dedizione a partire dai dialoghi
dei singoli fumetti di Corto per
scoprire le fonti usate e — per dirla
con le sue parole — «creare un
libro che stimoli chi lo legge ad
andare a cercare a sua volta altre
informazioni e di guardare oltre
l’apparenza delle cose che viviamo,
sentiamo o leggiamo quotidianamente
» Come dire — e qui
Bruni scoppia in una ampia risata:
«dal virus istillatomi da Hugo
non si guarisce, ma sono felice di
essere stato contagiato e di averlo
ormai inglobato…».
BRUNI, che oggi vive in Olanda,
afferma che «i fumetti con protagonista
Corto Maltese sono colti
e al contempo divertenti, un’altra
caratteristica di Hugo, il quale
sapeva raccontare un sacco di
balle dietro cui c’era sempre un
qualcosa di vero, nel senso che
dietro le sue battute e le sue barzellette
si percepiva quel mondo
immenso che ero sempre pronto
ad andare a ricercare, per mio
diletto, e aggiungo che, secondo
me, il mondo sarebbe più allegro
e meno ignorante se fossimo
in tanti ad andare a scovare
nell’immenso crogiuolo dei saperi
ereditato dall’antichità».
Hugo Pratt, rimasto colpito
dalla grande capacità di Bruni di
trovare informazioni che sembrava
impossibili avere, a suo
tempo gli aveva commissionato
una ricerca sulla massoneria a
Venezia, per utilizzarla poi a modo
suo, e un’altra riguardo al labirinto
armonico per creare la
storia di MU (disegnato nel 1988,
questo fu l’ultimo volume sulle
vicende del famoso marinaio,
uscito nel 1992). Bruni ci narra
di essere andato «a caccia di storie
complesse attorno al Santo
Graal e all’ampio mondo mitologico
e storico che si agita lì dentro,
come le iniziazioni, l’alchimia,
l’esoterismo, lagnosi, la storia
della filosofia, l’incipit della
saga dei Nibelunghi che di fatto
era iniziata in Svizzera, insomma
l’inizio dei grandi poeti del
Medioevo».
Augusto conferma che Hugo
Pratt voleva che quelle ricerche
fosse proprio lui a farle avendo
notato la vena felice con cui le
eseguiva, la stessa che sorgeva
ogni volta dentro di lui nel raccontare
le sue storie, vere o false,
poco importa. «Hugo era andato
oltre al quesito su verità o menzogna
che Borges si era posto nella
letteratura che scrisse; infatti,
leggendo le sue storie, o si abbandonano
o si diventa curiosi, come
lui, come me, per fare (e qui
Bruni cita una battuta inventata
per il «suo» Corto) `una vacanza
dalla contegnosità’!»
QUANDO l’editore Paginauno ha
accettato la proposta di pubblicare
il libro, la riscrittura è durata
due anni, un lungo tempo servito
anche a risolvere oggi, nell’era
di internet, dubbi che negli anni
novanta era difficile sciogliere.
Corto Maltese dietro le quinte è
costruito secondo una struttura
un po’ labirintica. Bruni si dice
grato alla grafica della casa editrice
per aver trovato l’immagine
di copertina, in cui si vedono
giacca, camicia e cravatta del
nostro marinaio, appesi alla parete,
come se lui fosse appena
uscito di scena. L’autore ci fa
scoprire tantissime informazioni
assieme ad alcune descrizioni
di situazioni «comic relief»
tra lui e Hugo Pratt, ovvero tra
maestro e discepolo.