“Massoneria, Attualità spirituale e civile a 300 anni dalla fondazione della Gran Loggia di Londra”.Grande successo anche sui media del convegno per i 300 anni di Massoneria che si è tenuto il 20 pomeriggio a Perugia, al quale sono intervenuti come relatori; Luca Nicola Castiglione, Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria; Gonario Guaitini, anche lui già Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria; Giovanni Greco e Umberto Galimberti, dall’Università di Bologna; Giovanni Pizza, dell’Università di Perugia. Durante la tavola rotonda, moderati da Gianmichele Galassi (saggista) hanno invece preso parola: May Abdel Qader, dei Giovani Musulmani d’Italia; Annarita Caponera, del Consiglio delle Chiese Cristiane di Perugia; Pawel Gajewski, della Chiesa Valdese; Daniela Misul, già Presidente della Comunità Ebraica di Firenze. Le conclusioni sono state poi affidate a Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Tra i presenti, in prima fila, c’erano inoltre il sindaco di Perugia, Andrea Romizi; il presidente del Consiglio comunale di Perugia, Leonardo Varasano; i consiglieri regionali, Claudio Ricci e Marco Squarta; gli assessori della Regione Umbria, Antonio Bartolini e Giuseppe Chianella.
Dopo i saluti di Castiglione e Guaitini, il convegno è entrato nel vivo con l’intervento del prof. Giovanni Greco (sulla fondazione della massoneria moderna), che ha fatto appello ad abbandonare l’idea della “massoneria vuota“, concepita come una “setta di pochi adepti“, e ad aprirsi invece ad una visione “inclusiva” che possa conquistare i fratelli per persuasione fino all’immaginazione delle cose invisibili“. Per la massoneria, ha sottolineato, deve esserci dunque “un’alba nuova. Dobbiamo saper immaginare cosa accadrà nel futuro e aprirci al mondo. Solo così potremmo salvarci”. Ha preso poi la parola Giovanni Pizza che si è soffermato a riflette sulle idee contrapposte di universalismo e relativismo. Mentre il filosofo Umberto Galimberti ha ripercorso le tappe del pensiero moderno, tra tecnica, razionalità e patrimonio simbolico perduto, tracciando un quadro cupo della civiltà occidentale e delle nuove generazioni, giovani “che non hanno vitalità, che sono seduti su loro stessi, che si rifugiano nell’alcol, nella droga e nell’apatia non per piacere ma per anestetizzarsi dalla realtà”. “Non c’è futuro – ha detto Gaimberti- e chi ci illude del contrario – come le religioni – fa solo il nostro male. “Siamo come gli antichi romani alla vigilia dell’arrivo dei barbari”, ha aggiunto scagliandosi poi contro il dominio delle tecnologie, che non sono più un ‘mezzo’ per ottenere o fare qualcosa, ma il vero scopo del vivere quotidiano. L’abilità, secondo il filosofo, è diventata più forte dell’etica, per cui “non ci si chiede più se ciò che si fa sia bene o male, ma ci si preoccupa solo di saperlo fare per assecondare il proprio superiore. Una logica nata con il Nazismo, secondo il filosofo: gli esecutori degli stermini di massa nei campi di concentramento «si preoccupavano solo di uccidere in tempo utile per l’arrivo del convoglio successivo”. E’ seguito poi un confronto fra le religioni, una tavola moderata da Gianmichele galassi, alla quale hanno preso parte May Abdel Quader (Giovani Musulmani d’Italia), Pawel Gajewsi (Chiesa Valdese), Daniela Misul (già Presidente della Comunità Ebraica di Firenze), Antonella Posta.
In chiusura, le conclusioni del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, che ha risposto alle proteste sollevate contro le istituzioni che hanno patrocinato l’evento: Regione Umbria, le due province, il Comune di Perugia, le due università perugine. “Contro di noi tanti pregiudizi – ha detto Bisi – e mi dispiace che si siano verificati in una città come Perugia, che fra l’altro ha avuto due illustri massoni come sindaci: Mario Valentini e Giorgio Casoli. In tempi come questi occorre stare attenti alle parole. C’è il rischio di armare le mani di qualche squilibrato. Ma noi siamo forti. Abbiamo una lunga storia, veniamo da lontano. La ‘libera muratoria’ ha segnato il risorgimento e la nascita della Repubblica. Certo, ci sono stati momenti non brillanti nella nostra storia ma noi non siamo come coloro che ci attaccano, non siamo stati costretti a cambiare nome e Dna”.
Poi un riferimento anche ai rapporti con la Chiesa. “Sono passati tanti anni dalla breccia di Porta Pia. Mi piacerebbe che quella data diventasse uno pretesto di dialogo e non argomento di scontro. Io, ad esempio, non ho avuto alcun problema a mandare un messaggio di auguri al Cardinale Bassetti, quando è stato eletto a Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Noi rispettiamo tutti e pensiamo che tutti debbano poter professare la propria fede liberamente e in luoghi adatti”. Il Gran Maestro ha poi annunciato due iniziative per Norcia: la donazione dell’illuminazione dell’impianto sportivo della città, di cui a breve ci sarà la posa della prima pietra e l’iniziativa di offrire un buffet, “il 24 giugno, durante la nostra festa nazionale a Roma, con i prodotti tipici di Norcia”.
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