Il maggior sostegno economico ai superstiti del sismacalabro siculo del 27 dicembre 1908 venne dagli Stati Uniti d’America, come scrive Claudio Staiti nel suosaggio “Il terremoto di Messina del 1908 nei giornali italiani di New York”. Il presidente Theodore Roosevelt, fratello Libero Muratore, annunciò che gli Stati Uniti avrebbero dato un forte contributo economico per alleviare le sofferenze delle popolazioni di Calabria e Sicilia colpite dal disastro. In un intervento al Congresso, Roosevelt affermò: “L’immenso debito di civilizzazione che abbiamo verso l’Italia, la calda amicizia tra i nostri due paesi, l’affetto per la loro terra che prova un grande numero di cittadini americani che sono emigrati dall’ Italia, l’abbondanza con cui Dio
ci ha benedetto donandoci sicurezza, tutto ciò ci spinge a dare un immediato ed effettivo aiuto.” A ciò si
aggiunsero le numerose sottoscrizioni organizzate tra gli italoamericani. Nel 1911 il Presidente Theodore Roosevelt ricevette un’onorificenza dal Re d’Italia per la sua azione di solidarietà.
In memoria delle vittime di quella tragedia, su iniziativa dei Collegi Circoscrizionali dei Maestri Venerabili di Calabria e Sicilia, i Fratelli calabresi si sono recati a Reggio di Calabria al Sacrario delle vittime presso il Cimitero Centrale di Condera e i Fratelli siciliani a Messina al monumento alla Regina Elena a Largo Seggiola. Presenti i Presidenti dei due Collegi: Maurizio Maisano per la Calabria e Massimo Fiore per la Sicilia; Cosimo Petrolino, Consigliere dell’Ordine; Giannone, Presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Messina; l’Ispettore Circoscrizionale Orlando e tutti gli Ispettori Circoscrizionali dell’Oriente di Messina. Dopo la deposizione di due corone di fiori, i Fratelli delle due sponde dello Stretto si sono incontrati in videochiamata concretizzando quel Ponte di Cuori che da sempre e pesempre li unisce.