In ‘Massoneria a La Spezia’ le vicende dei protagonisti di un periodo politico e culturale, con citazione di fonti inedite e rare Laura Lotti racconta la storia della massoneria.
A Spezia Laura Lotti ha avuto accesso a fonti inedite e rare, custodite in alcuni archivi privati e ha potuto stilare, tra l’altro, un corposo indice dei nomi di massoni spezzini. È uscito ed è acquistatile in libreria, il libro delle Edizioni Giacché ‘La Massoneria alla Spezia dal Settecento all’avvento del fascismo. I protagonisti della storia’, opera della studiosa che ripercorre la storia della massoneria spezzina, attraverso le gesta di quei ‘fratelli’ giacobini, carbonari, mazziniani e garibaldini, socialisti e repubblicani, che hanno segnato la storia politica e culturale del nostro comprensorio. Una ricerca, quella della professoressa in pensione, scrittrice e attenta ricercatrice, che ci rivela le vicende umane e politiche di questi uomini, e i contatti tra ‘fratelli’ liguri, toscani ed emiliani, nel periodo che va dal Settecento alla messa al bando sotto il fascismo. Una ricostruzione storica basata sulla consultazione di documenti d’archivio e giornali d’epoca, tra cui un periodico assai raro ‘La Luce repubblicana’, proveniente da un archivio privato a cui l’autrice ha avuto accesso, contenente tra le altre cose l’elenco che ritroviamo nel corposo indice dei nomi del libro dei tanti massoni che finanziavano il giornale. Dalle logge ufficiali iscritte al Grand’Oriente d’Italia, alle società operaie di mutuo soccorso, ai circoli massonici irregolari, diffusi nel Golfo della Spezia soprattutto nell’Ottocento, il libro ha per protagonisti quegli operai e studenti, che hanno combattuto per i loro diritti e per la libertà di pensiero in vari periodi storici. Molte volte indagati, controllati in quanto sovversivi rispetto all’ordine imposto dalla fine dell’Ottocento a tutto il ventennio fascista essi ci appaiono, grazie allo studio dell’autrice (di origine toscana, ma da molti anni trasferita nello Spezzino, dove ha insegnato in diversi istituti tecnici), come autentici eroi popolari che hanno contribuito a scrivere la storia d’Italia e quella del movimento operaio. (Marco Magi)