Viareggio. Il 25 agosto tradizionale appuntamento in ricordo di Roberto Mei

Anche quest’anno si rinnova il tradizionale incontro viareggino in ricordo di Roberto Mei, esponente del Grande Oriente d’Italia scomparso il 7 gennaio 2005 ma ancora ben presente nella memoria e nel cuore dei suoi concittadini e naturalmente delle logge di Viareggio, la ‘Felice Orsini’ (134) e la ‘Dante Alighieri’ (932). Mei aveva infatti oltre 50 anni di appartenenza massonica ed era molto stimato tanto da divenire nel tempo un punto di riferimento per i liberi muratori della zona. Caratterialmente equilibrato, convinto fautore di armonia e concordia, uomo del dialogo, nella quotidianità, oltre al lavoro nell’economato comunale, Roberto Mei fu segretario e reale motore, per lunghi decenni, del notissimo carnevale della città, divenendo di fatto un pilastro della comunità locale. Per tenere viva la sua memoria le due logge viareggine del Grande Oriente d’Italia hanno fissato il tradizionale incontro per il 25 agosto e sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi. L’appuntamento è previsto alle ore 16:30 nella erigenda Casa Massonica di Viareggio in Via Monte Sumbra 21 e sarà presentato il libro “Gramsci e la Massoneria”. Il volume, edito da Tipheret, riporta l’intervento che il leader comunista tenne alla Camera durante il dibattito sulla legge contro la Massoneria che entrò in vigore il 26 novembre 1925. Fu l’unico intervento che Gramsci tenne nella sua carriera parlamentare. La presentazione del libro sarà aperta dal presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana Francesco Borgognoni mentre le conclusioni saranno del Gran Maestro. Modera Gianmichele Galassi. È previsto un dibattito con il pubblico.

Al termine seguirà un Vino d’Onore. Alle ore 20:00 si terrà la consueta Agape Bianca presso il Ristorante del “Gran Caffè Margherita” sul Viale a Mare di Viareggio (Viale Regina Margherita 30).

Info e prenotazioni per la cena (entro lunedì 21 agosto): 339 5755625 toscana.134@grandeoriente.org oppure nivanovg@gmail.com

La scheda del libro “Gramsci e la Massoneria”

A compimento di un’ininterrotta sequela di aggressioni e violenze contro uomini e sedi del Grande Oriente d’Italia, entrava in vigore il 26 novembre 1925 la legge sulla “Regolarizzazione dell’attività delle associazioni e dell’appartenenza alle medesime del personale dipendente dallo stato”, immediatamente definita dagli stessi giornali fascisti, e così passata alla storia, come la “legge contro la massoneria”. Prevedendo infatti il licenziamento degli impiegati civili e militari dello stato o di qualunque altra pubblica amministrazione “che appartengano, anche in qualità di semplice socio, ad associazioni, enti od istituti costituiti nel regno, o fuori, od operanti, anche solo in parte, in modo clandestino od occulto o i cui soci sono comunque vincolati dal segreto”, la legge rispondeva al deliberato proposito di infliggere un colpo mortale a un’istituzione ormai da tempo saldamente attestata sul versante dell’opposizione al governo Mussolini. Una legge le cui implicazioni illiberali sfuggirono allora a molti ma non a un osservatore dell’acume del deputato comunista Antonio Gramsci, il cui intervento alla Camera il 16 maggio 1925 costituì una lucida quanto coraggiosa denuncia della deriva liberticida che, con la messa in discussione del diritto d’associazione, si veniva a innescare. Prefazione di Stefano Bisi e introduzione di Santi Fedele.

Il libro è acquistabile anche on line sul sito dell’editore Tipheret.



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