“Caro amico, ci sono dei frutti oggi che si chiaman fragole, piccoli e rossi, dolci e un po’ aspri, i bambini dovresti vederli come farebbero a gara per mangiarseli con la panna. Li preferiscono di gran lunga alle mele e sanno che solo le nonne li possono viziare con una tale prelibatezza, chè le fragole oggi sono parecchio costose. Ecco io vorrei sapere se da te si mangiano ancora le fragole, se hanno ancora quella forma a cuore, se continuano a chiamarsi così. E i bambini poi le mangiano ancora? Persino Shakespeare cita le fragole sai, dice che sono “il cibo delle fate”. Ma no no, andiamo ancora più indietro: Virgilio! Virgilio avverte i piccoli romani di badare ai serpenti mentre le raccolgono. Ma vedi allora ci son di quelle cose che non cambiano nel tempo, anche se sono piccole e insignificanti, come le fragole e i gusti dei bambini. Pensa che Virgilio dista per tempo molto più di quanto io disti da te, eppure anche da lui mangiavano fragole. Ma non voglio parlare di fragole, no, non credermi pazza, ora la pianto. Ciò che voglio dire è che l’umanità si mantiene anche nelle piccolezze e nei piaceri della vita quotidiana. Ti starai chiedendo quali sono questi piaceri….” E’ l’incipit del componimento con il quale Letizia Zabadneh, nata a Milano, del Liceo Statale Scientifico e Classico “Ettore Majorana” di Desio, che si appresta a conseguire quest’anno la maturità, ha vinto la prima edizione del Premio Letterario Letizia Pierucci Mondina, intitolato ad una prof che amava molto i suoi allievi e metteva la scuola al centro di tutto, istituito un anno dalla Fondazione Grande Oriente d’Italia. A consegnare il riconoscimento, una borsa di studio pari a 2 mila euro, alla giovane studentessa sul palco del Vascello il 23 settembre è stato il Gran Maestro Aggiunto Giorgio Mondina, presidente della Commissione giudicatrice, e marito di Letizia Pierucci.
L’elaborato della Zabadneh, ha spiegato, è stato giudicato il migliore tra quelli pervenuti alla giuria. Tutti di stringente attualitá i temi che erano stati assegnati: 1) Il cambiamento climatico e le responsabilità dell’uomo; 2) La tecnologia e il suo uso responsabile; 3) La cura dell’ecosistema; 4) Lettera ad un amico che ti leggerà nel 3023; 5) La laicità; 6) Nessuno da solo è più forte di tutti noi insieme; 7) La parola nel tempo dell’invettiva; La popolarità al tempo dei social; 8) La sostenibilità ambientale; 9) La transizione tecnologica; 10) La realtà virtuale nel Metaverso; 11) La libertà di espressione.
La bellissima lettera di Letizia è anche in sintonia con il tema scelto per il XX Settembre di quest’anno, “La storia nel futuro”. Un futuro, che forse, scrive la studentessa al suo immaginario pen friend del 3023 “è meglio non conoscere”.