Cerimonia di consegna nell’ambito delle manifestazioni del XX Settembre, organizzate dal Grande Oriente, anche dei premi intitolati a “Giacomo Treves”. Il primo classificato, tra i partecipanti, selezionati dalla giuria composta dallo storico Santi Fedele, già Gran Maestro Aggiunto del Goi, e dal filosofo Claudio Bonvecchio, attuale Gran Maestro Aggiunto, è stato Riccardo Bertolaso, di cui è stata molto apprezzata la tesi intitolata intitolata: Le croci di Malipiero, uno studio che si prefigge, riuscendoci, “di spiegare ed analizzare i messaggi cifrati che Malipiero ha voluto tramandarci e di collocarlo nell’Olimpo dei grandi compositori della Storia della Musica marchiata con il simbolo della Rosa-Croce”. Un lavoro, che la giuria ha giudicato pregevole sotto il profilo musicologico per la precisione e il rigore con cui l’autore ha analizzato i lavori musicali di Gian Francesco Malipiero (1882- 1973) e originale nell’approccio in chiave esoterica, ai registri musicali usati dal compositore che rimandano al come la musica può esprime contenuti di alto valore spirituale: in questo caso riferiti alla rosa e alla croce e al Rosicrucianesimo. Il riconoscimento consegnato a Bertolaso è di 1500 euro.
Il secondo premio, consistente in mille euro, è andato a Pietro dalle Nogare per la tesi intitolata: “L’on. Vendramini massone sinistro” dedicata alla figura dell’onorevole Francesco Vendramin(1844-1912)i, parlamentare eletto a Bassano del Grappa (Vi) e figura di riferimento della politica cittadina dagli anni Settanta dell’Ottocento fino al primo decennio del Novecento. Partendo dai libri sulla storia cittadina è emerso come egli fosse passato alla storia come massone, nonostante mancassero prove certe.La ricerca si divide in due parti: la prima analizza il contesto veneto e gli elementi che andarono a caratterizzare l’ambiente in cui Vendramini visse; la seconda analizza la sua biografia. Studiando di pari passo la storia del Grande Oriente l’autore ha cercato di evidenziare come, nonostante vi fossero delle affinità fra gli ideali del politico e la Fratellanza, solo a partire dal 1904 i giornali locali – e nazionali – cominciarono ad additare Vendramini come massone. L’anno in questione vide lo scoppio del cosiddetto “caso Nasi”, uno degli scandali più famosi dell’età liberale. Durante l’inchiesta sui fondi spesi dall’ex Ministro dell’Istruzione (e massone) Nunzio Nasi, Vendramini venne coinvolto in quanto Presidente della Giunta generale del bilancio e, in occasione della relazione al Parlamento (23 marzo 1904), definì il documento d’inchiesta «ingombrante».Il “Corriere della Sera”, accostò il nome del bassanese a quello di N. Nasi inserendolo fra quelli che definì «I suoi amici massoni». L’articolo mise in relazione la definizione «ingombrante» con l’azione protettrice della fratellanza e, a partire da quel momento, il deputato bassanese si trovò sistematicamente sulla difensiva, attorniato dalle accuse provenienti da socialisti e cattolici. Le accuse andarono avanti negli anni successivi, fino allo scoppio di un nuovo scandalo nel quale venne nuovamente coinvolto Vendramini ed un noto massone, Luigi Rava. Quest’ultimo caso sancì definitivamente la fine politica del deputato bassanese.
La Giuria ha conferito una menzione speciale premiata con 500,00 euro a Vittorio Sibiriu per il lavoro: Massoneria. Uomini e storia. Un premio di incoraggiamento speciale per il pregevole impegno profuso.