Domenica 20 settembre il Grande Oriente d’Italia ha celebrato l’Equinozio d’Autunno, che segna la ripresa dei lavori massonici nelle officine e l’anniversario dei 150 anni della Breccia di Porta Pia con tre tradizionali appuntamenti. Il primo alle 10, 30 sul colle del Gianicolo. Qui, come di consueto, una rappresentanza del Grande Oriente, guidata dal Gran Maestro, ha reso omaggio di Anita, eroina e simbolo di tante battaglie per la libertà, morta il 4 agosto del 1849 a Mandriole, vicino a Ravenna. Alle 10,45 la delegazione ha raggiunto il piazzale intitolato all’Eroe dei due mondi e primo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia e ha deposto una corona dinanzi al monumento che lo ricorda, opera dello scultore e libero muratore Emilio Gallori, che all’alba di venerdì 7 settembre 2018 venne pesantemente danneggiata da un fulmine che ne colpì il basamento.
All’arrivo dei fratelli davanti alla statua, che è ancora in corso di restauro, un gabbiano si è posato sulla testa di Garibaldi, quasi a ricordarci, ha detto il Gran Maestro, quell’anelito alla libertà di cui è simbolo. “Quella libertà -ha sottolineato- che vogliamo riconquistare ogni giorno”.
“Sono due anni -ha aggiunto poi- che il monumento è in condizioni critiche…Sembra essere stato messo in sicurezza. Ma certo sarebbe giusto, per l’onore e gli onori che si devono a Garibaldi, completare il restauro. Così come questa parte di Roma, questa terrazza sulla capitale meriterebbe un maggiore rispetto e decoro. E’ un giardino della memoria, di una memoria condivisa. Gli eroi che popolano questo viale meriterebbero una maggiore considerazione”, ha sottolineato anche , ricordando che dopo la caduta del fulmine sulla statua, il Grande Oriente d’Italia propose al Comune di Roma di contribuire al restauro dell’opera, comprendendo anche le difficoltà finanziarie dell’amministrazione.
“Lo abbiamo fatto perché riteniamo che se si trascurano i nostri simboli -ha spiegato- si trascura la nostra storia…noi come anno ci siamo, abbiamo deposto la nostra corona. Lo faremo sempre perché non ci dimentichiamo del passato e guardiamo con grande ottimismo coraggio, determinazione al futuro dell’Italia”.
Alle 11,30 ha avuto luogo la cerimonia in memoria dei Caduti della Breccia di Porta Pia, presso la lapide nelle Mura Aureliane che ricorda la storica battaglia che il 20 settembre 1870 si combatté tra le truppe italiane, guidate dal generale Raffaele Cadorna e l’esercito papalino, e che sancì l’annessione di Roma al Regno d’Italia, decretando la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica. Una battaglia, che ebbe inizio alle 5,15 di mattina per concludersi alle 10,05 dello stesso giorno, quando le truppe papaline alzarono la bandiera bianca. L’apertura di quelle mura segnò la nascita dell’Italia come nazione e diede inizio alla modernità. Il 20 Settembre diventò festa nazionale nel 1895, per poi essere cancellata nel 1930 dopo la firma dei Patti Lateranensi. Recentemente sono stati presentati disegni di legge per ripristinare la ricorrenza nello spirito della conciliazione tra valori laici e valori cattolici.
Purtroppo la memoria del XX Settembre si sta affievolendo.
Giusto richiedere che venga ripristinata questa festività che rappresenta una tappa fondamentale della Storia dell’Italia. Aiutiamo le nuove generazioni di Italiani s conoscere la nostra Storia.