XX Settembre. Nella sede della Fondazione del Goi al Vascello una mostra documentaria e il video del progetto di digitalizzazione della serie “Documenti sequestrati alla massoneria 1870-1925“


Apre per la prima volta le porte al pubblico la Fondazione Grande Oriente d’Italia, da poco nata, e che ha sede al primo piano del Vascello. L’occasione le celebrazioni del XX Settembre e dell’Equinozio d’autunno e la presentazione di una mostra documentaria dedicata agli oggetti e alle carte massoniche antecedenti il 1925, anno dello scioglimento delle logge a causa della legge antimassonica del governo fascista,, con un video che illustra il progetto di descrizione archivistica e digitalizzazione della serie Documenti
sequestrati alla massoneria 1870-1925 conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato. Progetto che ha
completato la fase di ricognizione, riordinamento e descrizione della prima parte.
Come è noto, nel 1925 a causa della legge antimassonica del governo fascista le logge furono sciolte.
Ben prima della legge molte furono le devastazioni e i sequestri attuati dalle squadracce fasciste nelle
sedi massoniche, di conseguenza molti archivi centrali e periferici furono dispersi, smembrati o distrutti.
L’archivio del GOI conserva una parte superstite di questa documentazione che si va ad unire ai fondi
provenienti da collezioni private, oltre naturalmente al fondo della massoneria in esilio e alle serie del
secondo dopoguerra.

Un altro nucleo è, altresì, presente nella serie Documenti sequestrati alla massoneria 1870-1925 conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato. La documentazione, proveniente da
diversi versamenti, fu individuata dalla Prof.ssa Carucci, divenuta negli anni successivi sovrintendente
dell’ACS, che ne produsse un inventario sommario, unico disponibile sino ad oggi. Ciò non deve
stupire poiché questa serie – di 30 buste e 4,5 metri lineari – è una minima parte rispetto al fondo del
Ministero dell’Interno, di cui fa parte, che ha una consistenza di 84.265 buste e 14,3 km lineari.
Nel dicembre 2021, la Fondazione Grande Oriente d’Italia ha firmato una convenzione con l’Archivio
Centrale dello Stato per ordinare, descrivere, digitalizzare e, dunque, valorizzare questa serie, mettendo
a disposizione la conoscenza specializzata della storia dell’Istituzione. Il progetto consentirà agli utenti
di consultare le carte, corredate dalle informazioni sugli organi del GOI che le hanno prodotte,informazioni che erano state trascurate dalla Pubblica Sicurezza fascista che utilizzò e schedò i documenti al solo scopo di sorveglianza e persecuzione.

Il progetto è anche un’opportunità per evidenziare come la descrizione archivistica e la digitalizzazione
permetta “simbolicamente” di ricucire uno strappo documentario colmando una lacuna importante nel
patrimonio non solo della storia dell’Ordine, ma anche della storia d’Italia.

Nelle sale elegantemente affrescate della villa sono state allestite teche contenenti preziosi documenti tra cui il testamento massonico di Pascoli, iniziato nella loggia Rizzolo di Bologna il 22 settembre 1882, ma soprattutto il verbale di giunta della giunta del 18 febbraio del 1923 in cui il Gran Maestro Domizio Torrigiani dopo ampia discussione deliberó i fratelli fascisti erano “lasciati interamente liberi di rompere ogni rapporto con la Massoneria per rimanere nel fascio”. In mostra anche i preziosi sigilli del Grande Oriente.



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